La via dell’autenticità

70- Sono uno che cerca, uno che non trova, un disturbatore della quiete, un portatore di movimento.

81– per quanto riguarda l’anima l’unico principio è non aver principi.

98(…) Essere indiscreti! Tras-missione, ri- velazione e dis-velamento!/Essere specchio delle cose intorno! (…)

99- Punta, artista, mira e fa centro! Basta. E soprattutto: Ascoltati! Dai ascolto alle voci che sono in te! Non aver pudore di te stesso! Non lasciarti intimidire da suoni inconsueti! Se sono i tuoi! Abbi il coraggio delle tue nudità!/ Io non ero nulla, non sarò mai nulla. Ma mi sfogo in libertà e permetto a uomini nobili e condiscendenti di partecipare alle esperienze di questa mia libera interiorità consegnandola alla pagina scritta nella forma più concisa possibile.

123-IDEALI – Riprodursi?!? Genera piuttosto colui che non sei potuto diventare tu.

154- (…) Vera individualità significa essere prima da soli ciò che poi devono diventare tutti, tutti! Falsa individualità significa essere uno scherzo fortuito della natura, come potrebbe essere un capriolo bianco o un vitello con due teste. A chi potrebbe mai servire?!? Starebbe bene soltanto in una galleria delle stranezze dell’umanità!

159– Dio pensa nel genio, sogna nel poeta e dorme nella restante umanità. / Si scrive perché un altro possa leggere. Una scrittura poco chiara è perciò qualcosa di insensato. “Lei ha una scrittura esageratamente chiara” mi disse una volta uno psicologo./ Un aforisma è qualcosa che risparmia allo scrittore un saggio esplicativo, ma che proprio per questo, provoca nel lettore il massimo di shock.

259- “Caro signore è più facile predicare che non migliorare!”. “Certo, ma peggiorare senza neanche predicare il meglio è una vera infamia!”

279- Io non ho neanche un “apostolo”. Perché frequento dei bravi (?!) borghesi. Con guardiani di porci o di mucche ne avrei di sicuro. Ho sbagliato mestiere, le mie prediche le faccio a gente che non può né vuole imparare nulla.

305- COME MI “CONQUISTAI” KARL KRAUS – (…) Non so se lo fece soltanto [di inviare i miei manoscritti a un editore di Berlino] per provare che gli altri non erano autentici. Ma non lo escludo dato il suo modo di pensare aggressivo. Egli stava dalla mia parte perché sono “autentico”. La gente ritiene di essere “autentica”, e non intende affatto l’enorme differenza che c’è fra l’”autentico” e il “non autentico”. Essere “un Autentico” significa non poter fare concessione alcuna, quand’anche ne derivi un danno grandissimo, né con la moglie, né coi superiori, né nella vita in generale, essere “uno che va dritto per la sua strada”, magari precipitando verso un destino che la natura ha in parte determinato. Essere “un Autentico” significa poter superare l’immanente istinto di conservazione attraverso una specie di “guida superiore” della propria misera esistenza (vedi le autentiche guide socialdemocratiche dell’umanità!) Gli ambiziosi , come che siano, non sono mai “Autentici”. Potrei di conseguenza bollare intere famiglie e dichiararle “inautentiche”, se non avessi un’eccesiva comprensione per qu el cancro dell’anima: vanità e ambizione e tentativo di cancellare la cattiva origine con il fasto esteriore! Vi conosco tutti, voi che prematuramente, senza pensare, alla leggera, avete fatto per il vostro istinto di conservazione sacrifici insensati, mal calcolati, sbagliati, sia nelle cose economiche, in quelle amorose, sociali o altro. Aver compassione di voi non sarebbe filosofico. Perché Dio punisce in qualche modo già sulla terra ogni mancanza  di “spirito e d’anima”, secondo giustizia e, grazie a Dio, senza indulgenza!

341 – [La sera] (…) Nessuno si costruisce la propria interiorità, anzi tutti si affannano a distruggerla. E’ una costruzione che non richiede né speranza né coraggio, ma genialissima forza d’acciaio tratta dal proprio intimo! Chi ha la forza di costruire se stesso, per prima cosa si sbarazza totalmente di tutti quelli che intorno a lui in qualche modo gli sbarrano la strada! (…) Sii quello che sei, non essere mai quello che gli altri esigono proditoriamente da te! Poiché essi non esigno altro da te se non la impudica toilette delle loro vanità, soltanto per non sentirsi ridicoli davanti a te! Ti impongono di sottometterti a loro, come a Hugo Wolf è stato imposto di sottomettersi a Franz Lehar! Non fatelo, scendete nelle vostre tombe coi vostri logori vestiti ! E ridete delle loro risate! La sera ti spoglia di tutti i cosiddetti onori quotidiani e della vita stessa. Guai a colui che si lascia insolentemente ingannare dalla vergognosa e stupida nullità  della sua stessa esistenza, in lui opera ininterrottamente il tarlo del suo stesso nulla che lo rode. Chi vuole ingannare?!? Moglie, figli, amante, genitori?!? Sventurati. Già il suo riso falso lo tradisce di fronte alla impudica, geniale e spietata umanità. E la sua allegria è diabolica, perché forse è già subdolamente in agguato il tragico cancro della lingua! La sera è la tua “Sedan”, la tua “Waterloo”, anche se ti sei rasato con tanta eleganza! Ciò che non fosti, non sei, non sarai mai, te lo dicono con orrore le ore della sera!

353- IDEALISMO – (…) Vivere insieme e vivere al contempo la propria vita è una “nobile condotta di vita” che rivela cultura, educazione, umanità. Le concessioni sono sempre vili, le non concessioni villane! Ecco la nobile via di mezzo: Tatto e educazione! Ma chi è capace di percorrerla?!?/ SCHEGGE – Ogni uomo vede ogni situazione da un punto di vista diversissimo, e questo è naturale. Per conseguenza è stupido seguire un qualsiasi consiglio isolato, bisognerebbe invece prima raccogliere insieme tutti i consigli nel proprio cervello, nella propria anima e solo poi estrarre da essi una pietanza digeribile per il proprio organismo.

354- Malattia non è altro che non riconoscere, non trovare le strade della propria guarigione/ LA SERA DELLA VITA – Ogni uomo può ancora salvarsi da se stesso e dai suoi numerosi errori ( in quale sfera, per Dio per il demonio, non ce ne sarebbero?!?) soprattutto in età piuttosto avanzata , quando finalmente si rende conto che egli, durante la sua infelice esistenza, si è ingannato sotto quasi ogni aspetto! Ma occorre assolutamente una cognizione “spirituale” ( gnothi seautòn). Poiché di per sé il cosiddetto ingranaggio vitale tende a frantumarsi in mille pezzi senza valore !/ Ricostruirsi è tutto , nessun medico è in grado di farlo, solo tu ne sei capace! E la parte spirituale insita in te/ Come fare per riconoscere finalmente con chiarezza i propri bisogni?!? / I più sono troppo vili per riuscirci, o anche solo  per volerlo! Si nascondono di fronte alla parte migliore del proprio Io, proprio quando essa sarebbe abbastanza matura per salvarli finalmente da loro stessi e dalle loro tortuose vigliaccherie, portandoli nella libera aura della loro più libera umanità! Così irrompe all’improvviso in te la sera della tua vita; alle tue spalle, marcendo intorno a te, giacciono, tragicamente inutili, le tue mille stupide, superflue esperienze, e invece di un sublime sorriso goethiano, hai conservato solo il ghigno dell’imbecille, dell’imbecille che sei sempre stato.

366- PARALDEIDE – (…) Metti la trota in uno stagno tranquillo e caldo ed essa cesserà di essere trota e morirà a poco a poco impercettibilmente. E’ questo il tuo salvataggio, puah! Lascia dunque che ognuno, uomo o donna, percorra la sua strada ineluttabile già fissata da un destino avverso! I tuoi buoni consigli sono ‘crimini interiori’ per i quali non ha alcuna giustificazione. Guai a chi si lascia gabbare! Sono perfide maschere di un interessamento affatto inesistente. Lascia che ognuno vada per la sua strada, e anche se essa conduce alla tomba, a te cosa importa?! I dieci anni di supposta felicità non lo salveranno dalla nullità di tutta la sua esistenza! Tutti prima o poi precipitano nei propri abissi  e i buoni consigli sono dettati da occulta perfidia”

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