Alienazione vs riappropriazione

46- E’vero, dice Rossi, che nel periodo di Berna [di Hegel] nasce l’idea di alienazione, che immediatamente sollecita il suo reciproco, la riappropriazione; è vero che a Berna Hegel concepisce la storia della successione dello spirito cristiano borghese a quello greco come la storia della perdita del possesso di sé, da parte dell’uomo , e considera la soppressione dell’alienazione come un’istanza deontologica , come un dover essere da realizzarsi per mezzo della soppressione delle condizioni che l’hanno determinata [asservimento dell’umanità alle potenze estranee dell’autoritarismo religioso e politico, della superstizione e del dispotismo + istanza di una liberazione dell’umanità per mezzo della ragione]. [Certo, l’alienazione nel significato che ha per Hegel a Berna non è una scoperta di Hegel ma gli viene dall’Illuminismo e dall’etica kantiana che trasforma riappropriazione in autonomia]. Una volta precisata l’origine illuministica della categoria dell’alienazione-riappropriazione, nel senso di asservimento-emancipazione è possibile poi affermare che tale concezione bernese di Hegel sia la stessa nel pensiero hegeliano maturo? [No]

68- [uomo reale, corporeo (Marx) vs uomo come autocoscienza (Hegel)]

70-Quando Hegel considera la ricchezza, la potenza dello Stato ecc. come entfremdete Wesen dell’uomo egli li considera sempre e soltanto , dice Marx, come pensieri e nella loro forma di pensieri. Questa trasformazione dei prodotti culturali o degli istituti storico-sociali in enti ideali o enti del pensiero non è per Marx qualcosa di accidentale nella filosofia di Hegel , bensì il risultato necessario di un procedimento che li presenta come Entfremdung del pensiero filosofico puro, cioè astratto. L’intero movimento, quindi, non può non avere il suo sbocco finale nel “sapere assoluto”. “Ciò da cui questi oggetti sono estraniati (entfremdet) e a cui si contrappongono con la pretesa di essere oggetti reali, è appunto il pensiero astratto”, e quindi, “Tutta intera la storia dell’alienazione (Entausserung) e tutta intera la revoca di questa alienazione non è altro che la storia della produzione del pensiero astratto. (…) E’ chiaro che per Marx l’alienazione non può consistere nell’oggettivazione in quanto tale ( e dunque nemmeno nell’oggettività), ma in una oggettivazione disumanizzante. [71 coscienza astratta = pensiero puro (per Marx) = scienza speculativa].

71 [Marx fa all’Hegel della Fenomenologia un importante riconoscimento. Egli dice: [“la ‘coscienza infelice’, la ‘coscienza nobile’, la lotta tra coscienza nobile e quella ignobile ecc, questi singoli capitoli contengono gli elementi critici –se pure ancora in una forma estraniata- di interi settori , come la religione, lo Stato, la vita civile (burgerlich),ecc.”

71- [Nella Fenomenologia dice Marx, Hegel] intende l’essenza del lavoro e concepisce l’uomo oggettivo, l’uomo vero  perché reale, come risultato del proprio lavoro. (…) Nella Fenomenologia la coscienza , dopo aver attraversato stadi sempre più alti del suo svilupp, e dopo aver attinto l’oggettività nella totalità delle sue determinazioni, ‘scopre’ che l’oggettività è qualcosa di posto da lei stessa, una sua alienazione o auto posizione, qualcosa che non è affatto diverso da lei, e nel quale essa si riflette e si riconosce.

74 [Per Marx Hegel vede solo il lato positivo del lavoro, cioè si pone dal  punto di vista dell’economia politica moderna].

76- Non il carattere determinato dell’oggetto, bensì il suo carattere oggettivo è per la coscienza lo scandalo dell’estranezione  (Hegel) [77. Marx sul positivismo acritico di Hegel]

79- Marx presenta come alienati, come situazioni di “alienazione” entrambi i lati che risultano dalla scissione o dualismo che lacera l’uomo moderno. Se questi, in quanto membro della società civile è “L’uomo nella sua manifestazione selvaggia e insociale”, “ come si è guastato, alienato (veraussert) attraverso l’intera organizzazione della nostra società” ecc.; altrettanto alienato è l’”uomo sovrano”, il citoyen, perché in questa determinazione è un ente estraneo (ein fremdes Wesen) distinto e separato, in una parole scisso dall’uomo effettivo, reale . Alienato insomma è l’uomo sia in quanto membro della società civile sia in quanto membre dello Stato politico.[->dualismo tra vita individuale e vita del genere, fra vita nella società civile e vita politica].

80- Quindi quando Marx nella Judenfrage dice che l’uomo reale deve riassorbire in sé l’astratto cittadino, per diventare effettivamente un ente generico (Gattungwesen), egli propone “un’azione virtualmente già rivoluzionaria, di recupero sociale (…) di forze reali umane estraniate sotto forma di ‘forza politica’ o potere statale”. “L’orizzonte ultimo di tale recupero emancipatore non era più la politica, ma l’abolizione dello Stato in quanto forma di potere separato dalla società. Un obiettivo che vivrà e rimarrà fondamentale nel marxismo maturo” (C. Luporini)

81- I membri dello Stato politico sono quindi intrinsecamente e oggettivamente religiosi(anche se proclamano ateo lo Stato!) “per il dualismo fra la vita individuale e quella del genere, fra la vita della società civile e la vita politica; religiosi in quanto l’uomo si rapporta come a sua vera vita , alla vita statale, al di là della sua individualità di fatto”. Da ciò Marx conclude che il cristianesimo è l’espressione ideologica dell’alienazione individuata a livello socio-politico. Esso è la religione più conforme alla società borghese moderna , in quanto unifica in Dio degli uomini divisi tra loro, posti l’un contro l’altro come nemici, e dichiara uguali in cielo uomini che sono diseguali in terra./82- la società borghese si compie soltanto nel mondo cristiano./83 Società borghese e cristianesimo si fondano su un’ipostasi che che contrappone all’uomo come estranea e nemic: nel cristianesimo l’uomo oggettiva la propria essenza , e ne fa un’essenza fantastica estranea [Dio]; nella società borghese l’uomo oggettiva nel denaro il proprio lavoro e ne fa parimenti un’essenza estranea. /85 [Unità strutturale tra alienazione politica e alienazione religiosa: la doppia vita dell’uomo moderno]/87- “nello Stato dove l’uomo vale come specie, è il membro immaginario di una sovranità presunta, è spogliato della sua reale vita individuale e penetrato di una irreale universalità”/ Se nella società borghese la società civile acquista significato politico solo mediante una completa transustanziazione o estasi , cioè prescindendo o astraendo completamente da se stessa , dal suo proprio spirito; così nella filosofia di Hegel, l’empirico, il finito “ha come sua propria legge non il suo proprio spirito, ma uno estraneo, cioè l’universale astratto. In entrambi i casi il risultato è la santificazione o sanzione della realtà così com’è. E lo stesso avviene ancora una volta nella religione”Lo stato politico si comporta verso la società civile in modo tanto spiritualistico quanto il cielo verso la terra.”/ 88-[proprio questa è l’alienazione, in quanto l’uomo separa da sé, o aliena, la propria forza sociale nella figura della forza politica)[-> questo ci permette di rilevare altri fenomeni di scissione: religione, filosofia speculativa ecc]

90- [rigorosa distinzione tra alienazione e oggettivazione che permette a Marx di concepire l’alienazione come un prodotto storico]/[economia politica moderna = società borghese moderna ->l’analisi dell’economia moderna è sociologia e non antropologia per Marx] “Noi siamo partiti dai presupposti dell’economia politica moderna, abbiamo accettato il suo linguaggio e le sue leggi”.  Il che significa che la teoria dell’estraniazione ha a proprio oggetto non il lavoro in astratto, bensì il lavoro dell’operaio salariato moderno, e che questa teoria fa corpo con le analisi dell’economia politica moderna, e che dunque è nel suo intimo sociologica e non genericamente antropologica.

91- Ne viene quindi come conseguenza che l’uomo (l’operaio) si sente libero solo nelle sue funzioni animali, come il mangiare, il bere, il procreare e tutt’al più ancora l’abitare una casa e il vestirsi; e invece si sente nulla più che una bestia nelle sue funzioni umane. Ciò che è animale diventa umano e ciò che è umano diventa animale. Certamente mangiare, bere, procreare sono anche funzioni schiettamente umane. Ma in quell’astrazione che le separa dalla restante cerchia dell’attività umana e le fa diventare scopi unici e ultimi, sono funzioni animali./ Con l’estraniazione dall’attività produttiva , il lavoratore si estrania anche dal genere umano e ne fa lo scopo della vita, comporta la perdita completa dell’umanità. La libera attività consapevole è il carattere specifico dell’uomo ; la vita produttiva è la vita generica. Ma la vita stessa appare nel lavoro estraniato soltanto come mezzo di vita. INOLTRE IL VANTAGGIO DELL’UOMO SULL’ANIMALE – IL FATTO CIOE’CHE L’UOMO PUO’ FARE DELL’INTERA NATURA EXTRA-UMANA IL PROPRIO “CORPO INORGANICO”– SI TRASFORMA A CAUSA DELL’ENTFREMDUNG, IN UNO SVANTAGGIO POICHE’ SFUGGE SEMPRE PIU’ ALL’UOMO, ALL’OPERAIO IL SUO CORPO INORGANICO, SIA COME ALIMENTO DEL LAVORO SIA COME ALIMENTO IMMEDIATO, FISICO. [Estraniazione dalla vita generica = estraniazione dell’uomo dall’uomo]

94- [La teoria del lavoro estraniato che si trova nei Manoscritti del ’44 non deriva da Hegel ma da Feurbach]

95 [Manoscritti vs Capitale: no]

96- [Estraniazione teoretica (Feuerbach) vs estraniazione sociale-reale (Marx)

98- Il luogo forse più notevole per l’atteggiamento del giovane Marx verso l’economia politica è un frammento del terzo manoscritto che porta il titolo di proprietà privata e lavoro. (…) L’essenza soggettiva della proprietà privata è il lavoro ; quindi solo l’economia politica che ha riconosciuto il lavoro come suo proprio principio (A. Smith) e che non ha più considerato la proprietà privata come uno stato esterno all’uomo, solo questa economia politica è da considerarsi come un prodotto della reale energia e del reale movimento della proprietà privata e dell’industria moderna. Pertanto a questa economia politica illuminata , che ha scoperto l’essenza soggettiva della ricchezza, appaiono come feticisti, come cattolici, i seguaci del sistema monetario e mercantilista che considerano la proprietà privata per l’uomo come un’essenza soltanto oggettiv. Con ragione dunque Engels nei suoi Umrisse zu einer kritik der Nationalokonomie ha definito A. Smith come il Lutero dell’economia politica; perché come Lutero opponendosi al paganesimo cattolico , ha eliminato la religiosità esterna, riducendo la religione ad essenza interna dell’uomo; così Smith ha soppresso la ricchezza che si trova al di fuori dell’uomo , incorporando all’uomo stesso questa sua oggettività esterna e bruta, la proprietà privata. L’uomo stesso viene riconosciuto viene riconosciuto come l’essenza della proprietà. Ma da ciò segue che l’uomo viene posto dall’economia politica nella determinazione della proprietà privata , così come viene posto da Lutero nella determinazione della religione. Sotto l’apparenza di un riconoscimento dell’uomo, l’economia politica, il cui principio è il lavoro, non è altro che la messa in atto conseguente della negazione dell’uomo.

97-101 [l’autocoscienza come forma di alienazione dominante in Germania -> La sacra famiglia

103- [vita civile  atomistica ed egoistica]

107- [Autocritica di Marx sui suoi primi scritti- scissione degli uomini sia sotto forma di forza produttiva sia sotto forma di Stato]

108- [Nuova terminologia dell’alienazione nell’Ideologia tedesca]

110 –[Il lavoro da attività più alta ad attività animalesca-> Lavoro salariato e capitale: L’unica situazione sopportabile per la classe operaia è l’accrescimento più rapido possibile del capitale produttivo] /102- [Forme sociali pre-capitalistiche. quando lo scopo della produzione non è la produzione di valore]/115 [Il denaro come connessione sociale del mondo borghese]I rapporti sociali borghesi sorgono dall’urto di individui che sono indifferenti gli uni agli altri./116- [Ogni individuo possiede la forza sociale sotto forma di cose: alienazione sociale e feticismo delle merci->] Se i rapporti di dipendenza personale [signoria = dominio immediato] caratterizzavano le società precapitalistiche , nella società borghese, invece, troviamo l’indipendenza delle persone fondata sulla dipendenza verso le cose (…). Lo scambio mediato dal valore di scambio e dal denaro, implica una dipendenza universale tra i produttori e al tempo stesso un completo isolamento dei loro interessi privati, e una divisione assai avanzata del lavoro sociale la cui unità e la cui integrazione reciproca esistono come un rapporto naturale al di fuori degli individui, indipendente da loro. La necessità di trasformare il prodotto o l’attività degli individui in valore di scambio, in denaro, affinché essi possano acquistare e affermare la loro forza sociale in questa forma “cosale” è dovuta al fatto che la produzione degli individui non è ancora direttamente sociale , né frutto dell’associazione, e che il lavoro non è ripartito in modo comunitario. Gli individui sono sussunti sotto il lavoro sociale  che pesa su di essi come una fatalità : la produzione sociale non è ancora subordinata agli individui , che non possono trattarla come una forza e una capacità comuni./117- [Medioevo-> CASTA= STAT0]

118- Dice Marx che se i filosofi hanno concepito come peculiarità dell’età moderna il suo essere dominata da idee, ciò avviene perché essa è REALMENTE dominata da astrazioni.

120- Marx svilupperà in più punti del Capitale il nesso cristianesimo capitalismo: “Il culto della moneta implica l’ascetismo – la negazione di sé, il proprio sacrificio- la parsimonia e la frugalità, un disprezzo per le soddisfazioni mondane, passeggere e temporanee: implica la lotta per un tesoro eterno. Di qui la connessione del puritanesimo ingles Grundrisse sta però nel fatto che in esso più chiaramente che altrove , Marx istituisce un rapporto che sarà sottolineato e sviluppato più tardi da Max Weber, fra l’’ascesi intramondana’ e lo ‘spirito’ del capitalismo. Nel Capitale Marx metterà in rilievo il fatto che il capitalista “considera il proprio consumo privato come un furto ai danni dell’accumulazione del suo capitale, allo stesso modo che nella contabilità all’italiana le spese private figurano sulla pagina del dare del capitalista di contro al suo capitale”.

122- [La determinatezza dello scambio, in una società in cui i produttori sono da un lato isolati dalla proprietà privata e dall’altro interdipendenti per la divisione del lavoro, è resa possibile dal processo vitale della società:  l’enigma della struttura della merce] Nella struttura della merce sono da ricercare il ‘misticismo’ e la ‘metafisica’ della società borghese. (…) “ A prima vista una merce sembra una cosa triviale (…)Finché è un valor duso non c’è niente di misterioso in essa [un tavolo è un tavolo e serve a certi bisogni] (…) ma appena si presenta come merce, IL TAVOLO SI TRASFORMA IN UNA COSA SENSIBILMENTE SOVRASENSIBILE. Non solo sta coi piedi per terra ma, di fronte a tutte le altre merci, si mette a testa in giù, e sgomitola dalla sua testa di legno dei grilli molto più mirabili che se cominciasse spontaneamente a ballare” (Marx)/123 – [L’ENIGMA DELLA STRUTTURA DELLA MERCE: la merce come cellula elementare della ricchezza borghese. [-> sull’analisi della merce: sull’anima della merce: sua essenza sovrasensibile = dispendio di forza lavoro umana/ 128 come lavoro sans phrase = ASTRAZIONE REALE VS ASTRAZIONE ARBITRARIA CREATA PER PARTICOLARI FINI DI INDAGINE [132- astrazione reale vs generalizzazione mentale]/ 130 VALORE= una certa quantità di lavoro astrattamente umano-> il lavoro libero come condizione del lavoro astratto/ 132- Il lavoro è astratto solo nella società borghese]/131- Nel Capitale Marx rileva che Aristotele enuncia chiaramente che la forma di denaro della merce è la figura ulteriormente sviluppata della semplice forma di valore,cioè dell’espressione di una merce in qualsiasi altra merce a scelta. (…) Ma a questo punto Aristotele si ferma e rinuncia all’ulteriore analisi della forma di valore. Anzi, dice che è impossibile che cose tanto diverse siano qualitativamente uguali e che la loro equiparazione può essere solo qualcosa di estraneo alla loro vera natura e quindi solo ‘un’ultima risorsa per il bisogno pratico’. (…) Ma Aristotel non poteva RICAVARE dalla forma di valore stessa il fatto che nella forma dei valori di merci tutti i lavori sono espressi come lavoro umano uguale e quindi come egualmente valevoli, perché la società greca poggiava sul lavoro servile e quindi aveva come base naturale la disuguaglianza degli uomini e delle loro forze-lavoro.

133 [Marx sul feticismo] La semplicità indifferenziata del lavoro nella società borghese è eguaglianza dei lavori compiuti da individui differenti “un reciproco riferirsi dei loro lavori l’uno all’altro come a lavoro uguale”/134- [carattere socialmente mediato del lavoro in epoca borghese (≠ da lavoro in epoca pre-borghese -> sullo scambio in epoca borghese sulla base del tempo di lavoro socialmente mediato] /135- [produzione borghese vs produzione comunitaria: nella famiglia o nella comunità medievale] “i determinati lavori dei singoli nella loro forma naturale, la particolarità non la generalità del lavoro costituiscono qui il legame sociale”(Marx)

136- [Come si crea la connessione sociale nella società borghese? Marx sul feticismo e sulla connessione sociale mediata dallo scambio: Marx sul mistero della forma merce]/ 139 [FETICISMO = FALSA COSCIENZA (≠ PURA ILLUSIONE)->APPARIRE = FALSA COSCIENZA = COSCIENZA ROVESCIATA DELLA REALTA’]/140- LA MISTIFICAZIONE DELLA MERCE/ 141- [SULL’APPARENZA COME RIFLESSO IDEOLOGICO MISTIFICATO DELLA REALTA’]/146- Abbiamo visto il carattere mediato proprio della connessione sociale nella società capitalistica (a differenza delle forme sociali precapitalistiche) : MEDIATEZZA dovuta al fatto che quella connessione sociale si ottiene SOLTANTO attraverso lo scambio dei prodotti del lavoro in quanto merci./147 – Abbiamo visto gli influssi ideologici del feticismo, che, in quanto mistificazione reale, produce una mistificazione teoretica, una falsa coscienza, nella quale ciò che è primo, il lavoro, diventa secondo, ovvero prodotto da ciò che in realtà esso produce. Nella ‘formula trinitaria’ [sul Capitale] infatti, il prodotto complessivo si ripartisce in profitto, rendita fondiaria e salario, appare cioè come generato dal capitale, dalla proprietà fondiaria e dal lavoro in quanto entità autonome, distinte e differenti. Ovunque, insomma, è la stessa mistificazione, la stessa alienazione: l’oggettività sociale, i prodotti costituenti l’oggettività sociale creati dall’uomo si contrappongono a lui ostili, diventano enti per sé stanti, essenze autonome e indipendenti: soggetti reali che dominano l’uomo, invece di essere da lui posseduti e dominati.

144- L’economia volgare non sa andare oltre (…) l’apparenza feticistica, cioè non riesce a vedere dietro le cose i rapporti sociali. /L’inversione è così interamente compiuta: proprietà fondiaria, capitale e lavoro salariato si trasformano da fonti mediante le quali il prodotto complessivo si distribuisce nelle tre forme del profitto, della rendita fondiaria e del salario , “in fonti effettive, da cui appunto sgorgano queste parti di valore e le relative parti del prodotto  in cui esse esistono e con le quali esse sono scambiabili (…)/ 145- La società capitalistica viene presentata da Marx come una società “rovesciata”, “stregata”, nel senso che essa realizza a tutti i livelli delle astrazioni , che costituiscono al tempo stesso i suoi fondamenti, d cui l’uomo viene a dipendere.(…) I fenomeni sociali che Marx ha fin qui analizzato e descritto esprimono tutti la “personificazione della cosa e la reificazione  (Versachlichung) della persona”./ [Il CAPITALISMO COME RELIGIONE DELLA VITA QUOTIDIANA]/ 146-[Lavoro astratto = lavoro alienato, separato ->Individui che contano solo come possessori di merci e quindi come “maschere economiche “. /148. ECONOMIA POLITICA COME ESPRESSIONE TEORETICA DELLA SOCIETA’ CAPITALISTICA. /149- [PIANO CAPITALISTICO VS COOPERAZIONE: un meccanismo i cui organi sono uomini/ cooperazione semplice vs manifattura (= divisione del lavoro) -> La manifattura storpia l’operaio]/150- [OPERAIO VS FARE QUALCOSA DI INDIPENDENTE]/ [Operaio parziale = funzione unilaterale ed astratta: nella grande industria scissione tra potenze mentali del processo di produzione e lavoro manuale]

153- [Estraniazione= uomini schiavi delle proprie forze oggettivate]

155- Per cogliere questa affinità ideologico-strutturale , istituita da Marx, fra società borghese e cristianesimo, si tenga presente questo profondo pensiero di Hegel. L’idea della libertà, egli scrive [Enciclopedia delle scienze filosofiche]:”è venuta nel mondo ad opera del cristianesimo, per il quale l’individuo come tale ha valore infinito, ed essendo oggetto e scopo dell’amore di Dio, è destinato ad avere relazione assoluta con Dio come spirito , e far che questo dimori in lui: cioè l’uomo in sé è destinato alla somma libertà”. I greci e i romani, Platone e Aristotele, dice ancora Hegel, sapevano soltanto che l’uomo è libero mercé la nascita, come cittadino ateniese, spartano ecc., o mercé la forza del carattere e la cultura ecc.”. Qui Hegel vede molto acutamente come per il cristianesimo l’uomo non diventi libero in virtù del rapporto sociale, ma sia libero per il suo rapporto con Dio (in quanto cioè riceve da Dio quella spiritualità che è la libertà stessa). Per il cristiano insomma il rapporto con la società non è costitutivo ed essenziale all’uomo, ma è qualcosa che viene dopo il suo rapporto con Dio. Proprio in virtù di questa concezione dell’uomo come ente astratto, ovvero pre-sociale e a-sociale, per il quale il rapporto con la società non è costitutivo ed essenziale , bensì viene dopo il suo rapporto con Dio,- proprio in virtù di ciò il cristianesimo è la religione più corrispondente a un tipo di società come quella borghese, dove gli uomini non sono connessi unitariamente, bensì sono scissi e divisi e si rapportano gli uni agli altri SOLO mediatamente attraverso il mercato./[La persona cristiana e la società: Della Volpe e Del Noce]

156- [Nella Judenfrage] Marx concludeva a proposito dei diritti innati dell’uomo [appunto, aprioristici, astratti, presociali] proclamati dalla rivoluzione borghes, che nessuno di essi va al di là dell’uomo egoistico, dell’uomo in quanto membro della società civile borghese, ossia chiuso in sé, nel proprio interesse privato e nel proprio privato arbitriom separato dalla comunità. [libertà = libertà di vendersi, di non appartenere a se stesso, libertà della monade isolata e chiusa in se stessa, proprietà = diritto all’egoismo; uguaglianza = l’individuo come monade abbandonata a se stessa] [-> La vita del genere (umano) -> L’uomo non è libero in virtù del rapporto sociale, che semmai è una LIMITAZIONE]

157- [UNA SOCIETA’ NON COMUNITARIA COME INCONTRO DI INDIVIDUI ASTRATTI, PRE-ISTORICI (una connessione sociale mistica?) .l = UNA RELIGIONE DELLA VITA QUOTIDIANA (sul riflesso religioso del mondo e la sua scomparsa) vs comunismo = controllo cosciente/piano]

164- [Feuerbach contro l’ipostatizzazione del pensiero nella filosofia speculativa/ 167- Marx rompe con Feuerbach nell’Ideologia tedesca]

165- [Per Marx la società borghese non realizza una COMUNITA’ REALE] Quell’autonomizzarsi dei prodotti dell’attività umana fino a dominare gli uomini stessi, che Marx ha analizzato negli scritti del 1843-1844, quel rovesciamento di soggetto e predicato rilevato la prima volta da Feuerbach e indagato da Marx nel mondo sociale e politico, si rivela nella successiva indagine di Marx (sempre più ampia e profonda sul piano dell’analisi economico-sociale) come un fenomeno estremamente importante e ‘resistente’ , che riceve ulteriori conferme e si arricchisce di nuove ‘figure’.

170- [rapporti di produzione (con la natura) ≠ rapporti sociali (con gli altri uomini)

171- [ISTANZA GENETICA centrale nel discorso di Marx: l’analisi del lavoro estraniato diventa per Marx la chiave per ricostruire la genesi e la connessione interna dell’intera struttura capitalistica.

174- [Su Leggere il capitale la rottura epistemologica scoperta da Althusser nell’opera di Marx]

179-[Per Lukacs che cita Weber]è nell’azienda industriale che si manifesta in modo concentrato la struttura dell’intera società capitalistica: “per effetto della razionalizzazione del processo lavorativo le qualità e le peculiarità umane del lavoratore appaiono sempre più come mere fonti di errore di fronte al funzionamento calcolato in anticipo di quelle leggi parziali esatte.  (…) Il risultato di tutto ciò è la crescente scissione e opposizione fra l’uomo e il suo mondo sociale. (…) la persona diventa uno spettatore incapace di influire su ciò che accade nella sua esistenza , una particella isolata e inserita in un sistema estraneo.[contemplazione vs attività: sul razionalismo moderno, il lavoratore come spettore in un sistema meccanizzato]/186. [Lukacs ritorna a una concezione dell’alienazione che è tipicamente hegeliana e non a caso il primo esempio di alienazione che fa è quello della scienza moderna/ L’ALIENAZIONE DA PROBLEMA STORICO SOCIALE A PROBLEMA ONTOLOGICO / critica dell’alienazione -> critica dell’oggettività ->critica della scienza/ 195 Cfr Marcuse vs macchine/tecnologia/ 197- la tecnologia come superiore legittimazione del potere politico/reificazione = tecnologia]/ 196- Per Marcuse non sarebbe l’uso capitalistico delle macchine e della tecnologia a trasformarle in veicoli di reificazione ; bensì le macchine e la tecnologia in quanto tali sarebbero la reificazione  e ne determinerebbero i rapporti sociali reificati.(…) Il doppio significato di razionalizzazione è rilevante in questo contesto. [1] La gestione scientifica e la divisione scientifica del lavoro hanno largamente aumentato la produttività delle iniziative economiche , politiche e culturali. Risultato: un più alto tenore di vita. [2] Nello stesso tempo e per le stesse ragioni questa impresa razionale ha prodotto un modo di pensare e di comportarsi che a giustificato e assolto le più funeste ed oppressive caratteristiche da essa palesate. La razionalità scientifica e la manipolazione si sono saldate insieme in nuove forme di controllo sociale” (Marcuse)/198- Marcuse scambia la critica hegeliana della certezza sensibile nella Fenomenologia con la reificazione.

200- [Marx su macchine ≠ strumento di lavoro: 201- Il sapere appare nel macchinario come un sapere estraneo/ ->”forze produttive generali del cervello sociale”/ 203 [Nella società comunista] il macchinario non servirà ad aumentare il lavoro eccedente ma a ridurre il tempo di lavoro necessario alla società al minimo.

206- Il feticismo delle merci è per Marx la forma originale con cui si realizza la connessione fra gli uomini nella società capitalistica./207 – Nelle società pre-borghesi “la trasformazione dei prodotti in merci avveniva solo in punti isolati” /209 [fatto sociale e illusione ideologica ( realtà e apparenza) / [caratteri sociali = caratteri storici]

210 [Due aspetti della teoria del feticismo, entrambi interni ad essa] –quello corrispondente al concetto di alienazione e quello della “apparenza necessaria” o “falsa coscienza” ( che però ha un fondamento effettivo nella realtà).

211 [riflesso religioso del mondo vs rapporti razionali tra uomini e tra uomini e natura]

215- [Uomini com funzionari/operatori dei rapporti di produzione, che determinano il loro posto e la loro funzione (Althusser) /216- Per Althusser l’ideologia è necessaria anche in una società comunista

218 [C’è un’affermazione di Hegel nella Filosofia della storia che presenta curiose analogie con la teoria dell’alienazione del Marx più maturo.] Dice infatti Hegel polemizzando contro l’esteriorità del cattolicesimo  che riduce il divino o infinito a ‘cosa’: “Ciò che è sacro, come cosa, ha il carattere dell’esteriorità, e in quanto tale è suscettibile di essere preso e posseduto da altri che io: si può trovare in mani estranee, perché il processo non ha luogo nello spirito , ma è mediato dal mondo stesso delle cose.” Qui insomma viene delineato un processo nel quale ciò che compete all’uomo in quanto interiorità o idealità, cioè il sacro, assume forma di cosa e dunque si separa irreparabilmente dall’uomo, cade in mani estranee (per es. quelle di una casta separata, il clero) : l’uomo ha così perduto se stesso, ed è dominato da un sacro ormai non più tale , perché è solo una cosa, un feticcio: l’uomo, come dice Hegel, “è mediato dal mondo stesso delle cose”./219- [Hegel sul cristianesimo: cattolicesimo vs protestantesimo ok]

222- PER IL MARXISMO L’ALIENAZIONE NON E’ UN CARATTERE ONTOLOGICO DELL’ESISTENZA

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