Contro i “predicatori di morte” -Nietzsche citato da Lu Xun (1925-1936)

29- Le belve sono solitarie, i buoi e le pecore vivono in gruppo; se grandi greggi di buoi selvatici fanno con le loro corna una muraglia, bloccano il nemico, ma se se ne porta fuori uno , non può far altro che muggire. I popoli e i buoi si governano nello stesso modo -parlo della Cina, i barbari hanno metodi diversi- e naturalmente si deve proibire di radunarsi: questo è il metodo corretto. In secondo luogo bisogna impedirgli di parlare. Se gli uomini possono parlare, è già un guaio, si mettono magari anche a scrivere articoli. È per questo che quando Cang Xie inventò i caratteri, nella notte si sentirono piangere i demoni. E se i demoni erano scontenti, che dire dei mandarini? Le scimmie non sanno parlare e nel mondo delle scimmie non ci sono disordini- però nel mondo delle scimmie non ci sono neanche mandarini, ma questa è un’altra questione. (…) Ora quel che ho scritto fin qui è teoria; parlare della pratica è sempre più difficile.

33- Quelli che rimpiangono il passato tornino al passato! Quelli che desiderano uscire dal mondo escano presto dal mondo! Quelli che desiderano salire in cielo, salgano presto in cielo! Le anime che vogliono separarsi dai corpi, se ne separino presto! / Per abitare la terra di oggi c’è bisogno di uomini che si occupino dell’oggi . Ma la gente che detesta il mondo di oggi continua a starci. E se tutti i nemici del mondo di oggi vivono ancora per un giorno, il mondo di oggi quel giorno non potrà essere salvato. (…) Se i coraggiosi si indignano, si battono contro i più forti; se i vili si indignano si battono contro i più deboli. Tra i popoli incurabili ci sono certo molti eroi che fanno gli occhiacci ai bambini.

64- Ma il signor Liang ha un metodo per eliminare la lotta [di classe]. Egli ritiene, come ha detto Rousseau, che “il capitale è il fondamento della civiltà” e dunque “attaccare il sistema capitalista è opporsi alla civiltà”. “Un proletario, per esempio, ha una prospettiva: con una vita di durissimo e onestissimo lavoro, più o meno sicuramente potrà raggiungere un rispettabile capitale. Questo è il modo di lottare per la vita”. Io penso che, benché Rousseau sia vissuto centocinquant’anni fa, non possa aver pensato che tutte le civiltà fossero fondate sul capitale (se avesse detto che sono fondate sui rapporti economici avrebbe avuto ragione). La Grecia e l’India hanno avuto delle civiltà , ma nei periodi di maggior splendore non erano certo società capitaliste, dovrebbe saperlo; se non lo sa, l’errore è suo. (…) Una volta imparata questa [la lotta di classe, i proletari] non si accontentano di arrampicarsi uno alla volta. (…) Ma ci sono ancora proletari che “ con una vita di durissimo e onestissimo lavoro, più o meno sicuramente potrà raggiungere un rispettabile capitale”? Naturalmente, ce ne sono ancora. Ma bisogna considerarli come proprietari che non hanno ancora fatto i soldi. I consigli del signor Liang i proletari li vomitano; e a lui non resta che scambiare complimenti coi vecchi signori, e basta.

92- Sulle pitture di Michelangelo adesso nessuno trova da ridire. Ma in realtà non erano pitture di propaganda religiosa, storie illustrate in serie dell’’Antico Testamento’? E l’artista le aveva fatte per il presente di allora.

94- La disperazione è cosa vana, è perciò che assomiglia alla speranza. (…) Quando provavo un’emozione scrivevo un pezzo o, a dirla con un po’ di esagerazione, un poema in prosa e questi diventavano un volume (…) Se disponevo di un materiale relativamente più organizzato, allora scrivevo un racconto (…)/ (…) Questo è adesso il mio desiderio: “Non voglio contagiare con l’amarezza della mia solitudine i giovani che fanno bei sogni come ho fatto anch’io quando ero giovane”.

116- Gli eroi che esortano gli altri a sacrificarsi e a faticare tutto l’anno certo non sanno, loro, che cosa sia sacrificarsi e faticare. Nella realtà quelli che faticano e si sacrificano hanno bisogno ogni tanto di riposarsi e di divertirsi. Anche gli schiavi dell’antico Egitto , qualche volta all’improvviso si facevano una risata.

118- Noi abbiamo una storia dell’arte e inoltre siamo nati in Cina; è quindi necessario che cominciamo con lo studiare la storia dell’arte cinese.

119- Quando si dice che le illustrazioni sono un genere tra gli altri, come nella letteratura c’è la poesia, il dramma, il romanzo, naturalmente non si ha torto. Ma questi generi sono legati alle condizioni sociali, e vediamo infatti che ci sono epoche in cui fiorisce la poesia, epoche in cui si diffonde il romanzo, epoche delle quali si conoscono solo brevi aneddoti. E dunque possiamo renderci conto che queste forme sono legate al contenuto. E nella società attuale i libri illustrati sono popolari perché esistono le condizioni della loro popolarità e ce n’è la necessità e il compito vero degli artisti progressisti è di fare attenzione a questa tendenza; ed è anche un compito vero degli artisti progressisti sforzarsi di essere comprensibili alle masse.

123- In breve, noi dobbiamo prendere. E dobbiamo utilizzare, o mettere in serbo, o distruggere. Allora il padrone sarà di nuovo padrone, e anche la casa potrà diventare una nuova casa. Ma prima bisogna essere fermi, intrepidi, lucidi, disinteressati. Senza prendere non si può diventare uomini nuovi, senza prendere la letteratura e l’arte non possono diventare letteratura e arte nuove.

131- Generalmente, chi ha davanti un’occasione di felicità e non ne approfitta è un pazzo, e di questi pazzi in fin dei conti al mondo non ce n’è poi molti. Se la povertà fosse qualcosa di piacevole, quelli che oggi sono ricchi subito si metterebbero a dormire sulla strada, e per stendere la stuoia dei poveri non ci sarebbe più posto.

151- In un tempo così incalzante come quello presente, il compito dello scrittore è di reagire e di lottare immediatamente contro le cose negative, di avere la funzione di nervo sensibile e di braccio proteso. Dedicarsi a un grandioso capolavoro in vista della civiltà futura , certo, è molto bello ma gli scrittori che lottano per il presente conducono la battaglia per il presente e per il futuro, perché se trascuriamo il presente non avremo nemmeno un futuro.

188- “La prima cosa importante è non montarsi la testa per la vittoria…la seconda cosa importante è consolidare la vittoria… la terza cosa importante è preparare l’annientamento del nemico…perché adesso il nemico è stato battuto ma non ancora del tutto annientato” (Lenin).

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