
87- Ah Q squadrava l’offensore, e se si trattava di qualcuno dalla risposta non pronta, lo ricopriva di vituperi; se poi era uno incapace di fare a botte, lo picchiava. Tuttavia, strano a dirsi, in queste occasioni chi aveva la peggio era sempre Ah Q, che finì per adottare una nuova tattica: si accontentò di lanciare occhiatacce.
305- RIMPIANTO DEL PASSATO – Avrei voluto parlarle francamente, ma non osavo; nel momento in cui decidevo di farlo, vedendo quegli occhi fanciulleschi, ero costretto a sorridere. E quel sorriso si trasformava subito in sogghigno, un sogghigno verso me stesso che mi faceva perdere la calma. / (…) L’ipocrisia mi lasciò un marchio nel cuore e lo colmò di tante bugie da soffocarmi. Spesso, nello stato di abbattimento in cui mi trovavo, mi dicevo che per esser sinceri occorreva un gran coraggio, e che un uomo che mancava di coraggio e viveva d’ipocrisia non poteva aprirsi una nuova strada e nemmeno vivere. / (…) [Tzu Chun] non capiva che la prima cosa nella vita è vivere, e per far questo bisogna andare avanti prendendosi per mano , oppure procedere da soli. Sapeva soltanto aggrapparsi agli abiti di un altro, e così rendeva la lotta difficile anche all’uomo armato dal più grande coraggio, portando alla rovina tutti e due. / 313- Voglio dimenticare. Per il mio bene non voglio dimenticare di aver seppellito [Tzu Chun] nell’oblio. / Devo ricominciare daccapo, devo nascondere la verità nel mio cuore ferito e avanzare in silenzio, prendendo come guida la menzogna e l’oblio…
407- LA RACCOLTA DELLA VECCIA – Ma i guai non vengono mai da soli. Se finisci in un pozzo, sta pur sicuro che ti arriva in testa una pietra.
431- LA TRAVERSATA DEL PASSO- Rispose Lao-Tzu [a Confucio]: I Sei Classici, questo vecchiume, sono le impronte lasciate dai re dell’antichità. Che strada possono aprire? Le vostre parole sono come un sentiero tracciato da innumerevoli sandali, ma i sandali e il sentiero non sono la stessa cosa. /Tacque per un momento poi riprese: – La femmina dell’airone bianco fissa il maschio, ed è fecondata. Quanto agli insetti, il maschio canta sopravvento, la femmina risponde sottovento… Con gli ermafroditi, lo stesso individuo è dotato dei due sessi, e si feconda da solo. Non si può modificare la natura, né mutare il corso del destino; non si può fermare il tempo, né ostruire la VIA. Se trovi la VIA tutto è possibile; se la perdi è la fine di tutto. / Fu come se Confucio avesse ricevuto una mazzata sulla testa, rimase lì seduto come un corpo senz’anima, inerte come un pezzo di legno. /434. Confucio sa come la penso. Sa che sono l’unico a poter leggere nel suo animo, e questo lo mette a disagio. Se non partissi, potrebbe diventare imbarazzante. / – Ma non segue la stessa VIA? Perché mai dovete partire? – No, rispose Lao-Tzu in segno di dissenso: – Non seguiamo la stessa VIA. Abbiamo forse gli stessi sandali, ma i miei attraversano i deserti, i suoi portano a corte. / – Eppure, siete il suo maestro! – Sei rimasto con me tanti anni, ma sei ancora così ingenuo, disse Lao-Tzu [al suo discepolo] mettendosi a ridere: – E’ proprio vero che non si può modificare la natura e cambiare il destino. Devi sapere che Confucio non è come me. Non tornerà mai più e non mi chiamerà più maestro. Parlando di me, dirà ‘il vecchio’, e dietro le spalle mi giocherà qualche brutto tiro. / – Non l’avrei mai pensato. Ma voi, maestro, quando giudicate la gente non vi sbagliate…/ 437 – Lao-Tzu cominciò: La VIA che si può enunciare non è una VIA immutabile;/ I nomi che si possono fare non sono nomi immutabili;/ Ciò che non ha nome è l’origine del Cielo e della Terra; / Ciò che ha nome, la madre di tutte le cose. (…) In verità solo chi si libera dal desiderio può vedere le ‘Essenze segrete’; / Chi non è libero dal desiderio può vedere soltanto i Risultati. (…) 438- Finalmente Lao-Tzu giunse alla fine del discorso con queste parole: La VIA del saggio è agire senza violenza.
443- CONTRO L’AGGRESSIONE – Maestro, siete contro la guerra? / Sì, disse Mo-Tzu / – Volete dire che gli esseri superiori non dovrebbero litigare? / – Proprio così/ Ma se i porci e i cani si azzuffano fra loro, a più forte ragione gli uomini… / Ah, voialtri confuciani tessete le lodi [degli antichi re] ma in effetti prendere sempre esempio dai porci e dai cani. Fate veramente pietà! / E Mo-Tzu corse in cucina esclamando: – Non mi capite proprio…/ 444- Il nostro compatriota [Lu Pan]cerca di sfruttare quel suo ingegnaccio per creare disordini, disse lentamente [Mo-Tzu], fissando la fiamma:- Non gli basta di aver inventato l’arpione e l’asta, arnesi che hanno spinto il re di Ch’u a combattere contro il principato di Yueh; eccolo che ti escogita qualcos’altro, una specie di scala d’assedio, per indurre il re ad attaccare lo Stato di Sung. Può un paese così piccolo difendersi contro Ch’u? Andrò a mettere un freno a questa storia. / 450- Devo dirti qualcosa [Mo-Tzu a Lu Pan] Ero nel nord quando ho saputo della scala d’assedio per attaccare il paese di Sung. Ma che delitto ha commesso? Il regno di Ch’u possiede più terra del necessario, sono gli uomini quelli che mancano. Massacrare la gente di cui avete tanto bisogno per ottenere qualcosa che già possedete in abbondanza, è dar prova d’intelligenza? Il paese di Sung non ha commesso nessun delitto; attaccarlo è dar prova d’umanità? E sapere queste cose senza intervenire, è forse onesto? E intervenire senza riuscire a convincere, è dar prova di forza? Infine, rifiutarsi di uccidere un uomo in nome della propria coscienza ed essere pronti a massacrare la folla, è forse dar prova di logica? Che ne pensi? / -Il fato è che – [Lu Pan] rifletteva- Avete pienamente ragione.
[Edoarda Masi ->Lu Xun non si cala dall’alto nella realtà che rappresenta. Non è un cinese europeizzato, borghese o proletario ‘avanzato, che venga ad ammaestrare il suo popolo oppresso, incolto e arretrato, affinché divenga cosa diversa da ciò che è , rinnegando se stesso. E non è neppure un esteta sotto un manto populista, che si compiaccia -sempre dal di fuori e dall’alto- della bellezza e della verità della tradizione, che nel popolo vive autentica. Egli si identifica con quel popolo degradato – seppur con una capacità critica che manca ai più. Si riconosce in questa gente che ‘mangia gli uomini’ e ne è mangiata, e cerca una via d’uscita in un recupero di auteticità. (vivere nell’oscurità = vivere nella falsità, il non riconoscimento della propria miseria in cui vive Ah Q)]