Bellezza, lavoro, potere, professione, giornalismo (1846)

35- L’affetto che una moglie ha per il marito, il rispetto che gli tributa sono contagiosi in famiglia.

45-Queste sventure familiari, la caduta in disgrazia del barone Hulot, la certezza di non avere alcun peso in quell’immenso movimento di uomini, di interessi e di affari che fa di Parigi un inferno e un paradiso, abbatterono Betta.Abbandonò ogni idea di lotta e di rivalità con la cugina dopo averne riconosciuto le varie superiorità; ma l’invidia rimase nascosta nel fondo del suo cuore , come un germe di peste sempre pronto a ridestarsi e a devastare un’intera città se si apre il fatale sacco in cui è chiuso.

122- A Parigi la maggior parte delle opere buone sono speculazioni, come la maggior parte delle ingratitudini sono vendette.

124- I grandi dell’ Impero hanno eguagliato, nelle loro follie, i gran signori di un tempo. Sotto la restaurazione la nobiltà si è ricordata di essere stata sconfitta e derubata, così, salvo due o tre eccezioni, è divenuta saggia, economa, previdente, insomma borghese e senza grandezza. Infine il 1830 ha compiuto l’opera del 1793, e in Francia, ormai, vi saranno grandi nomi ma non più grandi case, se non sopravvengono mutamenti difficilmente prevedibili. Su tutto è stato impresso il sigillo dell’individualità; la fortuna dei più saggi dura quanto la loro vita, la famiglia è stata distrutta.

125- Per chiunque osservi la società sarà sempre oggetto di ammirazione, la pienezza , la perfezione e la rapidità di concezione che hanno le nature vergini. /La verginità, come tutte le cose mostruose, ha ricchezze sue particolari, grandezze esclusive. La vita, le cui energie sono state risparmiate, ha nell’individuo vergine , qualità incalcolabili di resistenza e di durata. (…)/ Sotto questo aspetto la vergine Maria, considerandola per un momento solo come simbolo, cancella con la sua grandezza tutti i modelli, indiani, egiziani e greci.

168- A Parigi, quando una donna ha deciso di far professione e commercio della propria bellezza , non è questa una ragione sufficiente perché vi faccia fortuna (…) Il vizio non raggiunge facilmente i suoi trionfi: ha questo in comune col genio,che entrambi per conciliare la fortuna col talento , hanno bisogno di un insieme di circostanze favorevoli. Sopprime le eccezionali fasi della rivoluzione e non riuscirete più a immaginarvi Napoleone.(…) / L’insieme di queste condizioni che le donne di questo genere chiamano ‘fortuna’ si raggiunge assai difficilmente a Parigi, sebbene sia questa una città piena di milionari, di sfaccendati, di gente apatica e in cerca di diversivi. In questo la provvidenza ha innegabilmente protetto le famiglie degli impiegati e della piccola borghesi per i quali gli ostacolo sono per lo meno raddoppiati dall’ambiente in cui vivono. (…) In questo momento ci si impietosisce assai sulla sorte delle classi operaie presentandole come strangolate dagli industriali; ma lo Stato è cento volte più crudele dell’industriale più avido e, in fatto di stipendi, spinge l’economia fino all’assurdo. Se lavorate molto, l’industria via paga in ragione del vostro lavoro; ma cosa dà , lo Stato, a tanti oscuri e onesti lavoratori?

172- A Parigi, ricordatevi questo assioma, la connivenza è la vera Santa Alleanza. Gli interessi finiscono prima o poi col dividersi, ma i vizi si intendono sempre.

180- E i freddi puritani che si divertono a fare in Francia esperienze filantropiche, credono di aver dato la morale al popolo! Tra la tavola dei padroni e il mercato i domestici hanno messo un dazio segreto, e il municipio di Parigi, nel percepire i suoi diritti di entrata è assai meno abile di quanto non siano essi nel prelevare i loro diritti su ogni cosa. (…) Coloro che si occupano dell’alta politica del momento ignorano fin dove giunge la depravazione delle classi inferiori a Parigi: è uguale all’invidia che le divora. Le statistiche tacciono sul numero pauroso di operai ventenni che sposano cuoche di quaranta o cinquanta anni arricchite col furto. Si trema a pensare alle conseguenze di unioni simili dal triplice punto di vista della criminalità, dell’imbastardimento della razza, e dell’infelicità delle famiglie. Quanto al male puramente finanziario prodotto dai furti domestici, è enorme dal punto di vista politico . La vita, rincarata così del doppio , impedisce in molte famiglie l’acquisto del superfluo. Il superfluo! Rappresenta la metà dei commerci di una nazione perché è l’eleganza stessa della vita. I libri e i fiori, per molti, sono necessari come il pane.

220-Perché, mormorò Hulot parlando tra sé, su dieci donne belle ve ne sono almeno sette perverse?(…) La bellezza è il più grande tra i poteri umani e ogni potere se non è controbilanciato, senza ostacoli, autocratico, porta all’abuso e alla follia. L’arbitrio è il potere divenuto demente e nella donna l’arbitrio è il capriccio.

232-Così il lavoro è una lotta estenuante temuta e amata dagli organismi nobili e possenti che spesso ne sono spezzati. Un grande poeta del nostro tempo diceva, parlando di questa spaventosa fatica:”La affronto con disperazione e l’abbandono con dolore”. Se lo ricordino coloro che l’ignorano. Se l’artista non si precipita nella sua opera come Curzio nell’abisso, come il soldato nella ridotta nemica, senza riflettere; e se in quel cratere non lavora come sepolto da una frana, se, insomma, contempla le difficoltà invece di vincerle a una a una, come quegli innamorati dei racconti di fate che, per ottenere la loro principessa, combattono contro incanti che sempre si rinnovano , l’opera resta incompiuta e perisce in fondo a uno studio, o la produzione diviene impossibile e l’artista assiste al suicidio del suo ingegno. (,,,) E questa è la ragione per cui ai grandi poeti e ai grandi generali vengono accordati uguali ricompense , uguali trionfi, uguali allori.

245- Claudio Vignon , al pari di tanti altri, era divenuto uomo politico , espressione nuova per indicare un ambizioso alla prima fase della sua carriera. L’UOMO POLITICO del 1840 è, in certo modo, l’ABATE del XVIII secolo. Nessun salotto sarebbe completo senza un uomo politico.

248-La coscienza dell’immenso valore di un amore assoluto si perde assai facilmente, così come il debitore dopo un certo tempo ha l’impressione che il denaro preso in prestito gli appartenga. Quella sublime lealtà diviene in certo modo il pane quotidiano dell’anima, mentre l’infedeltà attira come una ghiottoneria. La donna sdegnosa e soprattutto la donna pericolosa eccitano la curiosità, così come le spezie danno sapore alle vivande.(…)/ Molti uomini vogliono avere due edizioni della stessa opera, sebbene sia un’immensa prova di inferiorità in un uomo non saper fare di sua moglie la propria amante. La varietà in questi casi è segno di impotenza . La costanza sarà sempre il genio dell’amore, l’indice di una forza immensa, quella che costituisce il poeta! Bisogna saper avere tutte le donne nella propria donna.

307- Questo si ricollega a uno dei più profondi misteri dell’educazione umana. L’amore, questa grande orgia in cui la ragione umana si inebria, maschio e severo godimento delle grandi anime, e il piacere, volgarità venduta sulla piazza, sono due volti diversi di un unico fatto. La donna che soddisfi questi due grandi appetiti è così rara nel suo sesso quanto lo sono il grande generale, il grande scrittore, il grande artista, il grande inventore in una nazione. L’uomo superiore al pari dell’imbecille, l’Hulot al pari del Crevel, sentono ugualmente il bisogno dell’ideale e quello del piacere; e tutti vanno cercando quel misterioso androgino, quella rarità, che il più delle volte si scopre essere un’opera in due volumi. Questa ricerca è una depravazione dovuta alla società. Certo il matrimonio deve essere accettato come un compito: è la vita con tutte le sue fatiche e i suoi duri sacrifici compiuti da ambo le parti. I libertini , eterni ricercatori di tesori, sono colpevoli come gli altri malfattori che vengono più severamente puniti. Queste riflessioni non sono un sermone morale , ma spiegano la causa di molte infelicità incomprese.

351- Fra tutte le frottole giornalistiche , la più pericolosa per i giornali di opposizione è la frottola ufficiale. Per quanto scaltri siano i giornalisti , spesso sono le vittime volontarie o involontarie di quei loro colleghi che, come Claudio Vignon, sono passati dalla stampa nelle alte sfere del potere. Il giornale può esser vinto solo dal giornalista. Così che si può dire, travisando Voltaire: la cronaca non è quello che il popolo crede.

361- [Josépha] E’ un bruciamento generale! E’ sardanapalesco! E’ grande! E’ completo! Canaglia sì, ma con il cuore in petto.Bé, io preferisco uno sperperone appassionato delle donne come te, a questi freddi banchieri senz’anima che sono chiamati onesti e rovinano migliaia di famiglie con le loro rotaie ferroviarie che sono d’oro per loro e di ferro per i ‘merli’! Ma tu hai rovinato soltanto i tuoi e hai messo in gioco soltanto la tua persona!/367- Lascia i buoni costumi ai droghieri, alle semplici pedine, ai cittadini frrrrancesi che per farsi valere non hanno altro che la virtù! Tu non sei nato per essere un merlo, sei come uomo quello che sono io come donna: un genio della bella vita.

398- Durante i quarantacinque anni in cui vi ho prestato servizio, la polizia ha reso immensi servigi alle famiglie, dal 1799 al 1815. Ma dopo il 1820 la stampa e il governo costituzionale hanno totalmente cambiato le condizioni della nostra esistenza. Così il mio parere è stato di non occuparmi più di questa faccenda (…) Ma, caro maestro, il maresciallo e il consiglio dei ministri non sanno cos’è la polizia. Solo la polizia si conosce. I re, Napoleone, Luigi XVIII conoscevano la loro. Ma la nostra! Solo Fouché (…) e alcuni prefetti intelligenti ne hanno avuto qualche idea. Oggi tutto è cambiato. Siamo indeboliti, disarmati!

406- Nell’arredamento di quel palazzo , che Crevel considerava suo, Grindot [architetto] aveva cercato di rivaleggiare con Cleretti, l’architetto di moda, a cui il duca d’Herouville aveva affidato la casa di Josepha. Ma Crevel, incapace di capire le arti, aveva voluto, come qualsiasi borghese, spendere una somma prestabilita. Legato a un preventivo Grindot non aveva avuto la possibilità di attuare il suo ideale di architetto. Tra il palazzo di Josépha e quello di via Barbet vi era la stessa differenza che passa tra un oggetto personale e un oggetto comune. Quello che si ammirava da Josépha non si vedeva altrove; quello che faceva sfoggio da Crevel si poteva comprare dappertutto. Uno specchio unico vale seimila franchi, uno specchio comprato da un fabbricante che sfrutta il modello costa cinquecento franchi. (…) Che valore può avere una copia di Raffaello? Il palazzo di Crevel era dunque un magnifico esemplare di lusso volgare, come quello di Josépha era il più bel modello di una casa di intenditore.

441- Signora – rispose il medico- so quali spettacoli siate costretta a contemplare nelle vostre opere di carità; ma a lungo andare vi ci abituerete come tutti noi ci abituiamo. E’ una legge sociale. Il confessore, il magistrato, l’avvocato non esisterebbero se lo ‘spirito della professione’ non dominasse il ‘cuore dell’uomo’ E se non avvenisse questo fenomeno come si potrebbe sopravvivere? Il militare in tempo di guerra non deve forse assistere a spettacoli ancora più crudeli dei nostri? E tutti i militari che sono stati al fuoco sono buoni. Noi abbiamo il piacere di una cura ben riuscita, come voi avete il piacere di salvare una famiglia dagli orrori della fame, della depravazione, della miseria, restituendola al lavoro e alla vita sociale; ma come si consoleranno i magistrati, i commissari di polizia, gli avvocati che passano la vita a scandagliare le più scellerate beghe di interesse, mostro sociale che può provare il rimpianto di non essere riuscito, ma che non sarà mai visitato dal rimorso? Metà della società passa la vita ad osservare l’altra metà. Ho un vecchio amico avvocato , ora in ritiro, il quale mi diceva che da quindici anni i notai e gli avvocati diffidano dei loro clienti.

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