Nessuna esecuzione senza parti uguali di tutti nella decisione (2014)

IPrefazione

13- Il comune, un principio politico

21- Archeologia del comune

22-La radice etimologica della parola ‘comune’ ci fornisce un’indicazione decisiva e una direzione di ricerca. Benveniste dimostra che il termine latino MUNUS appartiene nelle lingue indoeuropee al vasto registro antropologico del dono (…) esso rimanda a un tipo particolare di scambio, ossia a uno scambio tra onori e vantaggi associati alla concessione di cariche che devono essere ricambiati sotto forma di controprestazioni. Esso indica così inscindibilmente, ciò a cui si deve adempiere in modo attivo (un ufficio, una funzione, un incarico, un compito, un’opera) e ciò che si dona sotto forma di regali o ricompense. Si trovano nel significato del termine le due facce del debito e del dono, del dovere e della riconoscenza, proprie del fatto sociale fondamentale dello scambio simbolico. (…) Il termine che designa la reciprocità, MUTUUM, è d’altronde un derivato di MUNUS. [re-MUNERARE, GLADIATORUM MUNUS, MUNICIPIUM, MUNICIPES, IMMUNITAS = dispensa dall’incarico o dall’imposta, sul piano morale condotta di chi per egoismo cerca di sottrarsi ai suoi doveri.] (…) Il comune, il commune latino, implica sempre un certo obbligo di reciprocità legato all’esericizio di responsabilità pubbliche. Ne trarremo qui la seguente conclusione: che il termine ‘comune’ è particolarmente adatto a designare il principio politico di una co-obbligazione per tutti coloro che sono impegnati in una stessa attività./23- Non c’è obbligo se non tra coloro che partecipano a una medesima attività o a un medesimo compito [appartenenza vs attività] / Distinzione tra proprietà (privata) e uso (comune). /25- [Per Cicerone] Tradire l’utilità comune unicamente a vantaggio del proprio avido egoismo, come fanno i tiranni, è contro-natura. E’ per questo che devono essere estirpati dalla comunità umana. ‘E’ contrario alla natura l’abbandono dell’utilità pubblica. E’ infatti cosa ingiusta’. I responsabili della città devono mirare nelle loro azioni all’utilità di tutti , considerati come un insieme (UTILITAS UNIVERSORUM), ma questa non può identificarsi che con l’utilità comune (UTILITAS HOMINUM)-> Per secoli, grazie alla trasmissione e alla cultura dei testi dell’eredità classica il servizio dell’utilità comune sarà reclamato dall’uomo virtuoso, che deve sempre sottometterle il proprio interesse. Dovrà intervenire il rimaneggiamento utilitarista del XVIII secolo per invertire nettamente la gerarchia dei termini e fare dell’interesse personale l’impronta stessa della natura umana e il nuovo fondamento delle norme. / 26. Progressi dello statalismo in epoca romana-> 27- LA DOTTRINA DELLA SOVRANITA’ CHE FA DELLO STATO IL DETENTORE DEL MONOPOLIO DELLA VOLONTA’ COMUNE -> Statalizzazione del comune / 30- Nel III sec. d.C. le cose prodotte dalla natura (per es. animali selvaggi) si distinguono in: 1. RES NULLIUS (cose afferenti a un patrimonio -patrimonium ≈ matrimonium- che non appartiene a nessuno =contraddizione giuridica) e destinate ad appartenere al primo occupante ; 2. RES COMMUNES (cose di diritto divino vs cose di diritto umano)/ (cose comuni, per natura inappropiabili e fuori dalla sfera giuridica (32- per es. ‘fossili’, mare, stelle ecc. = difficoltà a classificare giuridicamente entità naturali che pre-esistono al diritto) ≠ cose [comuni] pubbliche (= inappropiabilità istituita)/ [RES = CAUSA, OGGETTO DI DIBATTITO E DI CONTROVERSIA = 33 – ‘questione’ o ‘causa’(diritto romano) ≠ cosa materiale data in pura esteriorità, dominabile da un soggetto/ 32 [Lista delle cose comuni tradizionali: aria, acqua corrente, il mare e le sue rive, la luna e lo spazio extra atmosferico, la terra, il suolo e il sottosuolo delle acque internazionali. E nontradizionali: il genoma umano, i paesaggi, le onde, le opere dell’ingegno umano cadute in pubblico dominio, certe informazioni, l’irradiamento solare, le specie animali e vegetali, il silenzio della natura” Alcune ONG vorrebbero fare liste di ‘beni comuni’ come patrimonio dell’umanità /33- DUE TIPI DI COSE COMUNI: INESAURIBILI (= che sono abbondanti e permettono l’uso simultaneo di tutti gli individui ( cose senza valore per la loro abbondanza -acqua, aria- per cui è superfluo un diritto esclusivo di impiego VS INAFFERRABILI / 34- Il diritto si limiterebbe a constatare e non a prescrivere l’inappropriabilità delle cose comune / NON ESISTE ALCUNA NORMA NATURALE DI INAPPROPRIABILITA’ (CONTRO NATURALISMO PER LE COSE COMUNI) / 35- Naturalismo vs universalismo dell’essenza umana (creazione del cristianesimo) -> l’essenzialismo si sostituisce al naturalismo [= identità materiale delle cose] / 36- COMUNE = ORDINARIO = VOLGARE-> Dissociazione da parte della filosofia di comune e universale -> Cartesio sul sapere superiore al comune (SUPRA VULGUS) -> SENSO COMUNE = FACOLTA’ IMMAGINATIVA ≠ BUON SENSO (INTELLETTO) / Riflettere sul proprio giudizio da un punto di vista universale (Kant) vs essere bloccati entro le condizioni private del giudizio (≠ SENSO COMUNE)-> ‘Comune’ per Kant ≠ ‘volgare’ (Cfr. H. Arendt su comune in Kant) /Shaftsbury XVIII sec.-> common sense (= capacità di formare rappresentazioni adeguate del bene morale) vs good sense (= capacità di distinguere il vero dal falso) / 318- Aristotele su comune (= delimitato dai confini di un genere) ≠ universale -> l’essere in generale , che è ‘comune a ogni cosa’, dal momento che tutte le cose sono, non può costituire un genere perché manca della delimitazione senza la quale non vi è nessun genere/ 38- Una tradizione persistente , richiamandosi non senza diritto ad Aristotele , ha cercato di screditare il comune a vantaggio dell’universale proprio quando si è trattato di riflettere del rapporto degli uomini con la propria essenza-> FILOSOFIA POLITICA: CIO’ CHE E’ COMUNE A TUTTI ENTRO UN MEDESIMO GENERE.[COMUNE vs UNIVERSALE] / 39-  [Hegel] “è della più grande importanza tanto per la conoscenza come anche per la nostra condotta pratica, non confondere ciò che è semplicemente comune con ciò che è veramente generale, l’universale”. Dopo aver portato l’esempio del principio di personalità come costitutivo dell’universalità dell’uomo, principio che sarebbe stato riconosciuto nella storia solo col cristianesimo, Hegel rimanda al Contratto sociale di Rousseau: in quest’opera si troverebbe espressa in modo pertinenti ‘la distinzione (…) tra ciò che è semplicemente comune e ciò che è veramente universale” sotto forma della differenza tra la ‘volontà generale’ e la ‘volontà di tutti’. In effetti, precisa Hegel, ‘la volontà generale è il CONCETTO della volontà’. / 40- [Universalità superficiale /normale vs universalità vera -> ‘Si è osservato che gli uomini, a differenza degli animali, hanno in comune la caratteristica di essere dotati di lobi dell’orecchio (…) Tuttavia (…) non avrebbe alcun senso dire che Caio potrebbe anche non essere un uomo [essendo senza lobo all’orecchio] e tuttavia essere valoroso, colto ecc.’ Grazie a quest’esempio si vede molto chiaramente l’opposizione tra ciò che è comune AGLI uomini, o ciò che essi hanno DI comune TRA loro, e l’universale che costituisce il loro genere (l’essenza umana): un uomo privato del lobo all’orecchio non cessa per questo di essere un uomo ‘in universale’.-> [COMUNE A (fondamento estrinseco = avere qualcosa di comune e non semplicemte in comune) vs COMUNE TRA (fondamento intrinseco) -> COMUNE vs ESSENZA] / [Dardot e Laval contro naturalismo ed essenzialismo ( per esempio contro Nietzsche per il quale COMUNE= VOLGARE vs NOBILE-RARO)-> COMUNE ≠ APPARTENENZA-> Il comune va pensato come CO-ATTIVITA’ e non come CO-APPARTENENZA o CO-PROPRIETA’ o come CO-POSSESSIONE-> Contro ogni essenzialismo del comune, solo l’attività pratica degli uomini può rendere le cose comuni, può produrre un nuovo soggetto collettivo] -> /42 – IL COMUNE NON E’ UN BENE, ma è il principio politico a partire dal quale dobbiamo costruire COMMONS e rapportarci ad essi per preservarli, estenderli e farli vivere, E’ QUINDI ANCHE IL PRINCIPIO POLITICO CHE DEFINISCE UN NUOVO REGIME DI LOTTE A LIVELLO MONDIALE. [Non faremo del comune un principio astratto di ‘solidarietà ( Tutti per uno e uno per tutti) valido sia nei giochi dei bambini che nei combattimenti militari), né lo confondemo con la tradizione sociologica che da A. Comte in poi ha visto nell’interdipendenza generale delle attività il fondamento degli obblighi morali e la base o la ragione degli edifici politici] Preferiamo senz’altro riprendere il concetto di “economia morale della folla” o di ‘economia morale dei poveri’ forgiato dallo storico E. Palmer Thompson, per indicare un insieme di pratiche e di valori che miravano alla difesa degli interessi della comunità contro l’aggressione delle classi dominanti. Gli uomini che agiscono per costruire comune non si lasciano rinchiudere in anticipo in un tipo psicologico definito, essi sono ciò che le loro pratiche ne fanno. In generale, e conformemente a una delle intuizioni più profonde di Marx ( nella sesta tesi su Feurbach) partiremo qui dal presupposto che SONO LE PRATICHE A FARE DEGLI UOMINI CIO’ CHE SONO. [Doppia degenerazione del socialismo nel XX sec.> Totalitarismo e socialdemocrazia) / 43- L’attività umana è sempre co-attività, co-obbligazione, co-operazione e reciprocità

43- Ci rifiutiamo (…) di escludere il ‘sociale’ e l’’economico’ dall’istituzione del comune, come piace fare a certa filosofia politica ‘repubblicana’ o ‘democratica’. Per quest’ultima la prassi razionale non deve confondersi con le attività di produzione e di scambio, più o meno animali, più o meno meccaniche, sempre necessariamente abbandonate al regno del bisogno o al dominio della razionalità strumentale, come se questa presunta impermeabilità del politico e dell’economico potesse aspirare a una qualunque realtà nelle società contemporanee. Vi si può vedere un profondo regresso rispetto a ciò che avevano potuto rappresentare il socialismo nel XIX sec. e il femminismo nel XX: l’irruzione sulla scena politica dei lavoratori e delle donne , fino allora esclusi dal ‘comune’. Questi movimenti hanno operato una rottura all’interno del pensiero politico facendo del lavoro e di tutte le attività e delle relazioni sociali , delle questioni direttamente attinenti al dibattito pubblico. Questa separazione del comune e dell’economico in Arendt o in Habermas si spiega in gran parte con l’esperienza totalitaria del XX sec. La sola alternativa possibile di fronte alla distruzione di ogni deliberazione razionale è parsa risiedere nella protezione , del resto alquanto disperata, di una sfera dell’’azione’ o dell’’agire comunicativo’ contro la colonizzazione economica. L’espansione del capitalismo, per come si è realizzata, ci vieta questa speranza . I tempi ci impongono piuttosto di riprendere ogni cosa ‘alla radice’.

PARTE PRIMA- L’EMERGENZA DEL COMUNE

47-[Il destino tragico delle rivoluzioni del XX secolo: comune come auto-obbligazione vs distruzione del comune da parte dello Stato / Siamo nell’epoca della predazione generalizzata, organizzata da oligarchie che si ingozzano della ricchezza collettiva con l’estensione del principio di proprietà su conoscenza, natura e vita./48 – I commons come oggetto di nuove enclosures -> grande rapina tentata da un capitale ormai privo di freni / Olstrom e la nuova economia dei beni comuni .> beni comuni come sfida alle attuali politiche neoliberiste (nuovi beni comuni dell’informazione e della conoscenza) / TEORIA DEL COMUNE vs TEORIA DEI BENI COMUNI]

50- L’ipoteca comunista o il comunismo contro il comune

50- [Stati comunisti = distruzione del movimento operaio, delle sue forme e delle sue progettualità storiche -> Emancipazione vs terrore di Stato / 51 Comunismo burocratico = monopolio burocratico e poliziesco (meglio, terroristico) del potere /52- PRO NUOVO PENSIERO DELL’AVVENIRE ED ESAME DELLE FORME DEL COMUNISMO / Marx e la società come auto-organizzazione (≠ comunità e ≠ da Stati comunisti del XX sec. / Pro idealtipi weberiani come modelli di intelligibilità di ciò che nella storia si è presentato in forme miste ed ibride -> Tre grandi concezioni del comunismo:

  1. comunismo come comunità di vita -> l’interesse economico come fonte di dissoluzione dell’integrità di gruppo / Aristotele vs Platone-> vivere in comune (= far retrocedere la città alla famiglia e all’individuo) vs vivere insieme (= irriducibilità dell’unità del ‘noi’ della città all’unità dell’io) / 55- comunità morale ->utopie comunitarie (≠ città, comunità economica?) /465- Ineguaglianza e gerarchia (Proudhon sulla chiesa)-> 56-col movimento monastico la comunione sarà intesa non solo in senso spirituale , ma materiale, come ‘messa in comune’ dei beni, come condivisione, simboleggiata dal pasto consumato in comune /Focault nell’ermeneutica del soggetto distingue tra la conversione platonica (EPISTROPHE) e la conversione cristiana (METANOIA), mentre la prima consiste nell’allontanarsi dalle apparenze per elevarsi alla conoscenza dell’essere, la seconda opera una rottura nel modo d’essere del soggetto in virtù della quale quest’ultimo rinuncia a se stesso)-> 57-padronanza di sé tramite la conoscenza del vero (Focault su Platone) vs rinuncia alla volontà tramite la sottomissione al pastore (cristianesimo)-> governabilità pastorale = annientamento dell’io attraverso la mortificazione della volontà individuale (monachesimo-> novizio e maestro: rinuncia totale come strumento della ricerca di Dio) / antico patrimonio delle società tradizionali -> debito simbolico + salvezza individuale (= individualismo->(N.M. TECNICHE DI SOGGETTIVIZZAZIONE = TECNICHE DI INDIVIDUALIZZAZIONE?)-> 58- Non si può ridurre il movimento proletario di fine XVIII – prima metà del XIX sec. a una nuova eresia.
  2. 60-il comunismo come ‘associazione dei produttori’ e 59 -razionalità organizzata-> 59- rinnovamento morale ≠ organizzazione collettiva del lavoro /60-Durkheim sulla differenza tra comunismo e socialismo -> 61-comunismo utopico vs comunismo scientifico di Marx / Comunità dei beni vs associazione degli individui /467- società civile vs associazione (Marx) /63- MA DOVE SONO I RAPPORTI DI PRODUZIONE SOCIALISTI GIA’ REALIZZATI ALL’INTERNO DI QUESTA SOCIETA’, COME LO ERANO QUELLI BORGHESI ALL’INTERNO DELLA SOCIETA’ FEUDALE? (Castoriadis) / Socializzazione capitalistica ≠ associazione dei produttori
  3. 65- il comunismo di Stato / / 64- IL SOCIALISMO SCIENTIFICO E’ OVUNQUE IN FIN DI VITA / 66- Ciò che permette a Stalin di lanciarsi nel collettivismo agricolo forzato è il partito vs organismi propri delle classi popolari (soviet, sindacati, cooperative) / 64- IL SOCIALISMO SCIENTIFICO E’ OVUNQUE IN FIN DI VITA / 66- Ciò che permette a Stalin di lanciarsi nel collettivismo agricolo forzato è il partito vs organismi propri delle classi popolari (soviet, sindacati, cooperative)-> 66- La grande svolta stalinista si compie nel momento in cui il despota a capo della sua organizzazione dà inizio ad una ‘accumulazione originaria’ basata sul terrore di massa,secondo la duplice logica dello sfruttamento a oltranza della manodopera nelle unità produttive sotto controllo statale e della minaccia del plotone d’esecuzione o della deportazione nei campi di lavoro forzato -> Il fatto è che nel 1927-28 con un colpo di forza perpetrato nel partito, lo Stato-Partito rivoluzionario diventa uno Stato poliziesco –burocratico reazionario, sul terreno sociale creato dalla rivoluzione” (Victor Serge) /66- L’ideale del militante soldato ubbidiente, la costituzione di oligarchie dirigenti, il dogmatismo dei responsabili hanno avuto la loro parte nella costruzione delle organizzazioni burocratiche comuniste / 67- Colonizzazione da parte del partito degli organismi popolari -> cattura statale dell’energia democratica + confisca del potere reale da parte del partito-> INVERSIONE DEL PROGETTO SOCIALISTA E FALLIMENTO DEL MOVIMENTO OPERAIO / Recupero delle forze sociali vs sostituzione ad esse di uno stato partito-> COMUNE = PROPRIETA’ STATALE= MONOPOLIO STATALE DEL COMUNE esercitato con violenza su milioni di persone /468- Contro la lettura liberale e conservatrice del concetto di totalitarismo di H. Arendt /68 – Contro il terrorismo di un partito illuminato dalla scienza della storia, fonte e stimolo di qualsiasi tipo di vita individuale e collettiva / SULL’ILLUSIONE MARXIANA DI UNA PRODUZIONE OGGETTIVA DEL COMUNE DA PARTE DEL CAPITALISMO / Lo Stato di Stalin come principale agente del controllo disciplinare della popolazione -> Stato e ‘accumulazione originaria’ a tappe forzate / POLITICA AZZERATA DA AMMINISTRAZIONE -> AMMINISTRAZIONE DELLE COSE VS GOVERNO DEGLI UOMINI (-> Saint Simon) / 69 – Movimento operaio e logica di partito (= condizione e garante dell’unità e della coscienza della classe operaia) -> UN COMUNE PRODUTTIVO ->70-  PRO DE-PROFESSIONALIZZAZIONE DELLA POLITICA E RIFIUTO DEL SUO AMBITO COME SFERA SPECIALE DI COMPETENZA-> Consigli operai ungheresi-> NESSUNA ESECUZIONE SENZA PARTI UGUALI DI TUTTI NELLA DECISIONE -> Il principio del comune: solo la co-partecipazione alla decisione produce una co-obbligazione nell’esecuzione della decisione / 469- Primato degli utilizzatori dei mezzi di produzione vs primato degli specialisti (Lenin e Trotskij su taylorismo come questione puramente tecnica, loro entusiasmo per la razionalizzazione capitalistica della produzione vs primato degli utilizzatori delle macchine)/ 71 Olodomor e carestia in Cina / Idea della produzione spontanea del comune da parte della grande industria capitalistica/ 73 Mao uno dei più grandi criminali di Stato del XX sec. insieme a Stalin e Hitler / Esigenza di un COMUNE POLITICO – Pro liberazione del Comune dal carattere statale / Comunismo = estensione della democrazia che non può fermarsi ai cancelli delle fabbriche (≠ Comune produttivistico) /74-Socialismo = organizzare in modo democratico la cooperazione dei lavoratori con specializzazioni differenti-> comunismo delle energie / Associazione liberamente sottoscritta e collettivamente gestita dai produttori -> PRO ALTERNATIVA AL COMUNISMO CHE NON CI CONDANNI ALLA RIPETIZIONE STORICA /469- Marx su Platone e sistema egiziano delle caste-> “La Repubblica di Platone, per quanto riguarda lo svolgimento della divisione del lavoro, come principio formativo dello Stato, è soltanto un IDEALIZZAZIONE ATENIESE DEL SISTEMA EGIZIANO DELLE CASTE” (Marx. Il capitale lib.I) / Forma-partito (= ricorso alla coercizione e al terrore allo scopo di cambiare l’animo umano) vs forma del partito / 75- COMUNE NEL SENSO DI UN OBBLIGO CHE TUTTI SI AUTO-IMPONGONO]

76-La grande appropriazione e il ritorno dei commons

76- [Globalizzazione come recinzione (enclosure) definitiva (dove Commons = prima regole consuetudinarie, poi tutto ciò che potrebbe diventare oggetto di privatizzazione e di saccheggio operato da una ristretta oligarchia dell’ 1%) vs riappropriazione collettiva e democratica-> ‘Le città sono di tutti’ / La nozione di commons confonde proprio quello che la tradizione giuridica romana distingue: cose comuni e cose pubbliche /78- Pro nuova forma di gestione comunitaria e democratica delle risorse comuni/ [470-Commons, R. Debray, Lenin] / commons = strategia solo difensiva vs grande appropriazione (≈ fine Medioevo)-> il saccheggio di ciò che fino a ieri apparteneva al pubblico e allo Stato sociale /79- La società si è polarizzata, frammentata, spoliticizzata / fine anni ’80 = inizi società neoliberista -> Lo Stato come parte attiva nella costruzione del mercato -> ricomposizione di classi dominanti semiprivate e semipubbliche (governante) /pratiche di appropriazione e di spoliazione vs commons / 80 – Secondo movimento di enclosures dei commons (dopo risorse naturali e spazi pubblici –Boyle): patrimonio culturale, situazioni educative e comunicazioni -> 82 La comunicazione diventa un prodotto commerciale/Saccheggio silenzioso di tutti i commons / Accaparramento di terre: Cina/India vs Usa/Gb / 83- PARADIGMA DEI COMMONS vs MODELLO ECONOMICO DI MERCATO E IDEOLOGIA DEI DIRITTI DI PROPRIETA’ /470. Ostrom e altri sulla conoscenza come bene comune / commons come risorse comuni che devono restare a disposizione di una piccola comunità o della società-> Relazioni sociali, educazione ed impegno civico come risorse comuni vs mercato e pratiche di appropriazione come FURTO SILENZIOSO / PRATICHE SOCIALI DI MESSA IN COMUNE (“commoning”) = lato aggressivo dei commons / Ricchezza creata non solo dai capitalisti o manager ma anche da chi mette in comune conoscenze e competenze (-> ‘lontananza del centro dalle informazioni’ Ostrom) / La ricchezza delle reti di Y. Benkler e Reclamare i beni comuni di N. Klein / 85- Lotta contro la mercificazione -> IL MONDO NON E’ IN VENDITA-> Una coalizione di coalizioni = Una coalizione tra forme di lotta diverse / Privatizzazione di sanità ed educazione / 86- Non invocare la protezione dello Stato ma promuovere forme di controllo democratico di risorse comuni /’Vogliamo essere noi a decidere delle questioni che ci riguardano” -> LOTTE CHE CONTESTANO SIA LA PROPRIETA’ PRIVATA, CIOE’ I RAPPORTI CAPITALISTICI, SIA LA GESTIONE BUROCRATICA DEI BENI PUBBLICI /87- Vecchie forme di organizzazione di tipo leninista vs attenzione per procedure di discussione e decisione / 88- una lotta non solo economica e sociale ma che pone la questione della forma politica generale della società vs modello ‘sviluppista’ che accorda allo Stato la gestione centralizzata delle risorse -> Riconfigurazione dello Stato-Azienda sottomesso a oligopoli / 88- Il benessere di tutti e la salvaguardia della terra vengono sacrificati al profitto finanziario immediato di alcuni -> N. Klein, Manifesto per la riappropriazione dei beni comuni / 90- Schumpeter su monopolio e innovazione -> DISPOSITIVI ISTITUZIONALI DI INCENTIVO ALL’ARRICCHIMENTO PER LA CRESCITA ECONOMICA (= diritti esclusivi su terra o produzione = proprietà) vs 119- REGOLE PRATICHE DI AZIONE CHE CONSENTONO SISTEMI ISTITUZIONALI DI INCENTIVO ALLA COOPERAZIONE / 89-Individui razionali  = desiderosi di massimizzare il loro guadagno personale = 91- Postulato dell’uomo egoista / 92- Innovazione-> Il brevetto come strumento di assicurazione strategica delle grandi imprese -> Impennata del numero dei brevetti nel mondo negli ultimi tre decenni / Contro il rafforzamento della ‘proprietà intellettuale’ attuato dai governi neoliberisti -> Diritti di proprietà intellettuale come nuove enclosures del capitalismo neoliberista /93- Movimento dei commons vs unità strategica multinazionali –governi su rendita tecnologica = proprietà intellettuale su divertimento di massa, farmaceutica, agricoltura, informatica e biotecnologie / Diritto d’autore ≠ proprietà intellettuale protetta da brevetto -> La giustificazione del brevetto non è più quella dell’inventore ma quella dell’investitore / PROPRIETA’ OGGI = PRIVILEGIO ESCLUSIVO ≠ DOMINIO FISICO / 95 BREVETTABILITA’ DEL VIVENTE = CANCELLARE I CONFINI TRA SCOPERTA E INVENZIONE]

96- E’ vero che la trasformazione storica del capitalismo può essere letta attraverso esperienze storiche passate come le enclosures? Cfr. Testi classici dedicati alla nascita del capitalismo agricolo  (Moore e Utopia) /98- Antica esistenza insieme feudale e comunitaria dei contadini / 99- Per Marx il capitalismo è un modo di produzione più sociale di quello che ha distrutto (modo di produzione feudale) -> Il tema dei commons non ha diritto di cittadinanza nell’evoluzione economica disegnata da Marx -> Costruzione di dighe per resistere all’invasione del capitalismo (C. Polyani) -> Cfr. lettera di Marx a Vera Zasulich /101- Rosa Luxembourg sul processo continuo di distruzione dell’economia naturale patriarcale e di tutto ciò che non è capitalistico negli stessi paesi capitalisti /102 – SPOSSESSAMENTO ACCANTO A SFRUTTAMENTO COME MODALITA’ SPECIFICA DI ACCUMULAZIONE (D. Harvey)-> 103- Logica predatrice all’interno della vita, della cultura e dei rapporti sociali / 103- Il nesso Stato-Finanza è il ‘sistema nervoso centrale’ dell’accumulazione capitalista / LO SPOSSESSAMENTO E’ UNO DEI FENOMENI Più GENERALI DELLA STORIA UMANA CHE SORPASSA LA STESSA CORNICE DEL CAPITALISMO [Harvey ≈ Schmitt]-> appropriazione privata di spazi, risorse naturali, prodotti scientifici / Impadronirsi di ciò che non era di nessuno e di ciò che era patrimonio culturale e sociale collettivo / CIO’ CHE ERA SFUGGITO FINORA ALLA DOMINAZIONE CAPITALISTA STA PER CONOSCERE UNA NUOVA FORMA DI COLONIZZAZIONE / 104- L’accumulazione per espropriazione è ora la corrente principale dell’accumulazione ->Il crollo dell’Unione Sovietica e l’apertura della Cina hanno comportato la massiccia liberazione di beni fino allora indisponibili alla corrente principale dell’accumulazione del capitale /105- [Harvey si pone una domanda strategica sul soggetto anticapitalista: se sia possibile] intravedere la possibilità di una grande alleanza delle vittime di questo spossessamento, che rinnoverebbe le lotte popolari che avevano resistito al movimento delle enclosures e che hanno descritto storici come Thompson, Hill o Tilly -> ] Una concezione delle lotte sociali che tende a privilegiare le lotte urbane, ecologiche e culturali ≠ resistenza a forme nuove di sfruttamento / 106- Una impasse filosofica: il comune come produzione oggettiva del capitale [secondo la tradizione di Marx] come superamento del capitalismo dall’interno vs propagazione del comune attraverso l’esterno alla produzione capitalistica -> Proteggere i piccoli mondi comuni (strategia di N. Klein) = cambiare il mondo senza prendere il potere / 107- Concorrenza tra oligopoli e tra Stati per il controllo delle fonti di profitto e di rendita: l’accumulazione come fase inerente alla riproduzione del capitale / Marx non si era reso conto dell’espropriazione dei piccoli produttori indipendenti da parte del capitale, per i quali i commons erano condizioni di esistenza /108- Oggi autonomia relativa dei salariati basata su ‘beni comuni sociali’ istituiti dallo Stato in un sistema capitalistico di compromesso / -> soddisfare i bisogni collettivi sulla base di presupposti diversi da quelli del mercato [N.M. = Salario collettivo di Mandel in Economia marxista?] /CRISI DELLA DEMOCRAZIA = SEPARAZIONE DEGLI INDIVIDUI DALLE CONDIZIONI DELLA LORO AUTONOMIA -> 109- Simbiosi tra capitale e Stato che ha trasformato quest’ultimo in una grande impresa = divenire mondo del capitale attraverso gli strumenti della governa mentalità neoliberista = un COSMO neoliberista /La piazza come struttura di coordinamento e di federazione dei settori in lotta -> Eterogeneità dei beni e dei dati che sono l’oggetto delle nuove enclosures]

110 – Critica dell’economia politica dei commons ( su Elinor Ostrom)

110- Fin dagli anni ’50 la teoria economica standard ammette la legittimità della produzione pubblica / Corrente naturalistica del pensiero economico dominante [COMUNE NATURALIZZATO?] -> 111- Bene comune = risorsa condivisa da un gruppo di persone-> Come sostiene A. Gorz “Informatica e Internet minacciano il regno della merce alla base’/ 112- Olstrom sul ‘governo dei commons’ vs economia standard per cui il comune è una proprietà dei beni piuttosto che delle istituzioni (= tipologia naturalistica dei commons) / BENE PUBBLICO O COLLETTIVO ≠ BENE PRIVATO ≠ BENE COMUNE / BENI PRIVATI COME ESCLUSIVI (nel senso del diritto di impiego) E RIVALI vs BENI PUBBLICI PURI-> per esempio: illuminazione stradale, aria che respiriamo, fuochi d’artificio, luce del faro, difesa nazionale / 113 –Sul free rider (passeggero senza biglietto) parassita e fannullone/ ‘uomo economico’ che ignora ogni desiderio di agire in comune e di consumare in comune -> Olson e la teoria dell’azione collettiva / La tassazione obbligatoria come forma di costrizione politica o morale per la formazione di beni collettivi /114- Ciò che giustifica l’intervento pubblico è sempre il fallimento del mercato / Oggi UE su ‘servizi di interesse generale’ vs servizio pubblico / LA LOGICA ECONOMICA VORREBBE ESCLUDERE LA POLITICA O LA MORALE DALLA DEFINIZIONE DEI BENI /115- Beni privati – beni pubblici – beni ibridi (1. Beni di club = esclusivi e non rivali : per es. spettacoli) ≠ 2. Beni comuni (= non esclusivi e rivali) -> Olstrom pro azione collettiva auto-organizzata e autogovernata [I beni privati sono rivali nel consumo nel senso che il consumo del bene, da parte di una persona, impedisce il consumo simultaneo di quello stesso bene da parte di altri impedendo a questi ultimi di usufruire del godimento dei relativi benefici / Escludibilità e non rivalità caratterizzano i beni di club o i beni pubblici locali, come per es. nel caso di particolari servizi offerti da un Comune esclusivamente ai propri cittadini. Sono invece caratterizzati da non escludibilità e rivalità i beni comuni, come per es. un pascolo] /116- Il malthusiano Hardin e la tragedia dei beni comuni (sfruttamento senza limiti)/ Malthus vs Morelly /118- IL COMPORTAMENTO TIPICO DELL’EGOISTA CALCOLATORE (HOMO OECONOMICUS) E’ UN PRODOTTO SOCIALE / 119- COMMONS COME RELAZIONI SOCIALI TRA INDIVIDUI CHE UTILIZZANO RISORSE IN BASE A REGOLE D’USO (DI CONDIVISIONE O DI CO-PRODUZIONE)-> BENI COMUNI O COMMONS COME SPAZI ISTITUZIONALI -> Economia politica dei commons = regole pratiche di azione che consentono di produrre e riprodurre i commons =sistemi istituzionali di incentivo alla cooperazione (vs 90-sistemi istituzionali di incentivo all’arricchimento personale) / 119- Def- ISTITUZIONE (Ostrom) = ‘insieme di regole effettivamente messe in pratica da un insieme di individui al fine di organizzare attività ripetitive con effetti che ricadono su questi individui e potenzialmente anche su altri’ / Olstrom ha studiato un quadro analitico di variabili che interagiscono e condizionano la messa in pratica di forme di azione /121- Un common non riunisce dei consumatori di merci o degli utenti di un’amministrazione esterna alla produzione, ma dei co-produttori che operano insieme dandosi autonomamente delle regole collettive / Economia dei beni pubblici complementare a quella dei beni privati /L’economia politica dei commons riprende a suo modo le tradizioni del pensiero socialista (cooperazione vs concorrenza): per esempio commons della conoscenza = produzione economica + impegno civile / La teoria dei commons consente di mettere in risalto il carattere di costrutto. Niente può lasciar pensare, come i liberisti sono tentati di credere guardando all’espansione di Internet, che un commons possa funzionare senza regole istituite, che potrebbe essere considerato alla stregua di un oggetto naturale , che il ‘libero accesso’ sia sinonimo di laissez-faire. Non c’è posto per lo spontaneismo: la reciprocità non è un dono innato, non più di quanto la democrazia sia un dato eterno della condizione umana. Il comune deve piuttosto essere pensato come la costruzione di un quadro di regole e di istituzioni democratiche che organizzino la reciprocità ed evitino i comportamenti del ‘passeggero clandestino’ evidenziati da Garret Hardin o la passività propria degli ‘utenti’ degli ‘sportelli’ statali. [teoria dei commons speculare e contraria al neoliberismo contemporaneo] / 122- Olstrom = dissidenza interna al neoistituzionalismo (incentivi e disincentivi) -> pro insieme di regole per incentivare gli individui ad abbandonare comportamenti opportunistici e ad adottare una condotta cooperativa (dilemma del prigioniero = non comunicazione = strategia non cooperativa) / Olstrom vs Hayek-> istituzionalismo della Olstrom vs individualismo metodologico mainstream /CRAFTING (= trad. lavorazione/creazione artigianale) della Olstrom vs regole imposte dall’alto e dall’esterno /124- La Olstrom non vuole fare dei commons un principio generale di organizzazione della società -> ma commons = comportamenti differenti e soggettività nuove: contro la pretesa statale di voler apportare soluzioni elaborate ‘lontano dal campo’/125- PASSAGGIO DAI commons al comune / 126- Olstrom = perfezionamento della teoria dei beni pubblici degli anni ’50, col suo naturalismo che pretende di classificare i beni in base alle loro caratteristiche intrinseche / Sull’insufficienza del postulato classico degli individui calcolatori / DAI COMMONS NATURALI ALLE ATTIVITA’ COGNITIVE DIGITALI (= nuovi commons oggetto di comunità non poco numerose come i vecchi commons (comunità virtuali aperte, reti di ricercatori, blogosfera) / La ‘conoscenza’ per la Olstrom è fatta tanto di teorie che di dati -> per la Olstrom il free riding può essere neutralizzato soltanto all’interno di gruppi ristretti /127- Harvey sui beni comuni: grandi comunità e gerarchia -> 127- Harvey critica una certa fobia della gerarchia e dell’organizzazione nella sinistra radicale /128- Come il comune possa rendere conto di cose tanto diverse come la gestione del frigorifero familiare, della biblioteca municipale, della conoscenza scientifica o l’atmosfera del pianeta col solo pretesto che in tutti questi casi si tratta di ‘risorse condivise’ / commons naturali = ‘sottraibili’ o rivali vs commons della conoscenza come beni non concorrenti il cui utilizzo da parte di alcuni non diminuisce quello da parte degli altri -> I BENI DELLA CONOSCENZA COME CORNUCOPIA DELL’ABBONDANZA : chi accende la propria candela dalla mia riceve luce senza lasciarmi all’oscuro: sono i dispositivi legali che determinano la produttività della conoscenza-> 138- Dispositivi che proteggono la produzione della conoscenza dalle recinzioni e dalla mercificazione/ 130- Sono stati scuola, biblioteche pubbliche, istituzioni scientifiche e università a diffondere il sapere e a stimolare la ricerca /LA CONOSCENZA COME BENE PUBBLICO PURO, NON ESCLUSIVO E NON RIVALE /Sulla CATTURA della conoscenza da parte delle nuove tecnologie / “Tragedia degli anti- commons” = si tratta di impedire l’esaurimento della spinta creativa determinato dai diritti di proprietà e dalla mercificazione / 131- Pro accesso di tutti alla conoscenza e sostegno ai produttori-> commons della conoscenza e auto-organizzazione delle comunità accademiche /132- Successo crescente dei siti peer-to-peer / Merton sul comunismo della conoscenza /133- ‘copyleft’ (= comunità d’uso e di produzione) vs ‘copyright’ /134- Wikipedia e le risorse educative aperte -> il movimento dei makers /137 – Hacker = anti homo oeconomicus -> pratica del gioco creativo / 139- Comunità di co-utenti e di co-produttori-> Vecchie utopie della libertà di circolazione dell’informazione e della trasparenza generalizzata /Un commons della conoscenza presuppone regole variabili -> Se Wikipedia presuppone un’apertura piuttosto ampia alla collaborazione, altri progetti altri progetti possono essere più rigidi/ 140 –Lessig su Internet: ‘il codice è la legge’/ Alla fine degli anni ’90 Lessig aveva ben compreso come governi e grandi imprese cominciavano a trasformare il codice Internet per controllare il cyberspazio: identificazione degli internauti, raccolta di informazioni personali, spionaggio generalizzato da parte di aziende e agenzie segrete/ Pro difesa di uno spazio comune, non controllato da logica di mercato e dalla censura politica di Stato / 141- Creatori alleati con lavoratori vs classe proprietaria-> La rete come nuovo sistema di distribuzione / 147- Bisogna vedere se la società comunista deriverà da un grande movimento di lotta o se le trasformazioni del capitalismo condurranno alla società comunista reticolare (Negri- Hardt)-> Per una lotta politica che riesca ad imporre i principi del ‘libero’ e dell’’aperto’ vs un modello cooperativo[≠ concorrenza] destinato ad imporsi per via di una logica immanente del capitalismo stesso / Abbagli tecnicisti (= forme utopiche di Saint Simon e Wiener): ‘il computer appare come strumento universale , universalmente accessibile, mediante il quale tutti i saperi e tutte le attività possono essere messe in comune’ (A. Gorz) /CONNECT AND COLLABORATE vs COMMAND AND CONTROL (Il management dell’intelligenza collettiva = comune piegato alle esigenze delle imprese) / 143 – Clienti come atomi passivi vs co-produttori di innovazione (=144 Manodopera a buon mercato)-> Le comunità virtuali da spazi di libertà e di condivisione , immaginati da eredi della controcultura, a nuove piattaforme commerciali, che aggregano una massa critica di utenti su un tema determinato / 145- AGGIUNGERE ALLO SFRUTTAMENTO CLASSICO DEI LAVORATORI (per costrizione), QUELLO INEDITO DEI CONSUMATORI (per seduzione) /477- Stage = corvee /145- Branding = comunità simbolica -> serbatoio di identità-> Sfruttamento di tutte le insoddisfazioni legate agli obblighi imposti dal lavoro salariato /146- Nuove imprese in rete e carattere artificiale dei nuovi commons commerciali /EFFETTI DI RETE /147- Nuovo spazio pubblico prodotto da interconnessione dei computer (Informazioni decentrate + cultura che risulti da produzione comune )vs accentramento dei mezzi di comunicazione e produzione di informazioni /147- Battaglie per il comune della conoscenza vs profetismo tecnologico / Influencer come altro ‘schema d’uso delle tecnologie’ /146-OMAGGIO CHE IL VIZIO RENDE ALLA VIRTU’/ Olstrom -> dare forma al COMUNE, al sistema organizzato di gestione che istituisce un’attività e il suo oggetto/148- Due aspetti importanti della Olstrom: 1. Antinaturalismo; 2. Condizioni per l’azione collettiva volta al comune / Problemi che dipendono dal rinchiudersi degli individui in una razionalità puramente individuale, senza cooperazione : la tragedia di una cooperazione che resta impossibile finché gli individui restano prigionieri del loro interesse personale /478-Benkler -> mass media vs Internet per quanto riguarda gli effetti politici -> 479 Il comune come dimensione nascosta e ignorata del capitalismo nella sua fase più recente (Cfr- pag. 219 sull’ontologia del comune) /Produzione del comune oggi (comunicazione, collaborazione, cooperazione)]

149- Comune, rendita, capitale

150- [Il pensiero contemporaneo sul comune (produzione e distruzione del comune) / Il furto per Proudhon come forza indipendente del capitale e modalità primaria di accumulazione /Due prospettive del pensiero socialista: il capitale ruba il comune (Proudhon-> ciò che la società produce spontaneamente viene fatto oggetto di furto per mezzo di meccanismi giuridici e politici) vs il capitale produce il comune (Marx-> la cooperazione oggettiva creata dal capitale è il fondamento oggettivo del comunismo)]

154- [Quattro significati di comune non unificati in un concetto:

  1. Comune naturale (identità, teologia-> definizione negativa di comune come oggetto di furto e cattura?-> 154 Il comune come principio metastorico –ontologico- in Hardt e Negri);
  2. Comune artificiale (comunicativo?-> 153- idee comuni vs controllo pubblico);
  3. Comune come lavoro immateriale e biopolitica [o biopotere ≠ sovranità 478-in Focault e Negri / comune = egemonia della rete, dell’immateriale-> 155 potenza delle moltitudini e produzione biopolitica];
  4. Comune come forza collettiva delle moltitudini-> comune come condizione e risultato dell’attività umana in qualsiasi società -> l’agire umano presuppone condizioni e risorse comuni-> la moltitudine dei poveri in tutto il mondo.

156-[Per Negri il comunismo è già presente come rovescio nascosto del capitalismo -> 156- Il lavoro cognitivo e affettivo tendono a produrre cooperazione in maniera autonoma dal comando capitalistico / 159- Antagonismo tra capitalismo rentier che vorrebbe sottomettere al suo comando la cooperazione cognitiva e il lavoratore cognitivo del ‘general intellect’ o società della conoscenza che si organizza ad di fuori dei rapporti di sottomissione e all’esterno di fabbrica e ufficio, appoggiandosi alle istituzioni del welfare-> Per Negri e Hardt il fenomeno chiave non è l’accumulazione del capitale fisico, ma la capacità di apprendimento e di creazione della forza lavoro-> profitto vs rendita ricavata dalla privatizzazione del comune / Taylorismo vs obbligo al risultato /159- capitale cognitivo vs economia della conoscenza = intellettualità diffusa e libera produttrice di comune, non dono di natura ma risultato delle istituzioni del welfare (scuola, sanità, ricerca universitaria)->produzione differita dell’uomo per l’uomo / 160- Il capitale ha sempre più bisogno di estrarre valore dalle risorse intellettuali e psichiche -> imponente apparato di intrattenimento di massa che nel neoliberismo contribuisce non poco a forgiare la soggettività / 161-Ultrasoggettivazione ed esplosione dei limiti legali del processo lavorativo [mobilitazione totale? L’operaio di Ernst Junger?] = visione idealizzata e narcisistica del lavoratore ‘artista-inventore’ sempre indipendente dal capitale fisso-> saperi incorporati nei lavoratori e dispositivi che prendono di mira la soggettività dei lavoratori]

162- [Marx e Proudhon sulla dinamica storica-> produzione storica del comune ad opera del capitale (Marx) vs forza sociale spontanea del comune (Proudhon) = forza collettiva (163- associazione delle forze: esempio della fabbrica di spilli di A. Smith) vs forza individuale / Per Proudhon sia capitalismo sia comunismo sono sfruttamento della forza collettiva e distruzione della vita sociale / Forza immensa che risulta dall’unione e dall’armonia dei lavoratori, dalla convergenza e dalla simultaneità dei loro sforzi (che non viene pagata dal capitalista) /164 – Ci sono in Proudhon artigiani e contadini proprietari che non rubano prodotti della forza collettiva-> proprietà = appropriazione individuale dei frutti del lavoro comune / Ontologia e sociologia di Proudhon (= forza e potenza del gruppo) -> COOPERAZIONE SIMULTANEA (FABBRICA) vs COOPERAZIONE SUCCESSIVA ( DIVISIONE DEL LAVORO) /160- Società = luogo di questa co-azione tra gli individui, mediante commutazione e reciprocità/ 166- Proudhon contro tesi meritocratiche e inegualitarie di Saint Simon e Fourier /Poteri esterni (capitalismo-comunismo) vengono a impadronirsi a loro esclusivo profitto del surplus di ricchezza prodotto dai rapporti di cooperazione e di commutazione [=sostituzione o scambio effettuato o subìto] / Principio di usurpazione o furto / ALBINAGGIO = DEF. Diritto gravante sui beni degli stranieri alla loro morte nel medioevo a favore del re o della corte /Per Proudhon un solo e identico principio corrisponde ai fenomeni di dominio politico o di sfruttamento economico: quello dell’alienazione della forza collettiva / 167- Sulla logica dell’asservimento ( contro l’aggressione alla potenza sociale) / Il diritto per Proudhon come regolatore del rapporto tra gruppi di lavoratori / Sulla vera giustizia: doppio rifiuto proudhoniano di individualismo e comunismo /CRITICA DEL COMUNISMO NEI MANOSCRITTI DEL 1844 DI MARX (≈ PROUDHON) / 169- Forza collettiva : diritto = comune : istituzione / La forza collettiva dei lavoratori singoli che cooperano è una peculiarità specie-specifica dell’uomo in quanto animale razionale (Marx) /171- L’analisi di Marx mette in luce ciò che Proudhon non era riuscito a vedere: cioè che la cooperazione è tutto fuorché spontanea, che è prodotta dal capitale -> NE CONSEGUE CHE LO SFRUTTAMENTO NON PUO’ ESSERE PENSATO COME FURTO /480- Interesse comune vs interesse generale / 172- Il comunismo per Marx: il comune dell’economia (= libera associazione dei lavoratori) + il comune della politica (= federazione politica delle comuni) /173 – Lavoro sociale e comune vs attività di sorveglianza e regolazione di macchinari -> Frammento sulle macchine (Marx) / Il capitale fisso come sistema di combinazione delle forze produttive a scapito della forza di lavoro immediata /174- ‘Il capitale si appropria gratuitamente dello sviluppo sociale dell’intelligenza collettiva’ (Grundrisse Marx su Proudhon)-> sembrerebbe il furto di elementi di un progresso che il capitale non produce e non organizza -> ma sotto il capitale la scienza selvaggia si trasforma in attività professionale / 175- INTELLIGENZA GENERALE = INTELLETTUALITA’ DIFFUSA /176- Marx sottostima la capacità del capitale di assoggettare a sé il ‘processo vitale’ della società: cioò che sfugge a Marx è la dimensione normativa e prescrittiva che i saperi esercitano sull’uomo e sulla società [Focault?]-> Proudhon più di Marx ha saputo pensare in termini di istituzioni la conquista dell’autonomia del movimento operaio, al di là del feticismo del partito di avanguardia / Il comune che il movimento operaio si dà nel creare le proprie istituzioni /Il paradigma spontaneista di Marx /179- Sulle forme concrete in cui oggi si produce il comune (pro nuove istituzioni) / 183- Il comune è anzitutto un problema giuridico: alternativa tra l’inappropriabile e la proprietà (pubblica o privata che sia)

PARTE SECONDA. DIRITTO E ISTITUZIONE DEL COMUNE [ Pro ripensamento dell’istituzione del comune]

185- Il diritto di proprietà e l’inappropriabile

185 – [Civilizzazione dell’uomo proprietario vs attesa del ritorno del comune -> ‘messa in comune’ costitutiva di ogni comunità politica [N.M. Appropriazione -> partecipazione (Schmitt)?] / TESI: SE IL COMUNE E’ DA COSTITUIRE, ALLORA LO SI DOVRA’ COSTITUIRE COME INAPPROPRIABILE E NON COME L’OGGETTO DI UN DIRITTO DI PROPRIETA’->190 – Il comune da istituire è l’indisponibile e l’inappropriabile e non può essere oggetto di un diritto di proprietà]

186- [Proprietà e cura di sé-> L’alternativa tra proprio e comune è subito posta da Aristotele in termini di proprietà: ciò che è comune a un gran numero di persone è ciò che queste persone possiedono in comune -le donne e i bambini nella città platonica-, così come ciò che è proprio di ciascuno è ciò che ciascuno possiede per sé -la propria donna e i propri figli nella maggior parte delle città. LA POSTA IN GIOCO QUI E’ LA QUALITA’ OVVERO L’INTENSITA’ DELLA CURA DI SE’ (epimeleia) CHE IL POSSESSORE TRAE DA CIO’ CHE EGLI POSSIEDE IN COMUNE CON MOLTI ALTRI: SE QUESTI SI PRENDE MENO CURA DI SE’, E’ INNANZITUTTO PERCHE’ EGLI SI PRENDE ‘PRINCIPALMENTE’, CIOE’ IN VIA PRIORITARIA, CURA DI CIO’ CHE GLI APPARTIENE E NON IN RAGIONE DI UNA DIMINUZIONE DELLA PROPRIA CURA DI SE’, DIRETTAMENTE PROPORZIONALE AL NUMERO DEI POSSESSORI / [Per Aristotele] l’errore di Platone è quello di avere confuso la ‘vita associata’ (sùzen) con il ‘vivere in comune’ (koiné zen): è a causa di questa confusione concettuale che il filosofo ha cercato di giustificare la messa in comune dei beni (almeno per i guardiani). Ma se seguendo Aristotele si mantiene ferma la distinzione tra il ‘sùn’ (‘insieme’) e la ‘koiné’ (‘comune’), così che essa incida sulla natura del vivere (‘zén’) allora si guarderà all’esigenza della messa in comune di tutti i beni tra i cittadini di una stessa città come difficilmente compatibile, nello specifico, con il ‘vivere insieme’: una città, infatti, non è una FAMIGLIA né, a fortiori, un individuo ed è per questo motivo preferibile combinare la ‘proprietà privata’ dei beni con il loro uso ‘uso comune’./187- PARTECIPAZIONE [= ATTIVITA’ DI MESSA IN COMUNE (DI PAROLE E PENSIERI)] ≠ APPARTENENZA /-> Ogni vero comune politico deve la propria esistenza ad un ‘attività sostenuta e continua di messa in comune / 188- DUE TIPI DI ATTIVITA’ POLITICA: 1. NORMATIVA (legislatori) e 2. DECRETI SU QUESTIONI SPECIFICHE (amministratori)-> Aristotele subordina l’attività amministrativa (≈ quella dell’artigiano) a quella legislativa (≈ a quella del politico vero e proprio): E’ LA LEGGE CHE DISTINGUE LA POLIS DAGLI ALTRI AGGREGATI SOCIALI CHE NON SONO POLITICI [H. Arendt legge al contrario Aristotele] / [Per Aristotele] messa in comune dei beni vs messa in comune di parole e pensieri-> 481- Benessere vs interesse generale/ 189 – Aristotele e l’uso comune della proprietà privata (Cfr. Weber) / Messa in comune = comune politico ≠ oggetto di proprietà -> Il comune in quanto tale non è un bene / Il potere deliberativo (esercitato dai cittadini in una assemblea) per Aristotele è la deliberazione collettiva che presuppone la volontà di comunicare, di partecipare, di mettere in comune /Per Aristotele l’appartenenza è la conseguenza e non la causa della partecipazione /Rovesciamento metodologico: agire comune come origine di ogni tipo di comune (≠ da comune come dato naturale)-> Attività di messa in comune come origine di ogni diritto (= ‘giusto’ in Aristotele) /190- A differenza di Aristotele , noi non limiteremo il comune politico alla sfera della ‘città’ -nel senso antico della polis greca o nell’accezione moderna dello Stato-nazione: non soltanto perché ogni partecipazione al comune assume necessariamente , al giorno d’oggi, una dimensione politica, ma anche perché la sola politica capace di restituire a questo vecchio termine il suo significato originario di koinònein- ossia di ‘eguaglianza nel prendere parte’, che è poi lo stesso di ‘mettere in comune’- è quella politica che fa del comune il proprio oggetto , il proprio principio e il proprio centro di gravità quale sia la sua portata – non avendo lo Stato-nazione, al riguardo, nessun privilegio particolare. Anzi, al contrario! / ARISTOTELE AGLI ANTIPODI DI OGNI NATURALIZZAZIONE DEL COMUNE -> fare politica = prender parte agli affari pubblici / Marx e la passione etnologica per il comunismo primitivo-> Marx e la proprietà comune romana e germanica (valorizzata quest’ultima da Marx)-> 193 – La proprietà germanica (o originaria) come proprietà comune non statale e come proprietà individuale non privata (Marx Grundrisse) / Due regimi proprietari e due forme di ricchezza: 1. Uso e 2. Proprietà fondiaria / 194- LA MISERIA NASCE CON LA PROPRIETA’ FONDIARIA CHE DA ORIGINE A SOCIETA’ DEL LUSSO E DELLA MISERIA (≠ SOCIETA’ NEOLITICHE) /195– l’IDEA DI UNA SOCIETA’ EGUALITARIA ALL’INIZIO DELLA STORIA E’ DESTITUITA DI OGNI FONDAMENTO / 144- SOCIETA’ CON RICCHEZZA (NEOLITICHE) ≠ SOCIETA’ SENZA RICCHEZZA /196- Engels e la democrazia militare dei germani / [Per i Germani] Stato (= coscrizione obbligatoria) ≠ non Stato/196- Antica democrazia europea ≠ Medio Oriente / Organizzazioni tribali europee (= preveggenza errori di dispotismo) vs organizzazioni tribali basate sul lignaggio/197- ASSEMBLEA = comune non stata /Bisogna rifiutare l’idea di una proprietà arcaica collettiva o comune / Proprietà plena = USUS, FRUCTUS, ABUSUS / PROPRIETA’ CONDIVISA:1. INDIVISA (ereditaria); 2. PROPRIETA’ DELLE PERSONE MORALI (come quella di un’abbazia o di una società commerciale moderna; 3. PROPRIETA’ PUBBLICA / Diritto naturale e diritto positivo (S. Tommaso d’Aquino) -> scolastica vs comunità dei beni dei primi cristiani /Cattolici e protestanti sulla naturalizzazione del capitalismo e delle disuguaglianze sociali /204 [Presupposto teologico delle res communes è la comunione negativa (= niente appartiene a nessuno ≠ Tutto appartiene a tutti in maniera indivisa)-> Terra vs acqua, aria, fuoco che rimangono cose comuni / Diritto pubblico vs Diritto privato = Stato vs mercato/ 206 -SERVUS = COLUI CHE NON PUO’ ACQUISTARE BENI ATTRAVERSO LO SCAMBIO -> Nel diritto romano la persona giuridica è quella che ha diritto allo scambio -> il diritto romano anticipa il diritto della società industriale /ALTO GRADO DI ASTRAZIONE DELLE CATEGORIE DEL DIRITTO ROMANO -> Ius commune europeum e rivoluzione pontificia dei sec. XI e XII = Stato pontificio come primo Stato moderno /207- Diritto canonico e diritto romano /Contrattualizzazione dei rapporti sociali vs rigidità della legge / Sullo ius civile e le sue divisioni (diritto privato e diritto pubblico) / 209 in bonis = nel patrimonio -> nullius in bonis, civitatis in bonis/ ‘L’istituzione di riserve santuarizzate rende, per contrasto, il resto del mondo -che altro non è se non quello del diritto privato- immune dalla sacralità. Qui tutte le cose si appropriano, si alienano e dipendono da procedure civili di valutazione” Per dirla in maniera ancora più sintetica:” Questa santuarizzazione, insomma, liberava tutto il resto” per lo scambio mercantile / 210- Il diritto romano ha due concezioni differenti dello spazio pubblico: 1. USO PUBBLICO (= cose non appropriabili per la loro destinazione (res communes = PUBBLICO NON STATALE =FUORI DELLA PROPRIETA’= DI USO PUBBLICO MA NON DI PROPRIETA’ PUBBLICA?) ≠ 2. PROPRIETA’ PUBBLICA (=proprietà della città-> vs res nullius) /211- Costruzione politica della merce vs costruzione ontologica della merce /Res ≈ fr. Affaire ≠ ted. Gegenstand / COSE PATRIMONIALI E COMMERCIALI vs  COSE INESTIMABILI IN QUANTO INDISPONIBILI /Res communes vs res nullius/ NON C’E’ E NON PUO’ ESSERCI UN SOGGETTO DEL COMUNE / 213- Economia familiare o domestica vs Economia politica o pubblica /214- Agamben sulle innovazioni della modernità come schemi di derivazione teologica /216- Due tipi di rapporti giuridici distinti: 1. Rapporto di appartenenza che lega un bene a una o più persone ; 2. Rapporto di scopo o convenienza tra un bene e una o più persone. I due significati possono essere legati insieme in maniera forte, quando si dice per esempio che soltanto il fatto che la terra appartiene a un gruppo di contadini consente di conferire alla terra la propria destinazione -> 216- Si ipotizzi (…) che la destinazione di un bene sia inscritta nelle sue caratteristiche naturali e si cerchi di dimostrare che un certo tipo di proprietà impedisca di utilizzare l’oggetto nel rispetto del suo scopo naturale. A questo punto si apre il vaso di Pandora delle questioni relative alla miglior forma di proprietà possibile ( privata, statale, cooperativa, comune ecc.). Ma al contrario si possono distinguere radicalmente i due rapporti ponendo la questione dell’appropriazione (nel senso della convenienza) non direttamente dell’inappropriabile (nel senso di ciò che non può entrare nella sfera dell’appartenenza) ma dell’ATTIVITA’ UMANA DESTINATA ALL’INAPPROPRIABILE, consapevoli del fatto che questa destinazione è natura sociale e non ‘naturale’. L’effetto sarà quello di spostare l’effetto sul terreno dell’USO, inteso come pratica collettiva: se un bene infatti viene sottratto dall’ambito della proprietà, privata o statale che sia, come lo si può poi utilizzare collettivamente, in modo che tutti ne possano beneficiare? Più specificamente, quali sono le regole che le pratiche devono essere in grado di inventare per impedire che questo bene non sia disgiunto dalla propria destinazione sociale, grazie a condotte predatorie di appropriazione? /217- Produttività giuridica e normativa dell’uso /218- Eredità giuridica occidentale dilaniata tra MANAGEMENT e NOMOS / Riassunto: Nel diritto romano c’era uno spazio pubblico non statale, sottratto al commercio, era lo spazio del diritto d’uso = pratiche sociali indipendenti dallo Stato-> pratiche dell’essere comune (discorso ontologico)/ 219- Noi vorremmo dimostrare che per quanto il comune appartenga esclusivamente alle pratiche d’uso collettivo, non si può escludere categoricamente un’ontologia del comune = produzione sociale spontanea (Cfr Nancy, La comunità inoperosa) / 219 essere-in-comune (comunismo) vs essere comune -> Nancy vs Heidegger / 220- PROPRIO (< 216 etim. ‘pro privo’ = ‘a titolo particolare’= avere appartenenza) vs COMUNE (= improprio-> IMMUNITA’ (< im-munus= non obbligo= esonero, esenzione) vs COMUNE (= peso, dovere legge)-> COMUNITA’ = NON CONDIVIDERE UNA PROPRIETA’ MA UN OBBLIGO -> Questo MUNUS  è una sorta di ‘debito originario’ che attiene alla nostra esistenza di esseri mortali, cioè alla nostra finitudine : la comunità che un munus fonda non è una comunità di destino o una comunità chiusa, ma una ‘comunità di mancanza’, in quanto è solamente la nostra finitudine mortale che ci rende degli esseri-in-comune o dei ‘co-esseri’ -> 222- Inequivalenza del singolare (Nancy) vs interscambiabilità universale del mercato -> ma qui non c’è posto per una posizione politica del comune / Il nazismo = inversione della biopolitica in tanatopolitica : una volta affermata la priorità dell’ontologia il passaggio alla politica non può che implicare un salto -> ‘PRIMA DELL’ESSERE C’E’ LA POLITICA (Deleuze) /[Linea dell’ontologia: H. Arendt-M. Heidegger (avere in comune un mondo di oggetti) vs linea Nancy- Esposito (essere in comune, essere-con gli altri)-> Ma non si può dedurre una politica da un’ontologia e a questo proposito esiste solo un’’ontologia dell’attualità’ come dice Focault] /223- AGIRE COMUNE (≠ AGIRE IN COMUNE, come un viaggio o una protesta = ciò che si fa insieme)= USO COMUNE DEL COMUNE = ATTIVITA’ CHE ISTITUISCE IL COMUNE E SE NE FA CARICO = MODUS OPERANDI CHE TRAE ORIGINE DALLA CO-OBBLIGAZIONE (MUNUS)= RESPONSABILITA’ DATA IMMEDIATAMENTE CON LA VITA = AGIRE ISTITUENTE-> ISTITUIRE L’INAPPROPRIABILE IN MODO DA PRESERVARLO E DA TRASMETTERLO

224-Diritto del comune e ‘diritto comune’

224- [Common Law (= diritto consuetudinario) vs Statute Law (= diritto positivo emanato da un’autorità sovrana, per esempio Codice Civile di Napoleone vs diritto romano? / comune = 275- ordine spontaneo vs consuetudine? / 225- Razionalismo costruttivista (Bacone, Hobbes) vs razionalismo critico (Smith, Hume-> pro diritto naturale che bisogna scoprire e non promulgare) / Von Hayek e il nuovo diritto mondiale-> il comune del diritto non sarebbe altro per i neoliberisti che il diritto comune del contratto, della proprietà e del profitto (contro oppositori alla globalizzazione neoliberista) /SULLA RIVOLUZIONE DEL DIRITTO PONTIFICIO (XI-XII SEC.) PRO STATO PANEUROPEO ANTIFEUDALE / 229 – Common law vs diritto straniero (canonico e romano)-> ragione artificiale della common law(acquisita mediante studio ed esperienza) vs ragione naturale -> common law = 1. Che si applica a tutti; 2. Che proviene dal common sense = giudizio morale condiviso da tutta la comunità / Il diritto di una nazione è il prodotto della sua storia ->230 storicismo vs storicità /232- Ragione nelle cose (logica interna) vs facoltà umana di ragionare (causa-effetto) / Scienza del diritto ≠ scienza della giustizia (= misura del bene e del male a seconda delle circostanze: antiWeber? Sul bisogno di avere soluzione certa per ogni conflitto vs logica del cadì) /Il diritto come attività pratica -> il giudice nel common law come espositore del diritto (judex est lex eloquens) -> diritto giudiziario vs diritto legislativo / IUS DICERE VS IUS DARE / Credibilità della continuità del common law / Magna Charta (diritti politici) e Carta della foresta (diritti sociali) -> la guerra dei contadini tedeschi del 1256 come ‘prima grande rivolta proletaria nella storia moderna’ che ‘chiese la restaurazione dei diritti consuetudinari nelle foreste’ nell’interpretazione di Linebaugh/ Paradigma organicista continuista che è il cuore pulsante del common law / In realtà come la Magna Charta del 1215 non è una dichiarazione dei diritti civili e politici ante litteram, così la Carta della foresta del 1225 non è una dichiarazione dei diritti sociali universali dei poveri]

246- Il neoliberismo come forma di vita ordinata secondo il principio della concorrenza / Ogni analogia tra la dismissione dei commons tra il XV e il XVI sec. e le lotte attuali in difesa dei commons è sbagliata oltre che politicamente controproducente. Anzitutto perché non esistono commons della conoscenza già dati come quelli agrari (corsa al brevettabile ≠ enclosures) / Diritti ereditari vs pratica del comune / Consuetudine = legge locale =lex loci (un feudo, una parrocchia, una riva, una foresta) / 248- Buone consuetudini (=ragionevoli) vs cattive consuetudini (contro cui si protesta nella Magna Charta) / Diritti d’uso consuetudinari invocati davanti ai tribunali di common law dai sudditi più poveri/250- Solo nel 1850 furono sconfitte le ultime resistenze in difesa dei diritti d’uso sui commons -> Il diritto della foresta come terreno di conflitto /253 Guerra delle foreste = eredità di una lotta intorno al diritto e alle forme giuridiche (≠ diritto come sovrastruttura)-> nel ‘500 e ‘600 la legge è posta in gioco di una lotta contro l’assolutismo regio /AUTORITA’ DEL DIRITTO COME CONQUISTA UNIVERSALE vs POTERE ARBITRARIO /255- La consuetudine veicolava conflitti e non consensi -> il comune non è una questione di ‘gestione’ di un bene o di una attività, in quanto esso consiste in un’attività che non si costruisce se non dentro o attraverso un conflitto. E’ per questo che è meglio impiegare la parola come verbo [far comune? Communing?] piuttosto che come sostantivo [‘far comune’ meglio de ‘il comune’] / 256- Comune come ciò che non è soltanto locale ma comune a tutti / DIRITTO DEL COMUNE = DIRITTO BASATO SUL PRINCIPIO DEL COMUNE (≠ riconoscimento di tutte le consuetudini) / La prova del comune non è la prova di una durata nel tempo (vs Olstrom?) / Il problema di chi siano i soggetti e i titolari di questo diritto /

257- Il ‘diritto consuetudinario della povertà’

259- Marx e il rapporto tra la legge e la natura delle cose (i furti di legna) /260- Hegel critica ciò che nel diritto reale era irrazionale in quanto rifiutava la generalità della legge -> l’idea di una legge a favore dei soli proprietari è irrazionale: ‘ogniqualvolta lo Stato fa di un cittadino un delinquente, lo Stato amputa se stesso’ (Marx)-> ‘crimine’ ≠ disordine sociale / vedere cose invece che vedere membri viventi della comunità significa fare del dis-umano l’essere supremo / Marx sul lavoro forzato come servaggio temporaneo /264- Abbassamento dello Stato a livello dell’interesse privato / 265-Il proprietario forestale non può essere per Marx un proprietario della vita (la proprietà di sé in Marx) -> L’autonomia del diritto costituisce il vero motivo della critica alla sofistica dell’interesse/ interesse vs ordine del mondo /267- interesse privato come ‘istinto naturale’ vs diritto pubblico dello stato moderno (Marx) / DIRITTO CONSUETUDINARIO DEI PRIVILEGIATI (= NON DIRITTO) vs DIRITTO CONSUETUDINRIO NON LOCALE DEI POVERI DI TUTTI I PAESI (= DIRITTO CONSUETUDINARIO UNIVERSALE DEI POVERI) /268 – Common law vs consuetudini dei poveri che scoraggiavano ogni miglioramento / Non si può dare altro diritto consuetudinario che non quello dei poveri (Marx)-> il diritto consuetudinario come forma giuridica in cui la povertà può e deve far rispettare i propri diritti [la legge è generale e necessaria vs le consuetudini nobiliari] /269- Diritto animale della non libertà (umanità divisa in razze diseguali) vs diritto positivo -> Per Marx il diritto positivo non è altro che consuetudine diventata consuetudine di Stato / 270- Diritti consuetudinari dei nobili = solo capricci e pretese / Abolire la consuetudine significava privare la massa di coloro che si trovavano in fondo alla scala sociale di quel poco di protezione di cui beneficiavano in ragione di ‘concessioni accidentali’ che avevano finito per acquistare forza di consuetudine / 271- Marx sulla privatizzazione dei monasteri-> indennizzare i monasteri + indennizzare i poveri / Hegel su giustificazione storica e giustificazione universale delle istitituzioni <- Marx vs Hegel e la sua ‘critica astratta della contingenza’ /272- Marx sulla commistione di diritto privato e di diritto pubblico che si incontra in tutte le istituzioni medievali -> Forma ibrida e ambigua del diritto medievale vs forma universale della legislazione moderna (->DIRITTO ROMANO COME MODELLO DEL DIRITTO PRIVATO ASTRATTO) / Scuola storica del diritto vs scuola normativistica / Consuetudine del diritto privato moderno vs natura ibrida delle antiche forme di proprietà / PER MARX IL CRITERIO DEL RAPPORTO CON LA LEGGE -INCOMPATIBILITA’ O ANTICIPAZIONE- PERMETTE DI DISTINGUERE TRA BUONE E CATTIVE CONSUETUDINI (vs Hegel) /273- Marx e Savigny sul diritto del popolo -> consuetudini, pratiche spontanee e credenze / Marx contro  l’incapacità del diritto romano di concettualizzare le proprietà consuetudinarie (vs diritto germanico come fonte dei diritti della povertà) -> Marx su diritto positivo vs diritto legale (in virtù della positività giuridica di pratiche spontanee e sul ‘diritto di popolo’ (Cfr. consuetudini positive e cattive) -> le legislazioni liberali moderne non sono in grado di riconoscere i diritti d’uso dei poveri / 274- MARX INVOCA UN DIRITTO CONSUETUDINARIO UNIVERSALE / Proprietà privata e diritto di occupazione -> Due tentativi di legittimazione del diritto consuetudinario dei poveri (Cfr. 283) /285 Savigny vs Fichte / 276- Analogia di Marx tra la posizione dei poveri nella società e posizione della legna della foresta nella natura -> POVERTA’ : RICCHEZZA = CIO’ CHE E’ MORTO : CIO’ CHE E’ VIVO / Ricchezza e povertà fisica = ricchezza e povertà sociale / 278- Poveri (= semplice consuetudine sociale) vs STATUS (= riconoscimento all’interno dell’organizzazione consapevole dello Stato) /280 – CAPRICCIO DELLA VOLONTA’ DEI PRIVILEGIATI vs ISTINTO GIURIDICO DEI POVERI /281 – Attività dei poveri = RACCOLTA = MESSA IN ORDINE DEI PRODOTTI DELLA NATURA / 282- Teoria della proprietà in Fichte ≈ Marx sui poveri -> La proprietà come diritto d’uso che non deve arrecare danno al diritto d’uso altrui /287- POVERO ≠ PROLETARIO (sul diritto dei poveri all’espropriazione dei beni comuni) / DIRITTO D’USO COLLETTIVO vs PROPRIETA’ COLLETTIVA -> DIRITTO ALL’ATTIVITA’ = DIRITTO AL LAVORO (Jaures)-> Il diritto al lavoro come vera proprietà /

290- Il comune degli operai: tra consuetudine e istituzione

290- A causa del prevalere della forma partito con le sue tendenze oligarchiche (FETICISMO POLITICO) è stata rimossa la questione di uno specifico diritto proletario (sulla continuità delle consuetudini operaie a volte molto antiche + nuovi progetti istituzionali) / In Marx teoria del partito come teoria della critica -> Il partito spiega il perché della lotta e non guida la lotta -> 291- La tradizione del socialismo associazionista = tradizioni di socievolezza e cooperazione -> Fourier e Owen (il comune operaio) -> associazionismo e solidarietà: istituzioni operaie autonome /292- CONSUETUDINE = PRATICHE DI SOLIDARIETA’ / IMMAGINAZIONE VS ESPERIENZA (OPERAIA)/ Tramandare consuetudini + creare nuove istituzioni = NUOVO DIRITTO / Dal corporativismo all’umanesimo trasversale -> ONE BIG UNION -> Contro la corsa ai salari da fame condotta dai padroni /293- Concorrenza vs rapporti cooperativi / PROUDHON SULLA ‘FORZA COLLETTIVA’ ALL’ORIGINE DELLA RICCHEZZA DELLA SOCIETA’-> DOPO MARX IL MARXISMO ESPUNGE PROUDHON DALLA STORIA DEL SOCIALISMO: E’ NECESSARIA UNA RILETTURA DI PROUDHON./293-297- “LA CIVILTA’ E’ UN PRODOTTO DEL DIRITTO” (Proudhon) / 294- In Proudhon la ‘relazione umana’ = ‘ciò che si fa tra gli uomini’ = diritto / Pro costruzione di un ordine giuridico della vita in comune extrastatale -> diritto ≠ tradizione romana del legislatore -> La sovranità del diritto sociale deve prevalere su quella statale (Proudhon) -> Lo Stato come coordinamento di unità locali e funzionali -> diritto sociale superiore al diritto pubblico dello Stato e al diritto privato della proprietà privata (UNA COMUNITA’ SOCIALE CHE PREESISTE AD OGNI COSTITUZIONE POLITICA) -> NUOVA DEMOCRAZIA OPERAIA CHE SI FONDA SU UN DIRITTO CONSUETUDINARIO FONDAMENTALE, CHE SI ORGANIZZA A PARTIRE DA QUEI RAGGRUPPAMENTI ELEMENTARI CHE SONO LA FAMIGLIA, LA COMUNE, LA FABBRICA [N.M. = LA FAMIGLIA, IL MUNICIPIO, IL LUOGO DI LAVORO]-> IL DIRITTO E’ COSI’ DESTINATO A RESTITUIRE ALLA SOCIETA’ IL PIENO POSSESSO DELLA SUA FORZA COLLETTIVA / E’ la negazione del diritto ad aver portato al dispotismo comunista / 295- Proudhon contro l’universalismo conservatore o comunista (Comunità = super-individuo) e contro l’individualismo astratto liberale / Proudhon (pro organizzazione giuridica della forza collettiva) vs Louis Blanc -> Non si tratta di inventare tutto a partire dal nulla (≈ Saint Simon = N.M. Problema sollevato da Mandel in Economia marxista) /296– CONTRATTO VS LEGGE / CONTRATTO COMMUTATIVO (a rischi fissati) vs CONTRATTO ALEATORIO/ Cfr. Contratto sinallagmatico, per esempio la compravendita->Io ti consegno un oggetto e tu mi versi un prezzo -> equilibrio di interessi naturale: la mia prestazione trova la sua causa nella tua: Proudhon sposa la concezione liberale della società civile? / IL DIRITTO SOCIALE PROUDHONIANO NON HA BISOGNO DELLO STATO PERCHE’ NON E’ LA LEGALIZZAZIONE DELL’INGIUSTIZIA E DEL FURTO / 297- Dalla giustizia distributiva familiare alla giustizia commutativa / 298- Mutualismo = scambio di assistenza e beni / AUTO-ORGANIZZAZIONE GIURIDICA DELLA SOCIETA’= COSTITUZIONE SOCIALE = REGOLE CAPACI DI DIRIMERE I CONFLITTI vs DIRITTO ROMANISTICO / GIUSTIZIA = DIS-ALIENAZIONE DELLE FORZE SOCIALI -> DIRITTO = RIAPPROPRIAZIONE DELLE FORZE SOCIALI vs ALIENAZIONE / 299- Leibniz sullo stato di natura non conflittuale /LA SOCIETA’ NON PRODUCE SOLO BENI MA IDEE E CREA REGOLE / ASSOCIATI CO-RESPONSABILI vs CONCORRENZA / Proudhon distingue due grandi modelli di rapporto sociale: cooperazione e commutazione (= scambio, reciprocità) /300 Artigiani e contadini devono poter rifiutare l’associazione: pro pluralismo nella nuova repubblica democratica e sociale / DOVE L’OPERA COMUNE RICHIEDE UNA SERIE DI SPECIALIZZAZIONI = DOVE L’INSIEME DEI LAVORATORI FORMA UNA MACCHINA / DEMOCRAZIA INDUSTRIALE vs FEUDALESIMO INDUSTRIALE / Grande industria come pericolosa causa di aristocrazia e pauperismo / 493-494 Grozio sull’origine del diritto (interesse alla vita sociale vs utilitarismo) /494- Il termine ‘socialismo’ non nasce all’inizio del XIX sec. in quanto viene impiegato dalla scuola del diritto sociale naturale, nel corso del XVII sec., per indicare il pensiero di Grozio /301- Proudhon precursore dell’autonomia operaia degli anni ’70 (Associazione vs Stato)-> 301- Pro dissoluzione del governo nell’organismo economico /302- Federazione come freno al centralismo e all’alienazione delle forze collettive prodotte da gruppi locali e professionali / Federalismo vs de centralizzazione / UNITA’ VIVENTE DEL GRUPPO NATURALE (≠ FAMIGLIA) = PIU’ FAMIGLIE IN UNO STESSO POSTO = COMUNE O CITTA’= SOCIETA’ DI BASE = GRUPPO NATURALE = RELAZIONI DI VICINATO / 301- La Comune è per definizione un essere sovrano / L’obiettivo della creazione di una civiltà nuova -> creazioni istituzionali operaie (per es i coniugi Webb in GB sul sindacato)-> diritto consuetudinario proletario /CONTRO L’IDEA DI  UN DEMIURGO DEL CAOS SOCIALE / Il sindacato ha tutte le caratteristiche di un’associazione pubblica / 307- Marx individua una simmetria sbagliata nel processo storico tra borghesia e proletariato: la classe sociale più vicina al lavoro: un tempo la borghesia, oggi il proletariato / 308- Il movimento operaio è una istituzione-> coscienza di classe ≠ azione politica di una avanguardia / Idea operaia (Proudhon) = unirsi tra operai per fronteggiare i colpi della concorrenza / 309- Sullo sciopero generale: una società nella società, economia sociale e solidale / Sindacato- cooperativa- mutua / comune medievale / 310- Mauss e la logica del dono: scuola e sanità come doni /Sindacati, cooperative, mutue, partiti creano società /311- IL SOCIALISMO CONSISTE NELL’ARTE POLITICA DI FAR LAVORARE E DI FAR VIVERE IN COMUNE DEGLI INDIVIDUI PARTICOLARI E DIVERSI / Mauss e Durkheim -> la scomparsa delle grandi famiglie (clan) dei poteri politico-domestici lascia una polveriera di individui di fronte al potere centrale dello Stato (massa disorganizzata di consumatori e utenti di fronte a Stato-imprese = ANOMIA) / Mauss (rivaluta la ‘fratellanza’)≈ Tocqueville (associazioni civili locali) / Sindacalismo-cooperativismo = nuove forme di collegamento tra economia materiale, vita dei gruppi, circolazione delle idee = [Biopolitica?] politica della vita = dispositivo antropologico / Per Mauss il socialismo è diverso da una società perfettamente unificata e senza classi sociali /313- Cooperativismo e propaganda socialista / Cooperazione e sindacato come scuole di socialismo per Marx / Sindacati = istituzioni del diritto operaio (Mauss) = creazione di nuove forme di vita -> Idea marxiana di auto-attività -> fatti economici e fatti psichici / azione socialista come ‘sforzo psicologico’ -> PUNIRE LA PIGRIZIA CHE LA SOCIETA’ ATTUALE FA PROLIFERARE /315- Mauss contro il bolscevismo: IL PROBLEMA NON E’ PRENDERE IL POTERE MA ISTITUIRE NUOVE FORME DI VITA -> Le cooperative, il sindacato, le mutue sopprimono ogni giorno un po’ di capitalismo, mentre il partito prepara la rivoluzione / 315- Taylorismo, statalizzazione della protezione sociale, dominio del parlamentarismo e sviluppo dei partiti di massa , burocratizzati e diretti da oligarchie politiche e sindacali -> il COOPTALISMO DEL XX SEC. PREVALE SUI PRINCIPI SOCIALISTI /316- Destrutturazione e abbandono delle manifestazioni simboliche operaie / Classe costituita passivamente vs classe che si è fatta, che si è istituita /Autogestione = ideologia del Terzo settore -> ‘economia sociale’ priva di qualunque orizzonte socialista /317 – [Due modelli: 1. Forma rivoluzionaria; 2. Economia sociale e solidale] / Consiglio rivoluzionario ≠ Consiglio operaio (H. Arendt: ribaltamentodel mito della dissoluzione del politico nell’economico) / H. Arendt e R. Luxembourg-> il sistema dei consigli resta ancora completamente da sperimentare (sola forma politica mai inventata come alternativa al sistema dei partiti) / Consigli vs Sindacati (che non rappresentano la classe operaia ma sono una forma indiretta di controllo dei partiti sulla classe operaia) -> CONSIGLIO = FORMA POLITICA GENERALE DEL COMUNE / Cooperative, mutue e associazioni non strumenti di gestione economica ma istituzioni completamente politiche /319- La Comune non ha cercato di prendere il potere -per Marx- ma di distruggere il vecchio potere statale per costruire un nuovo tipo di potere politico [= ISTITUZIONI DI AUTOGOVERNO = creazioni istituzionali da prepararsi nell’attuale contesto]

320- La prassi istituente

320- Istituire ciò che è inappropriabile -> DIRITTO D’USO vs PROPRIETA’ (PRIVATA o PUBBLICA) / ATTO ISTITUENTE -> Diritto d’uso -> Consuetudini della povertà / Oggi nuovi diritti d’uso attraverso il riconoscimento di una norma sociale di inappropriabilità / PUNTO FONDAMENTALE.> CREARE REGOLE DI DIRITTO CAPACI DI DIVENTARE NEL TEMPO COSTUMI COMUNI: NON SI PUO’ DECRETARE (=fare atto dichiarativo) UNA CONSUETUDINE (= una tradizione) / 321- Se non si può decretare una consuetudine, si può tuttavia decidere la messa in atto di regole, capaci di diventare consuetudini a forza di essere praticate -> ISTITUZIONE INTESA COME ATTO / Che cos’è un’istituzione = il problema della sociologia / 281- Dal lat- INSTITUERE = atto di stabilire o di determinare uno stato di cose o atto di agire e intraprendere un’azione, il gesto di posare o piantare, come l’attività di addestrare o di educare /Creazione di una norma d’azione, implementazione di un potere legittimo / ISTITUIRE VS ISTITUZIONE = LEGIFERARE (atto di trasmissione del potere) vs SISTEMA DI REGOLE CHE GOVERNA UN COLLETTIVO (un gruppo sociale) / ISTITUZIONALIZZAZIONE = ‘atto di creare nuove istituzioni con la legge (C. Perelman) -> cambiamento di status e personalità giuridici -> APORIA DELLA RELAZIONE DELL’ATTO COL SUO RISULTATO-> CONSACRAZIONE UFFICIALE DI CIO’ CHE GIA’ ESISTE vs DARE VITA A QUALCOSA DI NUOVO / 322- ‘La sociologia come scienza delle istituzioni’ (Durkheim) della loro genesi e del loro funzionamento -> il sociale: lingua, matrimoni, religione ecc./ 323- forme irriducibili alla volontà o al sentimento individuale -> società tradizionali (obbligo) vs società superiori (interiorizzazione tramite educazione di queste abitudini e forme prestabilite /323- ISTITUITO = PRESTABILITO (Mauss)-> Mauss-> Parsons-> sociologia struttural-funzionalista (≈ funzione in biologia) / Statica e dinamica del fenomeno sociale =funzione e storia -> SOCIOLOGIA = SCIENZA DELLE ISTITUZIONI VIVENTI /324- NON C’E’ FORZA TRASFORMATIVA NELLA SOCIETA’ SE NON NELL’OPINIONE = RAPPRESENTAZIONE COLLETTIVA -> Spiegazione sociologica ≠ spiegazione materialistica (Mauss)-> dall’istituto come dato all’istituto come passibile di modificazione attraverso la rappresentazione / Per Max Weber UNIONE (VEREIN) ≠ ISTITUZIONE (ANHALT) = DUE RAGGRUPPAMENTI CHE CONDIVIDONO IL FATTO DI IMPLICARE DEI ‘REGOLAMENTI STABILITI INTENZIONALMENTE’]

325- [Sartre: gruppo organizzato -> istituzione: caratteri contradditori dell’istituzione, contemporaneamente prassi (ideologia) e cosa (inerzia) / 326- INSIEMI PRATICO INTERTI (per esempio utenti di un servizio di autobus : una pluralità di solitudini, insiemi seriali e collettivi-> per es. collettività operaie che lavorano in una stessa fabbrica= molteplicità di individui intercambiabili riuniti insieme in modo passivo) vs GRUPPI (= classi sociali -storia- = REAZIONE A INSIEMI PRATICO-INERTI = pratica comune ordinata a un fine comune = lotta contro la disperazione della serialità) -> IL GRUPPO E’ SEMPRE A RISCHIO DI RICADERE NEL COLLETTIVO / GRUPPO IN FUSIONE (= prassi in comune senza struttura)≠ GRUPPO ORGANIZZATO (= divisione dei compiti e apparati speciali che ordinano la pratica collettiva)  ≠ GRUPPO ISTITUZIONE (=L’organizzazione si trasforma in gerarchia= PRATICA PIETRIFICATA -> ESERCITO = MODELLO DEL GRUPPO ISTITUZIONALIZZATO -> giuramento = giustificazione della propria eliminazione = terrore ) /327- ‘ Il sovrano regna con e sull’impotenza di tutti’ (Sartre) -> ISTITUZIONE = AUTO-ADDOMESTICAMENTO sistematico dell’uomo da parte dell’uomo = prassi irrigidita che riceve il suo irrigidimento dalla nostra impotenza / ISTITUZIONE COME MOVIMENTO DI DEGRADO IN COMUNE = FUGA IN AVANTI NELLA REIFICAZIONE O COME PRASSI COMUNE DEL GRUPPO DI COMBATTIMENTO, PRIMA DI QUESTO MOMENTO DI COMUNE DEGRADO E IRRIGIDIMENTO / 328- Se è vero che ‘l’AUTORITA’ riposa necessariamente sull’inerzia e sulla serialità, dal momento che essa è Potere costituito’ non è meno vero che, al contrario, deve lavorare per contrastare seriamente ‘serialità che invade il gruppo’, cosa che fa attraverso la figura del sovrano’ [Potere costituente vs potere costituito] / Stato = gruppo dirigente che deve la sua potenza alla manipolazione di collettività inerti -> IL PUNTO E’ SE SIA POSSIBILE PENSARE L’ISTITUZIONE AL DI FUORI DELL’AUTORITA’ E DELLA SERIALITA’ / Potere costituito vs Potere costituente = fonte della costituzione (Sieyes) = ‘volontà libera da ogni regola’ (Schmitt) = decisione politica fondativa = potere sovrano = libero dalle leggi  / 329 INSURREZIONE (Negri- Hardt) vs ISTITUZIONE (Schmitt) -> istituzioni in sé conflittuali (autotrasformazione) vs Stato -> Due obiezioni alla teoria delle moltitudini di Negri -Hardt: 1. Obiezione sociologica->istituzioni che formano individui (identità) vs singolarità che formano istituzioni; 2. Obiezione politica: ogni potere politico si basa su un trasferimento di poteri e diritti a un’autorità sovrana -> Negri-Hardt incapaci di dar ragione della stabilità dell’ordine politico / 330 Il potere costituente dell’insurrezione / sulla governance della rivoluzione / Volontà di istituzione (concetto sociologico) ≠ volontà di costituzione (concetto giuridico-politico = atto di fondazione di un nuovo corpo politico) /LOTTE COSTITUENTI PER IL COMUNE -> 332- TRASFORMAZIONE DI NUOVE FORME DI VITA IN CONSUETUDINI COLLETTIVE

332- Castoriadis e il potere istituente come atto di creazione / 333- IMMAGINARIO (=dimensione del simbolico per qualunque sistema di significati) vs FUNZIONALISMO (= dove istituzione come mera soddisfazione dei bisogni umani) / DIMENSIONE ISTITUITA E ISTITUENTE DELL’IMMAGINARIO /333- IMMAGINAZIONE PRIMA(o radicale) vs IMMAGINAZIONE SECONDA (riproduttrice o combinatoria) (Castoriadis) -> Sotto l’immaginario riproduttivo scorre sempre l’immaginario radicale / DEMOCRAZIA =SOCIETA’ REALMENTE AUTO-ISTITUENTE / Castoriadis vs Durkheim / 334- Castoriadis contro il punto cieco del marxismo -> Il concetto di istituzione che esso relega nella ‘sovrastruttura’ giuridico-politica / 334- La spiegazione sociologica fallisce di fronte alla novità radicale della storia -> LA STORIA COME CAMPO DELLA CREAZIONE / Rivoluzione = manifestazione dell’istituente stesso / LA POLITICA (istituzione della società nel suo insieme, 335 -inventata dai Greci) vs IL POLITICO (= il potere esplicito, sempre presente in tutti gli aspetti della società, anche in quelli più lontani dalla politica)-> DIKE o contesa (=potere giudiziario) ≠ TELOS o decisioni (potere governativo) /335- POTERE ISTITUENTE (=IMPLICITO-> lingua, famiglia, costumi, idee = potere fondamentale in una società = potere primo da cui dipendono tutti gli altri-> pre-esistenza della vita sociale =potere istituente) vs POTERE COSTITUENTE (= ESPLICITO-> per es. legislazione -> 498- Vi sono state società senza Stato, ma non sono mai esistite società senza potere esplicito) / Castoriadis vs Sartre-Negri- Hardt e la loro tradizione filosofica /336 – Potere di istituire significati condivisi, che possono essere partecipati da tutti -> Come già Aristotele aveva intuito “L’anima dell’individuo, fondamentalmente, è l’immaginazione”. Questa capacità che forma o che immagina, questa capacità di produrre fantasmi -o ‘fantasmizzazione’-che precede ogni organizzazione, anche primitiva, della pulsione, è definita da Castoriadis ‘immaginazione radicale’ o ‘inconscio’-> Due modi di essere dell’IMMAGINARIO RADICALE: 1. INCONSCIO; 2. IMMAGINAZIONE SOCIALE / 337 –Fonte ultima della ‘creatività storica’ è l’immaginario radicale della collettività anonima (Castoriadis)/ La PRASSI COLLETTIVA come termine medio tra immaginazione radicale degli individui e immaginario sociale -> “DOVE NESSUNO ERA, NOI DOBBIAMO DIVENIRE” / 338- PRASSI (+ = attività umana orientata al fine dell’autonomia- non ogni attività) vs CREAZIONE (+ o – = attività assiologicamente neutra) / 339- Praxis (= virtù per Castoriadis) ≠ Praxis (Aristotele)-> Psicanalisi tra POIESI (=creazione, produzione tecnica) e PRASSI (attività volta all’autonomia) / 339- Il fine può essere:1. Esito (prodotto) o 2. Scopo / 340– IRRIDUCIBILITA’ DEL SIGNIFICATO ALLA CAUSALITA’ -> Materia della creazione = ciò che condiziona senza detereminare / 341- Il problema di Castoriadis (forma nuova senza condizionamenti materiali): o creazione dal nulla o nessuna creazione / Creazione condizionata (ok) vs creazione causata -> la mitologia greca non ha causato il sorgere della POLIS, ma la POLIS era impossibile senza mitologia greca / Creazione = attività neutra della collettività umana vs attività cosciente che presuppone e aspira all’autonomia (emancipazione) -> Non è di poco conto che Castoriadis dia due esempi di auto-istituzioni coscienti: 1. L’istituzione della POLIS da parte dei greci e 2. Quella della psicanalisi da parte di Freud /Due difficoltà: 1. Come l’istituzione che è di per sé incosciente possa diventare una prassi, ossia possa diventare a sua volta cosciente ; 2. Come l’istituzione che è di per sé indifferente all’autonomia possa mettersi al servizio di questa: possiamo mettere sullo stesso piano l’invenzione della ruota o della scrittura (=potere esplicito, con fondatori = prassi istituente) e l’istituzione della lingua e dei costumi (= potere istituente o potere implicito): entrambi hanno a che fare col recupero del già dato, col ‘peso dell’eredità’ /343 – La società istituente lavora sempre dentro la storia / PRASSI ISTITUENTE ≈ COME MARX HA PENSATO LA PRASSI -> ‘gli uomini fanno la loro storia’-> PRASSI COME ATTIVITA’ AUTO-TRASFORMATRICE CONDIZIONATA -> Un fare diverso dalla trasformazione tecnica ma mai creazione dal nulla /Di fronte allo schiacciante peso della tradizione gli uomini, per scongiurare l’angoscia, possono indossare maschere e costumi presi a prestito (come i Francesi con la repubblica romana). Rivelandosi pertanto incapaci di parlare la lingua della propria azione , come un principiante, che mentre impara una lingua nuova non riesce a dimenticare quella materna / /344- Marx contro idealismo e materialismo passivo/ Prassi = auto-produzione del proprio soggetto attraverso l’auto-modificazione dell’attore nel corso stesso dell’azione /344-345- [Prassi di Castoriadis ≠ da quella di Marx] anche se c’è la stessa insoddisfazione nei confronti della distinzione aristotelica di poiesi e prassi -> Per Castoriadis la prassi è orientata ai fini dell’autonomia umana (e ciò vale per psicanalisi, politica, pedagogia) mentre per Marx la prassi è indipendente dal valore del fine che gli uomini si propongono, ma il valore emancipativo della causa non cambia il punto della questione che è la realtà della prassi come auto-produzione dell’umano-> la prassi di Marx è ≈ all’istituzione storico-sociale di Castoriadis (neutralità nei confronti dei fini soggettivi) /346- IN MARX UNA CONCEZIONE ANTISTORICA DELLA RIVOLUZIONE PROLETARIA COME ROTTURA COMPLETA CON LA PREISTORIA DELL’UMANITA’ / Prassi di Marx ≠ da attività di Fichte (che aveva influenzato il giovane Marx) / NOSTRA TESI: LA PRASSI EMANCIPATRICE E’ PRASSI ISTITUENTE O ATTIVITA’ COSCIENTE DI ISTITUZIONE -> istituire = stabilire norme di diritto -> mettere in atto soggettivazione, producendo nuovi soggetti attraverso la modificazione degli attori /NO ALL’ERRONEA SIMMETRIA TRA POTERE ISTITUENTE E POTERE COSTITUENTE (ANCHE SE ENTRAMBI DERIVANO DAL LAT. STATUERE = mettere in piedi, stabilire)-> IN- (= fondazione, puntualità assoluta di un’origine) ≠ CUM- (ambiguo: tanto atto di governo quanto atto con cui un popolo costituisce un governo -H- Arendt) / 347- La difficoltà di pensare un potere costituente non sovrano è che si è in difficoltà ad attribuirgli il soggetto che esso reclama (Cfr. Negri) / Prassi istituente ≠ esercizio di potere costituente / IL POTERE ISTITUENTE PUO’ FARE A MENO DI UN SOGGETTO ESPLICITO /-> Il modello a cui fa più spesso riferimento Castoriadis è quello della lingua (≠ codice) -> lingua viva = far comparire nuovi significati -> ‘La lingua ci mostra come la società istituente sia continuamente all’opera e -anche in questo caso particolare della lingua – come tale opera che esiste solo come opera istituita, non blocchi il fare costituente continuo della società’ /Wittgenstein su regole di lingua ≈ regole di gioco (contro la riduzione del linguaggio a calcolo) -> NORMA = ‘USO MUNITO DI SENSO’-> USO DELL’ORDINE DELLA REGOLA PUR ESSENDO RIVEDIBILE ALL’INFINITO (≈ APORIE DEL COMMON LAW ) / Selezione artificiale delle regole da parte dell’economia istituzionalistica delle origini, quella dei commons -> Olstrom vs Hayek -> diritto consuetudinario ≠ ‘ordine spontaneo’ (Hayek) ma selezione-formalizzazione di alcune consuetudini nella composizione dei conflitti di interesse -> Nell’economia istituzionalistica il punto di partenza è nel modello del gioco (sportivo o teoria dei giochi)-> 3 approcci a questa analogia tra diritto e gioco-> denaturalizzazione del mercato-> 500- Teoria dell’equilibrio di Nash: una situazione in cui nessun giocatore riesce a migliorare la sua condizione agendo da solo (senza cooperare con gli altri) se gli altri giocatori mantengono la loro strategia precedente/ 349 Sarte e Castoriadis hanno intuito una forza d’inerzia delle istituzioni contro la quale bisogna lottare continuamente -> Prassi istituente per evitare che l’istituente si impantani nell’istituito /350- Bisogna sfuggire all’alternativa tra potere istituente e potere costituente. Contrariamente al potere istituente come ‘potere implicito’ qui la prassi non deriva dal collettivo anonimo (in quanto esplicita). Al contrario però del potere esplicito di tipo costituente essa prassi non coincide con l’attività legiferante di un soggetto definito dalla sua volontà sovrana , perché produce il proprio soggetto attraverso la propria realizzazioneòL / PRASSI ISTITUENTE = AUTO-PRODUZIONE DI UN SOGGETTO COLLETTIVO DENTRO E ATTRAVERSO LA COPRODUZIONE CONTINUATA DI REGOLE DI DIRITTO -> Psicoterapia istituzionale di Tosquelles (ex militante POUM)= logica verticale di istituto psichiatrico (rapporto medico-paziente) +logica orizzontale del club -> istituzionalizzazione (grazie alla quale il gruppo che ha creato l’istituzione può contrastare la sua inerzia) = reinvenzione permanente dell’istituzione (≈ rivoluzione permanente) ≠ creazione di nuove istituzioni attraverso la legge (Perelman) ≠ ufficializzazione di ciò che già esisteva senza essere riconosciuto -> IL COLLETTIVO COME RILANCIO DI ATTIVITA’ ISTITUENTE PERCHE’ CIASCUNO POSSA ARTICOLARE LA SUA SINGOLARITA’ ANCHE IN AMBIENTE COLLETTIVO -> La vera minaccia (all’istituzione) lungi dall’essere riconducibile a situazioni esterne o al contesto sociale è INTERNA al gruppo -> Guattari distingue due tipi di gruppo, gruppo assoggettato e gruppo soggetto ≈ distinzione di Sartre tra collettivo seriale e ‘gruppo in fusione’ / Gruppo assoggettato = fantasma di gruppo messo in scena da una storia ufficiale e stereotipa / Guattari su trasversalità di gruppo vs verticalità gerarchica ufficiale e orizzontalità contingente di persone che si trovano insieme per caso / Argentina e il caso del recupero delle fabbriche abbandonate dai padroni-> esperimenti sociali come bricolage comunitari / IL COMUNE NON SI PRESENTA A NOI COME UNO SCHEMA UNIVERSALE /357- SULLA POLITICA DEL COMUNE = ricerca di forme di auto-governo che si defilano dai partiti del XX sec. /Contro le trasformazioni neoliberiste all’università, la privatizzazione dell’acqua, il potere degli oligopoli e degli Stati su Internet, contro l’appropriazione sia statale sia privata degli spazi pubblici /357- La politica del comune ha per specifico carattere storico quello di contrastare il capitalismo voltando le spalle al comunismo di Stato /Insurrezioni democratiche e rifiuto di usare mezzi tirannici a fini emancipatori /Ciò che la messa in opera del principio del comune significa sul piano del diritto, del potere, dell’economia, della cultura e dell’istruzione o della protezione sociale / Pro sperimentazione riflessiva e prudente di nuove pratiche

PARTE TERZA. NOVE PROPOSIZIONI POLITICHE

358-E’ importante ricordare che il termine ‘proposizione’ viene dal latino PROPOSITIO che ha il duplice significato di ‘enunciato’ e di ‘premessa maggiore di un argomento’; duplice significato che si trova d’altronde anche nel greco PROTASIS, che rimanda invece all’idea di un enunciato che ne richiama altri , e dunque a una questione da stabilire o da verificare (…) Si tratta di enunciati che hanno il carattere TAGLIENTE di qualunque dichiarazione e che hanno però la funzione di richiamarne altri.

359- 1. Costruire una politica del comune

359- [COMUNE = AUTOGOVERNO = governo degli uomini, delle istituzioni e delle regole che essi stessi si danno per ordinare la loro relazione < tradizione politica della democrazia greca -> Il più auspicabile dei mondi è quello basato sull’agire comune (giustizia e amicizia)-> pro dinamica egualitaria basata su agire comune (≠ AUTOGESTIONE = amministrazione delle cose) / 360- La politica dell’agire comune rinnova certi aspetti del socialismo associazionista del XIX sec. e del fenomeno dei consigli del XX sec. -> Questa politica deve riguardare tutte le sfere sociali (≠ da distinzione tra atti parlamentari e attività economiche)-> Per ogni ambito in cui gli uomini agiscono di concerto devono avere la possibilità di partecipare alle regole che li riguardano, al governo delle istituzioni nelle quali operano, vivono e lavorano (CARATTERISTICA TRASVERSALE DELLA POLITICA DEL COMUNE) -> Dal locale al globale passando per il nazionale: no a Stati nazione e a Stato mondiale / Il principio federativo di Proudhon (e di Marx sulla Comune di Parigi) -> Federalismo = cooperazione vs concorrenza /361- [Pro accerchiamento dell’impresa capitalistica?] / Comune vs diritto di proprietà (della terra, del capitale, del brevetto) -> Bisogna favorire la convergenza delle diverse attività in direzione del comune / Gli uomini, a differenza degli altri animali, non si accontentano di vivere in società, ma producono la società in cui vivono / ISTITUIRE POLITICAMENTE LA SOCIETA’ = creare in ogni settore delle istituzioni di autogoverno che abbiano come finalità e razionalità la produzione comune = né dissoluzione della politica in economia, né statalizzazione burocratica e tirannica dell’economia, bensì ISTITUZIONE DEMOCRATICA DELL’ECONOMIA /363- La politica del comune è una riorganizzazione della società che fa del diritto d’uso e non del principio di proprietà l’asse giuridico della trasformazione sociale e politica.]

363- E’ opinione condivisa che sia stata H. Arendt ad aver diagnosticato nell’’avvento della sfera sociale’, ossia nell’apparizione del sociale ‘dall’oscura interiorità della casa alla luce della sfera pubblica’ un cambiamento considerevole , che non solo ‘ha confuso l’antica demarcazione tra il privato e il politico, ma ha anche modificato, fino a renderlo irriconoscibile, il significato dei due termini’-> perdita del comune = perdita del mondo per H. Arendt / E’ Castoriadis che mostra come proprio nell’antica Grecia si siano articolate democraticamente non due ma tre sfere di vita-> OIKOS (sfera privata) vs AGORA (sfera pubblica= sfera socio-economica?) vs EKKLESIA (sfera pubblica-pubblica  = luogo in cui si delibera e si decide degli affari comuni) / AGORA ed EKKLESIA sono per Castoriadis due spazi distinti: l’AGORA è il luogo in cui i cittadini si incontrano fuori della politica, è la dimensione pubblica degli scambi, in cui gli uomini si liberano a tutti gli scambi e a tutte le attività di cui hanno piacere, senza fare esplicito riferimento alla politica (e tra queste attività anche gli scambi economici), l’AGORA è uno spazio pubblico, una scuola quotidiana di co-decisione, ( in cui però non può essere presa nessuna decisione legislativa, esecutiva o giudiziaria)/privato che serve ad organizzare il sociale in modo da rendere possibile una deliberazione -> E’ la sfera della produzione e degli scambi, riorganizzata a partire dall’auto-governo delle comuni / 364- PRINCIPIO: NESSUNA COERCIZIONE DELLE DECISIONI SENZA PARTECIPAZIONE AI PROCESSI DECISIONALI

366- 2. Il diritto d’uso contro la proprietà

366- L’articolazione tra la sfera sociale-economica e la sfera pubblica [tra AGORA’ ed EKKLESIA?] è storicamente costituita attraverso il doppio principio, basato sul diritto romano, del DOMINIUM (= potere assoluto del DOMINUS su ciò che possiede) e dell’IMPERIUM (≈ SOVRANITA’, potere assoluto, forma di dominio) -> Il dominium implica un rapporto di SERVITU’ che la sfera politica oggi esclude per principio -> [In questo quadro i DIRITTI DELL’UOMO sono la garanzia del libero godimento dei propri beni ai proprietari] / LA POLITICA DEL COMUNE RIMETTE IN DISCUSSIONE QUESTA ARTICOLAZIONE TRA SOCIETA’ CIVILE E STATO /367- [Sfera del sociale = produzione e scambi]-> DIRITTO D’USO DI UNA COSA COMUNE ≠ DIRITTO RICONOSCIUTO ALL’USUFRUTTUARIO (=quasi-proprietà)-> PROPRIETA’ = diritto reale, pieno, completo (≠ usufrutto = diritto di proprietà non completa) [non c’è comunità senza obbligazioni reciproche, ma fra il pieno proprietario e il nudo proprietario non si crea alcuna comunità di obbligazioni reciproche] /Usufrutto ≠ uso dell’inappropriabile ( 502- jus utendi ≠ jus fruendi ≠ jus abutendi) / Non c’è nessuno spazio nella politica del comune per un nudo proprietario (Dio vs società-natura) -> associazioni che perseguono fini particolari, ma con la pretesa di parlare a nome di tutti, sono sempre molto sospette / Chi usa un common è legato agli altri che lo usano attraverso la co-produzione di regole che disciplinano quell’uso comune (= co-obbligazione di tutti coloro che usano una cosa che ‘non è di nessuno’) / L’’accesso ai servizi’ (Rifkin) con corresponsione di denaro è più importante della proprietà dei beni -> l’abbonamento sostituirà per Rifkin il possesso e la locazione [questo modo di fare stabilisce la ‘dipendenza in eterno’ dell’utente e quindi ci troviamo di fronte a una RECINZIONE DEL TEMPO] -> ECONOMIA DEI SERVIZI (buona per l’economia verde, perché le aziende responsabili non programmeranno l’obsolescenza delle merci ma saranno responsabili della loro durata-> importanza dell’economia del leasing sul piano ecologico) = ECONOMIA DELLA FUNZIONE D’USO o CAPITALISMO DEI SERVIZI? -> 371- Nuova epoca in cui l’esperienza umana è in modo via via crescente una merce consumata sotto forma di accesso a reti polifunzionali inscritte nel cyberspazio (Rifkin)= MONOPOLIO COMMERCIALE SUL VISSUTO DI UNA FRAZIONE IMPORTANTE DELLA POPOLAZIONE MONDIALE / Diritti di proprietà come fascio di diritti (= pluralità dei diritti di proprietà sulla cosa stessa ->Cfr. diritto Usa e franchising-> Contratto mediante il quale un’azienda concede il diritto di commercializzare i suoi prodotti o servizi usando il suo nome o marchio ad un’altra azienda, dietro pagamento di un canone) -> SMEMBRAMENTO DEL DIRITTO DI PROPRIETA’ vs FISICALISMO / Diritto di proprietà = SERVITU’ -> esso riordina una serie di diritti molto diversi – ACCESSO, USO, CONTROLLO- sotto la medesima categoria del diritto di proprietà /372- Oggi non sono più le terre gli oggetti fondamentali del diritto di proprietà, ma oggetti smaterializzati (marchi, usi ecc.) -> per cui si afferma una TEORIA DEI PORTATORI DI INTERESSI (Stakeholder)-> La proprietà completa, cioè reale e completa, oggi non è più la natura (cfr. 11 diritti di proprietà diversi), e però rimane differente dalla proprietà feudale che era funzionale a una densa rete di relazioni di dipendenza personale) / 374- Le licenze freeware e shareware non rientrano in un’autentica politica del comune / 375- Rigettiamo il concetto di ‘cosa comune’ pur di non lasciare il concetto alla pura naturalità -> non esistono ‘cose comuni’ ma solo commons e non attraverso un atto giuridico scollegato da qualsiasi forma di impegno co-attivo /La nozione di ‘res communis’ è in se stessa reificante /376 – [il caso dell’occupazione delle terre in Andalusia nel 2012 o quello della messa in comune delle sementi tradizionali in India  vs Brevetto Terminator della Monsanto sostenuto da governo Usa, che sosteneva le spese di ricerca private vs i saperi ancestrali dei contadini ] /377- LA CUSTODIA DI UN COMMON NON PUO’ ESSERE AFFIDATA AD ALTRI SE NON A COLORO CHE NE FANNO UN CO-USO / L’uso istituente di un common non è un diritto di proprietà, è la negazione in atto del diritto di proprietà ed è l’unica forma di presa in carico dell’inappropriabile]

378- 3. Il comune è il principio di liberazione del lavoro

378- Il capitale sembra aver sottostimato il lavoro e la soggettività dei lavoratori / Si tratta di sapere in che modo i lavoratori potranno trovare la forza di riguadagnare autonomia rappresentativa e potere di lotta, in assenza di organizzazioni sindacali potenti e in un clima di diffidenza nei confronti dei partiti politici/ AZIONE COLLETTIVA + LAVORO CRITICO = NUOVA COSCIENZA COLLETTIVA DEI LAVORATORI -> pro rinascita morale del lavoro /502. To manage = diritto di decisioen= governare ≠ (gestire, amministrare cose) / 379- Per la logica astratta del capitalismo il lavoro non è che un mezzo per l’accumulazione del capitale (≠ occasione di relazioni molteplici) / Il capitale mina la relazione tra lavoro concreto e senso del comune -> Si lavora con gli altri e per gli altri(dimensione altruista del lavoro) al di là della prospettiva utilitarista del do ut des vs resistenza cooperativa o cooperazione resistente degli operai (rallentamento, sabotaggio, assenteismo, uso delle macchine per fini propri)/ LAVORARE = impegnarsi nella costruzione delle dimensioni morali, culturali (e anche estetiche) del lavoro = parte del lavoro disconosciuta e repressa sotto il dominio del capitale / OPERAIO = membro di una comunità e di un gruppo di uguali ≠ fannullone (della teoria ortodossa) -> il lavoro presuppone sempre un collettivo, non il raggruppamento in uno stesso luogo ma l’istituito del lavoro (= tradizione, parole, gesti) /381- Istituito del lavoro (= dimensione inappropriabile del lavoro collettivo e sua condizione-> lavoro istituente = lavoro cooperativo) vs capitale umano / Lavoro = co-attività = forma minima di obbligazione / Energia simbolica della mobilitazione del lavoro da canalizzare verso la produttività per distoglierla dalla resistenza (382- Castoriadis su eccedenze della dimensione lavorativa rispetto alla definizione formale del lavoro) / L’impresa neoliberista fa della concorrenza una causa in cui il lavoratore deve identificarsi per non perdere il lavoro / 382- Propaganda neoliberista che alimenta l’odio nei confronti della solidarietà e dei servizi pubblici / Il management moderno distrugge la dimensione morale e collettiva del lavoro / Odierna ANESTESIA DEL MONDO DEL LAVORO -> Attaccamento al lavoro nonostante tutto perché il lavoro resta l’attività grazie alla quale gli individui socializzano e intrattengono relazioni con gli altri /383- Come si esce dalla fatalità weberiana: specialismo – standardizzazione- gerarchia – verticismo / Pro lavoro collettivo intorno a problemi non ancora risolti vs parcellizzazione atomizzante /COME E’ NOTO L’ALTERNATIVA AL SOCIALISMO BUROCRATICO NON HA MAI VISTO LA LUCE /COMUNE = COOPERAZIONE CONCRETA ENTRO GRUPPI LIBERAMENTE FORMATI vs dominazione gerarchica in vita sociale e lavorativa / Bisogna riportare al cuore della lotta politica la questione dell’organizzazione del lavoro / 385 Impresa come istituzione democratica della società democratica

385- 4. Bisogna costruire l’impresa comune

385- 1830 = Calare la Repubblica nell’officina vs nuovo feudalesimo /386- Impresa comune (= organizzazione della produzione + istituzione politica) vs modello capitalista / 387- IL COMUNE DELLA PRODUZIONE E’ TUTTO DA INVENTARE (cfr. Jaures) [tra cooperativa operaia e impresa nazionalizzata] -> democrazia rappresentativa (un uomo, una voce) vs potere assoluto del proprietario (un’azione finanziaria, una voce) /388- Demercificazione dell’impresa e conferimento di una forma istituzionale alla comunità di lavoro (vs finanziarizzazione dell’impresa-> cfr. pratiche di smembramento e cessione di rami aziendali) / Bicameralismo dell’impresa: lord capitalisti vs comuni lavoratori -> Al di là del ‘controllo operaio’ sull’impresa (tradizione novecentesca), per un consiglio d’amministrazione formato da capitalisti, lavoratori e ‘cittadini’ (->associazioni di utenti, residenti, ONG e comunità locali), che tenga conto delle esternalità dell’impresa e dei suoi effetti sulla società -> contro la tendenza economicista presente fin dall’inizio nella tradizione socialista / [Il problema dunque non è solo quello del plusvalore, ma di chi detiene il ‘potere nell’impresa’-> Impresa come ‘ISTITUZIONE DEL COMUNE’ vs CAPITALISMO come negazione dell’agire comune nella sfera del lavoro e SISTEMA DI DOMINIO DEL DENARO SULL’AGIRE / Conseguenze sul mercato-> non si tratta di abolirlo a favore di un organo burocratico e di pianificazione, ma di incastrarlo nella società (autogoverno dei produttori + sovranità collettiva dei consumatori)

391. 5. L’associazione economica deve aprire la strada alla società del comune

391- “Economia sociale e solidale” (FR) ≈ Terzo settore (non lucrativo)-> ogni paese ha una sua definizione-> Economia divisa in tre poli: polo capitalista + polo di Stato + polo sociale e solidale dell’economia (= associazioni, cooperative, forme di mutualismo)vs polo sociale e solidale che dovrebbe contaminare tutto il resto in una società dell’informazione e dei servizi in cui il vero punto di forza è l’intelligenza collettiva? /392- Storie diverse dell’economia sociale e solidale che può o meno essere orientata a beneficienza, integrazione sociale, produzione alternativa o al conflitto sociale -> due logiche diverse: reciprocità e solidarietà del XIX sec. vs logica religiosa /Oggi il terzo settore è un insieme eterogeneo che non può essere un alternativa al capitalismo /Problema dell’associazione e del controllo pubblico-> associazione = ‘liberi gruppi’ vs governo? / LE COOPERATIVE VOLEVANO CAMBIARE IL MERCATO, IN REALTA’ E’ STATO IL MERCATO A CAMBIARE LE COOPERATIVE / 393- Oggi lo Stato tende a satellizzare le cooperative per ottenere servizi a un costo minore dei ‘servizi pubblici’-> ben lungi dal promuovere un’altra economia il terzo settore tende ad assoggettarsi alla logica del subappalto a buon mercato dello Stato sociale e i lavoratori mal protetti e mal pagati sono aumentati negli ultimi anni / Economia sociale a rischio di essere un ghetto per i POOR WORKERS e sportelli sociali rispetto ai quali gli utenti hanno perso ogni ruolo attivo /-> democraticità delle loro forme di governance = retoriche coatte e pantomime / Nelle associazioni i lavoratori sono assenti dagli organi decisionali /OLIGARCHIE DIRIGENTI E PRATICHE SEMPRE PIU’ LONTANE DALLE ASPIRAZIONI ORIGINARIE-> Tutte illusioni già scoperte dai socialisti mutualisti e cooperativisti, per i quali queste iniziative andavano accompagnate da iniziativa sindacale e politica /394- SFIDA DELLA TRADIZIONE DI JAURES E DI MAUSS PER UNA RINASCITA DELL’ECONOMIA DEL COMUNE ->LA RINASCITA DELL’ECONOMIA SOCIALE E’ UNA SFIDA IMPORTANTE ->qui è un’eredità preziosa da portare a compimento -> Bisogna ristabilire il nesso tra finalità sociale, produzione del comune e principi democratici di funzionamento dell’economia sociale -> Lotta contro la subordinazione della finalità sociale a obiettivi finanziari e contro pratiche anti-democratiche /PRO METODI DEMOCRATICI DI VALUTAZIONE DELL’UTILITA’ SOCIALE DEL PROGETTO E DELL’ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE /Pro procedure democratiche che coinvolgono i soggetti (lavoratori e utenti) /395- Mettere in discussione il monopolio dello Stato nella definizione dell’interesse generale e quello del mercato nella definizione del valore, ma la ridefinizione dell’’utilità sociale’ presuppone una completa revisione dei criteri di valutazione della produzione /VALORE DELLA RICCHEZZA ≠ PREZZO DI MERCATO-> Altri criteri: 1. Riduzione delle diseguaglianze economiche; 2. Miglioramento delle condizioni collettive per uno sviluppo umano sostenibile (educazione, sanità, cultura, ambiente, democrazia); 3. Produzione del legame sociale; 4. Effetto delle azioni su chi vi prende parte (lavoratori -volontari o stipendiati-, utenti) / PRO EMANCIPAZIONE DELL’ECONOMIA SOCIALE DALLA BUROCRATIZZAZIONE E DALLA CONCORRENZA COL PRIVATO /COOPERAZIONE vs IPERCONCORRENZA / Per André Gorz l’economia sociale è chiamata a svolgere un ruolo sempre più centrale nella transizione verso la società post-capitalista /Economia sociale = prefigurazione di una società di attività auto-organizzate che porterebbe a compimento l’utopia falansteriana di Fourier (≈ ideologia zapatista di rifiuto della presa del potere)-> pro aspirazione a ‘fare e vivere altrimenti’= rifiuto delle forme capitaliste mercificate di produzione e di scambio insostenibili e ripugnanti sotto il profilo ambientale e psichico /396- Gorz pro aumento tempo libero e reddito universale di cittadinanza, non per eguaglianza ma per creare le condizioni di una società auto-organizzata-> pro esclusi che danno vita ad attività proprie in forma cooperativa e associativa-> una tradizione che ha rifiutato di vedere nel socialismo un’economia da caserma, diretta da un comando centrale /La società futura, proprio come l’economia di mercato, dovrebbe fondarsi su un principio di libertà economica, ma tale libertà dovrebbe essere aperta a tutti e non solo ai detentori di capitale, perché essa sarebbe irrevocabilmente collettiva/ [Critica di Mauss al bolscevismo: appropriazione collettiva ≠ da appropriazione da parte dello Stato-> pro libertà commerciale e industriale delle collettività, delle cooperative, dei gruppi professionali /CONTRO LA CONCEZIONE INDIVIDUALISTA DELLA SOCIETA’ STABILITA DALLA LEGGE LE CHAPELIER DEL 1791 (CHE METTEVA AL BANDO LA LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONE) /505- Numerose ricerche hanno dimostrato che la crescita del PIL non corrisponde più alla crescita del benessere /397 –Pro comunità esistenziali critiche-> scelta di una vita più autonoma, semplice, conviviale vs grandi metropoli governate dai ritmi e dalle strutture del capitalismo globale (Ivan Illich e André Gorz) / Approccio francescano vs effetti formativi e soggettivizzanti delle pratiche di accumulazione -> ritiro francescano dal mondo vs forza propulsiva della soggettività-> mobilitazione della popolazione nell’essere parte attiva nelle decisioni che la riguardano]

398- 6. Il comune deve fondare la democrazia sociale

398- NON DIMENTICARE MAI CHE E’ STATO PROPRIO LO STATO A DEPISTARE IL COMUNE -> Ogni politica che voglia far appello al comune dovrebbe anzitutto rendere alla società ciò che è della società, come per esempio il controllo delle istituzioni di reciprocità e di solidarietà che le sono state confiscate dalla pubblica amministrazione, oggi subordinata alla ridefinizione del raggio di intervento dello Stato sociale / Concezione della società civile come allegra associazione di proprietari co-contraenti vs evidenza del pauperismo -> 399 – pro contenimento dei tragici effetti dell’economia capitalista sugli indigenti / Interpretazioni del Welfare State -> Il ‘sociale’ come insieme di strategie governamentali per epurare il conflitto sociale dal dominio della politica /TRA LA RIVOLUZIONE FRANCESE E IL 1848 SI ELABORA IL GOVERNO DELLA ‘MISERIA, contro l’emersione di una inedita ‘povertà di massa’ / disordini economici (le crisi) e disordini morali (le rivolte)/ L’economia politica non sa rispondere alle domande poste dal pauperismo moderno (cfr. Tocqueville 1835 ‘Memoria sul pauperismo’) /L. Duguit = La società come cooperativa e lo Stato come ‘cassa mutua’ vs ‘Stato minimo’ = ordine pubblico e integrità territoriale + esclusivismo proprietario /400 Sulle contraddizioni del suffragio universale nel 1848 /La solidarietà da pratica socialista ad affare di Stato /LO STATO PASTORALE-> I lavoratori appartengono alla classe povera in generale (‘Rerum novarum’ 1891) / SOCIALE = NEGAZIONE DEL COMUNE come co-attività dei membri della società /401- Il diritto del lavoro reincastra il lavoro nella società (≠ semplice merce) / 401- Dal 1945 la ‘società salariale’ estende la protezione sociale alla maggior parte della popolazione /Ciò che Tocqueville temeva= lo Stato come grande macchina anonima che impedisce qualunque intervento dei cittadini: una forma statale che pur proteggendo i cittadini dai ‘rischi’ del mercato li esclude dai processi decisionali /402- Lo Stato sociale è oggi sotto il tiro della DX e della SX ‘socialiste’ che hanno fatto loro il nuovo principio della ‘competitività’-> La lotta contro tali forze permette di porre in modo nuovo l’esigenza del comune in campo sociale /Si tratta soltanto di consolidare una serie di dispositivi di assicurazione, di assistenza, cioè di beneficenza, gestiti da tecnici di Stato che elargiscono beni individualizzati? O come insiemi di istituzioni che si danno i membri di una data società per redistribuire parte della produzione in funzione di bisogni giudicati fondamentali? / DA ISTITUZIONI AMMINISTRATE DALLO STATO SOCIALE A ISTITUZIONI DEL COMUNE / Cittadinanza = coloro che appartengono a una comunità politica senza far altro che godere passivamente di quei diritti che nemmeno si sforzano di difendere (Tocqueville) / 403- Tre strati di diritti di cittadinanza: civili, politici, sociali / cittadinanza vs capitalismo / 404- Una politica del comune deve portare a reintrodurre la dimensione dell’agire comune nella sfera del lavoro

405- 7. I servizi pubblici devono diventare istituzioni del comune

405- Duplice natura dei servizi pubblici, in quanto strumenti della potenza pubblica (potenza amministrativa) e istituzioni sociali destinate a garantire la soddisfazione dei diritti d’uso e dei bisogni della popolazione / PRO DIFESA DEI SERVIZI PUBBLICI vs PRATICHE NEOLIBERISTE /Jaurés sull’arroganza dei funzionari pubblici francesi nei confronti dei cittadini/PROBLEMA DI COME TRASFORMARE I SERVIZI PUBBLICI IN ISTITUZIONI DEL COMUNE SUBORDINATE AI DIRITTI D’USO E GOVERNATE DEMOCRATICAMENTE / Lo Stato non come gigantesca macchina amministrativa centralizzata ma come garante ultimo dei diritti fondamentali dei cittadini / 505 – Carattere ‘fondamentale’ dei diritti ed ‘essenziale’ dei bisogni (lotte politiche≠ natura dei beni degli economisti ≠ bisogni dei sociologi )-> Su questo punto la teoria dell’azione collettiva proposta da Ostrom consente di recuperare l’aspirazione profonda del pensiero di Marx (per esempio sulla scuola Marx era contrario a renderla strumento di arruolamento ideologico-> 406 Marx pro self-government della società)/ 406- Senza un diretto impegno civico l’utente è soggetto passivo o cliente. In entrambi i casi vi è usurpazione o diluizione dell’interesse generale o perdita della dimensione della cittadinanza/ Condizioni per il passaggio dal servizio pubblico al servizio comune: 1. Cambiamento del modo di concepire lo Stato, da IMPERIUM a OBSEQUIUM-/ Per il giurista durkheimiano L. Duguit lo Stato realizza le funzioni necessarie alla generale interdipendenza della società come una grande cooperativa (≠ sovranità)-> non c’è bisogno dello Stato minimo dei neoliberisti/ NUOVI SERVIZI PUBBLICI (= condizioni della vita sociale ed economica odierna) lontani dalla vecchia idea di IMPERIUM / 408- Servizi pubblici come obbligazione contratta dai governanti rispetto ai governati e non una manifestazione della loro potenza sovrana e di comando -> AUTORITA’ DISTANTE SOVRANA (= IO COMUNE DI ROSSEAU) VS RUOLO DI COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’ ALL’INATERNO DELLA SOCIETA’ ODIERNA/ 409- Sull’organizzazione dei gruppi professionali all’interno dell’amministrazione pubblica-> gruppi professionali non organi corporativi ma di scambio con la società: la dimensione professionale avrebbe lo scopo di superare l’opposizone tra sociale e politico / Sindacalismo = funzione di contatto con la popolazione -> le professioni per Durkheim sono incaricate di garantire la comunicazione con la società(vs new public management neoliberista) -> IL PROFESSIONALE COME ‘QUARTO POTERE’ / 410- Pericoli di uno Stato che conserva l’imperium sulla società: violazioni della libertà, disparità di trattamento, potere arbitrario della polizia, squilibri della giustizia, spoliazioni della collettività dello spazio pubblico / Positivista durkheimiano Duguit vs Stato come potenza sovrana / Ordini professionali di ingegneri, giuristi, medici, insegnanti, soldati : valori vs lucro privato -> etica deò servizio pubblico vs ideologia degli uomini d’affari /Stato come campo di lotta tra ‘burocrazia di strada’ e ‘nobiltà di Stato’ = funzionari dei livelli + bassi e + alti / controllo sociale di una popolazione ridotta a una popolazione di poveri in lotta tra loro / 411- Pro creazione di organi democratici nei servizi pubblici che conferiscono ai cittadini diritti di intervent, di deliberazione e di di decisione, nel rispetto di norme e missione-> democrazia partecipativa / Obiettivo di neutralizzare conflitti sociali e contraddizioni politiche -> l’esigenza di democrazia diretta nei servizi pubblici non va trascurata./[Rimunicipalizzazione dell’acqua a Napoli come esempio recente di commons locali  (De Magistris e Lucarelli) -> contro il binomio infernale sovranità statale – proprietà privata / 413- E’ importante che il governo dei commons sia affidato alla popolazione (Marx)/ Il male non proviene solo dalle privatizzazioni delle multinazionali ma anche da un certo uso della proprietà pubblica che è stato fatto dal sisstema partitico / /CONTRO LA CATEGORIA GIURIDICA DI ‘BENE’ CHE OVVIAMENTE NECESSITA DI UN PADRONE]

430- 9. Per una federazione di comuni

E’  ogni giorno più chiaro che la governance neoliberista di oligopoli, Stati e grandi organizzazioni internazionali , come WTO, FMI ha la precisa funzione di impedire ogni cambiamento e di aggravare i problemi fino a renderli irrisolvibili /416- Diritto dell’umanità ( crimini contro l’umanità, patrimonio dell’umanità, beni comuni dellìumanità9 -> EMERGERE DELL’UMANITA’ COME OGGETTO DI DIRITTO = concezione vittimaria dell’umanità (genocidio o apartheid come crimini contro l’umanità)->Speranza dei giuristi più ottimisti di un nuovo jus commune del XXI sec. / 417-L’UMANITA’ PRENDE IL POSTO DI DIO COME REFERENTE SIMBOLICO / Sui limiti di una globalizzazione del diritto -> ci sono vari ostacoli all’emergere di un diritto comune dell’umanità: 1. Tenuta del principio di sovranità (paralisi del consiglio di sicurezza dell’ONU-> intervento USA in IRAQ come intervento contro i diritti dell’uomo); 2. Politiche neoliberiste ( concorrenza, predazione e guerra vs cooperazione e giustizia sociale) / Dogma neoliberista del darwinismo normativo ->è il mercato ( vs diritti dell’uomo) ormai il principio di legittimità del diritto internazionale o europeo / 419- LEX MERCATORIA vs DIRITTI UMANI /420- ANNI ‘90= elaborazione del neoliberismo // 3 Classi di beni pubblici globali: 1. Beni naturali globali (ozono, stabilità del clima)-> beni sovrautilizzati ; 2. Patrimonio edificato dall’umanità (conoscenze, internet ecc.)-> -> beni sottoutilizzati; 3. Risultati di una politica mondiale integrata ( pace, salute, stabilità finaziaria, ecc.)-> beni sottoprodotti / 421- Stiglitz su 5 beni pubblici globali: 1. Stabilità economica mondiale; 2. Sicurezza internazionale; 3. Ambiente internazionale; 4. Aiuto umanitario internazionale; 5. Conoscenza /Sul carattere negativo dei bgeni pubblici in quanto il mercato non li produce spontaneamente -> Occorre dunque uno Stato mondiale per produrre questi beni pubblici ? NO / 422- La regolazione attraverso la mera concorrenza porta a soluzioni non cooperative che hanno ricadute dirette sul clima, sulle risorse energetiche, sulle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori, così come in tutte quelle funzioni collettive basilari assicurate dai servizi pubblici / Teoria economica dei ‘beni pubblici’ ≠dinamica giuridica del ‘patrimonio comune dell’umanità’-> Tradizione giuridica delle cose comuni inappropriabili [= EXTRA COMMERCIUM (Grozio)]/ La formula ‘patrimonio comune’ è poco coerente nel senso che non c’è un patrimonio se non c’è un proprietario/->1954 Convenzione dell’Aja per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato / 423- Fragilità della definizione fisicalista o naturalista dei beni comuni (per es.: fondali marini, , Antartide, spazio e atmosfera)-> questi beni non corrono alcun pericolo fin a quando non esiste una tecnologia in grado di rendere redditizio il loro sfruttamento / 424- Beni comuni = (saperi, credenze, tecniche, monumenti, lingue) = beni del patrimonio comune dell’umanità=Tesoro sacro di beni culturali (categorie flessibili)/425- Il passaggio dell’umanità dai ‘diritti umani’ ai ‘diritti sociali’ ha fatto passare l’umanità dallo status di vittima a quello di titolare di diritti credito, nonché di patrimonio di beni comuni /I DIRITTI SOGGETTIVI COME DIRITTI DI ACCESSO A RISORSE COMUNI (ACQUA, SALUTE, ISTRUZIONE) / 426 – Gli economisti critici e la definizione di beni comuni ( risorse o patrimoni collettivi che richiedono una gestione comune)[= linguaggio reificante usato dal discorso economico classico]-> DIRITTI ≠ RIS0RSE (-> specie i diritti fondamentali)/1946 = Atto costitutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità = ‘il possesso del migliore stato di sanità possibile costituisce un diritto fondamentale di ogni essere umano”/ Dichiarazione diritti umani del 1948intende liberari gli umani dalla paura e dalla miseria // PATRIMONIUM = ciò che deriva dai padri e ancor prima dagli antenati / 426 Logica dei mercati vs diritti fondamentali del II dopoguerra / (ONU- OIL vs WTO- FMI) /Gli accordi del 1944 sulla tutela della proprietà intellettuale si oppongono palesemente al ‘diritto alla salute’-> logica proprietaria in materia di salute o di ambiente naturale /427- Bisogna pensare i diritti sociali, economici e culturali in relazione agli obblighi e ai doveri di produzione del comune, ossia nella prospettiva delle condizioni pratiche, politiche, istituzionali che consentono ai soggetti dei diritti sociali di essere al contempo i co-produttori della loro implementazione [i doveri degli individui verso la comune]/ Panorama odierno completamente mutato rispetto al II dopoguerra con Stati interamente dominati dalla razionalità capitalista / Diritto ≠ maschera del dovere (=figura poliziesca) = formazione della soggettività moderna / PRO CITTADINI CAPACI DI INVENTARE ISTITUZIONI CHE CONSENTANO DI ESSERE CO-PRODUTTORI COSCIENTI DEL COMUNE E NON SOLO ‘CONSUMATORI’ DI SERVIZI /429- Futuro dell’ordine mondiale -> pluralismo ordinato vs rifeudalizzazione (= declino della funzione sociale degli Stati e ripresa delle funzioni repressive, esplosione degli Stati nazionali in Stati- regione, moltiplicazione di poteri locali e sovranazionali indipendenti-> logica di frammentazione + logica mafiosa / Quale organizzazione capace di conferire una forma istituzionale alla co-produzione dei comuni globali?]

430- Per una federazione di comuni

430- Sulla presa del potere (anche statale) / Comune 1871 vs Repubblica una e indissolubile / Pro potere rispettoso dei poteri locali (Proudhon)/ Federalismo < lat. FOEDUS = alleanza, patto / Principio federativo (= reciprocità e uguaglianza nell’obbligazione) vs Sovranità dello Stato nazione (=svincolamento) /MUNUS = idea di obbligazione fondata su reciprocità e mutualiatà /431 – Federazione intrastatale + federazione interstatale -> Kant in Per la pace perpetua (1795) distingue: IUS CIVITATIS, IUS GENTIUM (= FEDERAZIONE, DIRITTO INTERNAZIONALE), IUS COSMOPOLITICUM (= OSPITALITA’ UNIVERSALE)/ 433- ‘Società di società’ (Montesquieu) vs Stato = Nazione (Pufendorf-> poi interstatale = internazionale) / Federalismo giudiziario e federalismo referendario (H. Arendt) /434- Federalismo ed elusione della questione sociale negli USA con costituzione di un’oligarchia incaricata di tenere sistematicamente il popolo fuori da ogni forma di partecipazione agli affari pubblici /435- Federalismo interstatale (Canada ≈ Europa) vs Federalismo intrastatale (= USA, RFT, Svizzera) /436- Teoria di J. Althusius (1603) [Rete vs Piramide (Negri)] -> da comunità semplici o private (= gruppo civile a carattere volontario i cui membri sono compagni, famiglia o collegio= COMPAGNIA-> tra le compagnie più estese figurano i diversi ordini, per es. clero, nobiltà ecc.) a comunità miste o pubbliche, la cui forma superiore è lo Stato -> Le comunità più semplici si integrano in quelle più complesse diventandone membri./ 437- Dalla coalescenza di più comunità private si costituiscono comunità pubbliche o UNIVERSITATES, i cui membri sono i cittadini -> In Althusius i membri del corpo civico non sono gli individui ma le comunità costituenti (non si diventa cittadini se prima non si è stati simbionti all’interno di una compagnia)-> Due comunità pubbliche: comuni e province, originate per coalescenza, poi Stato (= comunità simbiontica integrata) -> COSTRUZIONE DELLO STATO A PARTIRE DAL BASSO E NON DAL CENTRO [Oggi federalismo = coordinamento di reti] /438- Comune ≠ Corporativo (= riservato ad alcune comunità in quanto comunità) / Il principio federativo in Proudhon parte da una duplice esigenza: ‘Contratto sinallagmatico o bilaterale di federazione + commutazione (= ciò che si dà a ogni contraente è uguale a ciò che esso dà) -> Per Proudhon comune vs comunità / Principio della diminuzione delle attribuzioni a seconda della progressione dei livelli vs centralizzazione -> principio federativo = continuità tra comune, provincia, Stato, federazione di Stati/439 – più ci si eleva da un livello all’altro più le attribuzioni devono restringersi e specializzarsi, in modo tale che i livelli inferiori conservino il massimo delle prerogative e dei livelli di iniziativa-> Conferenze di Stati a livello regionale o continentale per coordinarsi poi a livello mondiale /440- Un federalismo non statale è un federalismo privo di centro -> Limite del marxismo: conquista del potere statale e stato centralizzato (≠ Proudhon) /

441- Post scriptum. Sulla rivoluzione del XXI secolo

441- Attitudine del principio federativo a fondare l’organizzazione interna di ciascuna delle due sfere di vita (politica + economia/sociale)-> MUTUALITA’ < lat. RECIPROCITA’/ 442- Mutualità, reciprocità, scambio, giustizia (Proudhon) vs autorità, carità, comunità -> Per Proudhon il federalismo non è che l’estensione del mutualismo nelle varie sfere di vita-> Una duplice federazione: 1. Di unità produttive e 2. Di unità comunali /442- MUTUUM VS MUNUS = IRRIDUCIBILITA’ DELL’ESERCIZIO DEI POTERI PUBBLICI A UN’ESIGENZA DI RECIPROCITA’->443- PRO PRIMATO DEL MUNUS SUL MUTUUM / Dissoluzione del governo nell’economia (Proudhon vs Marx)-> Pro irriducibile diversità di due tipi i federazione (H. Arendt pro esigenza assoluta di separazione tra due sfere di vita: politica vs economico/sociale) / Stato = Sovranità = Guerra vs ‘Consigli’ dei generi più disparati e non solo operai: consigli di quartiere, di professione, di caseggiato, di fabbrica ecc. = Tutti organi di partecipazione agli affari pubblici / 444- Distretto = Repubblica elementare, per mettere lo spazio pubblico alla portata del cittadino. / Diversificazione dei vari tipi di consigli = pluralizzazione della sfera pubblica = nuova forma di governo ipotizzata dalla Arendt che prende in carico la diversità degli interessi sociali sempre pronta a sfociare in conflitto / STATO CONSIGLIARE (Arendt-> doppia orizzontalità: 1. Consigli socio-professionali e 2. Consigli territoriali) con potere orizzontale vs Sovranità con potere verticale -> Un comune fluviale o forestale può attraversare i confini amministrativi di una regione o di uno Stato / COMUNE = forma elementare dell’autogoverno ≈ MUNICIPIUM romano /445- Comuni politiche garanti dei ‘diritti individuali’ che potrebbero essere lesi a livello di comuni sociali / Federazione globale ≠ Stato mondiale / Pro cittadinanza plurale e decentrata / Già ora siamo di fronte a un processo di de-nazionalizzazione della cittadinanza /-> E’ la mobilità del capitale, ben più della mobilità della popolazione a erodere le fondamenta della cittadinanza nazionale /Pro costruzione di una cittadinanza TRANS-NAZIONALE nella totale assenza di ogni appartenenza a un’ipotetica comunità transnazionale -> Per Kant ‘cittadinanza globale’ = diritto di visita per garantire gli scambi commerciali (≠ diritto di residenza) -> sul sovrastatale pende la minaccia dell’APOLIDIA -> 447 – Cosmopolitismo = cittadinanza non politica = non senso?/ Pro costituzione di collettivi di cittadini di varie nazionalità intorno a sfide ecologiche comuni / ‘Cittadinanza insorgente’ = forma di cittadinanza praticata dalle popolazioni svantaggiate che vivono nei quartieri periferici delle megalopoli brasiliane: grazie alla propria lotta quelle popolazioni sono riuscite ad ottenere nuovi diritti/ CITTADINANZA TRANSNAZIONALE concepita in termini di pratiche anziché in termini di diritti formali concessi -> Uso dei diritti riconosciuti, difesa dei diritti minacciati, lotta per l’ottenimento di nuovi diritti (-> STATO DEI CONSIGLI  di H. Arendt) /448- SOL DELL’AVVENIRE VS NOTTE SENZA FINE / Carattere sistematico del potere oligarchico mondiale / Riforma vs progresso verso la giustizia sociale /Socialdemocrazia = rappresentante delle imposizioni della globalizzazione capitalistica e dei mercati finanziari / 449 – Reclusione disciplinare nei confini di una concorrenza universalizzata /-> un sistema da incubo in cui nessuno sa più come uscire: rompere col neoliberismo impone di decostruire il quadro istituzionale / 451 – Non ci si augura una rivoluzione finale finché si resta nella convinzione che ogni rivoluzione sia totalitaria negli esiti /452- Modello economico insostenibile ecologicamente / diseguaglianze che minacciano la democrazia-> tessuto sociale ridotto a brandelli (= odio crescente tra i vari gruppi sociali)/ NESSUNA LEGGE DELLA STORIA GARANTISCE IL PROGRESSO E NESSUNA LEGGE DELLA STORIA CI PROTEGGE DAL REGRESSO NELLA BARBARIE / RIVOLUZIONE = autotrasformazione della società in un tempo ridotto (≠ bagno di sangue -Castoriadis)-> 453- Rivoluzione = momento in cui la prassi istituente diventa istituzione della società per se stessa o auto-istituzione /454- Significati del termine rivoluzione in H. Arendt / Laddove la rivoluzione americana potè costruire sull’illusione di un’eguaglianza già esistente [libera e piccola proprietà agraria] quella francese dovette confrontarsi con un passato millenario che le impose di attaccare l’intero edificio sociale come tale/ 455- Che cos’è un principio ? Ciò che viene per primo e fonda tutto il resto:

  1. ≠ inizio, ma cominciamento sempre cominciante-> cominciamento e governo (< gr. ARCHE’ = la fonte da cui tutto il resto deriva) /Proposizione = ragionamento e dimostrazione
  2. COMUNE = principio politico (politica = deliberazione + decisione e azione); politica ≠ mestiere -> politica = attività di chi desidera o auspica prendere parte alla deliberazione pubblica-> POLITICA = PRENDERE PARTE ALLA DELIBERAZIONE = METTERE IN COMUNE PAROLE E PENSIERI -> La politica non è fondata su prove, come la scienza, una politica scientifica non è una politica-> negazione scientista o terrorista della politica;
  3. Il COMUNE impone di fare della partecipazione a una stessa attività il fondamento dell’obbligazione politica, della CO-ATTIVITA’ a fondamento della CO-OBBLIGAZIONE (CO-MUN-E < MUNUS); l’APPARTENENZA (etnia, nazione, umanità) non può essere il fondamento di una obbligazione politica-> l’obbligazione politica proviene interamente dall’agire comune;
  4. COMUNE ≠ OGGETTO del desiderio o della volontà-> non è nemmeno un fine, non è un ‘bene comune’= il desiderabile per eccellenza da determinare in comune;
  5. COMUNE ≠ ciò che è comune (res)
  6. COMMONS ≠ ciò che è comune, ma = CIO’ CHE E’ PRESO IN CARICO DA UN’ATTIVITA’ MESSA IN COMUNE;
  7. Il COMUNE è anzitutto una questione di istituzione e di governo-> Tutti i COMMONS devono essere istituiti -> PRASSI ISTITUENTE ≠ GESTIONE, AMMINISTRAZIONE (senza potere di decisione)-> GESTIONE ≠ GOVERNO CHE SI FA CARICO DEI CONFLITTI E TENTA DI SUPERARLI TRAMITE UNA DECISIONE CHE RIGUARDA LE REGOLE;
  8. Il COMUNE ha la vocazione a prevalere sia nella sfera sociale sia nella sfera politica pubblica: il primato del comune non implica la soppressione della proprietà privata o del mercato, impone invece la loro subordinazione ai comuni-> SI SOPPRIME IL ‘DIRITTO DI ABUSO’ DEL PROPRIETARIO;
  9. COMUNI POLITICI ( a base territoriale) + COMUNI SOCIALI (a base socio-professionale) -> FEDERAZIONE;
  10. COMUNE = inappropriabilità = ciò di cui non ci si deve appropriare perché riservato all’uso comune -> spetta alla prassi istituente determinare ciò che è inappropriabile -> APPROPRIAZIONE DI APPARTENZA ≠ APPROPRIAZIONE-DESTINAZIONE (per es. soddisfazione dei bisogni alimentari-> terra destinata ai bisogni alimentari)

NON ESISTONO BENI COMUNI ESISTONO SOLO COMUNI DA ISTITUIRE

461- Postfazione all’edizione italiana. Per una governamentalità del comune

513-[Il governo degli uomini si può fondare su un governo di sé che si apra ai rapporti con gli altri, che non siano di concorrenza -> pro pratiche di ‘comunizzazione’ del sapere, di mutua assistenza, di lavoro cooperativo. /Neoliberismo ≠ progetto economico o ideologico ma ‘governo dell’antigoverno’-> auto-imprenditorialità, valorizzazione del proprio capitale umano, competizione e concorrenza generalizzata sono le pietre miliari del nuovo regime di soggettivizzazione / Sulle linee di fragilità del presente-> Focault su libertà concreta = spazi di trasformazione possibile /514 – COMUNE = nuova epoca di emancipazione / COMUNE vs sovranità- proprietà /Sulle occupazioni illegali di spazi pubblici dismessi in Italia /515- Non tutti e tutte sono vulnerabili allo stesso modo .> dar vita a esperienze condivise di resistenza / 516- Focault riteneva che il socialismo non fosse mai riuscito a sviluppare una propria autonoma razionalità di governo / Avventura del soggetto = supporti per l’indipendenza = proprietà (Kant + Smith = soggetto di diritto + soggetto di interesse = schemi limitati della soggettività per assoggettamento) / 517– Ingresso dei poveri nel campo dei governati tra il XV e il XVI sec.-> idea di proprietà (in quanto ‘mediocre’) come mezzo per legare l’intero corpo sociale alla conservazione dell’ordine politico /519- Se sia possibile un autogoverno che non passi attraverso il primato dell’appropriazione / 519- Autogoverno = autospossessamento? / RINUNCIA A DISMISSIONE DI PROPRIETA’ E SOVRANITA’ CHE E’ ALLA BASE DEL NOSTRO MODO DI COMPORTARCI vs EFFETTI EMANCIPATORI DI AUTO-DETERMINAZIONE E RESISTENZA (che conoscono anche forme di cattura neoliberista come autovalorizzazione del proprio capitale e interessi privati da mettere al riparo da interessi collettivi) /521-INTERESSE PRIVATO : INTERESSE COLLETTIVO = PRIVATO : PUBBLICO / ‘Il corpo è mio’ femminista come prezioso spazio di libertà al riparo della legge del padre / Engels e la de-naturalizzazione della famiglia / 524- Il corpo come il luogo in cui i confini tra agire e subire si fanno più rarefatti -> Il corpo è strutturato ‘socialmente’ e ci appartiene sempre in modo precario /526- QUEER = CIO’ CHE ECCEDE IL PARADIGMA ETERO- NORMATIVO /527- “Codificazione strategica di quei punti di resistenza che rendono possibile una rivoluzione” (Focault) / Per una concezione del diritto che non sia sovrastruttura come nella tradizione marxista -> ONTOLOGICA AMBIGUITA’ DEL POTERE, STRUMENTO NELLE MANI DEL POTERE E MEZZO PER CONTRAPPORSI AD ESSO / Marxismo come teoria del partito vs filone cooperativo mutualistico degli inizi del movimento operaio]

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