E’ il titolo di uno dei libri dell’antropologo polacco, ma professore a Cambridge, Ernst Gellner, però potrebbe valere come titolo anche dell’altro libro più famoso “L’aratro, la spada, il libro. La struttura della storia umana”. I tre strumenti menzionati accennano a quelli che sarebbero i tre gradini della storia umana: produzione (agricola), centralizzazione (coercitiva) e alfabetizzazione (libresca).

In Gellner è interessante come è riferita la teoria viennese della società astratta (cfr. l’austriaco Hayek) dove bisogna rispettare soprattutto regole/procedure e non obiettivi sociali da perseguire attraverso il lavoro, di cui gli uomini apprezzerebbero per natura l’utilità o l’efficienza (Marx=Veblen): il pericolo in questa società di individualisti razionali sarebbe rappresentato da un’atavica sovrasocializzazione che trasformerebbe gli uomini in un’orda di gregari.
In Gellner è anche interessante la teoria della tribù, come modello locale di organizzazione del potere. La tribù è costituita da un gruppo in cui i maschi adulti svolgono contemporaneamente la funzione di produttori e di combattenti, avendo così un elevato tasso di partecipazione alle attività coercitiva di difesa: “repubbliche di cugini”, libere sia dal potere dei governanti sia dal potere dei clan consanguinei.
Per Gellner “la società moderna è intrinsecamente democratica, almeno nel senso che non ha più l’idea di una classe politico-militare distinta, ma la trova decisamente ripugnante. I produttori hanno cessato di essere animali politicamente castrati per diventare animali politici in senso pieno. La società moderna è altresì intrinsecamente protestante, nel senso che non è veramente più in grado di accettare veramente l’idea che esistano conoscenza importanti accessibili solo ad una minoranza culturalmente segregata”.