
17- In determinati momenti storici [l’uomo] può scegliere addirittura un elemento naturale quale nuova forma complessiva della sua esistenza storica, decidendosi e organizzandosi per esso attraverso la sua azione e la sua opera. Inteso opportunamente, in questo senso, egli ha , come dice il poeta, ‘la libertà di andare dove vuole [= non è interamente determinato dall’ambiente]
18- Secondo le interpretazioni medievali dei cosiddetti cabbalisti, la storia del mondo è una lotta tra la possente balena, il Leviatano, e un animale terrestre altrettanto forte, Behemot, che ci si immaginava come un toro o un elefante. Entrambi i nomi, Leviatano e Behemot derivano dal libro di Giobbe (…) I cabbalisti dicono che Behemot si sforza di dilaniare il Leviatano con le corna o con le zanne, mentre il Leviatano serra con le pinne il naso e la bocca dell’animale terrestre, in modo che non possa più mangiare né respirare. / 20 Il mondo dell’antichità greca nacque da viaggi e da guerre di popoli marinari.
48- Nei quarantacinque anni del governo [della regina Elisabetta] (dal 1558 al 1603) l’Inghilterra diventò un paese ricco, ciò che prima non era. In precedenza, gli inglesi allevavano pecore e ne vendevano la lana alle Fiandre; ora invece da tutti i mari affluivano all’isola britannica i favolosi bottini dei corsari e dei pirati inglesi. La regina si rallegrava di tali tesori e se ne arricchiva. Da questo punto di vista, con tutta la sua verginità, non fece niente di diverso da quello che facevano un gran numero di uomini e donne del suo tempo, sia nobili che borghesi. Tutti partecipavano al grande affare del bottino. Centinaia e migliaia di uomini e di donne inglesi divennero in quel tempo corsair capitalists, ‘corsari capitalisti’. Anche questo rientra nella svolta elementare dalla terra al mare di cui qui si tratta. Un bell’esempio di questo periodo di fioritura del primo capitalismo di rapina ci è fornito dalla famiglia Killigrew della Cornovaglia.[Storia di lady Killgrew]
68- [Con Galileo, Keplero e Newton] L’umanità ora era in grado di immaginarsi uno spazio vuoto, cosa che prima non poteva fare, anche se alcuni filosofi avessero già parlato del vuoto./ 69- Un simile mutamento che è quello che implica il concetto di uno spazio vuoto, non si può spiegare semplicemente come conseguenza di un mero allargamento geografico della terra conosciuta. Esso è infatti così fondamentale e rivoluzionario che si potrebbe dire benissimo, all’opposto, che la scoperta di nuovi continenti e la circumnavigazione della terra furono solo manifestazioni e conseguenze di metamorfosi più profonde. Soltanto per questo lo sbarco su un’isola sconosciuta poté condurre a un’intera epoca di scoperte. Vi furono spesso uomini che provenendo da Ovest o da Est sbarcarono in America. [Vichinghi in Groenlandia, ma] Le scoperte ‘pre-colombiane’ non furono né la causa né l’effetto di una rivoluzione spaziale planetaria. Altrimenti gli Atzechi non se ne sarebbero rimasti in Messico e gli Inca in Perù: un giorno con una mappa della terra in mano ci avrebbero fatto visita in Europa e non saremmo stati noi a scoprire loro, bensì il contrario. Affinché si realizzi una rivoluzione spaziale occorre qualcosa di più di un approdo su un territorio sconosciuto. Occorre una trasformazione dei concetti di spazio che abbracci tutti i livelli e tutti gli ambiti dell’esistenza umana. La portentosa svolta epocale dei sec. XVI e XVII ci consente di comprendere cosa significhi. / In quest’epoca di svolta l’umanità europea ha imposto un nuovo concetto di spazio a tutti gli ambiti del suo spirito creativo contemporaneamente. La pittura rinascimentale liquida lo spazio della pittura gotica medievale.
72-Ciò che è stato definito superiorità razionale dell’europeo, spirito europeo, ‘razionalismo occidentale’, abbatte le forme medievali della comunità umana, genera nuovi Stati, nuove flotte e nuovi eserciti, inventa nuove macchine, sottomette i popoli non europei e li pone di fronte al dilemma se accettare la civilizzazione europea o decadere al mero rango di popolo coloniale.
73- Ogni ordinamento fondamentale è un ordinamento spaziale. / Quando si parla della costituzione di un paese o di un continente ci si riferisce al suo ordinamento fondamentale, al suo NOMOS. / 74- Al principio di ogni grande epoca c’è quindi una grande conquista di terra a. In particolare, ogni mutamento e ogni spostamento significativo dell’immagine della terra sono legati a mutamenti politici di portata mondiale e a una nuova suddivisione della terra, a una nuova conquista di terra. / Una rivoluzione spaziale senza precedenti come quella dei secoli XVI e XVII doveva portare a una conquista di terra altrettanto sorprendente e senza precedenti. I popoli europei, cui si aprirono a quel tempo nuovi spazi apparentemente sconfinati, e che dilagarono in questi immensi territori, trattarono le terre e le popolazioni non europee e non cristiane da loro scoperte come beni senza padrone, appartenenti al primo occupante giunto dall’Europa. In questo caso tutti i conquistatori fecero appello alla loro missione di diffondere il cristianesimo fra i popoli non cristiani. Il che si sarebbe anche potuto tentare senza soggiogare e saccheggiare. Ma non vi erano altre motivazioni e giustificazioni. Alcuni monaci, ad esempio il teologo spagnolo Francisco de Vitoria nelle sue lezioni sugli indiani (…) argomentarono che il diritto dei popoli alla propria terra è indipendente dalla fede religiosa, e difesero con stupefacente franchezza i diritti degli indiani.
76- Ovviamente non devi immaginarti la ‘comunità dei popoli cristiano europei’ come un gregge di pacifici agnellini. Essi conducevano guerre cruente gli uni contro gli altri. [Spagnoli contro Francesi in Florida o lotta tra Spagnoli e Inglesi] Si sa che le lotte intestine, le guerre fratricide e le guerre civili sono le più spietate. (…) Le dichiarazioni di ostilità erano terribili; ci si definiva reciprocamente ladri, assassini, stupratori e pirati; mancava solo un insulto, che veniva di preferenza rivolto agli indiani: fra europei cristiani, infatti, non usava accusarsi di cannibalismo.
85- Tutti coloro che non erano calvinisti rimasero atterriti di fronte al credo calvinista, soprattutto di fronte all’incrollabile fede nell’elezione dell’uomo già da sempre, nella ‘predestinazione’. Ma la fede nella predestinazione, in termini profani, non è che l’elevazione all’ennesima potenza della coscienza di appartenere a un mondo diverso da quello corrotto , condannato alla rovina. Per dirla con le parole della moderna sociologia, essa è il massimo grado di autocoscienza di un’élite sicura del suo rango e del suo momento storico.
100- Mentre la guerra di Crimea fu condotta ancora con le navi a vela, quella di secessione vide già l’impiego di navi a vapore corazzate, dando così inizio all’epoca della moderna guerra industriale ed economica. Anche in questo caso l’Inghilterra primeggiava e conservò il suo consistente vantaggio fin quasi alla fine del XIX sec. Ma questo stadio significò nel contempo un nuovo stadio del rapporto elementare tra terra e mare. / Adesso, infatti, da grande pesce il Leviatano si trasformò in macchina. Si trattò invero di una metamorfosi sostanziale straordinaria. La macchina mutò il rapporto dell’uomo con il mare. La temeraria specie di uomini [pirati e balenieri] che fino a quel momento aveva fatto la grandezza della potenza marittima perse il suo significato. (…) Tra l’elemento del mare e l’esistenza dell’uomo si frappose un dispositivo meccanico. E’ evidente che un dominio del mare costruito sull’industria meccanica è ben diverso da una potenza marittima conquistata giorno per giorno nel più duro corpo a corpo con l’elemento marino.
108- Se si considera con quali mezzi tecno-meccanici e con quali energie viene esercitato il dominio umano nello spazio aereo [l’uccello Ziz, il Grifone], e si pensa ai motori a scoppio che azionano le macchine volanti, l’elemento aggiuntivo ed effettivamente nuovo dell’attività umana sembra essere piuttosto il FUOCO. / La questione dei due nuovi elementi che si aggiungono a terra e mare non può essere risolta in questa sede. Considerazioni serie e speculazioni fantasiose si confondono qui ancora troppo e hanno un margine imprevedibile. Non è forse vero che, secondo l’antica dottrina, l’intera storia dell’umanità è solo un viaggio tra i quattro elementi?
145 (Franco Volpi) – Si capisce allora quel tratto peculiare che rende inconfondibile il modo di procedere di Schmitt e così avvincente la sua scrittura: spingersi da giurista e da filosofo della politica ‘fino alle soglie dell’escatologia, non oltre. [“Fino alla soglia, ma nessun gradino dopo!”] Proprio come avviene in Terra e mare dove Schmitt si inoltra in un territorio rischioso e affascinante, al confine tra la storia e l’immaginazione, la scienza politica e la visione mitologica, la giurisprudenza e l’evocazione di potenze elementari e demoniache.