
15- Alcuni dicono che sulla terra nera la cosa più bella sia un esercito di cavalieri, altri di fanti, altri di navi, io invece ciò di cui uno è innamorato;
(…) ora mi ha fatto ricordare di Anattoria lontana,
di cui vorrei contemplare il seducente passo e il luminoso scintillio del volto ben più che i carri dei Lidi e i fanti che combattono in armi.
31- Mi sembra pari agli dei quell’uomo che siede di fronte
a te e vicino ascolta te che dolcemente parli
e ridi di un riso che suscita desiderio. Questa visione
veramente mi ha turbato il cuore nel petto.
50- Chi è bello è bello solo per il tempo che lo si guarda, ma
chi è virtuoso sarà subito anche bello.
101- Mia dolce madre, non mi riesce di tessere questa tela: mi
vince il desiderio di un giovane per volere della delicata Afrodite.
120- …ma io non conosco ire e rancori: il mio cuoe è mite…
130- Di nuovo mi assilla Eros che scioglie le membra, dolcea-
mara invincibile creatura; ma tu, o Atthis, ti sei stancata
di pensare a me e voli verso Andromeda…
137 Se tu avessi desiderio di ciò che è bello e onorevole, e
la lingua non ti rimestasse qualcosa di brutto a dirsi, il
pudore non ti velerebbe lo sguardo, ma diresti quel che desideri.
148- La ricchezza disgiunta da virtù è una vicina perniciosa!
(ma la fusione di ricchezza e virtù ha in sé l’acme della felicità)
(Quasimodo – Lirici greci)
37- (Saffo)
Quale dolce mela che su alto
ramo rosseggia, alta sul più
alto; la dimenticarono i coglitori;
no, non fu dimenticata: invano
tentarono di raggiungerla…
117- (Ibico)
(…)
In me Eros,
che mai alcuna età mi rasserena,
come il vento del nord rosso di fulmini,
rapido muove; così, torbido
spietato arso di demenza,c
custodisce tenace nella mente
tutte le voglie che avevo da ragazzo.
179. (Ibria)
Per me è grande ricchezza la lancia, la spada
e uno scudo a difesa del corpo.
Così posso arare, mietere,
spremere il dolce vino dalla vite:
così, padrone, comando i miei servi.
Quelli che non osano portare lancia e spada
e uno scudo a difesa del corpo,
si gettano alle mie ginocchia,
mi salutano signore,
e mi chiamano grande re.