Gli unici onesti sono gli artisti (1915-1919)

5.01.1915- Uno strano articolo sul Times che parla di un un incidente ferroviario dice che la guerra ci ha insegnato a dare le giuste proporzioni alla vita umana. Io ho sempre pensato che la sopravvalutiamo in modo assurdo; ma non avrei mai pensato che lo dicesse il Times. (…) Non sopporto la vista delle signore che fanno la spesa. La prendono così sul serio.

12.01.1915 – La cosa strana della famiglia Woolf, secondo me, è l’estremo lassismo. Nella mia famiglia il minimo cambiamento nella vita di uno di noi scatenava discussioni e agitazioni a non finire; invece si direbbe che ai Woolf poco importi se diventano contadini, scappano con la moglie di un altro o sposano la figlia di un sarto ebreo polacco. Mi ricordo quanto si è spesa zia Mary per nascondere il fatto che la giovane fidanzata di Hervey era una specie di commessa,e quanto si è data da fare finché non hanno rotto il fidanzamento.

13.01.1915-Arrivano [in biblioteca] impellicciate come foche e profumate come zibetti, si degnano di spostare qualche libro sul bancone e poi domandano languide se non c’è niente di divertente. Il West End di Londra mi disgusta in sommo grado ; guardo dentro le automobili e vedo i grassi notabili, come corpulenti gioielli nelle custodie di raso.

13.01.1915- Maynard Keynes è venuto a cena. Gli abbiamo servito ostriche. Sembra mercurio su un piano inclinato- un po’ disumano ma gentilissino, come spesso le persone disumane.

10.10.1915- Testimonianza abbastanza orribile di come ormai i ricchi desiderano puntare i riflettori sui loro sacrifici.

02.11.1915 Mi ha molto colpito. Scoprire all’improvviso che un bambino [Julian] ragiona ed eredita questi vecchi rompicapo [storici]è abbastanza sconvolgente. Si direbbe un peccato che non ci possa essere una nuova storia per ogni nuova generazione; eppure è strano trasmettere le vecchie cose ai nuovi cervelli. Diamogli tempo e, secondo me, otterrà grandi risultati; è segno di vecchiaia avere l’interesse e la propensione avere la propensione a vedere grandi virtù nelle generazioni più giovani?

12.12.1915- Dei nostri amici lui [Lytton Strachey] è uno dei più duttili; non intendo appassionato, magistrale o originale, bensì la persona con la mente che sembra più suggestionabile dalle impressioni, meno inamidata da formalità o impedimenti. Certo ha il dono enorme di sapersi esprimere, mai (secondo me) al meglio nella scrittura; ma questo lo rende sotto certi aspetti l’amico più partecipe e comprensivo con cui parlare. (…) L’intimità con lui mi sembra possibile come praticamente con nessun altro; perché a parte i gusti comuni, mi piace quello che prova e credo di capirlo.

17.12.1915- La cosa che più mi piace ad Asheham è che lì leggo i libri; quanto è divino rientrare da una passeggiata, prendere il tè davanti al fuoco e poi leggere e leggere. (…) Hai le facoltà così stranamente lucide che la pagina emerge nel suo vero significato e sta lì.

14.01.1918-  In effetti il dominio che Bloosbury esercita sui sani e i malati di mente sembra che basti a sconvolgere il cervello dei più inscalfibili. Io per fortuna sono Bloosbury in persona, e perciò immune ; ma non sono del tutto ignara di quello che intendono, e è una forma di ipnosi dalla quale è difficile scuotersi, perché ha un suo fondamento. Stranamente, però, Maynard sembra essere la fonte principale dello spirito magico.

02.03.1918- Non c’è dubbio che la campagna sviluppi il lato spirituale della vita.

09.03.1918- Che il raduno sia di donne o di uomini, è inevitabile chiedersi perché lo fanno. Il senso della moltitudine mi dà un unico brivido di soddisfazione; poi passo al disincanto e alla fine mi annoio e non riesco più ad ascoltare una parola. La verità è che la riunione sembrava alzare inutilmente la polvere. Ora, conquistato il voto, solo la grande eloquenza avrebbe potuto celebrare la vittoria.

05.04.1918- La nostra pazienza era ormai ridotta all’osso. Gli ospiti tendono ad urtare i nervi , per quanto importanti come amici.

13.04.1918- Se uno non pensasse che la politica è un complicato gioco allestito per tenere in forma un branco di uomini allenati per quello sport, ci sarebbe di che avvilirsi; e ogni tanto ci si avvilisce ; ogni tanto mi lambicco il cervello per capire cosa significano certe espressioni usate per governarci. Non credo siano in molti a farlo. Libertà, per esempio.

28.05.1918- La speranza che questo diario sia ormai una mia propaggine naturale- una pianta un po’ arruffata e infestante con un metro di stelo verde per ogni fiore. La metafora deriva da Asheham.

24.06.1918- Così entriamo tutti nei ranghi della mezza età delle persone responsabili, quelle che si accollano i pesi. Mi intristisce un po’. Fallire, comunque, non ci manterrebbe giovani.

27.06.1918- Al momento l’interesse per la politica impazza tra i nostri amici. Adrian e Karin sono diventati ribelli ed estremisti (…) Bella è antibolscevica, ma la cosa significativa è che tutti sentono il bisogno di schierarsi. Tutti considerano affari loro le condizioni del paese.

16.07.1918- Ho capito perché mi piacciono i quadri; mi piacciono in quanto oggetti che mi stimolano a descriverli; vale solo per certi quadri, però.

27.08.1918- I pasti aggiungono alla sua vita [di Karin] quell’alone di fascino che io a mio modo ricavo, che so, dalle lettere che ricevo o dai giornali.

03.09.1918- Una gita che si rispetti deve contemplare una puntata alla libreria di 2° mano (ho comprato la biografia del colonnello Hutchinson) ; i dolci (abbiamo trovato cioccolato a volontà); il pranzo da Mutton; la banda sul molo; qualche caricatura umana; il tè da Booth; i panini dolci da Cowley; un giro per i negozi con tante tentazioni, per lo più tenute a freno; e una bisboccia in cartoleria; e il ritorno trovando le colline e questa casa più bella che mai. Tutte queste cose abbiamo fatto; e con un senso di leggerezza, anche, per via dei villaggi conquistati in Francia. Queant e Lens sono espugnate, abbiamo appreso dalla vetrina di un negozio.

10.09.1918- ‘io’ praticamente non esistevo. Questo il risultato di una chiacchierata con la signora Webb. Perciò è vero che i Webb meritano di essere maneggiati con più cura. (…) Ti fa sentire insignificante e un po’ fuori luogo. Soffoca colore e personalità. Non vede la tua individualità di buon occhio. Indovina un po’ quelle che sono le tue propensioni naturali e ci punta sopra il fascio della sua torcia. (…) E poi abbiamo parlato del progetto di L. di uno Stato concepito in modo che ognuno abbia un compito da svolgere. (…) [Sidney Webb]“Certo; lei avrà senz’altro qualche piccolo incarico. Io e mia moglie diciamo sempre che un capotreno è il più invidiabile degli uomini. Ha autorità e risponde a un governo. Lo stesso dovrebbe valere per ciascuno di noi.” (…) Di lì si è scatenato uno scroscio di informazioni, ma diciamo pure che gli scrosci dei Webb sono come di seltz. Non ti affogano e non ti dissetano.

12.10.1918 –[I giornali di Northcliffe] fanno il possibile per insistere sull’imprescindibilità e il piacere della guerra. Ingigantiscono le nostre vittorie per farcene desiderare di altre

23.10.1918 – Mi spinge a considerare che il baratro che abbiamo attraversato passando da Kensington a Bloomsbury era quello che divideva le mummificate scempiaggini della rispettabilità dalla vita cruda e forse irriverente ma viva.

03.11.1918- E’ la maledizione della vita degli scrittori desiderare così tanto gli elogi, e farsi abbattere così tanto dalle critiche e dall’indifferenza.

21.11.1918- Comunque è arrivata la pace e ha dissipato ogni cosa; e adesso a che punto siamo? Secondo Roger sull’orlo della rivoluzione (…) Roger (…) dice che se mai fosse tentata di fare scorta di cibo sarebbe questo il momento. I ceti bassi sono inviperiti, impazienti e potenti e, naturalmente, irragionevoli. Per esempio, pretendono case di 10 stanze a Guildford; e hanno un profeta, di nome fa Dichter, che sa la verità. [a Roger] gli ho risollevato il morale ricordandogli che esistono il calcio e re Giorgio.

30.11.1918- Che strano destino- essere sempre spettatori del pubblico, mai parte.

22.01.1919- Quanti amici ho?[ e lista degli amici]

03.07.1919 –La lettera di Philip era tutta centrata sulla mia mancanza di cuore e sul terrore che gli ispiro ; al che ho replicato”Se io sono Bloomsbury, tu sei Mayfair; lasciandolo di stucco, mi auguro.

19.07.1919- Generali, soldati, carri armati, infermiere e bande ci hanno messo due ore a passare. Dicono di non aver mai visto niente di più splendido in vita loro. (…) Non so –mi sembra una festa da donne di servizio; una cosa allestita per pacificare e placare il ‘popolo’. (…) C’è un che di calcolato, di politico e di insincero in questi tripudi per la pace. E poi sono inscenati senza alcuna bellezza e con pochissima spontaneità. Le bandiere sono sporadiche; noi abbiamo quelle che le donne di servizio, mosse da snobismo, hanno voluto a tutti i costi comprare, per farci una sorpresa. (…) A me sembra sempre più chiaro che gli unici onesti sono gli artisti e che questi riformatori sociali e filantropi sfuggono talmente di mano e nutrono così tanti desideri disdicevoli dietro la maschera dell’amore per i propri simili, che a ben guardare sono più riprovevoli di noi . Ma se fossi anch’io una di loro?

06.12.1919 – Martedì ho pranzato con i Cecil. E’ forse la mia prima uscita in veste di piccola celebrità. I Bibesco volevano conoscermi. Lord Cranborne mi ammira enormemente.

28.12.1919- [Su Butler] Mi colpisce lo spazio enorme che la ‘fama’ e i libri occupavano in una vita così scevra di rapporti umani. Questa ‘reputazione non è il più profondo degli istinti maschili?

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