
COMUNITA’ VIRTUALI. PARLARE, INCONTRARSI, VIVERE NEL CYBERSPAZIO
Nel primo dei suoi volumi R. parla di Intenet come di una tecnologia abilitante per la crescita della società civile. Anche i primi studiosi della democrazia (Tocqueville) avevano contrapposto la società civile (volontariato) al sistema governo/mercato come mezzo di organizzazione della società. Se governo e mercato tendono a lasciare la società civile senza mezzi di comunicazione, Internet si propone invece come un mezzo di comunicazione laterale tra cittadini. Al modello trasmissivo (broadcasting) si oppone il modello della comunicazione molteplice (many to many) e pluridirezionale tra cittadini (un sistema comunicativo senza controllo accentrato). Per R. c’è un potenziale democratico delle ICT paragonabile a quello degli alfabeti e della stampa, anche se c’è anche un potenziale antidemocratico che passa per l’invasione della privacy da parte dell’ICT (Focault?), per l’erogazione di divertimento pre-confezionato nelle case (Scuola di Francoforte?) e per l’iperrealismo della realtà che nasconde il crollo delle comunità umane ad opera della tecnologia (Baudrillard?). Il problema della società civile governata dai mass-media come problema di inquinamento della sfera pubblica.
Internet può tanto distribuire informazioni (forum o registrazioni di commenti), tanto distribuire servizi di conversazione (Goffmann) e sembra che dovunque le persone siano più interessate a dialogare tra loro che con le basi dati. Cultura dei fan vs cultura dell’elite militare-industriale. Cultura dei fan: creazione di comunità o escapismo? Internet è fatta per essere messa a disposizione di tutti i cittadini e non solo dell’elite.
Stando all’antropologo Clifford Geertz la cultura è una “serie di meccanismi di controllo (progetti, ricette, norme, istruzioni, ciò che gli informatici chiamano “programmi”) per il governo del comportamento”.
Per me bisogna distinguere le tribù, come meccanismi per mantenere la solidarietà, dai gruppi razionali-utilistaristici, come per esempio la comunità degli scienziati. Per R. la scienza è una delle più universali attività che si fonda sulla comunicazione.
Per il sociologo KJ Gergen le tecnologie della comunicazione sono tecnologie della saturazione sociale, nel senso che con esse il comune cittadino è esposto a idee, valori e stili degli altri molto di più di quanto sia mai avvenuto in passato. Come i media precedenti hanno dissolto i confini di tempo e di spazio, i mezzi di comunicazione telematica sembrano dissolvere anche i confini dell’identità (Turkle): il cyberspazio è pieno di impostori elettronici, la maschera e l’autosmascheramento fanno parte della grammatica del cyberspazio. La Turkle sulla padronanza delle piattaforme elettroniche (attraverso il mascheramento) si oppone a una vera e propria competenza: per chi vive una vita controllata da genitori e da capi è forte l’attrazione di un mondo in c’è la padronanza e l’ammirazione dei pari.
Se la civiltà industriale ha un taboo tanto fondamentale quanto inconscio questo è il gioco. Il comportamento ludico non viene visto di buon occhio per chi non sia bambino o atleta.
Se la facilità di impiego fosse l’unico criterio valido la gente andrebbe ancora in triciclo e non prenderebbe mai la bicicletta ( Engelbart).
ORGANIZZAZIONE = SCAMBIO INFORMALE DI INFORMAZIONI
Comunità virtuali come tipo di gruppo in cui chi interviene lavora al proprio ritmo, diversamente dalle comunità tradizionali. In questo modo si stimolano per R. forze sociali nuove.
PERCHE’ LA RETE CI RENDE INTELLIGENTI
Il futuro dei media digitali. Ora che più di mezzo miliardo di persone (2012) hanno un proprio profilo Facebook e più di cinque miliardi possiedono un telefono cellulare i sociologi cominciano ad occuparsi di un fenomeno importate, dell’individualismo interconnesso. I politologi e i sociologi usano il termine di “capitale sociale” per descrivere la capacità della popolazione di realizzare cose insieme al di fuori della legge e delle istituzioni formali. Piccoli mondi, individui interconnessi, capitalisti sociali fanno tutti parte della cultura emergente della SFERA PUBBLICA DIGITALE. Se consideriamo i gruppi è di fondamentale importanza la nozione di capitale sociale, ovvero l’insieme di accordi e di reti di comunicazione che consentono alle persone di fare cose insieme in modo informale, senza lo Stato o severe istituzioni economiche. Sociologi come Robert Putnam di Harvard sostengono che il capitale sociale – quella fitta rete di accordi tradizionali che consentono la cooperazione, e le reti che veicolano l’informazione sulla reputazione agevolando così le transazioni- è un fattore chiave che influenza il modo in cui una società prospera e un’altra invece è dilaniata dai conflitti . Oggi è possibile coltivare il capitale sociale in modi inediti grazie al fatto che su Internet si sviluppano nuovi generi di reti umane intorno a comuni interessi, in grado, come le comunità tradizionali, di attrarre persone vicine o di favorire le appartenenze settarie.
312-Il capitale sociale è un modo per descrivere un aspetto del comportamento umano già presente prima dell’avvento di Internet, ma che adesso rappresenta una componente importante della socializzazione nei media online.
Consiglio: in un mondo dove l’informazione è abbondante e la verità non è garantita, mentre scarseggiano i gatekeepers, le autorità e i controllori della verità dei fatti ( fact-checkers) ognuno di noi individualmente e tutti insieme in quanto società non abbiamo altra scelta se non quella di pensare criticamente a ciò che cogliamo del flusso informativo , a quanto riteniamo credere di ciò che troviamo o ci viene dato, e se sia il caso di dedicarvi energie mentali o meno.
Bisogna sviluppare nuove competenze. Le nostre scuole pubbliche sono strutturate per preparare gli studenti nelle discipline che hanno caratterizzato il secolo diciannovesimo e ventesimo , ma la formazione su come fare ricerche on line e sul controllo della credibilità delle fonti, essenziale per muoversi nel mondo di oggi, nella maggior parte delle classi non viene impartita. È vero che on line siamo letteralmente sopraffatti dall’inquinamento dell’informazione, ma il problema per Rheingold è risolvibile. In futuro una competenza di base sulla rete dovrà essere parte di ogni curriculum scolastico.
Sapere di avere in tasca un oggetto che è nello stesso tempo un torchio a stampa, una stazione radio, sala di comunità, mercato, scuola e biblioteca –e sapere come utilizzarlo a proprio beneficio- è ciò che fa la differenza tra un semplice consumatore di gadgets elettronici e un cittadino autonomo e responsabile.
Se ci domandiamo perché agiamo insieme, la storia che più spesso si sente raccontare sul comportamento umano si concentra sul ben noto modello dell’interesse personale che porta a situazioni drammatiche: lotte per la sopravvivenza, per il potere, per la ricchezza, per il sesso o per la gloria. Rheingold vede invece emergere i contorni di una nuova narrazione –che mette in discussione anche i fondamenti della moderna teoria economica- in cui la competizione resta centrale , ma il suo spazio nella nostra mappa mentale si restringe lievemente per lasciare il passo a nuove conoscenze incentrate sugli accordi di cooperazione e sulle interdipendenze complesse: la gente fa cose insieme per divertimento, mutuo arricchimento, sfida, compassione, e perché a volte si è contenti di lavorare con altri per fare qualcosa di buono per tutti [architettura partecipativa del Web]. LE RETI SOCIALI ON LINE SONO POTENTI AMPLIFICATORI DELL’AZIONE COLLETTIVA proprio a causa delle modalità specifiche con cui ampliano il potere di socializzazione umana. Questo aumento è spesso, ma non sempre, un fatto salutare. Qualsiasi strumento che potenzia le capacità umane può anche accrescere le peggiori inclinazioni. Della socialità umana fanno parte certamente il pettegolezzo, il conflitto, la calunnia, la frode, l’avidità e il fanatismo che si svolgono al pozzo del villaggio o in un mondo virtuale poco importa. Ma l’altruismo , il divertimento, il senso di comunità, ,l’azione collettiva e la curiosità fanno anch’essi parte a pieno titolo della socialità umana. [come la reputazione, l’apprendimento, il senso di gratitudine che porta a contraccambiare il valore ricevuto dalla community].
Quando si tratta di interagire con il mondo dell’informazione always on la competenza fondamentale è l’abilità di gestire le distrazioni, senza lasciarsi sfuggire le opportunità.[Aldous Huxley: “i primi sostenitori dell’alfabetizzazione e della stampa libera previdero la propaganda come vera o falsa. Non previdero quello che in realtà è successo proprio nelle democrazie capitaliste occidentali: lo sviluppo di un’imponente industria delle comunicazioni di massa che nel suo complesso non è interessata né al vero né al falso, ma all’irreale, a ciò che è sostanzialmente irrilevante” (pag.62)]. Le distrazioni suscitate dai media possono essere improduttive, insane, fatali, fonti di dipendenza, diseducative, socialmente alienanti, causa di solitudine.
78- [Carr vs Wolf = Lippmann VS Dewey =elitism vs. democrazia] Sta succedendo tutto così velocemente. Potranno nascere in tempi rapidi istituzioni culturali adeguate a fronteggiare le alterazioni provocate dalla tecnologia? [per es.: sta nascendo una modalità di lettura basata sullo schermo, non lineare, dispersiva, veloce, a discapito della velocità e della concentrazione. Difetti della ricerca: una ricerca dovrebbe essere come un film, non come un singolo fotogramma o come un processo di costruzione della conoscenza , non come una risposta sbrigativa. I punti di vista estremi vanno bene come espedienti narrativi , ma trattare il problema di come i social media influenzano gli individui solo in chiave di dipendenza trascura alcuni aspetti cruciali, tra i quali la domanda: “POSSIAMO IMPARARE A TRASFORMARE I NUOVI MODI DI PENSARE IN UNA QUALITA’ POSITIVA DI INTERNET, COME ABBIAMO FATTO CON LA CULTURA ALFABETICA – CONTRO CUI PLATONE AVEVA MESSO IN GUARDIA- GRAZIE A REGOLE E ISTRUZIONE?”
91 Socrate era preoccupato che la conoscenza finisse nelle mani nei non istruiti. La lettura diventa per Socrate una nuova versione del vaso di Pandora. (…) Ogni ateniese libero ai tempi di Socrate poteva disporre di numerosi schiavi e agli schiavi era impedito l’accesso alle arti liberali , ovvero alle competenze comunicative necessarie ad ogni cittadino di una democrazia per mantenere la propria libertà. L’alfabetizzazione di massa e l’istruzione, rese possibili prima dall’alfabeto e poi dalla stampa hanno consentito il diffondersi delle forme di conoscenza e di governo che esistono oggi.
All’inizio del ventesimo secolo il giovane giornalista della carta stampata Walter Lippmann affermò che i cittadini statunitensi sono troppo creduloni e disinformati per governare una moderna società complessa. Il filosofo attivista John Dewey gli replicò che in una democrazia la soluzione non era, come sosteneva Lippmann, quella di riservare le funzioni di governo a una elite , bensì di rendere l’intera popolazione meno credulona, attraverso un migliore sistema di istruzione pubblica e più informata, grazie a un miglior giornalismo.
Alcuni neuro scienziati di Toronto hanno scoperto che le persone utilizzano due differenti tipi di attenzione, che corrispondono a diverse reti cerebrali. Quando sperimentiamo il mondo utilizzando la rete narrativa [o di default],prendiamo le informazioni dal mondo esterno e le elaboriamo attraverso un filtro che dà significato a ogni cosa e aggiungiamo le nostre interpretazioni [un gigantesco arazzo di informazioni]. L’altra rete è stata identificata come rete di esperienza diretta che implica l’attivazione di un insieme completamente diverso di regioni cerebrali. La rete narrativa è essenziale per pianificare e i progetti possono creare schemi percettivi che vi consentono di concentrarvi e di eliminare le informazioni irrilevanti. Ma l’esperienza diretta consente di percepire le informazioni di tipo sensoriale nel momento presente e quindi di attivare una risposta più flessibile (ovvero l’opposto di una risposta abituale o compulsiva).
Crap detection (=individuazione di bufale) [=contro le informazioni tossiche 133] 141-tecniche più efficaci per individuare le fesserie (Cfr Dan Gillmor, We the media, Mediactive)[cinque principi per l’uso delle notizie: 1 sii scettico 2 –Esercita il discernimento (= non essere cinico) 3 apri la mente 4 Continua a far domande (=pensa come un detective) 5 Impara le tecniche dei media]
Cercare i nomi dei titolari dei siti web sul sito http://www.nic.it/web-whois/index.jsf.
www.alexa.com è molto utile per saper quanto traffico attrae un sito web.
La parte più impegnativa è imparare come giudicare. I giornalisti parlano di triangolazione, ovvero del controllo di tre diverse fonti affidabili.
Caccia alle bufale: attivissimo.blogspot.it /indice delle indagini antibufala. Html
Come sostiene Shirky ci sono vari gradi di autorevolezza da “buono per una scommessa al bar” a “prova da includere nella discussione di una tesi di laurea”: controllo dell’affidabilità [da PageRank di Google, ai like di Facebook, e i “digg” e “”bury” di DIGG, come potenti aggregatori di giudizi collettivi. L’intero settore dell’ottimizzazione per i motori di ricerca include l’arte di manipolare l’opinione dei motori stessi , proprio come le pubbliche relazioni presuppongono l’abiltià di manipolare l’opinione pubblica. 127- La ricerca è sia un bene comune –qualcosa di utile a tutti, ma che i singoli individui non sarebbero abbastanza motivati a creare da se stessi-, sia un modo per accumulare una cospicua mole di ricchezza vendendo una materia prima preziosa.
Soltanto pochi utilizzano le più elementari tecniche di ricerca avanzata come l’uso delle virgolette per indicare l’esatta combinazione Gli studi su come si effettuano le ricerche online rivelano che soltanto pochi utilizzano le più elementari tecniche di ricerca avanzata, come l’uso delle virgolette per indicare l’esatta combinazione delle parole o dei segni di addizione e sottrazione per includere oppure escludere certe parole. Quando faccio indagini su un argomento aggiungo anche le parole “saggio critico” o “giudizio negativo”per trovare anche le opinioni scettiche o contrarie. Se non si sa molto su un argomento e si vuole una guida per ampliare le proprie conoscenze , Russel consiglia di usare nella richiesta termini come “tutorial”, “introduzione”, “lezione”, “inquadramento”.
Per vedere se ci sono altri siti collegati alla pagina e chi ha messo quei link basta inserire in un motore di ricerca “link: http://…(con il vostro url al posto dei puntini)
Il giornalista Paolo Attivissimo ospita un servizio di caccia alle bufale sul suo blog http:// attivissimo.blogspot.it/p/indice-delle-indagini-anti-bufala.html.
I pagerank di Google, i like di Facebook e i digg (=scavare) e bury (=seppellire)di Digg possono essere potenti aggregatori di giudizi collettivi.
123-L’intero settore dell’ottimizzazione dei motori di ricerca include l’arte di manipolare l’opinione dei motori stessi, proprio come le pubbliche relazioni
133 Anche se il web mina il concetto di autorità (consentendo a chiunque di pubblicare), questo [=il concetto di autorità] resta comunque un utile indizio di affidabilità all’interno di un lavoro investigativo, che ne utilizza molti altri. Le pretese di autorevolezza in ogni caso devono sempre essere messe in discussione. Per esempio utilizzare l’indice accademico di produttività scientifica ( Faculty Scholarly Productivity Index) che ricava un punteggio dalle pubblicazioni di un certo studioso, dalle citazioni da parte di altri studiosi,dalle borse di studio, dalle onorificenze ricevute e dai premi.
Saper mettere insieme una plancia di controllo (=dashboard= cruscotto) per l’intelligenza, dei radar per le notizie e dei filtri per l’informazione , utilizzando strumenti online come la ricerca persistente e i feed RSS, costituisce quella competenza tecnica che aumenta la capacità di gestione dell’informazione. Mettere a punto e alimentare la nostra PLN (personal learning net) significa far incontrare gli aspetti interni e tecnologici con quelli sociali.

Trovo molto istruttivo ricordare le paure da overdose informativa dei secoli passati , perché riflettono curiosamente i timori odierni. Diderot e i suoi confratelli dell’illuminismo avevano paura della troppa conoscenza (“Col passare dei secoli il numero dei libri continuerà a crescere e si può prevedere che arriverà il momento in cui sarà altrettanto difficile imparare qualcosa dai libri che dallo studio dell’intero universo”). La loro risposta fu l’enciclopedia: troppa conoscenza? Proviamo a organizzarla! Gli indici alfabetici, le opere di consultazione, le bibliografie, le note, gli autori, i critici furono soltanto alcuni degli strumenti che furono introdotti in risposta a questi problemi. E prima della stampa e per far fronte al problema dell’eccesso delle opere degli amanuensi si arrivò alla lettura silenziosa, alla punteggiatura, alla forma del codice che i libri conservano ancora oggi. I sistemi di classificazione biologica furono inventati per far fronte alla sovrabbondanza di descrizioni dei naturalisti nei testi stampati. Il problema comunque non è stato mai risolto in maniera definitiva. Il ciclo periodico che vede l’invenzione di metodi per filtrare e organizzare la sovrabbondanza generata dai nuovi mezzi di pubblicazione di massa, da cui nascono nuovi strumenti editoriali che a loro volta producono nuova abbondanza, è un caso di quella corsa agli armamenti coevolutiva (simile al rapporto predatore-preda) che in biologia accelera le innovazioni.
Lo strumento fondamentale per l’infotention sono i feed RSS. Gli RSS consentono a ogni abbonato a un sito Web di essere istantaneamente informato degli aggiornamenti. I servizi Web aggregatori Rss o lettori RSS come Feedreader , Netvibes rendono possibile. Attualmente uso il reader RSS di Netvibes perché offre tre livelli di organizzazione che posso sincronizzare con le mie priorità mentali . Ho creato dashboard pubbliche e private, una che utilizzo per le materie accademiche eun’altra per gli interessi temporanei. Ho una pagina Netvibes per il giornalismo digitale e schede su quella dashboard che riguardano nuovi strumenti, nuove metodologie, citizem journalism, rilevazione delle bufale e il settore del giornalismo in generale. L’attività cognitiva del classificare costituisce un importante punto di contatto fra gli strumenti di gestione dell’informazione digitale e l’attenzione. La dashboard mi aiuta a distribuire al meglio l’attenzione. Le schede più rilevanti per i miei obiettivi sono sulla sinistra , mentre le meno rilevanti si trovano a destra.
paper.li è un servizio che trasforma tutti gli url diffusi via Twitter dalle persone che seguo (o dalle liste di persone che indico come bene informate su specifici argomenti) nelle pagine di un giornale con titoli, sommari, video e immagini. La grafica delle pagine di giornale è una metodologia di infotention che è passata dalla carta stampata allo schermo proprio perché trae vantaggio dalle nostre abitudini percettive (e le educa).
151- CODA (per esempio la casella di posta elettronica) vs FLUSSO (per esempio Twitter )(o sintonia): Non si può stare al passo di un flusso, bisogna imparare a campionare. Non si deve classificare tonnellate di materiale, ma sintonizzare le proprie antenne per individuare i segnali giusti.
Riuscire a trovare fonti affidabili è un problema di tipo prettamente cognitivo. Jessen fa riferimento a Wikitrust un servizio che consente di stabilire la reputazione degli autori e dei contenuti di Wikipedia.
Shirky ha descritto l’era pre Web dell’editoria come un tipo di lavoro basato sul paradigma “prima filtra, poi pubblica”, in cui i testi venivano sottoposti ai redattori e agli editori prima di renderli disponibili al pubblico ; adeesso, osserva Shirky il paradigma si è capovolto in “prima pubblica, poi filtra”. In questo senso aggiunge l’autore ”non esiste più sovraccarico informativo, c’è soltanto il fallimento dei filtri”.
Cosa succede se prendete le opinioni degli esperti e le aggregate? Le liste possono essere automaticamente vagliate (Sulia sostiene di passare in rassegna milioni di esse) e combinate per dare poi come risultato quelle che Sulia chiama “canali”
Una folksonomy è uno schema di classificazione che emerge quando un gran numero di persone applicano le proprie categorie (per esempio dei tag) invece di adattarsi a uno schema precostituito di categorizzazione (una ontologia). 195- ll tagging non è soltanto un modo nuovo di partecipare. è la componente fondamentale di un metodo completamente nuovo per aggregare e organizzare conoscenze ( D. Weinberger,Elogio del disordine).il tagging e De.li.cious. com
Infotention= prestare attenzione all’attenzione e rilevazione di bufale sono attività interne, cognitive, individuali. Invece la partecipazione, articolata in intelligenza a misura di rete e collaborazione sono abilità esterne, sociali e collettive.
170 La cultura partecipativa è quella in cui una significativa parte della popolazione, non solo una piccola corporazione, può partecipare alla produzione di materiali culturali che vanno dalle voci di enciclopedia ai video guardati da milioni di persone. Le competenze sui social media sono gli strumenti e le armi potenziali in queste lotte per la partecipazione (≠ da resistenza o reclutamento).
337 Sulle proprietà specifiche degli ambienti pubblici in rete: persistenza, replicabilità, scalabilità, ricercabilità. Il problema dei pubblici invisibili e delle collisioni di contesti.
346- Habermas e la sfera pubblica . Per Habermas e la scuola di Francoforte erano forti i pericoli per la democrazia della manipolazione dell’opinione pubblica. Ho domandato recentemente a Habermas cos apensasse della sua teoria dell’opinione pubblica e del suo sovvertimento ora che il potere di trasmettere informazioni e di discuterle è nelle mani di milioni di persone ma egli ha schivato la domanda.

Usare al meglio i blog, i twetts, i wikis, gli strumenti per la ricerca, saper innovare, programmare e/o organizzare online può generare un significativo valore di carattere politico, culturale ed economico.
174- le comunità nate da un interesse comune ospitano un mix di veterani che si conoscono bene e novizi che stanno imparando a orientarsi: questo modo creativo di pasticciare coi media potrebbe prefigurare le modalità con le quali in futuro si acquisiranno le competenze necessarie negli ambiti più vari.
Io gestisco vari blog per conto mio, scrivo regolarmente su Twitter , organizzo comunità per l’apprendimento on line, indico bookmarks da condividere, carico e contrassegno le mie foto e i miei video , scrivo commenti sui blog di altre persone e curo temi attraverso Scoop.it , e condivido presentazioni video e slide (Pinterest.it?)
La cultura degli editori fai da te che fiorì all’inizio del Duemila divenne nota come blogosfera. Aprire un blog è un modo per trovare la propria voce e il vostro pubblico, mettervi in collegamento con comunità che la pensano come voi, migliorare il vostro profilo digitalee contribuire al bene comune. 178 Per fornirvi consigli pratici sul blog [Scott Rosemberg, Say everything: how blogging began, what it’s becoming and why il matters] come forma di partecipazione inizio con il concetto di voce e con quattro generi di retorica per i blog che ho proposto ai miei studenti all’università: Il blogger come filtro, connettore, critico e sostenitore.
La voce pubblica come a metà strada tra voce privata e voce commerciale [Phil Agre, Find your voice]. La voce è il fondamento della presentazione di un’identità online: il sociologo Erving Goffmann la chiama la “presentazione di sé”.
Molti blogger hanno la funzione di “filtri intelligenti”per il loro pubblico selezionando , contestualizzando e presentando link di particolare interesse. A questo proposito UN PUBBLICO è DIVERSO DA UN’AUDIENCE, perché quando scrivete su un blog tenete presente una comunità di pari, persone che non conoscete direttamente , ma che non si limitano a leggervi, potrebbero anche rispondere a ciò che scrivete , seguire i vostri consigli e unirsi a voi in discussioni e azioni collettive. Il pubblico a cui scegliete di rivolgervi potrebbe essere unitario nel senso di costituire una sfera pubblica di valore politico , ma potrebbe non essere necessariamente politico: potrebbe essere una comunità di persone legate dagli stessi interessi e che condividono la vostra professione, gli hobby o l’ossessione. Per cominciare a usare il blog come filtro dovete in primo luogo individuare chiaramente quello che per voi è il pubblico. Tutti apparteniamo a una comunità di interessi. Seguite regolarmente blogger che si occupano di argomenti simili ai vostri? Aggiungeteli al vostro blogroll (=l’elenco pubblico degli altri blogger che seguite e che raccomandate)per aiutare altri che cercano reti di esperti. [Will Richardson, Blogs, Wikis, Podcasts and other powerful tools for classrooms-> parla della scrittura dei blog come scrittura connettiva = leggere attentamente gli altri, essere chiari, collegare e distribuire idee in percorsi che non sarebbero possibili con la carta]
Cura dei contenuti= siamo tutti filtri gli uni per gli altri. Un famoso curatore di contenuti della Silicon Valley è https://scobleizer.blog/ (azioni della cura di contenuti: collegare,riordinare, distribuire , esprimere un’ opinione, aggiornare, favorire la partecipazione, monitorare il proprio pubblico: i servizi che abbreviao i nomi degli URL come goo.gl e bitly consentono di tenere traccia di quante volte il link abbreviato è stato cliccato.
Social bookmarking: Delicious. com, Diigo.com.
Aggregatori di liste di esperti: Listorious.com
Grandi società di cui noi non siamo necessariamente azionisti traggono profitto dal nostro lavoro. Ma è lavoro ? o gioco? Lo sfocarsi di questa distinzione ha portato qualcuno a definire tale comportamento come “playbor” ( play, gioco + labour, lavoro). Nuove strategie di design collettivo con cui le aziende reagiscono ai consumatori-produttori.
Su Twitter gli utenti possono seguire chiunque vogliono (tranne chi ha protetto i propri account, concedendo l’accesso solo a chi ha l’autorizzazione) e chiunque può seguire loro. Il meccanismo è asimmetrico, ma si può impedire ad altri di seguirci. I followers di ognuno sono visibili agli altri. Tutte queste sono affordances sociali. PRESE NEL LORO INSIEME ESSE CREANO UNA PIATTAFORMA PER LE INNOVAZIONI SOCIALI. Un buon esempio èl’hashtag (<hash= carne tritata, sminuzzata; <tag = etichetta; un segno per identificare messaggi su uno specifico argomento) Un utente di Twitter pensò che sarebbe stato utile creare gruppi ad hoc di persone che condividevano un interesse , una località o un evento , anche se non si seguivano reciprocamente.
I motori di ricerca su Twitter realizzati da terze parti e società come TwittDeck, HootSuite, Seesmic hanno reso facile seguire tutti i twitts diffusi intorno a specifici hashtag. Io ho colonne di TwittDeck che raggruppano le mie liste Twitter e ricerche persistenti di hashtag che mi collegano a varie comunità.
Caratteristiche di Twitter: apertura, immediatezza, varietà, reciprocità, un canale per molteplici pubblici, asimmetria, un modo per conoscere gente nuova, Una finestra su ciò che sta accadendo in numerosi mondi diversi, uno strumento per costruire comunità, una piattaforma per la collaborazione di massa, rintracciabilità.
L’USO PROFICUO DI TWITTER DIPENDE DAL SAPERVI SINTONIZZARE CON LE PERSONE GIUSTE DA SEGUIRE E DAL SAPER ALIMENTARE LA RETE DI PERSONE CHE VI SEGUONO. Ho imparato da utenti più esperti di me su Twitter che far crescere e affinare una PLN di fonti autorevoli e di persone credibili e interessate ad imparare è una delle strategie per il successo nelle reti digitali.
213- COMPETENZE SULL’INTELLIGENZA COLLETTIVA E/0 SULLA COLLABORAZIONE
E’ difficile pensare a un ambito dell’agire umano che non sia stato in qualche modo influenzato da forme di collaborazione di massa. Anche se buona parte della cultura umana –intesa come tutto ciò che impariamo e ci insegnamo reciprocamente- viene ancora trasmessa da istituzioni vecchio stampo come la scuola e l’editoria , le tecniche e le forme sociali che hanno reso possibile la collaborazione di massa come la vediamo oggi sono arrivate a miliardi di persone in meno di una generazione. Il web è nato nel 1989, wikipedia nel 2001 e Facebook nel 2005.
Secondo alcuni biologi evoluzionisti alla base dell’evoluzione dei primati ci sarebbe proprio l’abilità nell’uso dei mezzi di comunicazione per organizzare azioni collettive. La competizione resta importante, ma il suo rilievo nella nostra mappa dell’universo deve essere ridimensionata per fare spazio alle nuove conoscenze sugli accordi di collaborazione. Il biologo evoluzionista Wilson d. osserva che il semplice fatto di indicare qualcosa per attrarre l’attenzione di un’altra persona è una caratteristica unica tra i primati.
Quattro capisaldi per sfruttare al meglio le competenze sulla cooperazione che il web rende possibile:
- l’attenzione è un pilastro fondamentale della cooperazione
- gli umani sono straordinari cooperatori
- le istituzioni sociali innovative si evolvono insieme di continuo grazie ai media
- Contraccambiare la cooperazione, punire chi non collabora e far presente la propria volontà di collaborare sono comportamenti utili.
C’è un limite al numero di persone con cui una persona può mantenere relazioni sociali stabili: 147 = numero di Dumbar ( che si avvicina alla dimensione di un’unità militare di base)
L’invenzione della cultura [= la comunicazione simbolica , l’apprendimento per imitazione (che richiede di prestare grande attenzione agli altri), e le metodologie cooperative come la danza e il rito] ha sfruttato gli istinti sociali per promuovere deliberatamente i vantaggi del cooperare tra gli esseri umani.
Le istituzioni (= accordi sociali che persistono nel tempo e incanalano il comportamento dei gruppi) sono molto importanti. Una moltitudine di invenzioni sociali e culturali si sono armonizzate per creare questo sistema di comunicazione-cooperazione-innovazione che ci ha portato dalla savana ai grattacieli, includendo “ punizioni, linguaggio, tecnologia, intelligenza e inventiva individuali, rapido instaurarsi di accordi reciproci, sistemi per l’attribuzione di autorità e soluzione di giochi di coordinamento. Punire chi infrange le regole dell’istituzione è apparentemente essenziale per coltivare la cooperazione , la “punizione altruistica”potrebbe essere la colla che tiene insieme la società.
Le istituzioni sono nate come soluzione di quei problemi che vanno sotto il nome di “dilemmi sociali” (=conflitti tra l’interesse individuale e l’azione collettiva). Le licenze di pesca sono un esempio di istituzione che cerca di risolvere un comune dilemma relativo alle risorse: se a tutti viene concesso di pescare quanto vorrebbero le riserve verrebbero intaccate e sparirebbero , com’è successo per il merluzzo dell’Atlantico. [223- gli otto principi della Ostrom]
“C’è bisogno di coordinazione per ballare, cooperazione per ballare con un partner e collaborazione per ballare in un flash mob (=gruppo spontaneo)” (W. Macphail). Quando spedite un SMS ai vostri amici per incontrarvi al ristorante vi state coordinando, Quando contribuite alla ricerca medica sfruttando la potenza di calcolo del vostro computer nei periodi di inattività state cooperando. Quando voi e tre amici usate un Wiki per pianificare un viaggio in macchina o una rivoluzione state collaborando.
Tassonomia di Himmelman:
- creazione di reti è l’attività più facile
- la coordinazione implica che tutte le parti coinvolte siano d’accordo a modificare il loro comportamento per il reciproco vantaggio
- La cooperazione è scambiare informazioni, modificare attività e condividere risorse per vantaggio reciproco e per raggiungere un obiettivo comune
- la collaborazione = tutti i primi tre +aumentare la capacità altrui per il reciproco beneficio e per raggiungere un obiettivo comune condividendo rischi, risorse, responsabilità e ricompense.
Oggi 5 forme specifiche di collaborazione: intelligenza collettiva (=una struttura reticolare anziché gerarchica di comando e controllo ), comunità virtuali, produzione sociale (la pentola magica delle merci digitali-> beni di utilizzo esclusivo (uno stufato) vs beni non esclusivi (un software), crowdsourcing, collaborazione wiki (“ se vuoi costruire una nave, non radunare gli uomini per raccogliere legna, dvidere i compiti e impartire ordini, piuttosto insegna loro a desiderare il mare infinito” SaintExupery)
234- Levy condivide la mia idea che l’avvento del Web acceleri e ampli la portata di quel processo di sviluppo di strumenti intellettuali sempre nuovi iniziato con l’invenzione della scrittura da parte dei Sumeri.
236 – consigli per favorire l’intelligenza collettiva.
LA FORMA DEL SOCIALE = PERCHE’ LA RETE è IMPORTANTE
Viviamo da sempre in un mondo dominato dalle reti , da quelle delle cellule cerebrali fino ai legami sociali, ma soltanto di recente abbiamo cominciato a capire la nostra natura reticolare.
I sociologi evidenziano il passaggio da società centrate sul gruppo (in cui in genere quasi tutti i membri si conoscono) a società centrate sulla rete ( nelle quali invece la maggior parte dei membri conoscono una stessa persona, ma non si conoscono tra di loro).
La curva di distribuzione a legge di potenza (= distribuzione paretina (80/20) si comporta in modo diverso dalle reti normali di Gauss (in cui la maggior parte dei nodi ha lo stesso numero di connessioni)
Castells su Network Society “Il potere non risiede nelle istituzioni e neanche nello stato o nelle grandi aziende, esso si trova nelle reti che danno forma alla società” Le reti non sono più semplici, rigide o rigorosamente delimitate come le elite di potere, che si sono susseguite nel corso della storia. Adesso reti alternative perturbano e contrastano le vecchie strutture di potere. Non tutti questi cambiamenti sono democratici o sempre vantaggiosi.Per Castells lo spazio mediale (=lo spazio pubblico del nostro tempo) oggi abbraccia l’intera gamma delle pratiche sociali umane.
Social network semplici: centralità, gradi e ponti (persone che sono link tra due reti separate)
I moderni tessitori di reti insistono sull’importanza di coltivare una combinazione di legami forti, deboli e latenti (che possono riattivarsi), ora che Facebook ha alterato il modello classico del lasciarsi alle spalle le vecchie reti sociali, quando si cambia scuola o città. Ci sono diversi gradi di intensività di un legame.
Quando ho chiesto a Wellman quale riteneva fosse stato il cambiamento più significativo che la socializzazione digitale aveva contribuito a creare la sua breve risposta fu :” il passaggio da una vita centrata sul gruppo (a volte privilegiato con l’uso del termine rassicurante e affettuoso di comunità) a una incentrata sulla rete”.
303- poiché i collegamenti sono tra le persone e non tra luoghi (Internet vs treno) la persona è diventata il portale dei collegamenti: la persona invece della famiglia o del gruppo è la particella elementare della connettività (individualismo interconnesso).
SMART MOBS Tecnologie senza fili, la rivoluzione sociale prossima ventura
L’autore usa questo termine, oltre che in quello di telefoni cellulari, anche nel suo significato tradizionale di “folla intelligente”, “moltitudine intelligente”, “banda intelligente”, riferendosi agli effetti di questi strumenti sulle comunità umane.
Per R. cooperazione e conflitto sono aspetti dello stesso fenomeno. Uno dei modi più significativi in cui gli uomini collaborano è quello di riunirsi in clan, tribù, nazioni, per poter competere con efficacia contro altri gruppi. I “confini ben definiti dei gruppi” della Ostrom sono forse un altro modo in cui i collaboratori si riconoscono fra di loro?Gruppi di individui collaborativi, se si riuniscono, possono sconfiggere le strategie non cooperative creando beni pubblici che portano vantaggi a loro stessi, ma non a chi non collabora. Un modo collaudato di indurre un gruppo a lavorare insieme è quello di introdurre una minaccia esterna. Reciprocità, cooperazione, reputazione, rituali sociali e dilemmi sociali sembrano tutte tessere fondamentali di un puzzle completando il quale è possibile ricostruire il comportamento delle smart mobs. Il “Dilemma del detenuto” e la teoria dei giochi [a somma zero e a somma non zero] non rappresentano risposte alle domande di cooperazione ; sono piuttosto strumenti per comprendere le dinamiche sociali umane. Insieme alla teoria dei CPR [= Common Pool Resources, = beni comuni ben amministrati], la teoria dei giochi e altri approcci basati su modelli elaborati al computer aprono prospettive sul genere di comportamento di gruppo che può emergere con le tecnologie smart mobs.
72 La discussione sulla tragedia dei beni comuni di Hardin è la versione contemporanea di un vecchio conflitto filosofico. Nel 1651 Thomas Hobbes sosteneva che la competività fra uomini è tale per cui il solo modo di cooperare è la presenza di un concorrente più forte capace di imporre una tregua. Hobbes chiamò questa autorità coercitiva Leviatano. Decenni dopo Hobbes, John Locke, mentore filosofico di Thomas Jefferson, sostenne che gli uomini possono essere governati in virtù del contratto sociale, invece che di un’autorità oppressiva e dispotica. -> la ricerca scientifica di Olson sui piccoli gruppi. 246 Ostrom sui beni condivisi che non erano stati tragicamente male amministrati.
89 L’esempio più recente e di maggior successo di bene pubblico artificiale è Internet.
100 Wellman (analista delle reti sociali) sostiene che “troviamo la comunità nelle reti e non nei gruppi” Spiegava che “un gruppo è un tipo speciale di rete : 1. strettamente interconnessa (molte persone sono in collegamento diretto); 2 avviluppata ( molti legami restano all’interno del gruppo più interconnesso); 3. intrecciata a più livelli (molti rapporti sono basati su relazioni di ruolo).Per quanto la gente spesso veda il mondo in termini di gruppi, in realtà il funzionamento è quello di un sistema di reti. Nelle società organizzate in reti i confini sono permeabili, le interazioni riguardano molti interlocutori, le connessioni si attivano con diverse reti e le gerarchie possono essere sempre messe in discussione. “Le reti sociali complesse sono sempre esistite , ma i recenti sviluppi tecnologici nelle comunicazioni hanno consentito di vederle affermarsi come forma sociale dominante di organizzazione”. Wellman definisce comunità le reti di legami interpersonali che forniscono appoggio, informazioni, senso di appartenenza e identità sociale.
Fukuyama sul capitale sociale come fiducia.
Beni intellettuali in comune che non possono esser racchiusi in steccati-> P2P come enorme database distribuito. La rete sociale moltiplica l’impatto dei computer. Formare gruppi spontanei (ad hoc crazie) fra persone che collaborano in tutto il mondo non è il solo modo per trarre vantaggio dal potere di calcolo P2P.
Le media sfere nascono da tecnologie che offrono canali di comunicazione simbolica, scambi commerciali e favoriscono la formazione di gruppi.
I media pervasivi portano in sé il potere della sorveglianza con quello dell’elaborazione e della comunicazione. Gli utenti dei media pervasivi saranno facile preda degli “spioni”. Informatica pervasiva =una nuova concezione dell’informatica che non vede più la potenza di calcolo concentrata in un unico strumento , il personal computer ma distribuita in una serie di dispositivi di uso comune , dotati di chip e sempre più spesso di tecnologie di comunicazione senza fili: L’obiettivo del’informatica pervasiva (chiamata anche informatica ubiqua) è quello di creare un ambiente in cui le potenzialità di calcolo e di comunicazione siano distribuite ovunque e facilmente accessibili.
Le città sono luoghi dove l’informazione scorre in maniera massiccia.
Indipendenza/Collaborazione (Informatica umanistica HI) vs controllo inconsapevole (smart room)
Minaccia totalitaria vs sviluppo della cooperazione (= +spazi di libertà) (=gestione della reputazione + filtri sociali)
Raccoglitori e cacciatori di informazioni gli uni per gli altri.
Aspetti positivi e negativi delle comunità virtuali. per es. utenti che abusano del bene comune della conversazione. La reputazione è più importante nel commercio che nella conversazione. La reputazione come segnale e ingrediente segreto della reputazione.
INTERNET = AUTOSTRATA (SENZA CONTROLLO CENTRALE) VS FERROVIE (CON CONTROLLO CENTRALE)
NETWAR = strategie a sciame, rese possibili dalle forma organizzative a rete.
RETI COME FORMA DI ORGANIZZAZIONE SOCIALE DOPO LE TRIBù, LE GERARCHIE E I MERCATI.
SMART MOBS = RETI SOCIALI MOBILI AD HOC
I media mobili hanno il potenziale di modificare le soglie di partecipazione all’azione collettiva. ( una persona con idee conservatrici avrebbe dimostrato contro il governo solo se migliaia di persone fossero già state impegnate a farlo, un rivoluzionario si sarebbe invece unito ai primi segni di agitazione: la diversità delle soglie di partecipazione fu un elemento decisivo per scatenare dimostrazioni di massa. -> INTELLIGENZA “A SCIAME” = CAPACITà DI AUTOGOVERNO DECENTRALIZZATA.
Suk-Young- Chwe sostiene che i RITUALI PUBBLICI sono “pratiche sociali che producono conoscenza comune” il che aiuta i gruppi a risolvere i problemi di coordinazione. Un rituale pubblico non serve solo a trasmettere un concetto da una sede centrale ai singoli componenti del gruppo , serve anche a far conoscere ciò che gli altri componenti del pubblico già sanno. In ogni gruppo ciascuno deve sapere chi sono gli altri che contribuiscono, chi lo sfrutta gratuitamente, e quali sono le sanzioni per poter risolvere senza indugio tutti i problemi di coordinamento e di abuso con la massima fiducia e il minimo attrito. Questa è la chiave del potere della cooperazione di gruppo, offerta dai sistemi di reputazione e dai mezzi di comunicazioni molti a molti.
PANOPTICON SEMPRE ATTIVO O AMPLIFICATORE DELLA COMUNICAZIONE?
Gli schermi ad alta risoluzione e i canali di comunicazione a banda larga non sono macchine per produrre oggetti , bensì strumenti che catturano i sensi , stimolano l’immaginazione e formano le opinioni.
Tecnologie smart mobs = tecnologie della cooperazione-> Credo che si possono utilizzare queste conoscenze per costruire un potere democratico.
Il consumismo come mezzo per mantenere l’ordine sociale. Con sempre maggior frequenza le più sofisticate intrusioni nella privacy sono suggerite dai commercianti e non dalla polizia segreta (il Grande Fratello Collettivo).
Esaminando la storia delle punizioni Focault ha concentrato la propria attenzione sul cambiamento verificatosi negli ultimi secoli nel trattamento che la società riserva ai criminali e ai malati di mente. Le vecchie tecniche della tortura e dell’esecuzione capitale o della carcerazione in orride prigioni sono stati sostituite da metodi più sottili ed efficaci. “Disciplina” era un termine che Focaulti usava per una modalit+ di potere/conoscenza che comprende la burocrazia sociale del welfare, gli eserciti e le forze di polizia, la pubblica istruzione e altre attività che impongono di seguire particolari regole di comportamento e di rapporti. Focault usa il termine “disciplina “ in riferimento sia alle tecnologie di controllo sia alle diverse branche del sapere , dato che egli considera la specializzazione della conoscenza e il controllo sociale come parti della stessa matrice di potere /conoscenza. Al posto di metodi brutali e spettacolari Focault cita il Panopticon di Bentham come esempio della nuova strategia. Non è necessario sorvegliare realmente delle persone che credono di essere costantemente sotto sorveglianza. L’affermarsi della sorveglianza e delle istituzioni di controllo sociale hanno segnato la transizione storica verso un sistema di potere sanzionatorio in cui ogni movimento è supervisionato e tutto ciò cha accade viene registrato. Il risultato di questa sorveglianza di ogni aspetto della vita , da parte di genitori, insegnanti, datori di lavoro, polizia, medici , contabili è l’accettazione delle regole e la docilità come modalità in cui ogni persona normale pensa e si comporta. I metodi disciplinari hanno sistematicamente isolato e neutralizzato “gli effetti del contropotere che si crea [in un gruppo organizzato] e che resiste al potere che vuole dominarlo: agitazioni, rivolte, organizzazioni spontanee, coalizioni, qualsiasi cosa che possa stabilire un legame orizzontale. Per Focault il pericolo vero nonè necessariamente che gli individui siano repressi da questa forma di ordine sociale, ma che “inscrivano in se stessi il principio del proprio assoggettamento”.
Errori di attribuzione sociale-> il colloquio senza contatto visivo ha i suoi pericoli.
La cultura della mobilità implica meno pianificazioni in anticipo (tempo reale).
La svalutazione della comunicazione naturale ci ha permesso di svuotare di senso la nostra presenza.
Il pubblico dei giornali è diverso dal pubblico di Internet-> i media many to many conferiscono un potere ai consumatori che i mass media non avevano mai offerto: il potere di creare , pubblicare, trasmettere e discutere il loro punto di vista. Se il pubblico dei giornali era formato da consumatori quello di Internet era formato da “utenti” con un potere proprio. 321 utenti di internet = prosumers (Toffler)
la domanda cruciale su questa nuova piega che può prendere il potere/conoscenza è se stabilisce le condizioni per un contropotere che sorprenderebbe Adorno, Horkhimer e Baudrillard , o se invece si tratta di un altro simulacro , una parvenza di contropotere che non cambia nulla riguarda a chi davvero controlla il potere .
328- per Rheingold se sappiamo cosa fare, le tecnologie smart mobs possono fare molto di più che produrre sorveglianza. (per esempio gestione in pool [=team, equipe] di risorse comuni)
Spam = esempio tipico di tragedia dei beni comuni
Media many to many= sofisticata macchina di cooperazione
Tecnica = “l’insieme delle pratiche con le quali si utilizzano le risorse disponibili per poter raggiungere certi risultati a cui si attribuisce importanza “ (Ellul) La schiavitù è tecnica, il governo è tecnica, l’alfabeto è tecnica,la forza vapore è tecnica.-> per Ellul la tecnica sta riorganizzando il mondo e il modo in cui gli uomini operano nel mondo. 330 se Heidegger, Ellul e Weizenbaum descrivono gli aspetti oscuri della tecnologia come estensione della parte brutalmente meccanica e ingorda della natura umana, Clark individua un modo complementare per osservare le stesse caratteristiche: “più di ogni altra creatura su questo pianeta noi uomini risultiamo cyborgs naturali gia predisposti a svilupparci in estese architetture di collaborazione e conoscenz , i cui confini superano di gran lunga quelli della pelle e del cranio”.
Modello peer to peer vs modello broadcast
I contratti sociali e il metodo scientifico trasformarono il medioevo in modernità. La razionalità così come è stata definita dall’Illuminismo ha i suoi limiti, ma il motivo per cui quell’epoca si chiamò Illuminismo è che i cambiamenti portati dall’uso sistematico della ragione , assistita dalla matematica e dall’alfabetizzazione, rappresentarono un passo in avanti verso un mondo più democratico e più umano.