
9-Proprio Mann che ha voluto pubblicamente riconoscere ad Adorno la parte di aiuto, di consigliere, di mentore in quella che allora considerava l’opera conclusiva del suo faticoso cammino letterario (descrivere col ‘Doctor Faustus’ la situazione dell’artista moderno, in quale in un’epoca di totale saturazione dei linguaggi e di crisi di ogni valore, tenta di rinnovarsi mediante un patto col diavolo, ma precipita nella follia)./ [Chiusura dell’individualità artistica in una morsa dove]tanto il concetto di ‘progresso’ quanto quello di ‘restaurazione’ finiscono con l’essere prigionieri della permanente contraddizione in cui si muove la società capitalistica che ha alienato la soggettività all’anonima oggettività della cultura di massa richiesta dalla civiltà industriale./ [crisi della musica come crisi di una civiltà] / 10-La musica (e l’arte in genere) ha perso ogni suo carattere di autonomia in seno alla società stessa e non è più espressione di una verità universale individualizzata nel concreto processo storico.
16- Arnold Schönberg spinse alle estreme conseguenze la crisi stessa del Romanticismo; Igor Strawinskij vi reagì proponendo infine un ritorno artigianale all’oggettività preromantica. / Il cammino percorso da Strawinskij in questo clima trova impressionanti corrispondenze con quello dei movimenti pittorici e letterari parigini. / 17- Schönberg crede che il campo tonale è un prodotto esclusivo dell’arte e non un dono della natura: Schönberg si inserisce nella storia della musica come un continuatore e non come un rivoluzionario.
20 – Un processo dialettico tra momento espressivo e costruzione
21- nessun artista è in grado di per sé di eliminare la contraddizione tra arte svincolata e società vincolata
21- La musica rimane pur sempre nella sua essenza per Adorno il linguaggio più elevato ed universale della relazione umana,(…) quale rivelazione di una verità che rende possibile la comunicazione spirituale più immediata degli uomini.
23- La regressione nella storia, oltre la storia, è un’ideologia che nasce col romanticismo: “Il primo romanticismo era legato al Medioevo, Wagner al politeismo germanico, Strawinskij al totemclan. (…) L’ambiguità del ritorno alla barbarie come progresso scientifico e tecnico contro la cristallizzazione degli ideali della vita, si era già manifestata in Strawinskij.
30- Non c’è critica al progresso che sia legittima, foss’anche quella che sussume il suo momento reazionario sotto l’illibertà dominante, in tal modo escludendo inesorabilmente ogni abuso che se ne faccia al servizio dei poteri costituiti. Il ritorno positivo di ciò che è andato in rovina si rivela vincolato inesorabilmente alle tendenze distruttive dell’epoca in modo assai più radicale di ciò che viene stimmatizzato come distruttivo.
32- Poiché nell’arte non abbiamo a che fare con un gioco meramente piacevole o utile, ma… con un dispiegarsi della verità (Hegel, Estetica, III)
33- “La via di mezzo -sta scritto nella prefazione alle Satire per coro di Schönberg- è l’unica che non conduce a Roma”
34-La verità o non verità di Schönberg e Strawinsky non si può cogliere discutendo categorie come atonalità, dodecafonia, o neoclassicismo, ma solo cristallizzando tali categorie nella compagine della musica in sé. / Il distogliersi della pittura moderna dall’oggetto, che denota nel campo figurativo la stessa frattura rappresentata dall’atonalità nel campo musicale, è stato determinato da una posizione di difesa contro la MERCE ARTISTICA MECCANIZZATA, innanzitutto contro la fotografia. Non altrimenti la musica radicale reagì in origine contro la depravazione commerciale dell’idioma tradizionale: ostacolò cioè l’espansione dell’industria culturale nel suo dominio.
36- A PARTIRE DALLA META’ DEL SECOLO XIX LA MUSICA D’ARTE SI E’ DEL TUTTO DISTACCATA DAL CONSUMO. / 37- La cerchia numericamente esigua dei conoscitori venne sostituita da coloro che si possono pagare una poltrona e che vogliono dimostrare agli altri la propria cultura. Gusto pubblico e qualità delle opere si scissero
38- Ma poiché l’industria culturale ha educato le sue vittime ad evitare ogni sforzo nel tempo libero che vien loro commisurato per il consumo dei beni spirituali, esse si aggrappano con caparbietà ancor maggiore all’apparenza che preclude l’essenza.
42 si deve applicare all’arte la teoria della fenomenologia dello spirito per la quale ogni immediatezza è già in sé una mediazione: in altre parole un prodotto dovuto all’autorità.
43- Solo in seno ad una umanità pacificata l’arte cesserà di vivere: la sua morte oggi, come minacciosamente si profila, sarebbe unicamente il trionfo del puro e semplice ‘esserci’ sulla coscienza, che ha la presunzione di opporgli resistenza.
45-L’eliminazione di ogni elemento prestabilito, la riduzione della musica quasi a monade assoluta, la irrigidisce e ne mina il contenuto più interiore. / La musica nel suo insieme e specialmente la polifonia -medium necessario della musica moderna- ha avuto origine nelle esecuzioni collettive del culto e della danza: e questo dato di fatto non è mai stato superato (…) L’origine storica resta la sua implicazione semantica, anche se ormi la musica ha rotto da tempo con ogni esecuzione collettiva.
49- Il sospetto (…) che il concetto della musica d’arte -passato oggi alla musica d’avanguardia- appartenga solo a un dato momento della storia, e che l’umanità, NELL’EPOCA DELLA RADIO E DEI GRAMMOFONI ONNIPRESENTI, dimentichi addirittura l’esperienza della musica, è tutt’altro che infondato.
50- L’arte diventa semplice rappresentante della società e non un fermento di mutamento: e approva così quell’evoluzione della coscienza borghese che mortifica ogni immagine spirituale a semplice funzione, a un’entità esistente solo per qualcos’altro e , insomma, a un articolo di consumo.
55. In America non c’è un solo quartetto che riesca a mantenersi senza le sovvenzioni di qualche università o ricchi mecenati interessati: anche qui si fa strada la tendenza generale a trasformare l’artista -a cui traballa sotto i piedi la base dell’iniziativa liberale- in un impiegato. E così non solo per la musica , ma per tutti i campi dello spirito oggettivo, massime per quello letterario: vera ragione ne è la crescente concentrazione economica e l’estinzione della libera concorrenza.
55- Nell’estetica della musica Hegel ha nettamente differenziato i dilettanti dai competenti, che nella comprensione della musica assoluta sarebbero assai distanti gli uni dagli altri. (…) L’arte diventò l’erede di procedimenti artigianali altamente specializzati nel momento in cui l’artigianato stesso veniva reso completamente inutile dalla produzione di massa. (…) Il competente è diventato un tecnico e il suo sapere -l’unica sua facoltà che ancora riesca a raggiungere la cosa stessa- è divenuta un’abile saccenteria che uccide la cosa stessa. Egli unisce intolleranza corporativa e ottusa ingenuità verso tutto ciò che va oltre la tecnica intesa come fine in sé. Mentre è in grado di controllare qualsiasi contrappunto, non riesce ormai da tempo a vedere a cosa serva il tutto e addirittura se esso serva ancora a qualcosa: la conoscenza diretta specialistica si tramuta in cecità, e la conoscenza si muta nel rendiconto per così dire amministrativo. In questo zelo pedante, rivolto all’apologia dei beni culturali, il perito viene a contatto con l’ascoltatore colto. / Il suo gesto è reazionario: egli monopolizza il progresso [Un gruppo che si identifica col privilegio]
61- I mezzi dell’epoca presente saranno ancora per molti anni quelli parlamentaristici: le elezioni e la stampa, Di essi si può pensare quel che si vuole, li si possono esaltare o disprezzare , ma in ogni caso occorre RENDERSENE SIGNORI. Bach e Mozart PADRONEGGIAVANO i mezzi musicali del loro tempo. Questo è il contrassegno di ogni genere di maestria. Per l’arte dello stato le cose non stanno diversamente.
– [Sale da concerto = musei musicali /Dialettica della solitudine: il dolore non permette gioco o apparenza. / Accordo invecchiato vs accordo falso / Accordo dissonante come più antico della tonalità e non soggiogato dalla civiltà / Accordi complessi visti come accordi mal fatti: come il profano trova mal fatti i disegni di avanguardia-> Anche il progresso con la sua protesta ha un che di fanciullesco e di regressivo. /Le forme dell’arte registrano la storia dell’umanità meglio dei documenti /Il carattere sociale della solitudine /Espressionismo- stile Liberty e artigianato nell’arte /La tecnica dodecafonica come tentativo di superare la differenza tra il carattere polifonico della fuga e il carattere omofonico della sonata / Espressionismo vs surrealismo = montaggio/ Musica = gioco vs mitologia = destino (Benjamin) /Il destino è la calamità / La violenza della musica di massa / Ascoltatore profano vs specialista /Sforzo antiquato dei compositori vs elegante statistica delle canzonette che servono l’oppressione-> La contraddizione tra forze e condizioni di produzione diviene manifesta come contraddizione tra condizione di produzione e prodotti / Opera d’arte come labirinto in cui l’esperto sa trovare la via / OGNI MODELLO IMPLICA UNA DIDATTICA / Disciplina a cui deve sottostare tutta la musica che non vuole diventare preda della contingenza /ARTE NUOVA = ARTE NON RICONCILIATA / Strawinskij e la divisione del lavoro: come artigianato scrive pezzi per balletto / Strawinskij e lo specialismo / L’artigianato dall’allestimento dell’anima come merce alla negazione dell’anima nella protesta contro il carattere di merce /In Strawinskij la musica si mette dalla parte del maltrattamento del clown / Gli intellettuali europei gustavano il cinema e il romanzo giallo preparandosi al loro ingresso nella cultura di massa / si spoglia del proprio io e cerca la buona sorte identificandosi con quella folla amorfa descritta da Le Bon /Tutta la musica fino ad oggi ha dovuto pagare il vincolo collettivo con un atto di violenza contro il soggetto / Soggetto = padrone di se stesso / Sacrificio antiumanistico in favore della collettività attraverso la macchina / Epoca in cui si cominciano a chiamare primitivi i selvaggi (vs Montaigne)/ Montaggio con frammenti / Sul concetto di rinuncia: Wagner e la rinuncia / Sul concetto di choc: gli choc lasciano la loro traccia nell’opera d’arte./ IL LINGUAGGIO ACONCETTUALE DELLA MUSICA /Modelli schizofrenici in Strawinskij / Alienazione – choc- standardizzazione / Ipostatizzazione del mezzo, cioè dello strumento / MUSICA COME MEDIUM RIMASTO INDIETRO RISPETTO ALLA CIVILTA’ / Critica dell’espressione: sentimentalismo di Scönberg vs schizofrenia di Strawinskij / Benjamin sull’epoca della malattia del buon senso: rottura tra il soggetto e ciò che gli stava di fronte cioè il linguaggio /Il monologo interiore dei radiogrammofoni automatici / Strawinskij = Joyce = storia primitiva della modernità (Benjamin)/ Aufklarung tecnologica vs ispirazione del cantore / Parodia della musica al quadrato in Strawinskij / LA MUSICA ARRIVA CON RITARDO DOVE SONO ARRIVATE PITTURA E LETTERATURA / Strawinskij come autore di un nuovo ordine gerarchicamente rigido/ Storia dei generi musicali: sonata, danza e lied / Caratteristiche della musica leggera: sentimentalismo e strombazzamento / Tipo umano ritmico-meccanico = tecnico vs tipo umano espressivo-dinamico / ARCHITETTURA VS Ciò CHE SI EVOLVE NELLA PROPRIA IRREGOLARITA’ / L’autenticità di Strawinskij è usurpatrice / Cosmo musicale di Bach (comunità chiusa) vs Strawinskij (società atomizzata voluta dall’alto) / Musica da film = musica da balletto -> Strawinskij e il jazz /117- Stile di Strawinskij = Liberty = stile imposto con violenza a un materiale recalcitrante e senza necessità/ Metafisica vs oggettività = arte non legittimata
Le composizioni non sono altro che soluzioni di rompicapo tecnici/ [Bartok] possiede una potenza di estraniazione che lo accomuna all’avanguardia e non alla reazione nazionalistica / Nietzsche ha preso giustamente una posizione positiva di fronte alle convenzioni estetiche: “La musica non deve ornare ma deve essere vera”, “L’arte non nasce dal posso, ma dal devo”/L’espressione del dolore sembra sgarbata e quindi infrange il tabù [della compostezza?] / Il discorso solitario interpreta la tendenza della società meglio di quello comunicativo / Schönberg ha notato che i soggetti umani e la società industriale sono tra loro in rapporto di contrasto /Il caos è funzione del cosmo, le desordre avant l’ordre: caos e sistema sono tutt’uno / La formula dello stile come solitudine: la solitudine è una solitudine collettiva/ Il contrasto come legge di forma non è meno impegnativo del ‘ponte modulante’ nella musica tradizionale/ L’espressionista che fa citazioni si piega alla comunicazione/ Opposizione all’idea di totale organizzazione razionale dell’opera :l’eredità dell’espressionismo tocca di necessità a opere compiute / In quanto Schönberg raccoglie la tendenza brahms-beethoveniana, può rivendicare l’eredità della musica [tradizionale?] /Il destino è autorità portata all’astrazione pura / Incapacità alla grande forma / La dodecafonia ha insegnato a pensare contemporaneamente più parti indipendenti e ad organizzarle / I lavori di bravura contrappuntistica annunciano sempre la vittoria della vera composizione / Il concetto di Benjamin dell’opera d’arte ‘auratica’ concorda in gran parte con quello dell’opera [compiuta] / La contrazione quantitativa della musica ha note ragioni sociali: non c’è più richiesta / Dissoluzione dell’opera compiuta/ Tutta la musica organica è scaturita dallo stile recitativo, e imitò fin dagli inizi la parola / Fino ad oggi la musica è esistita solo come prodotto della classe borghese/ Il feudalesimo non ha mai prodotto una musica sua, ma se l’è sempre fatta fornire dalla borghesia / Si può dubitare che possa esistere una musica non borghese/ Nella fase presente in cui l’apparato di produzione e quello di dominio si fondono uno con l’altro / COSI’ TUTTA L’ARTE E’ CONTRO LA MITOLOGIA / Dalla specializzazione Strawinskij trae la specializzazione del music hall, del varietà, del circo / Il piacere sado-masochistico dell’estinzione in Strawinskij / Ebefrenia = indifferenza dell’ammalato verso gli avvenimenti esteriori / Benjamin e l’impossibilità dell’esperienza / La musica leggera si polarizza verso il sentimentalismo / Gli epigoni di Strawinskij: discreti buffoni o giovani fossili / Da Picasso viene a Strawinskij il suggerimento neoclassico / Strawinskij balla una danza macabra intorno al carattere feticistico della merce / Thomas Mann ha fatto notare quanto c’è di ‘dilettantesco’ nell’idea dell’unione di tutte le arti / 117 -metafisica vs oggettivismo /118 – Forse potrebbe essere autentica solo l’arte che si fosse liberata dall’idea stessa di autenticità.
Filosofia della musica moderna
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| Filosofia della musica moderna | |
|---|---|
| Titolo originale | Philosophie der neuen Musik |
| Autore | Theodor Adorno |
| 1ª ed. originale | 1949 |
| Genere | saggio |
| Lingua originale | tedesco |
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Filosofia della musica moderna (titolo originale: Philosophie der neuen Musik) è un saggio del filosofo tedesco Theodor Adorno del 1949. Come musicologo, Adorno è stato una delle più importanti ed influenti personalità dell’estetica novecentesca. Alla sua breve esperienza di compositore (era stato allievo, tra gli altri, di Alban Berg) fu dovuta la particolare attenzione che ebbe per questo campo artistico.
Nell’opera, le linee di fondo del Novecento musicale sono rappresentate da due figure contrapposte, Schönberg e Stravinskij. La loro poetica, profondamente immersa nella dialettica storica, riflette le ansie, i timori, le contraddizioni e la violenza del tempo. Attraverso la musica, i due compositori rivelano in vario modo la crisi dell’Individuo, oppresso da forme di dominio che rendono vana ogni aspirazione alla libertà.
Contenuto
Il libro è composto da due saggi: “Schönberg e il progresso“, che risale al 1941, e “Strawinskji e la restaurazione“. Le tesi qui sostenute sono una continuazione della riflessione aperta dal filosofo francofortese nel suo Dialettica dell’illuminismo: a partire da un’analisi formale del linguaggio musicale, Adorno lo riduce a pura manifestazione delle tendenze sociali[1]. Il presupposto di carattere sociologico è che, in una civiltà dominata dalla divisione del lavoro, la musica abbia perduto la sua autonomia. Per Adorno, ogni compositore deve scegliere tra un atteggiamento ideologicamente progressivo e regressivo; tale scelta ne determina l’atteggiamento nei confronti del linguaggio musicale. I poli opposti di questa dialettica sono rappresentati, nel saggio, da Schönberg e Strawinskij. Da un lato, la musica dodecafonica rappresenta il versante antagonista e progressista rispetto alla realtà attuale; essa «riflette l’immagine della repressione totale ma non ne convalida l’ideologia»[2] Dall’altro, il neoclassicismo di Strawinskij rappresenta un «ritorno positivo a ciò che è andato in rovina»[3]: rinunciando a una forma moderna, egli sacrifica la propria autonomia, riproducendo la sottomissione dell’individuo alla totalità del sistema sociale.
Note
- ^ M. Mezzamanica, Philosophie del neuen Musik, in: Dizionario delle opere filosofiche, a cura di Franco Volpi, Mondadori, Milano 2000, pag. 6
- ^ Citato in: M. Mezamanica, cit.
- ^ Ibid.