Lotta di classe o libertà? (1965 e 1976)

39-“Per pratica in generale intenderemo ogni processo di trasformazione di una data materia prima determinata, in un prodotto determinato, trasformazione effettuata da un lavoro umano determinato , che utilizza mezzi (di produzione) determinati” (Per Marx)/40- Una disciplina scientifica è un esempio di pratica teorica/41 [arte, teorie, cultura come pratiche differenziali, cioè relativamente AUTONOME (vs la concezione volgarmente egualitaristica della pratica]/ 42[Esistono solo pratiche sociali, ma definiamo in particolare la PRATICA SOCIALE come “l’unità complessa delle pratiche esistenti in una società determinata” La pratica sociale è lo spazio in cui le pratiche differenziali si articolano di fatto e di diritto. E’ il sistema dei legami che ogni pratica mantiene con le altre./43- Ogni processo di produzione –economico, teorico, artistico ecc.- si definisce come un modo di intervento in seno alla pratica sociale. Quest’ultima non ha un luogo. E’ un sistema di rapporti./ 44- La teoria non deriva dalla pratica , non ne costituisce il doppione. Essa la sistematizza e la rettifica e, nello stesso tempo, per mezzo della sua realizzazione nella pratica, ne è rettificata e sviluppata.

50- In nome di quali criteri e a quali condizioni le scienze producono, a differenza delle ideologie teoriche, la conoscenza del reale?[Due aspetti del problema: 1. rapporti epistemologici delle scienze col reale 2. funzionamento politico-economico delle scienze ( istituzioni e tecnologie):]Una teoria completa delle scienze deve certamente articolare l’uno e l’altro di questi aspetti . Chiameremo pratica scientifica quella pratica che mira a produrre conoscenze: a farci CONOSCERE il reale./51- Althusser propone di pensare il rapporto delle scienze col reale sotto il concetto marxista di APPROPRIAZIONE COGNITIVA.[≠ idealismo =ob iettivo delle scienze è l’elaborazione di una lingua ben costruita, la cui sola esigenza è la coerenza interna/ ≠empirismo = traduzione astratta ma fedele del concreto reale-> teorie di portata media]-> [contro queste ultime posizioni Althusser parte da Per la critica dell’economia politica (1857) che considera come il ‘discorso del metodo’ marxista.]55- Chi dice ‘appropriazione’ dice tesi materialistica sulle scienze. Tesi anti-idealistica, essa nega che il reale esista in funzione del pensiero: non ci si appropria che di ciò che esiste indipendentemente dall’appropriazione. Tesi anti-empiristica , essa nega che la conoscenza si nasconda nel reale: non c’è appropriazione senza modificazione dell’oggetto appropriato./ Questa tesi materialistica afferma dunque che il reale(natura,società, storia) è punto di partenza e punto di arrivo di diversi tipi di attività e che ogni attività vi si riferisce attraverso un processo di trasformazione proprio.

56- L’appropriazione del reale da parte delle scienze implica la trasformazione del reale in concetti definiti e articolati in una teoria. Non si tratta di una traduzione, ma di un processo bell’e buono di trasformazione specifica del reale, che sfocia in questa distinzione fondamentale tra l’OGGETTO REALE (la popolazione reale di una società data) e l’OGGETTO TEORICO (il concetto di popolazione elaborato da un discorso teorico./57- Senza astrazione, cioè senza costruzione di un oggetto teorico rigorosamente definito sul quale lavorare, le scienze divengono delle ideologie teoriche.(…)-> IN QUESTO MODO DI APPROPRIAZIONE CHE E’ L’APPROPRIAZIONE TEORICA, OGNI APPELLO AL REALE PER COLMARE I VUOTI O I PUNTI DI FUGA DELLA TEORIA ( sotto la forma di criteri, espliciti o meno, del genere:”i fatti provano che…”) E’ PER PRINCIPIO UN APPELLO A EVIDENZE E A RAPPRESENTAZIONI IDEOLOGICHE. QUESTE OPERANO SUL PRINCIPIO ‘RICONOSCIMENTO-MISCONOSCENZA’./E’ allora impossibile PARAGONARE, come reclamano l’idealismo e l’empirismo, l’oggetto teorico e l’oggetto reale per vedere se si somigliano, se sono adeguati l’uno all’altro. Se tra il reale e il teorico c’è un rapporto di appropriazione, l’ordine e le ragioni del reale sono tutt’altri che l’ordine e le ragioni del teorico.(…) Il che non significa che si debba restare nella teoria ‘pura’, senza scendere nel reale empirico, ma che (…) il ricorso indiscriminato al reale e la citazione di fatti reali non può bastare a garantire la pertinenza dei concetti./58 Il noto è un’evidenza ideologica.

61- Come distinguere la produzione dell’effetto scientifico da quella dell’effetto ideologico? Althussere segnala due criteri: 1. esiste scienza solo laddove un oggetto teorico è stato costruito. (…) Non ci sono mai dati ‘puri’, ma o dati padroneggiati , cieè scientifici, o dati che si dicono puri ed evidenti perché si vuole ignorare come sono stati prodotti. E’ per questo che non esiste inizio puntuale di una scienza. (…) Di fatto, l’inizio di una scienza è ciò che la rottura epistemologica sancisce retrospettivamente: il risultato di un lavoro: 2. il secondo principio concerne il carattere sistematico delle scienze. Ogni scienza è sistema, cioè un insieme articolato e gerarchizzato di elementi teorici , di dispositivi tecnici, organizzati attorno ad un’unità che è quella della scienza considerata [sistematicità delle essenze = concetti teorici]

64- Una situazione è concreta nella stessa misura in cui risulta da un processo, nella misura in cui CONDENSA  o al contrario ROMPE questo processo. Una situazione è effettivamente concreta sempre rispetto a un sistema di rapporti. Mai in modo puntuale per il solo fatto di essere presente , di apparire. ‘Concreto’ ed ‘empirico’ non sono sinonimi immediati, a tal punto che il secondo può persino occultare il primo. Il concetto non si offre, si conquista.

65- A differenza delle ideologie teoriche, le scienze producono dei sistemi che rendono conto degli elementi, e non elementi che sarebbero alla base di un sistema.(…) Non c’è nulla dietro un sistema di rapporti costruito dalla scienza: nessuno. Soprattutto non un soggetto-fondamento, categoria propria alle ideologie teoriche./66- [condizioni di validità di sondaggi e inchieste].

66- La teoria psicanalitica ci fornisce un ultimo esempio [di teoria in senso forte]. Si sa che il soggetto umano vi è trattato in termini di EFFETTO DI UNA STRUTTURA, quella che la psicanalisi chiama l’’inconscio’.

68- La teoria in senso forte è essa stessa il risultato di un PROCESSO di produzione teorica e non una base puramente assiomatica della ricerca empirica. Questo processo comprende un insieme complesso di operazioni: l’analisi critica della problematica teorica presente (come Marx fa con l’economia politica classica) , la realizzazione di inchieste concrete e la loro critica, la costruzione di dispositivi concettuali e di ‘reti’ concettuali sufficientemente ricche per sposare tutti i tratti dell’oggetto e di tutti gli oggetti della stessa specie, e sufficientemente economiche per unificare questi tratti e questi oggetti ecc. (…) Si capirà allora che la teoria in senso forte non ha nulla in comune con quelle vaste generalizzazioni filosofiche che riflettono sul ‘senso’ dell’universo perché non possono produrne la conoscenza, né mettere questa conoscenza alla prova.[pericolo teoreticistico vs pericolo empiristico]

——————–LA PRATICA FILOSOFICA

72- “La filosofia rappresenterebbe la politica nel campo della teoria, per essere più precisi: presso le scienze e vice versa, la filosofia rappresenterebbe la scientificità nella politica, presso le classi impegnate nella lotta di classe.”-> 86-Il punto comune a tutti coloro che proclamano o che reclamano la ‘fine della filosofia’ non è che il progetto impossibile di provare che non ci sono demarcazioni nella teoria. Si tratta dell’occultamento del fatto che la filosofia è la politica nella teoria, e che anche nella teoria si gioca il destino delle classi impegnate nella lotta di classe. Volere la ‘morte della filosofia’ significa volere il trionfo dell’idealismo. (…) La filosofia non è giudice. O, per meglio dire, come tutti i giudici è parte in causa. Essa non parla DELLE, ma NELLE scienze e NELLA politica: NEL LORO RAPPORTO. Il filosofo stesso non è estraneo alla polis.

74[Sul cartesianesimo: antiteologico e antifeudale -> oggetti di conoscenza (scienza) vs oggetti di immaginazione (ideologia)-> concetti-chiave per la pratica filosofica.

79- L’opposizione idealismo/materialismo concerne due grandi tipi di intervento filosofico. [sull’idealismo di Cartesio]/82- Lavorare nella teoria vuol dire difendere una certa posizione filosofica, spontanea o no, contro un’altra posizione: vuol dire prendere posizione. [Qual è la posta di questa presa di posizione? la posta è la PRATICA SCIENTIFICA]cioè il modo di considerarla, il modo di porre problemi, in breve le categorie che servono a realizzare questa pratica. [Categorie ≠ parole = punti di vista socialmente e storicamente precisi, datati e localizzati]

87- [Una tesi polemica di Althusser: la filosofia non ha storia poiché essa è la ripetizione del gioco di due tendenze (materialismo e idealismo) di cui una è dominante./ 88- Ma c’è ben della storia nella filosofia]La tesi ‘la filosofia non ha storia’ è giusta solo a cose fatte: implica la conoscenza della storia, soprattutto scientifica e politica, che passa attraveso la filosofia sotto forma di riti, codici, istituzioni, nozioni e categorie attive in ogni momento , praticamente, nella pratica sociale concreta.

——————-LA DIALETTICA

109- [L’idealismo appare esplicitamente nelle teorie hegeliane] funziona in ciò che Hegel chiama ‘pensare’ (pratica teorica): accedere al reale non ‘semplicemente esistente’, insieme di elementi disparati, di condotte eterogenee, di contraddizioni in cui il politico si mescola allo psicologico, ma al reale ‘effettivo’ che, manifestato in questo ciarpame di elementi, lo sottende. Pensare il reale significa riuscire a nominare una realtà presente e nello stesso tempo oscurata da queste manifestazioni. Non si tratta di una appropriazione cognitiva del reale, ma della sua traduzione. Hegel prende i fenomeni reali tali quali si presentano, non cerca di spiegarli, ma di renderli ‘espressivi’. Non mette in questione l’ordine stabilito, lo giustifica persino, NELLA MISURA IN CUI NON LO ANALIZZA./ [ANALIZZARE = SMONTARE]/ Questa concezione della pratica teorica non potrebbe essere legata a una pratica politica RIVOLUZIONARIA: non cerca di definire un avvenire proibito ma di perfezionare un presente ancora difettoso.

112-113- In Hegel Marx ha imparato la condizione di ogni lavoro teorico effettivo : pensare il proprio oggetto in termini di sintesi di numerose determinazioni. / Ciò che la dialettica ha di razionale, ciò che costituisce il suo NOCCIOLO DURO, è dunque il suo rifiuto di isolare, di dicotomizzare, di trattare il suo oggetto o una situazione alla volta, o anche un insieme eteroclito dove tutto è semplicemente accumulato, accatastato, nell’attesa di una analisi sempre indietreggiante , poiché non è l’esigenza di partenza.(…) Il contatto con Hegel ha svolto per Marx la funzione di una FORMAZIONE ALLA TEORIA piuttosto che quello di una FORMAZIONE TEORICA. Quest’ultima implica infatti contenuti precisi e studi concreti, ruolo che spetta all’economia politica inglese, che con la formazione alla teoria compiuta dalla filosofia tedesca e l’incontro con il movimento proletario in Francia, costituisce le cosiddette ‘tre fonti’ del marxismo./ 114- Il grande concetto teorico dell’hegelismo: quello di PROCESSO SENZA SOGGETTO, pietra angolare del nocciolo razionale hegeliano./ 115- L’idealismo di Hegel risiede precisamente nella categoria hegeliana di PROCESSO, di cui abbiamo dato più esempi. Esattamente, questa categoria designa la DISSOLUZIONE di tutti gli elementi storici, politici; processo significa in Hegel IDEALIZZAZIONE, dissoluzione di tutti gli elementi nell’Idea.(…) Pensare il vero come soggetto vuol dire che il vero non è mai dato. Si FA vero: in e attraverso un processo. (…) Soggetto vuol dire in Hegel: messa in rapporto, sistema di rapporti di un insieme di elementi./

117. Hegel riprende in forma dotta un’evidenza ripetuta moltissime volte: il tempo, si dice, cancella tutto, dissolve le forme e i contorni per lasciarne solo una vaga sequela, una traccia impercettibile, un’idea./ Invece nel Capitale per esempio, il processo (del modo di produzione capitalistico implica l’analisi dei rapporti economici, politici, ideologici attraverso cui e in cui questo processo ha luogo , e di conseguenza l’irriducibilità di questi rapporti a tutti gli altri. Essi non sono altrettante ESPRESSIONI del modo di produzione capitalistico ma la sua materia stessa e le sue condizioni di esistenza. Vedremo più avanti non solo che il concetto di modo di produzione ma anche quello di lotta di classe è inconcepibile se si misconosce il ruolo che svolge il processo senza soggetto./ Per contro, il concetto di processo senza soggetto è assente nei testi di gioventù di Marx, a causa della problematica umanistica che li domina [114- umanesimo cristiano, marxista e reazionario]/ 118-[ogniqualvolta nel marxismo si fa ricorso alla categoria di SOGGETTO-FONDAMENTO , anche se si dichiara che questo processo integra un processo, si è in presenza di una regressione teorica e politica certa.

119- “Prendiamo per esempio quel tutto complesso che è la società. I ‘rapporti di produzione’ non vi figurano come il puro fenomeno delle forze di produzione: ne sono anche la condizione di esistenza; la sovrastruttura non è il puro fenomeno dell’[infra]struttura, ne è anche la condizione di esistenza” (Althusser)

120 [La dialettica materialistica può essere definita a partire da tre concezioni opposte. I loro principi metodologici, che danno tre contenuti diversi alla totalità, sono:

  1. la causalità lineare-> dissolve le manifestazioni politiche e ideologiche per ritrovare il loro fondamento economico, quando un elemento isolato della totalità sociale funziona come fondamento isolato->meccanicismo/ panteismo economicista/dogmatismo;
  2. la causalità espressiva = ritorno a Hegel -> queste correnti si sforzano di mostrare OMOLOGIE E ANALOGIE tra ciò che capita nell’economia e ciò che avviene negli altri camp (per es.: freudo-marxismo)-> la totalità ha qui lo statuto di un’ALLEGORIA. Di fatto questa specie d’analisi funziona come una fuga in avanti nella totalità, come rinvio indefinito a un’analisi effettiva-> opportunismo/ (poiché c’è soggetto, cioè fondamento, non c’è processo dialettico ma dispiegamento->363 La Fenomenolgia dello spirito di Hegel va letta a partire dalla Scienza della logica);
  3. la causalità strutturale-> 128 si intenderà per causalità strutturale il modo di intervento di un tutto su i suoi elementi, il rapporto esistente tra una struttura regionale (economica per esempio) ed una struttura globale (propria alla formazione sociale nel suo insieme) in breve, L’INDICE DI EFFICACIA DI UN TUTTO.]

129- Nella risoluzione di un problema [se per es. la libertà nel MPC sia pura apparenza]il punto di vista effettivamente dialettico e materialistico passa dalla localizzazione di tutte le istanze impegnate e dell’intero sistema integrato da queste istanze. Preso isolatamente, nessun elemento ,nessuna istanza, nessuna contraddizione esaurisce il problema (congiuntura, classe sociale, discorso, individuo)di cui è rispettivamente un elemento, un’istanza, una contraddizione.

130– [Processo/sistema vs essenza/soggetto]/132- Il tutto materialistico non ha una MATRICE semplice ma complessa [vs ESSENZA]/133- [ARTICOLARE (=congiungere) vs. LIVELLARE]/ 134- Il tutto complesso è articolato a dominante.-> “ La strutturazione a dominante del tutto complesso, questa INVARIANTE STRUTTURALE, è essa stessa CONDIZIONE DELLE VARIAZIONI CONCRETE DELLE CONTRADDIZIONI CHE LA COSTITUISCONO, dunque dei loro spostamenti, condensazioni ecc.” (Althusser)-> Si capirà l’importanza di questi concetti se si pensa per esempio ai lavori che moltiplicano o demoltiplicano quei tutti complessi che sono i ‘modi di produzione’. Nelle loro analisi del MPC questi lavori CONFONDONO gli sconvolgimenti effettivamente spettacolari subiti in un secolo dal capitalismo , con la scomparsa del modo di produzione stesso. Si afferma che quest’ultimo è stato sostituito da una ‘tecnostruttura’ in cui i ‘tecnocrati’ detentori del sapere sarebbero succeduti ai proprietari capitalisti del XIX sec., ed in una ‘nuova classe operaia’ alle prese con gli ordinatori e vittima di un’’alienazione total’, sarebbe succeduta alla ‘classe operaia classica’alle prese con macchine meno complicate e vittima dello sfruttamento econonomico tout court./135- [informatica e automazione = NUOVI DISPOSITIVI DI GESTIONE -> sopravvalutazione dei TECNOCRATI, che sarebbe meglio chiamare PORTATORI DI UN SAPERE DI GESTIONE.]

136 [DIALETTICA MATERIALISTICA = doppia localizzazione concreta delle variazioni e dell’invariante di queste variazioni.

138- [Spiega Mao che in ogni processo complesso c’è solo una contraddizione principale e più contraddizioni secondarie, la contraddizione principale può trasformarsi in secondaria , e l’aspetto secondario trasformarsi in principale/ come si sa la Rivoluzione Culturale Cinese (1966-69) ha affrontato le contraddizioni tra dirigenti e masse, tra cittadini e istituzioni, tra insegnanti e studenti, tra teoria e pratica./ Come spiegare allora che le contraddizioni secondarie rischiano di orientare la risoluzione della contraddizione economica verso una via regressiva (una restaurazione del capitalismo)?-> Lo spostamento delle contraddizioni sono inerenti all’efficacia del tutto complesso (causalità strutturale) come pure alla definizione della contraddizione principale in termini di posizione e non di essenza./141- Surdeterminazione della contraddizione capitale-lavoro in Marx vs la contraddizione semplice che ha luogo slo nella totalità idealista:] In Marx la contraddizione Capitale-Lavoro non potrebbe esistere al di qua o al di là delle specificazioni sovrastrutturali, storiche, ecc. che le sono costitutive, NECESSARIE->143] “Dire che la contraddizione è motrice, significa dunque in teoria marxista , dire che implica una LOTTA REALE, AFFRONTAMENTI REALI SITUATI IN PUNTI PRECISI DELLA STRUTTURA DEL TUTTO COMPLESSO. (…) NON DIREMO CHE LA LOTTA E’ REALE SOLO QUANDO HA LUOGO NELL’ECONOMICO E NEPPURE NELLE IDEE. E’ REALE QUANDO METTE ALLE PRESE ‘PARTNERS’ CHE OCCUPANO POSTI PRECISI IN SENO A QUEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE DEI RUOLI CHE E’ IL TUTTO COMPLESSO./144- Il concetto leninista di ‘congiuntura’ si capisce solo con questo riferimento agli affronta menti rispetto al tutto complesso [congiuntura teorica, politica, sociale-> due errori: gauchisme vs burocratismo]/[365 surdeterminazione (= rottura rivoluzionaria) vs sottodeterminzione (=bloccaggio storico)-> L’una e l’altra segnano l’articolazione complessa, rispettivamente ‘positiva’ e ‘negativa’ di più contraddizioni./ ecologismo di oggi (socializzazione della natura e rispetto dei flussi naturali≈ Feuerbach) vs tecnocratismo (intervento puramente economico e tecnico sulla natura)= entrambe misconoscono l’articolazione dei problemi dell’ambiente con la lotta di classe.]/146 [In Hegel superare la contraddizione significa DISSIPARLA -> VS umanismo (=dogmatismo) / pluralismo (=opportunismo)]

163 –[la definizione morale del socialismo in termini di ordine razionale adeguato ai ‘bisogni profondi’ della natura umana eterna (la storia si spiega con la psicologia)-> incapacità di concepire il socialismo come una formazione sociale-storica di transizione, definita dall’egemonia del proletariato e attraversata da contraddizioni di classe specifiche. A partire da ciò si schizza una sorta di incontro tra due ‘umanesimi’ : l’umanesimo socialista e l’umanesimo borghese o cristiano-> 165in realtà non c’è un umanesimo marxista-leninista.]

166- L’umanesimo è dunque un’ideologia. Non è un’ideologia in genere, ma una configurazione ideologica precisa, che trascura, quando non l’occulta,lo sfruttamento di classe, pretendendo, con la borghesia, che l’uomo è altra cosa che la sua realtà storica concreta. Il concetto di ‘classi sociali’, infatti, non è affatto in-conciliabile con l’’umanesimo marxista’, esattamente come non lo è con la dialettica hegeliana. Ma non è, in ambo i casi, riconciliabile con il concetto teorico in senso forte che lo sottende: il concetto di lotta di classe. Per quest’ultimo le classi non esistono in seno al loro rapporto di alleanza, di dominio, di contraddizione antagonistica e non antagonistica. (…) Perciò si può affermare che l’umanesimo rappresenta oggi la DOMINAZIONE dell’idealismo sul materialismo all’interno del marxismo.[366- a-umanesimo di Marx]

———————–IL CONTINENTE STORIA

181- “ Marx concepisce la struttura di ogni società come costituita da ‘livelli’ o ‘istanze’, articolate da una determinazione specifica: l’INFRASTRUTTURA o base economica (‘unità ‘ delle forze produttive e dei rapporti di produzione), e la SOVRASTRUTTURA, che comporta anch’essa due ‘livelli’ o ‘istanze’: il giuridico-politico (il diritto e lo Stato) e l’ideologico (le diverse ideologie, religiose morali giuridiche politiche ecc.)” Althusser

183- Chiameremo ISTANZA un campo in cui elementi definiti sono messi in rapporto secondo leggi specifiche. Non si tratta dunque di un sinonimo dotto di ‘livello’ (‘piani’ o ‘compartimenti’) della metafora topologica , ma di un concetto che serve a identificare processi e rapporti relativamente autonomi che si combinano in seno a un’unità: il modo di produzione. Quest’ultimo concetto è completo quando si sono definite, da una parte , le tre istanze che lo integrano, dall’altra, l’articolazione di queste istanze , cioè quando si conosce la causalità strutturale esercitata dal modo di produzione. [per es.: tribale di villaggio/ schiavistico/ feudale/capitalistico/socialista ecc.]

182- [Modo di produzione ≠ sinonimo di modo di produzione ECONOMICO]-> Il processo di produzione e di riproduzione sociale , definito nel contempo dall’autonomia relativa dei suoi elementi e dalla loro unità, che è una formazione economico-sociale concreta]

185- contro le ‘filosofie del lavoro’ di ispirazione umanistica, non è sufficiente dire che l’uomo lavora e che è dunque ‘il capitale più prezioso’. Bisogna al contrario determinare COME l’uomo, GLI uomini lavorano.Bisogna determinare la loro partecipazione , in quanto forza-lavoro, in un PROCESSO DI LAVORO in cui intervengono anche due altri elementi ugualmente oggettivi e necessari [forze produttive e rapporti di produzione]/186. E’ più esatto parlare di AGENTI SOCIALI che di uomini, poiché i loro rapporti tra di loro e con le condizioni materiali della produzione passano sempre attraverso le loro POSIZIONI e FUNZIONI nel processo di messa in opera, di controllo, di possesso o non possesso delle forze produttive./[187- Supporti ai rapporti di produzione vs Soggetti]/189- [L’organizzazione sociale del lavoro comanda la sua organizzazione tecnica: assoggettamento dei lavoratori immediati ai tecnici e agli ingegneri]/ 190- Le classi sociali sono l’effetto necessario dei modi di produzione che implicano la separazione tra produttori immediati e mezzi di produzione , tra processo di produzione e processo di decisione e di gestione della produzione , tra produttori e padroni, tra appropriazione reale e appropriazione formale. RAPPORTI DI CLASSE e RAPPORTI DI PRODUZIONE ricoprono strettamente la stessa cosa. (…) Le classi sociali non possono essere abolite che con il rivoluzionamento dell’unità articolata dell’istanza economica, con il rivoluzionamento delle forze produttive e dei rapporti di produzione.

192-[Il materialismo storico non si limita allo studio del MPC. (…) Una via alle analisi scientifiche della storia e in particolare per porre scientificamente il problema della periodizzazione delle epoche storiche: rapporti di possesso, proprietà, disposizione, usufrutto, comunità ecc.]

193- Marx mostra che un modo di produzione non è solo un sistema di produzione ma anche un sistema che riproduce l’insieme degli elementi che partecipano al processo di produzione:forza-lavoro, oggetto e mezzi di lavoro,posti degli agenti sociali: le forze produttive e i rapporti di produzione. LA PRODUZIONE IMPLICA ANCHE LA RIPRODUZIONE.(…) Si tratta di due aspetti di un processo unico.

194- [Il luogo dell’istanza politica: 1. Il politico designa il concetto delle pratiche e delle istituzioni specifiche che mirano a riprodurre ( conservare o rivoluzionare) i rapporti di produzione; 2. il politico come il luogo e la posta della lotta di classe in vista della detenzione (conservazione o appropriazione) del potere di Stato.]-> La teoria dello Stato nel materialismo storico suppone due concetti: APPARATO DI STATO E POTERE DI STATO. Il primo designa le forme di esistenza concreta dello Stato: governo, amministrazione, esercito, polizia, tribunali, prigioni. Il concetto di potere di Stato designa il controllo , ad opera di una classe, dell’apparato di Stato grazie al quale lo Stato esiste di fatto./ “Questi tipi di relazione [economica], secondo la diversificazione o la non diversificazione degli agenti della produzione in produttori immediati e padroni, rendono necessaria (società di classe) o superflua (società senza classi), l’esistenza di un’organizzazione politica destinata a imporre e mantenere questi tipi di relazione definiti per mezzo della forza materiale (quella dello Stato) e della forza morale (quella delle ideologie)” (Althusser)

196- Nei modi di produzione che implicano rapporti di classe il politico  è una delle condizioni di esistenza, e non il semplice fenomeno espressivo , o il velo puramente giustificatorio, dell’economico. [il termine stesso ‘sovrastruttura come sintomo di una problematica che bisogna riportare alla luce [-> ogni pratica funziona politicamente, nel senso che con il suo intervento mira a conservare o a rivoluzionare la riproduzione dei rapporti di produzione./AUTONOMIA =IRRIDUCIBILITA’ ≠ OMOLOGIA ESPRESSIVA]

200- RIPRODUZIONE è un concetto del materialismo storico alla sola condizione che designi un processo effettivamente decisivo, definito dall’unità tendenziale di un sistema di contraddizioni a sviluppo ineguale.

368-REVISIONISMO = Ogni concezione che non mette la LOTTA DI CLASSE al centro dell’analisi teorica e della pratica politica.

—————————-L’IDEOLOGIA

201- “    L’ideologia (come sistema di rappresentazioni di massa) è indispensabile ad ogni società per formare gli uomini, trasformarli e renderli capaci di rispondere alle esigenze delle loro condizioni di esistenza” (Althusser)/205- “Nell’ideologia è dunque rappresentato non il sistema dei rapporti reali che governano l’esistenza degli individui, ma il rapporto immaginario di questi individui con i rapporti reali nei quali vivono” (Althusser)/204- [Teorie ideologiche -> la funzione pratico-sociale dell’ideologia ha la meglio sulla funzione cognitiva-teorica-> L’ideologia è indispensabile per assicurare la coesione sociale (=efficacia dell’ideologia) / ideologia e accettazione dei compiti che sono assegnati agli individui-> ideologia = cemento sociale]/207 [Due tratti dell’ideologia: esistenza materiale (vs semplice rappresentazione) e attività (=impregna ogni pratica)]->209 – ideologia = rappresentazione materiale e attiva di un rapporto immaginario [che non è un termine della psicologia] [≠ velo/menzogna -> despoti e cricche]-> 210 – Se gli agenti sociali padroneggiano in misure diverse certi aspetti ideologici, solo difficilmente possono prendere coscienza della LOGICA DEL SISTEMA che regge i loro rapporti sociali. E lo possono ancor meno in quanto, in una società, non si tratta mai di una logica semplice , ma di un groviglio di logiche diverse e opposte. Se ne dedurrà che gli uomini vivono obbligatoriamente in una specie di falsa coscienza permanente di ciò che capita loro? Al contrario, prendono SEMPRE coscienza delle loro condizioni reali di esistenza, e di se stessi in queste condizioni, ATTRAVERSO IL RAPPORTO (IMMAGINARIO) CON QUESTE CONDIZIONI RAPPRESENTATO DALL’IDEOLOGIA. /Che cosa si deve intendere dunque per rapporto immaginario? Secondo Althusser questo rapporto è prodotto da un effetto di RICONOSCIMENTO/MISCONOSCIMENTO, che serve esso stesso a mantenere la COESIONE SOCIALE.-> L’ideologia conosce il reale solo per riconoscervi le proprie mire, e non può riconoscerle che misconoscendo nel reale tutto ciò che le sfugge o le infirma.

214- Althusser afferma l’eternità dell’ideologia. /(…) L’ideologia è un’ISTANZA SOCIALE, mentre la scienza è solo una PRATICA DIFFERENZIALE A CARATTERE TEORICO. Volerle paragonare (…) non ha dunque senso: non si può disporre di una misura comune. /ESISTONO SOCIETA’ SENZA SCIENZA, MA NON PUO’ ESISTERE UNA SOCIETA’ SENZA IDEOLOGIA.-> [Ma ideologia e scienza intrattengono rapporti stretti ->]Solo in seno all’ideologia si può abbozzare un discorso scientifico che rompa con l’ideologia.-> Lo sviluppo ineguale delle scienze si comprende solo alla luce dell’ideologia che definisce una delle condizioni di esistenza delle scienze.

223- [L’ideologia proletaria non è l’ideologia innata del proletariato] Nasce dalla sistematizzazione degli elementi ideologici proletari preesistenti ( pratiche, idee, valori, forme di organizzazione)ad opera del materialismo storico , dalla critica di questi elementi e dalla rimozione costante, nel contempo, degli ELEMENTI BORGHESI e degli ELEMENTI REAZIONARI millenariamente dominanti./ [Non dunque ad un sapere indiscriminato si articola l’ideologia proletaria, ma ad una scienza specifica nata dalla scoperta del continente-storia ad opera di Marx [≈ scoperta del continente matematica ad opera di Platone e del continente fisica ad opera di Galileo] il cui oggetto è la storia delle formazioni sociali e della lotta di classe. [L’ideologia proletaria è la sola a basarsi sulla scienza, cosa mai vista prima vs vecchie ideologie anarcoidi delle classi sfruttate]

225 [sogni sull’ideologia proletaria a venire vs analisi più modeste-> nelle società socialiste non ci sarà più l’ideologia della libertà ma continuerà la lotta di classe]/ 226 [L’ideologia borghese è deformante e mistificatrice perché funzione come rimozione continua dello sfruttamento della forza lavoro vs L’ideologia proletaria non può costituirsi che alla condizione di mettere a nudo questo rimosso, chiave ideologica dell’intero edificio sociale]/227- [L’ideologia è divisa in REGIONI:] le ideologie PRATICHE (politiche, religiose ad esempio) e le ideologie TEORICHE (economia politica, teologia ecc.). A sua volta quest’ultima regione può essere suddivisa in ideologie teoriche volgari e ideologie teoriche dotte  o scientifiche (Marx). Tutte queste regioni sono sistemi, ordinamenti e combinazioni specifiche di un insieme finito di elementi ideologici. /Ognuna delle regioni è relativamente autonoma e tutte sono storiche: NON ESISTE IDEOLOGIA ESTETICA NELLE SOCIETA’ PRIMITIVE.

229- [Ogni ideologia ha un’esistenza materiale-> Apparati ideologici di Stato (Gramsci, Althusser)]

230 [ideologia che regola i comporatamenti materiali delle donne  (RITI MATERIALI vs natura femminile

231 [Gli Apparati Ideologici di Stato = AIS] assicurano, nella prospettiva della classe dominante e per mezzo di pratiche, attitudini, comportamenti, codici, rituali, discorsi, istituzioni e forme organizzazionali la riproduzione ideologica dei rapporti di produzione in una società di classe.

233- sarebbe un grave errore confondere l’analisi in termini di AIS con una variante di analisi istituzionale o di sociologia delle organizzazioni.(…) Il concetto di AIS situa l’istituzione in una rete di comportamenti, inserite in pratiche, che consistono nel sistema delle gerarchie e delle promozioni in seno a una o più istituzioni, nelle istanze che prendono le decisioni, nelle modalità concrete che reggono i rapporti tra i suoi membri , nel tipo di condotte alle quali questi ultimi sono tenuti, nel tipo di prodotto che devono realizzare. (…) [Non bisogna cercare l’’istituzione profonda’. Si tratta di mettere a nudo le articolazioni che collegano in una trama unica condotte, pratiche e istituzioni, senza dimenticare la natura del prodotto realizzato, e che , empiricamente, sembrerebbero isolate o autonome.(…) SPIEGARE UN AIS SIGNIFICA SPIGARE COME I RAPPORTI DI CLASSE SIANO RIPRODOTTI IN UN PUNTO PRECISO DEL SISTEMA SOCIALE.

234- [Non c’è qualifica tecnica e professionale che non sia investita in una qualifica sociale->] Nel sistema capitalistico prepararsi al mestiere di ingegnere, per esempio, implica l’acquisizione di conoscenze teoriche e tecniche, ma anche l’assimilazione di una serie di condotte (saper parlare agli operai per farli obbedire), di regole morali e professionali (culto della competenza e degli specialisti) di valori (preminenza del lavoro intellettuale sul lavoro manuale. Ci si diploma per tutto questo insieme nello stesso tempo. Non ci si prepara mai a un mestiere senza prepararsi allo stesso tempo a funzioni e a ruoli precisi nel sistema sociale. (…) 235- IN BREVE, LA QUALIFICA E’ RIPRODOTTA NELLA SOTTOMISSIONE ALL’IDEOLOGIA DOMINANTE CHE ESISTE DI FATTO NEGLI AIS. QUESTA TESI MATERIALISTICA E’ DUNQUE ANTITECNOCRATICA, PERCHE’, SI SA, IL TECNOCRATICISMO E’ L’ANIMA BELLA DELLA IDEOLOGIA DOMINANTE.[-> presa in carico degli individui per farne dei soggetti/236- [contro la psicologia sociale: non c’è interiorizzazione di norme ->237 Il soggetto come portatore di norme ‘cammina da solo’: agente della produzione, della sorveglianza, dello sfruttamento /SOGGETTO = INDIVIDUO – ASSOGGETTATO/238 – Individuo = unità articolata di contraddizioni a sviluppo ineguale: un individuo è costituito dalle interpellazioni degli apparati ideologici di Stato ->Il soggetto è sempre diviso-> unità vs identità (idealistica)]/ 238- Si può misurare la distanza che separa la SPONTANEITA’ dallo SPONTANEISMO. L’una e l’altro sono , come mostra Lenin nel Che fare?, diversi se non opposti. La spontaneità è un fatto individuale e collettivo innegabile: in quanto FATTO, deve ancora essere descritto e spiegato. Lo spontaneismo è una spiegazione teorica (ideologica) di questo fatto e rappresenta una politica precisa. Lo spontaneismo infatti considera che da qualche parte esiste la spontaneità , la quale è rivoluzionaria per natura. (…) 239- Lo spontaneismo è così condotto a ricercare le forme ‘pure’, pre-sociali, di questa spontaneità essenziale: i bisogni, i desideri, la volontà di libertà ecc. Esso propone quelle pratiche che meglio realizzerebbero queste forme pure : l’autogestione, la religione ‘naturale . Per lo spontaneismo la spontaneità è l’essenza evidente e il motore nascosto della storia. (…) Diremo allora che lo spontaneismo sta alla spontaneità come l’umanesimo sta agli uomini reali e concreti: un’ideologia del riconoscimento-misconoscimento, un’impresa di denegazione storica e di disarmo politico.

248- [Sulla giusta linea delle tesi althusseriane: tesi teoreticista? combattimento tra luce e tenebra al posto della semplice lotta teorica?->Rafforza la presa dei burocrati e degli altri specialisti della verità?

258 Chiameremo ‘formazione economico-sociale’ ogni unità articolata, storica, concreta, unica nel suo genere, definita dal sistema delle contraddizioni economiche, politiche e ideologiche dei modi di produzione a cui è inerente./ [formazione ecomico sociale vs società (= nozione ideologica perché parlare di società suppone quasi obbligatoriamente che si neghino le contraddizioni che costituiscono il suo principio di funzionamento, sostituendole con le nozioni ideologiche di anomia sociale, sfasamento funzionale, incongruenza interna, di resistenza al cambiamento, di marginalità)-> 259-[CONTRADDIZIONE = GUASTO -> ANALIZZARE = SMONTARE ≠ DESCRIVERE]/261 [Le classi sociali sono surdeterminate -> storia come tempo omogeneo di base vs 273-articolazione di storie differenziali.

274- [Il capitale come teoria della storia/ come atto di fondazione del materialismo storico vs problematica del soggetto della storia = problematica umanistica-> la tesi umanistica dà alle contraddizioni lo statuto di scissioni e fa dell’unità (materialistica) il sinonimo dell’identità (idealistica). FA PENSARE LA POLITICA A PARTIRE DALLA MORALE, poiché invece di spiegare gli uomini concreti a partire dalle loro posizioni storiche, spiega queste posizioni IN NOME di principi astorici. (…) La stessa cosa vale quando si sostituisce l’individuo o gli individui con CLASSI SOCIALI concepite come soggetti collettivi (…)

371- [POSIZIONE di classe (= riferimento di classe) ≠ APPARTENENZA di classe [=lotta di classe ?] (≠ SITUAZIONE DI CLASSE = classe di origine)

282 [assegnare un soggetto alla storia = negare la lotta di classe come motore della storia]/283 [Non c’è scienza fondata su un soggetto . L’oggetto della scienza è un sistema di relazioni tra elementi definiti, mai un elemento isolato, privilegiato o fondamentale]/284 [SOGGETTO = supporto di un sistema di interpellazioni]/ 285 [uomini che si alienano o si oggettivizzano o LOTTA DI CLASSE?]/ [MASSE = alleanze di diverse classi a dominante proletaria]/287 [Populismo = attribuire alle masse una funzione redentrice]/289- [Marx = la scoperta del continente interdetto = storia->] Non è il materialismo storico che politicizza il suo oggetto di studio come non era la teoria eliocentrica che faceva muovere la terra intorno al sole.

293- [Marx e l’inchiesta operaia 1883 -> economia:anatomia (della società) = politica/ideologia : fisiologia

298- [IL CAPITALE COME RAPPORTO SOCIALE (≠ FORMA NEUTRA DI ACCUMULAZIONE)]/ 299 [RAPPORTI MATERIALI (economici, politici, ideologici) = PRATICHE, CONDOTTE, ISTITUZIONI, FORME DI ORGANIZZAZIONE, AGENTI SOCIALI OGGETTIVI -> L’istanza ideologica è per es. il concetto delle PRATICHE MATERIALI, regolate in seno ad apparati realmente esistenti -> agenti definiti dalla loro posizione in seno a queste pratiche e a questi apparati [300 aspetti materiali dei rapporti sociali vs metafora topologica (infra/sovrastruttura)]

321- Se la prassi non è un oggetto, è un SEGNALE che indica qualcos’altro da sé: la linea di demarcazione, in seno al marxismo, tra la tendenza idealistica  pseudo-materialistica (economicismo e dogmatismo) e la tendenza effettivamente materialistica (rispetto delle scienze, presa di posizione rivoluzionaria, legame teoria- pratica.[Althusser vs Sartre]

322- [Il materialismo storico come intervento politico e scientifico / la filosofia ha un suo ruolo presso le scienze che non è quello di fondarle (idealismo) / 334 – La rettifica è un’operazione costante nelle scienze ed è vitale in politica.

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