
Saul Alinsky, un democratico radicale fra scienza della società, teoria del potere e pratica dell’azione collettiva
15- [La cittadinanza democratica implica il superamento delle appartenenze etniche / In modo no diverso da Tocqueville, l’autocomprensione del proprio interesse soggettivo (self-interest) rappresentava per Alinsky il più potente motore della dinamica democratica e il terreno stesso sul quale sperimentare forme sempre più avanzate di azione collettiva che coinvolgessero –da protagonisti- i gruppi sociali subordinati / 58-CAMPAGNA = una campagna è una mobilitazione dell’intero quartiere per il raggiungimento di un obiettivo condiviso. Nello specifico, una campagna ‘organizzativa’ consiste nella fase di creazione di un’organizzazione di quartiere /16- ’senso di sé’ e comprensione di quanta parte della propria posizione sociale dipende da altri attori / L’immaginazione, sosteneva Alinsky, non serviva agli attori politici già esistenti bensì ai gruppi sociali che ancora non lo erano e che, attraverso l’ORGANIZING si candidavano a diventarlo /57- ORGANIZZAZIONE DI QUARTIERE = PEOPLE’S ORGANIZATION: letteralmente ‘organizzazione popolare’ equivale ad una associazione democratica non a scopo di lucro cui aderiscono tutti i piccoli e grandi gruppi esistenti entro i confini di un determinato quartiere (le organizzazioni-membro) / 17- [Da rabbia a ] a rabbia fredda, pensata, riflessiva e proprio per questo capace di trasformarsi in risorsa strategica nella competizione per il potere /Una concezione eminentemente relazionale del potere (…) una vera e propria micro-fisica, secondo la quale l’agency dei diversi gruppi sociali e attori risiedeva essenzialmente nella loro capacità di determinare reazioni in altri gruppi sociali e attori , nella forma di un continuo rimando tra conflitto e compromesso, intesi come poli essenziali della dinamica democratica /ABBIAMO UNA CAUSA CHE POSSA VEDERCI VINCITORI?/ ABBIAMO UN NUMERO SUFFICIENTE DI LEADER CON UN SEGUITO CHE TROVANO TALE CAUSA DI LORO INTERESSE? / [DEMOCRAZIA CONFLITTUALE vs LEGAMI CLIENTELARI ] / 18- La selezione delle questioni (issue) dalle quali innescare mobilitazioni locali, rappresentava, da questo punto di vista, un momento strategico: tale scelta determinava, da una parte, i criteri di attivazione di determinati gruppi e l’esclusione di altri, e dall’altra stabiliva i criteri di ‘risalita’ del discorso dalle questioni locali alle questioni più generali, potremmo dire strutturali / 19- DEMOCRAZIA = PARTECIPAZIONE-> Priorità che Alinsky dava ai processi di attivazione / 24- Enfasi posta sulla redistribuzione del potere come fine del cambiamento /25- Alinsky e il populismo progressista americano -> POWERLESS VS ELITE URBANA /26 Community organizing di oggi -> Negli anni Settanta si aprirà l’epoca del community building che, diversamente dal community organizing , abbandonerà progressivamente il terreno del sostegno a una ‘mobilitazione offensiva’ da parte di determinati gruppi svantaggiati, a favore del sostegno alla loro ‘integrazione’ nella struttura delle opportunità delle società urbane ormai post-industriali /COMMUNITY = da intendersi come ‘comunità di luogo’ [Vicinato?] e non come ‘comunità di interesse’. Una comunità equivale a un gruppo di persone che vivono entro i confini spaziali di un quartiere e che condividono obiettivi e problemi comuni. La comunità è anche spazio di autogoverno dei cittadini vs 58- MODELLO TRADIZIONALE DEL COMITATO DI QUARTIERE, considerato come un’entità autoreferenziale e poco rappresentativa dei molteplici interessi presenti all’interno della comunità/ Centralità della questione del potere a somma zero (-> conflitto) / Radici populiste della democrazia americana -> GRASSROOTS (ingl: livello della radice dell’erba, di base)> populismo urbano /27- RIDEFINIZIONE CONTINUA DEL CONCETTO DI POPOLO = SPECIFICI GRUPPI E INDIVIDUI / Forme partecipative orizzontali e verticali / 28 Percorsi di azione collettiva nelle città / 29- Negli anni Ottanta ormai tre decenni di sub urbanizzazione -> coinvolgimento diretto delle comunità nella programmazione e gestione dei percorsi di welfare = 30- Affiliazione alle strutture sociali egemoni-> Anni Novanta = apice del successo del nuovo modello neoliberale /COSTRUZIONE DI CAPITALE POLITICO (= POTERE) FRA I CETI SUBALTERNI / 31- Forme nuove di conflittualità che riguardano la riproduzione sociale /Terziario povero (lavoratori fast-food) /IL LOCALE COME SPAZIO ESSENZIALE DELLA RIPRODUZIONE SOCIALE -> Percorsi conflittuali e negoziali nel quadro della governance urbana neoliberale /32- Una mobilitazione post-elettorale permanente /azione para-partitica basata su campagne tematiche > PROGRAMMA COMUNITARIO è una dichiarazione programmatica di intenti cui aderiscono le organizzazioni-membro facenti parte dell’organizzazione di quartiere. Non si traduce come ‘programma di quartiere’ in quanto un programma comunitario può includere dichiarazioni di intenti che travalicano i confini geografici del quartiere, ma sono ‘comunitarie’ in quanto democraticamente scelte dagli abitanti del quartiere /35- Contro la pratica di ridefinire i collegi elettorali per marginalizzare le minoranze / Metodi di organizzazione grassroots e controparti aggredibili dell’elite urbana /44- La riflessione di Alinsky mette così in discussione sia la forma novecentesca delle organizzazioni burocratizzate di massa, sia quelle successive basate sul primato della comunicazione e del partito-piattaforma, proponendo un diverso paradigma dei corpi intermedi che tuttavia, diversamente dal discorso sulla collaborazione e sulle comunità di pratica oggi egemoni tra i ceti medi urbani, ha al suo cuore la pratica assolutamente irrinunciabile del conflitto / La figura dell’ORGANIZER ( = COMMUNITY ORGANIZER = organizzatore di comunità è colui che per vocazione o per professione, facilita la creazione di un’organizzazione di quartiere ) è diversa da quella del militante , anche perché nella sua pratica l’attivazione di individui e gruppi sociali prevale nettamente prevale nettamente su quella della loro ordinata inserzione in un’organizzazione più ampia e, più, complessivamente nelle istituzioni. Il suo ruolo, scrive in Radicali, all’azione! Non è quello di costruire potere per sé – quella è la funzione del leader tradizionale- bensì di costruire potere per gli altri / [Vista nell’ottica di Laclau- Mouffe] la figura dell’ORGANIZER sembra assolvere alla fondamentale funzione di costruzione pro-attiva delle identità sociali e di loro articolazione in discorsi che, in un quadro di crescente frammentazione e pluralizzazione della vita sociale diviene la precondizione stessa di qualsiasi strategia egemonica./ L’ORGANIZER è portatore di un sapere nuovo, né teoria infallibile, né sapere tecnocratico espropriante / IN ASSENZA DI UN AVVERSARIO E’ IMPOSSIBILE IDENTIFICARE LA PROPRIA PARTE /
Parte I
65- Radicali: chi sono?
77- Affrontare a testa alta la furia delle masse assetate di linciaggio /79- Il radicale mette decisamente al primo posto i diritti umani rispetto ai diritti di proprietà/80- COMUNITA’ DI INTERESSI, DI VALORI E DI OBIETTIVI /83- Differenze tra radicali e liberali ->I liberali rimangono immobili, paralizzati da questo dilemma [di giustizia] che impedisce loro di passare all’azione. In compenso discutono, discutono fino alla nausea./TUTTI GLI ESSERI VIVENTI SONO PARTIGIANI, GLI UNICI A NON ESSERLO SONO I MORTI / 85- Il potere è l’unica forza motrice di tutte le cose
88- I radicali: dove trovarli oggi?
88- Durante il corso della civilizzazione occidentale i radicali hanno legato il loro destino a quello del movimento operaio organizzato / 89- I radicali ambiscono a un mondo in cui non ci sia spazio per quelle forze distruttive che scatenano le guerre / Contro le nevrosi nazionalistiche / [Che cosa vogliono i radicali ] / Contro il controllo di minoranza dei centri di produzione / 91- Industria organizzata-> potere politico-> obiettivi autoreferenziali / 92- Sindacati e datori di lavoro possono far fronte comune per la difesa degli Usa dalla governamentalizzazione / Uno dei tanti modi in cui il sindacato dei musicisti si oppone al progresso tecnologico /100- Stratagemmi per limitare la produzione, spartirsi i mercati e inflazionare i prezzi / COLLUSIONE TRA UN SINDACATO FORTE E UN FORTE BUSINESS ORGANIZZATO / 101- Tacita alleanza tra sindacato e industria, in cui entrambi agiscono macellando il pubblico pur di assicurarsi i tagli migliori / 102- Capitale e forza lavoro contro i consumatori / IL SINDACATO OGGI, CON LE SUE PRATICHE E IL SUO CARATTERE PECULIARI, RAPPRESENTA OGGI UNO DEI PRINCIPALI SOSTENITORI, SE NON IL BALUARDO, DELL’IDEA STESSA DI CAPITALISMO MONOPOLISTICO /110 – Cambi di rotta di sindacato Usa e potere politico / 112- Razzismo nei sindacati Usa /’Nessuna tassazione senza rappresentanza’: il grido di battaglia della rivoluzione americana /117- [ASSOCIAZIONI ≠ SINDACATI costruiti per scopi di rappresentanza contrattuale / 118 Il radicale americano e il sindacato -> Radicali Usa contro leader sindacali reazionari che con la loro filosofia decadente hanno inquinato l’intero movimento. Il radicale sa che oggi, nonostante vi sia del marcio, il movimento sindacale continua ad essere senza ombra di dubbio [semplicemente in virtù del numero dei suoi aderenti = base di massa] uno dei più strenui difensori del sogno democratico e delle aspirazioni della gente comune /120 – Il lavoratore in quanto consumatore [= unionismo ordinario: due dollari di paga in più], in quanto essere umano, in quanto cittadino votante e in quanto genitore: bisogna vedere le persone come un tutto unico contro qualsiasi isolazionismo settoriale o settario / Da contrattazione collettiva in fabbrica a organizzazione di quartiere / PRO POPOLO AMERICANO ORGANIZZATO, INFORMATO, PARTECIPANTE, SEMPRE IN LOTTA
123- La crisi
124 I cinesi scrivono la parola crisi usando due caratteri: uno significa pericolo e l’altro significa opportunità. Insieme si leggono crisi /Il passato è morto e gli uomini non possono continuare a vivere come fantasmi / Sappiamo che…/ Sull’apatia del lavoratore americano medio / [Non bisogna cadere] nell’errore sostanziale commesso dalla grande maggioranza degli studi sulle persone che sono pieni di statistiche e descrizioni su qualunque argomento possibile e immaginabile, ma mancano di un elemento fondamentale, ossia le persone, ossia John Smith / 129 VITA (= CONCILIARE ANIMA E CORPO) vs SEMPLICE SOPRAVVIVENZA FISICA / Un sogno per cui combattere -> stile di vita urbano anonimo vs democrazia / PENSARE, SENTIRE, AGIRE PER PROPRIO BENEFICIO (vs OBBEDIRE)/ 131- Tocqueville sui pericoli della democrazia = potere dispotico degli apparati amministrativi / Pro governo liberale saggio ed energico / Sulla CIVILIZZAZIONE INDUSTRIALE (= DISOCCUPAZIONE, MALATTIE, CRIMINALITA’) / 133- Un popolo disorganizzato non può agire come unità / Non può esserci nessuna democrazia, se non una democrazia dinamica (= con partecipazione) / TORPORE, FRUSTAZIONE, ANGOSCIA DELL’ANONIMATO vs Incontro con una organizzazione di quartiere di una città usa del sud-ovest / 134- Leader territoriali + organizzazioni religiose e civiche / Fame emotiva di partecipazione diffusa tra la gente /136- AUTOMI UMANI vs ESSERI UMANI CON RESPONSABILITA’ FORZA E DIGNITA’ CHE COSTITUISCONO L’EREDITA’ DEI CITTADINI LIBERI DI UNA DEMOCRAZIA -> IN CIO’ COSTITUISCE IL COMPITO DI COSTRUIRE ORGANIZZAZIONI DI CITTADINI /La nascita di un’organizzazione che abbracciasse tutte le istituzioni, gli enti, i blocchi di potere e i gruppi di interesse che popolano la vita di una comunità / 137- Le organizzazioni di quartiere costruite secondo i metodi e la filosofia descritti in questo libro costituiscono oggi i gruppi di rappresentanza popolare più forti della nazione -> [Uscite sempre vittoriose dalla lotta contro famigerati blocchi di potere] /Queste organizzazioni di quartiere hanno raggiunto traguardi eccezionali e vengono guardate con paura e odio mortale da tutti i fascisti d’America, il che le fa splendere di gloria /
Parte II
141- Il programma
142- Che cosa succede quando le persone vengono riunite o organizzate …-> 1. Un’organizzazione genera potere; 2. Un programma comunitario può essere delineato per mezzo di un’organizzazione / Principi generali dell’organizzazione: fiducia nell’intelligenza delle masse / 143 PROGRAMMA = FORMA MENTIS DEMOCRATICA / CHANCE = OPPORTUNITA’+ POSSIBILITA’ (= POTERE) / Prendere decisioni e farle rispettare/ 144- Dare vita a un’organizzazione è il programma comunitario per eccellenza / 145- Errori degli enti comunitari tradizionali = Pensiero frammentato / 146- Eziologia del crimine / Affrontare le questioni di petto, con coraggio e con spirito militante vs offrire divertimenti invece che pane e burro / 148- AIUTARE LE PERSONE A RIBELLARSI vs AIUTARE LE PERSONE AD ADATTARSI [ALLA MISERIA] / Slum = tradimento sociale -> ‘Il vostro abbandono è il nostro degrado’ /1° fallacia: Il comitato di quartiere dato che non può estirpare i problemi alla radice ripiega su interventi migliorativi, irrilevanti e superficiali / 2° fallacia: mancanza di analisi dei nessi tra problemi, della relazione funzionale esistente tra comunità locale scena sociale più ampia, tra comunità e società-> forze che trascendono di gran lunga la situazione locale /152- Programma comunitario vs forze distruttive.
153- Leadership locale
153- Pro leadership locale = quelli che la gente del luogo vede con ammirazione come leader locali / ORGANIZZAZIONE = ALBERO -> LEADER = RADICI + PERSONE = TERRA -> L’ALBERO DEVE ESSERE SOSTENUTO DALLE RADICI E TROVARE NUTRIMENTO NELLA TERRA /Organizzare le persone = dialogare con loro + occasioni di incontro-> la gente parla attraverso i leader = RAPPRESENTANTI /154- Importanza della leadership autoctona / Motivi di naufragio nel fare organizzazione di comunità / Contro gli enti professionali formali che impongono la loro idea di progresso alla gente e quindi divengono marginali nella vita della comunità / ENTI ESTERNI, PROFESSIONALI O FORMALI -> Persone da loro selezionate in quanto da loro ritenute leader, non persone che la comunità ha definito e riconosce tali./154- Importanza della leadership autoctona /Motivi di naufragio nel fare organizzazione di comunità / Contro gli enti professionali-formali che impongono la loro idea di progresso alla gente e quindi diventano marginali nella vita della comunità /ENTI ESTERNI, PROFESSIONALI O UFFICIALI -> Persone da loro selezionate in quanto da loro ritenute leader vs persone che la comunità ha definito e riconosciuto tali / Comitati civici di quartiere, consigli comunitari o leghe di quartiere = frequentate da professionisti più simili a funzionari che a gente comune / 155- Succede che i funzionari degli enti assistenziali, considerandosi leader, vanno a caccia di coloro con i quali si possono perfettamente identificare / NATIVO DELLA COMUNITA’ ≠ LEADER DELLA COMUNITA’ / Professionisti e imprenditori (che non vantano alcun seguito) sono estranei alla gente del posto -> generali senza armata-> finiscono per essere riunioni mensili di uno sparuto gruppo di professionisti / PRESUNTI BENEFATTORI vs LEADER LOCALI AUTOCTONI -> Conoscere ben poco i problemi e non avere un reale interesse a risolverli / 157- FARE LE COSE PER LE PERSONE E NON CON LE PERSONE ERA INSOPPORTABILE / 158- Sulla rappresentanza / Leader ≈ sindacalista = vero leader comunitario con seguaci vs chi pretende di essere leader, nemmeno per cattiva fede ma perché è fuori di testa / BOSS DI QUARTIERE vs SERVIZI SOCIALI / 161- Innumerevoli leader locali che hanno un seguito di 20-30 persone / Bisogna entrare in confidenza con i gruppi di interesse (religiosi, sociali, sindacali ecc.) / Un leader a tutto tondo, uno che abbia un seguito di 50-60 persone /163- Leader autoctono = leader naturale / Il programma di un’organizzazione di quartiere / Sviluppo della leadership ( da parziale a leader a 360°) / Solo le persone e i loro leader possono costruire un’organizzazione di quartiere / FARE PER INVECE CHE FARE CON = APPROCCIO AUTORITARIO E ANTIDEMOCRATICO.
166- Tradizioni e istituzioni comunitarie
166- Le persone esprimono le loro tradizioni in larga misura attraverso le loro organizzazioni locali / Ogni sfera della vita comunitaria avrà un gruppo che la rappresenta ( da religiose…a ricreative…a nazionaliste) / L’organizzatore di comunità dovrebbe avere familiarità con le tradizioni di comunità più evidenti /167- ORGANIZZARE UNA COMUNITA’ = COSTRUIRE UN MOVIMENTO POPOLARE / ‘La democrazia è il rispetto dignitoso per le opinioni di ogni uomo’ (Jefferson) / Distruggere opinioni genera solo ostilità e conflitto / Pensiero sterile e speranzoso dei liberali che preferiscono partire da dove vorrebbero cominciare, piuttosto che dalle condizioni concrete con cui hanno a che fare -> ‘Un certo tipo di pianificazione è esattamente così: non parte [dalle condizioni concrete] ma dal presupposto di una ‘lavagna bianca’ che non è mai esistita né può esistere’ / Tradizioni popolari = conoscere pregiudizi, credenze e valori = aver chiaro chi è pro e chi è contro un’azione democratica costruttiva / 170- I gruppi etnici devono essere studiati e compresi / 169- Protestanti fondamentalisti vs cattolici di larghe vedute (= contro eccessi) / CONFLITTO DI VALORI TRA OUTSIDER E GENTE DEL LUOGO / 175- I gruppi costituiti in un quartiere / GRUPPI IN COMPETIZIONE TRA DI LORO IMPEGNATI IN UN’ETERNA LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA (= STATUS QUO) / Nuovo movimento = minaccia alla loro sicurezza che determina motivi di risentimento / DEMOCRAZIA = riconoscimento delle molteplici appartenenze -> democrazia = devozione dell’uomo medio a una serie di istituizioni vs devozione univoca e senza riserve allo stato totalitario / 177- ORGANIZZAZIONE DI QUARTIERE = ORGANIZZAZIONE DI ORGANIZZAZIONI -> COOPERAZIONE = ABBATTIMENTO DELL’ISOLAMENTO TRA I VARI GRUPPI / Unire le forze vs spezzarci le gambe a vicenda / 179- Lo scopo di un’organizzazione di quartiere è porre rimedio a tutti qui problemi che nessuna singola organizzazione è stata abbastanza grande e forte da riuscire a risolvere da sola
181- Tattiche organizzative
181- [Pro futuro dove onestà = virtù e non sinonimo di stupidità] /182- Il radicale è mosso dall’amore dei suoi simili, che poi diventa cinismo e disillusione di fronte alle sconfitte: ragion per cui alcuni socialisti di fronte al fallimento dei propri piani sono poi diventati fascisti / IL RADICALE NON COMBATTE PER SE STESSO MA IN NOME DI UN’IDEA / 184- Oggi il sistema interpreta la povertà come segno di fallimento personale / 185- EGOISMO vs DIGNITA’ E BUONO NEGLI ALTRI / CORRUZIONE = AMBIZIONE E INTERESSE PERSONALE / La storia ha riabilitato i radicali come i più saggi tra gli uomini/ 186- Innato altruismo che alberga in tutte le persone / Conflitti interiori che sfociano in atteggiamenti irrazionali altamente nevrotici: una spirale patologica di razionalizzazioni / 188- OGNI OSTACOLO NASCONDE DEI VANTAGGI / Individualismo sfrenato (= legge della giungla ) vs esprit de corps / Pro organizzazione cooperativa di quartiere / Il problema fondamentale era la gioventù che cadeva nelle grinfie della malavita / 193- Adesioni egoistiche all’organizzazione di quartiere [Chiese, imprenditori, sindacati] -> poi apprendono che il loro benessere dipende da quello degli altri / Mancanza di un autentico interesse per la dignità delle persone: le persone non possono essere prese in giro a oltranza / 198- Una campagna organizzativa portata avanti in modo che fosse la gente del luogo a fare una diagnosi dei problemi che l’affliggevano / NOI DI QUAGGIU’ SFAMIAMO LA VACCA E LORO LA MUNGONO / LUCE IN FONDO ALLA STRADA vs FIACCOLA ACCESA DAGLI ABITANTI (vs FARO DI LUCE ACCESO DA ESTERNI AL GRUPPO) / L’organizzazione di comunità e il contesto sociale complessivo di cui ogni individuo o gruppo fa parte / [Compromessi fra gruppo-individuo e contesto sociale] / Relazione funzionale tra individui-gruppi e la loro comunità / Organizzazione di comunità vs comitato di quartiere tradizionale / 200- Gli ostacoli che si frappongono alla costruzione di un’organizzazione di quartiere / 201- IMPORTANZA DEL PRINCIPIO DI IDENTIFICAZIONE PERSONALE [= PARTECIPAZIONE INTEGRALE?] / 202 – TUTTI I GRUPPI HANNO FAZIONI, MAI DIMENTICARLO QUANDO SI FANNO DISCORSI / 203- Essere invitati dall’amministrazione in carica e poi ripudiare pubblicamente ogni relazione con essa significherebbe commettere un’azione imperdonabile da parte di entrambe le funzioni [-> Tutte le fazioni odiano il traditore] /204- Una dichiarazione d’intenti che fosse espressione diretta dei cittadini ( = partecipazione dal basso) -> fogli di voto sul programma distribuiti dappertutto anche sui giornali) / 205- Sul lavoro organizzativo [Cfr. E. Ostrom e il governo dei beni collettivi] / Programma come risultato della consultazione della comunità / Quanti hanno come obiettivo solo la manipolazione fine a se stessa o magari obiettivi antidemocratici.
208- Tattiche d’azione
208- Un’organizzazione di quartiere è un gruppo di conflitto . La sua unica ragion d’essere è dichiarare guerra a tutti i mali che causano sofferenza e infelicità. Combattere in nome di quei diritti fondamentali che garantiscono una vita dignitosa-> per lo più secondo procedure legali, ma in tutte le guerre arriva il tempo in cui la legge è troppo flebile per essere udita nel frastuono / Organizzazione di quartiere come nuovo gruppo di potere che viene visto come un’intrusione e una minaccia dal sistema, non è un gioco filantropico o un’imbellettatura da servizi sociali /LA DEMOCRAZIA E’ UN GOVERNO CHE RISPONDE COSTANTEMENTE ALLA PRESSIONE DEI CITTADINI (= persone e gruppi in grado di esprimere e formulare i propri bisogni) / Un’organizzazione di quartiere ragiona in termini di chirurgia sociale, non di ritocchi cosmetici / ORGANIZZAZIONE DI QUARTIERE CONTRO AVVERSARIO CHE NON CONOSCE LE LEGGI DEL FAIR PLAY = LEGGI DELL’ETICA / Gli stessi motivi per cui le nazioni sono scese in guerra una generazione dopo l’altra /210- Una guerra non è un dibattito intellettuale e nella lotta contro i mali sociali non ci sono regole di fair play-> Gli accordi minimi di decenza non derivano da un senso di dignità, bensì solo dalla paura. E’ il timore di rappresaglia a far sì che i prigionieri ricevano un trattamento minimamente dignitoso e che entrambe le parti si guardino dal ricorrere ad azioni inumane / Nella nostra guerra contro i mali sociali non c’è spazio per il compromesso/ Contro i liberali e i loro capricci intellettuali, che non comprendono i sentimenti delle persone comuni / 215- Uno sciopero che coinvolgeva un’intera comunità e ogni singolo consumatore / 225- [QUANDO SEI DEBOLE] ATTIRA L’AVVERSARIO NEL VORTICE DELLA TUA IMPREVEDIBILE CONFUSIONE / 226- Ottenere una vittoria non basta, bisogna anche permettere agli animi di sfogare le passioni ardenti che li infiammano / La tradizione [per es. la famiglia] è il punto di partenza per le tattiche del conflitto-> Che le tradizioni svolgono un ruolo di fondamentale importanza nel dar forma alla vita dell’uomo è una verità comunemente accettata.
229- Educazione popolare
229- Lo scopo primario di un’organizzazione di quartiere è educativo [Tutti i membri – di diverse religioni, giri d’affari, diverse nazionalità- hanno occasione di conoscersi.-> Si arriva per lo meno a non fraintendersi, se non a una comprensione ottimale / 230- Imprenditori, sindacati, chiese come gruppi di interesse / L’organizzazione è convinta che non appena le persone hanno la possibilità di conoscersi come esseri umani, invece di percepirsi come simboli o statistiche, si instauri inevitabilmente una relazione umana [vs pregiudizio] che porta con sé una vasta gamma di comportamenti umani /232- Relazioni umane e legame di identificazione -> conoscersi umanamente = personalmente / 233- Leader naturali [= fili d’erba più lunghi tra le radici della democrazia americana]vs enti esterni pieni di buone intenzioni / 241- Quando molte persone danno il loro contributo alla comprensione di qualcosa -> Molte volte qualcuno sarà in disaccordo con te non perché l’hai detto, ma per il modo in cui l’hai detto / 244- Imparare sulle procedure governative / 245- Razionalizzazioni o auto giustificazioni di azioni che abbiamo già compiuto vs educazione popolare per ragionamento, logica, lezione frontale -> Fai in modo che si muovano nella giusta direzione per prima cosa. Più avanti spiegheranno a se stessi perché si sono mossi in quella direzione e quella spiegazione sarà per loro il processo di apprendimento migliore di qualsiasi altra cosa potremmo fare /
250- Osservazioni sulla psicologia dell’organizzazione di massa
250- Sull’organizzazione di un movimento popolare -> E’ impossibile rischiare di dare troppa enfasi all’enorme importanza di lasciare che le persone facciano le cose da sé -> 250 – La differenza che intercorre tra i sentimenti di una persona che abbia acquistato una macchina pagandola di tasca propria e quelli di qualcuno che abbia ricevuto la macchina in regalo : la macchina significa molto di più per chi l’abbia comprata con i propri sacrifici -> La medesima reazione psicologica occorre in tutti gli esseri umani nei confronti di tutte le cose. Ciò che ottieni con i tuoi sforzi è davvero tuo. E’ parte di te, saldato e legato a te tramite le esperienze che hai attraversato per ottenerlo / DIGNITA’ UMANA = ARDENTE DESIDERIO DI AVERE PERSONALMENTE CONTRIBUITO ALLA CREAZIONE E ALL’OTTENIMENTO DI QUALSIASI OGGETTO DEL DESIDERIO / Raggiungere traguardi per mezzo della propria intelligenza e dei propri sforzi è ciò in cui consiste una vita dignitosa. Significa vivere da esseri umani. [VITA DIGNITOSA vs VITA INDIGENTE = VITA POVERA?]-> Desiderio umano di nutrire rispetto per se stessi /OPERE ASSISTENZIALI = OPERE INFERNALI /256- Fraintendimento del concetto di partecipazione popolare -> La partecipazione popolare nelle organizzazione di quartiere più potenti oscillava tra il 5 e il 7% /257- Criteri per stabilire chi partecipa / 259-Nell’America odierna una partecipazione (giornaliera o frequente) del 5% è un fenomeno straordinario [la partecipazione normale è tra lo 0, 25 e l’1% [vs Mosca dove la popolazione è impegnata (= partecipa) al 50%]-> apatia come malattia fulminante che intacca la democrazia / Un’organizzazione di quartiere è un movimento che cresce continuamente / Il programma di un’organizzazione di quartiere non conosce limiti, che siano geografici, filosofici o sociali vs Comitato di quartiere di stampo tradizionale o settario [metodo tradizionale di organizzazione] / Il comitato di quartiere di stampo tradizionale è un tipo di organizzazione che non mette a disposizione valvole di sfogo per gli impulsi aggressivi delle persone vs la funzione primaria di un’organizzazione di quartiere, che è quella di trasformare gli impulsi aggressivi in cooperazione -> Se gli impulsi aggressivi rimangono dentro l’organizzazione si trasformano in faide, ostilità, collasso generale / ORGANIZZARE E’ IN ULTIMA ANALISI DISORGANIZZARE [Ogni organizzazione implica il passaggio attraverso una fase di disorganizzazione] vs organizzazione di un’istituzione di copertura per conto di altri gruppi di interesse.
265- Radicali all’azione
266- Le speranze dei radicali nel mondo hanno dato i loro frutti nella rivoluzione americana / La questione fondamentale della democrazia è se si crede o meno in essa-> La democrazia come modus vivendi è stata accettata da un punto di vista intellettuale, ma rigettata da quello emotivo (…) I pochi che hanno il potere temono i molti e i molti non hanno fiducia gli uni negli altri / 267- Tutti questi leader sono diffidenti nei confronti delle masse, lasciano le masse inerti, obnubilate- altrimenti sei un rosso, un radicale / Nel passato masse a cui è stato negata l’opportunità di partecipare, che sono state demoralizzate, che sono state mute tanto a lungo da perdere l’uso della parola / PERSONE SOLE = DEMOCRAZIA MORTA / 268- Persone la cui dignità e forza innate si sono atrofizzate per il poco uso e che andarono dietro a un dittatore come se fossero schiavi / Gli ideali del sogno americano sono congelati sotto una coltre di freddo cinismo / 269- Una democrazia che manchi di partecipazione popolare muore di paralisi / 270 [20 milioni di Americani organizzati contro 100 milioni di disorganizzati] / Scena americana e negazione e censura della partecipazione popolare / La speranza della democrazia risiede nell’autoeducazione del popolo, in un popolo che non sia solo informato, ma anche partecipante / Ci sono braci ardenti tra le ceneri del sogno americano/ 271- L’unica speranza della democrazia è che sempre più persone e gruppi diventino capaci di esprimersi ed esercitino pressione sul loro governo / 270- Il fuoco, l’energia e la vita della democrazia consistono nella pressione popolare / 271- Le persone possono partecipare solo se hanno il loro programma e il mezzo attraverso cui esprimersi e realizzarsi / ‘Noi, gente comune, forgiammo il nostro destino con le nostre mani’ [cooperazione vs competizione] / 272- La fede senza la speranza ha vita breve. L’organizzazione di quartiere costituisce l’apparato tramite il quale le persone possono realizzare il loro programma. Essa ha in sé l’immenso potere delle persone che lavorano per se stesse . Anche la leadership è la loro, sono i loro leader naturali / Creazione di un mondo a misura d’uomo dove milioni invece che pochi possono vivere in dignità, pace e sicurezza / 273- Due critiche all’organizzazione di quartiere: 1° pericolo-> organizzazione = rivoluzione, ma rivoluzione ordinata invece che rivoluzione improvvisa, disordinata, turbolenta e sanguinosa; 2° pericolo -> organizzazione di quartiere = grande gruppo di potere che potrebbe cadere nelle mani di demagoghi fascisti /274- La strada che porta al fascismo è lastricata di apatia, frustrazione, disperazione, senso di inutilità e sconforto di masse di cittadini / Le persone possono imparare ad aver fiducia in se stesse / LA VERA DEMOCRAZIA E’ DISORDINE / 275- La forza invincibile che risulta dall’unione di tutte le pressioni popolari intrinseche ai cittadini e alle loro organizzazioni vs geloso isolamento delle varie istituzioni popolari (sindacati, business organizzato, religioni organizzate) nel risolvere le questioni fondamentali /277- I sindacati, il movimento operaio e la religione cristiana non furono in grado di impedire che il fascismo e la guerra si abbattessero sull’Europa -> Speranza di pace, sicurezza. Felicità / 278- Compito: costruire organizzazioni di quartiere, ampie e radicate, che vadano ad abbracciare sia le singole persone che le loro innumerevoli organizzazioni / Pro educare la nostra gente affinché raggiunga un livello tale di competenza da poter compiere scelte critiche intelligenti su ciò che è vero e ciò che è falso.
280- Statuto dell’organizzazione di quartiere (Organizzazione non a scopo di lucro)