
3- La triade sociale
4- [Analisi Sylos Labini ≠ tendenze attuali della stratificazione sociale / 5- Ricolfi con la sua ‘Società signorile di massa’ ha individuato la tendenziale crescita della rendita-> ascesa e caduta della classe media: non è corretto oggi considerare la classe media come il baricentro della società / Difettiamo di un’analisi a tutto tondo dei nuovi strati sociali = aspetti remunerativi + credenze / Crisi dell’élite economica e politica espressa dalle crisi finanziarie e bancarie dopo il 2008. In questo contesto, l’élite -imprenditoriale e RENTIER- si è separata dalla classe media, impoverita e impaurita, tornando a una condizione sociale ottocentesca con due zone sociali contrapposte; la città dei nobili e del potere da una parte e quella del commercio e del guadagno a rischio [piccola borghesia?] dall’altra. L’élite ha mantenuto il suo stile di vita, il suo privilegio immune dalle crisi ricorrenti [senza ricostruire] quel tessuto dell’etica professionale, delle ‘buone opere’ che contribuiscono al benessere sociale e della fiducia razionalmente controllata (…) La crisi della classe media, che produce e risparmia, è anche il frutto della caduta dello spirito di comunità della borghesia cittadina proprio di una fase di urbanizzazione anomica, estensiva e caotica. Allo stesso l’espansione dello strato che denomineremo neoplebe è il frutto anche della delusione degli strati declassati nei confronti di una escatologia e di una fede collettiva in un riscatto sociale cui aspirare. SONO FORME NUOVE DI DISTINZIONE SOCIALE, QUELL’HABITUS [= L’habitus (≠ campo) è l’insieme di predisposizioni e schemi di pensiero, frutto di condizionamenti sociali, che media le scelte degli individui. Prodotto della storia, l’habitus è anche “produttore di storia”, poiché genera pratiche individuali e collettive “conformemente agli schemi generati dalla storia” Pierre Bordieu] CHE RIVESTE GLI APPARTENENTI AI DIVERSI STRATI E LI DIFFERENZIA L’UNO DALL’ALTRO e che per essere comprese richiedono un lavoro di scavo à la Pierre Bordieu (ma prima ancora à la Balzac!) / Ancora non disponiamo di una buona analisi sul rapporto conflittuale tra i valori e le concezioni del mondo di diversi strati (à la Weber-Simmel-Marx) [4- Il termine ‘strato’ è qui e nel seguito usato come categoria generale rispetto alla classe, che è un caso speciale di strato legato ai rapporti di produzione (cfr. T. Geiger)] / ‘agonismo e concorrenza per tutti’ = pensiero unico neoliberale vs pluralismo conflittuale (che tenga conto degli interessi di preda di certi gruppi, della rivendicazione di riforme sociali, dell’interesse comune, come è stato sempre fatto dai classici per le società a noi precedenti)/ 7- [L’analisi portata avanti nel libro si basa su dati ISTAT dalla situazione pre-crisi finanziaria (2008) a pre-crisi pandemica (2020) -> indagine campionaria: 93000 interviste di cui più di 23000 occupati] / La variabile principale utilizzata nell’indagine è la professione (…) Il criterio è il livello di competenza ,definito a partire dalla natura del lavoro (manuale, intellettuale ecc.) e dal grado di conoscenza necessario per il suo svolgimento, acquisita per via formale o tramite esperienza. I livelli di competenza sono quattro. Il primo è quello dei lavori di routine di natura manuale, svolti con mezzi di produzione elementari, spesso legati alla fatica fisica. L’ultimo è quello delle professioni che sono chiamate alla soluzione di problemi o a processi decisionali complessi tali da richiedere un corpus di conoscenze teoriche e pratiche. Le conoscenze e le competenze richieste sono di solito ottenute con un percorso di istruzione pari o superiore alla laurea di secondo livello [Cfr. EQF (=European Qualification Framework) e i livelli QEQ (= Quadro Europeo delle qualifiche)
| Livello | Conoscenze |
| 1 | Generale di base. |
| 2 | Pratica di base in un ambito lavorativo o di studio. |
| 3 | Conoscenza di fatti, principi, processi e concetti generali, in un ambito lavorativo o di studio. |
| 4 | Conoscenza pratica e teorica in ampi contesti, in un ambito lavorativo o di studio. |
Tali criteri permettono di distinguere la diversa intensità di conoscenza incorporata in ciascuna professione, nonché i livelli di comando e controllo che, in via generale, ciascuna professione esercita sulle altre. Per questa via è possibile leggere le professioni come una forma di relazione non solo economica ma anche sociale. Le professioni sono ordinate secondo livelli crescenti di disaggregazione. Il modello che utilizziamo nella nostra analisi utilizza 129 classi professionali che aggreghiamo in -> Tre strati principali di professioni:, élite, classe creativa, neoplebe. / 11- Come si forma e come si combina nel tempo la visione del mondo di queste tre classi: élite, classe creativa intermedia, classe non privilegiata [perché ai margini] /
11-Per l’élite a fare la differenza non è la competenza ma l’appartenenza / 12- Nell’800 c’era un nesso tra classi della conoscenza e funzionariato politico (modello dell’università humboltiana)-> Cfr Weber su conoscenza specializzata e burocratizzazione /13- Ma ormai l’élite è largamente inconsapevole di tale retaggio illuminista e borghese. In Italia (…) almeno dagli anni Novanta in poi l’élite economica e quella politica si sono identificate con una variante locale del populismo, che crede nel denaro e nel privilegio come modello ostentato per mettere il popolo, la neoplebe, in stato di servitù volontaria. Nell’acquiescienza di gran parte dell’élite politica questo modello ha generato un ‘sistema di corte’ i cui premi più diffusi sono il denaro la ‘cooptazione’ dei cortigiani in incarichi ufficiali ed istituzionali -> La ripresa di un modello servo-padrone pre-moderno e pre-borghese/ 13 Non ci sono super ricchi in italia, dove domina il capitalismo familiare : 15 Successo riproduttivo bioculturale dell’individuo (personalità etnica, culturale, religiosa) = un’identità più stabile di quella che passa attraverso l’appartenenza a diverse associazioni/ 15 C’è da dire che l’élite economica italiana è stata fin qui capace di coniugare progettazione e produzione, disegno e manifattura, ha avuto un’impronta più culturale rispetto ad altre élite nazionali. (Su tutti vale l’esempio di Milano): (…) Un ponte che si è interrotto ma che andrebbe ricostruito, tanto più nell’epoca dell’economia cognitiva guidata dal digitale / Crisi e aspetti oscuri dell’intreccio tra élite politiche ed élite economiche -> 16- Le élite perdono il senso dello Stato -> L’aristocrazia finanziaria ha preso possesso del mondo [Cfr. Marx in Le lotte di classe in Francia:] i guadagni e i piaceri dell’aristocrazia finanziaria erano malsani come quelli della plebe [ N.M.rubare e fornicare] / Una chiave interessante per capire la paradossale alleanza tra élite e neoplebe contemporanea. Guardiamo [anche] alla caduta di linguaggio della classe dominante: una cartina al tornasole per capire il declino dell’élite economica e politica/ 17– In Italia più che altrove prima la televisione commerciale e poi i media digitali hanno espresso un LIVELLO DI VOLGARITA’ che unifica verso il basso élite, piccola borghesia e neoplebe in un unico metalinguaggio pratico. L’insulto pronunciato in televisione e nei social media SOSTITUISCE l’atto ufficiale di nomina con cui si concede un titolo. Entrambi, l’insulto e la nomina, sono atti di istituzione o di destituzione fondati socialmente.
17- Prima dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione, l’individuo creativo è il Faust di Goethe, colui che ha un pensiero e una volontà rivolti a uno scopo. Il suo alter ego è Prometeo, il titano che porta la tecnica agli uomini. E da quando è Prometeo a primeggiare è la creazione come impresa tecnica a occupare pienamente la scena / In sociologia il termine ‘creativo’ è stato introdotto da W. Thomas e F. Znaniecki in The Polish peasant in Europe and America (1918-1919). Nella grande trasformazione sociale prodotta dall’immigrazione e dall’urbanizzazione di inizio novecento [vs società più chiuse e castali come quelle europee e asiatiche]emergono tre tipologie di individui: il filisteo, il bohémien e il creativo. Rispetto ai primi due rigidamente tradizionalisti o incoerenti, l’individuo creativo trova in sé le risorse per un avanzamento sociale, per la ricerca di scopi definiti, esprime una maggiore capacità di adattamento che lo aiuta ad aver successo nella vita. La personalità più sistematiche del creativo lo avvicina all’individualismo strumentale, a colui che domina la società industriale attraverso istituzioni o norme sociali ben precise./ 18- Creativo è un individuo , un tipo: l’inventore contrapposto all’uomo che ‘tira a campare’, l’innovatore [Schumpeter], il professionista della conoscenza applicata (P. Drucker). Ma da qui a diventare una classe il salto è grande. Presuppone un’autosostituzione, cioè la trasformazione di un ordine sociale dato o dei suoi sistemi parziali ad opera di processi interni (Luhmann) (…) Quali fattori possono promuovere questo processo di autosostituzione? 1. Fattori di tipo esogeno (per es. crisi climatica); 2. Fattori di tipo endogeno: i creativi sono aperti, liberal, progressisti, ma non hanno ancora acquisito una responsabilità che li ponga al centro della vita politica (Cfr. Florida che calcola i creativi in Usa come 1/3 delle forze di lavoro vs 2/3 di classi di servizio post industriali, a bassi salari, precarie-> Una quantità non troppo dissimile da quella da noi calcolata per l’Italia) / [Esperto ≠ potente <- COMPETENZA = CUM PETERE =CHIEDERE INSIEME ] PRIMATO FUNZIONALE DELL’ECONOMIA CON ESITI CATASTROFICI VS PRIMATO FUNZIONALE DELLA CREATIVITA’ DI ORIGINE TECNICO-SCIENTIFICA /20- E’ difficile immaginare un ruolo da classe generale per i creativi [= giornalisti (freelancer, lavoratori della conoscenza) + ricercatori ed esperti-> capacità di innovare + messa in discussione dei diritti di proprietà] [->Marx, Opere filosofiche giovanili ->Perché una classe sia in grado di occupare una posizione emancipatoria [ e nessuna classe potrebbe occupare questa parte nella società” a meno di provocare in sé e nella massa UN MOMENTO D’ENTUSIASMO , un momento nel quale essa fraternizza e si confonde con la società in generale, si identifica con essa e viene sentita e riconosciuta come la RAPPRESENTANTE UNIVERSALE di tale società(…) un momento nel quale questa classe è la testa e il cuore della società”] vi deve essere una polarizzazione di classi: “Bisogna che una determinata classe sia la classe dello scandalo generale, la personificazione delle barriere universali; bisogna che una particolare sfera sociale si identifichi con la CRIMINALITA’ notoria dell’intera società, cosicché la liberazione da tale sfera appaia come l’emancipazione universale . Affinché UNA classe divenga la classe della liberazione PAR EXCELLENCE, bisogna al contrario che un’altra classe diventi notoriamente la classe dell’asservimento”. Questa, secondo Marx, era la situazione della Francia prima del 1789./[Una classe che non rivendichi un TITOLO STORICO, UN DIRITTO particolare, poiché non ha subito un TORTO PARTICOLAR, bensì l’INGIUSTIZIA DI PER SE’, ASSOLUTA, una classe che non possa più appellarsi a un titolo STORICO, BENSI’ AL TITOLO UMANO]
20- Neoplebe e processo di scivolamento dell’intera società verso il basso / La povertà riaffiora nell’intera società/ Classe ‘proletariode’ in M. Weber e T. Geiger /21- Fasce di popolazione prive di formazione adeguata, di skills e conoscenze oggi necessarie / 21 Lavoro permanente (Hegel) vs Lavoro precario
]
22- Le linee di frattura
22-INCLUSI vs ESCLUSI: I meccanismi di mercato fanno crescere le distanze, quindi vanno corretti / 23- Dagli anni ’90 assottigliamento della classe media in cui si riconosceva il 60% della società /La disconnessione oggi tra sapere e potere ( vs università humboltiana) è il fenomeno emergente del nostro tempo: chi è incluso nella conoscenza non è affatto incluso nel potere, che segue una logica propria, autoreferenziale / Il potere si impossessa del sapere e lo usa ai propri fini-> algoritmi / Classe creativa = sapiente ma priva di potere -> erede della società civile di Hegel /24- Utente e provider delle piattaforme come casi estremi di autoasservimento e autosfruttamento / 25- Una politica pubblica efficace può ridurre l’esclusione sociale e limitare la creazione di bad jobs /

25- Neoplebe e mansioni elementari di cura, assistenza, pulizia,produzione / La quota del reddito nazionale che va ai laureati e al lavoro dequalificato /Quando parliamo di educazione parliamo anche di inclusione sociale nella cittadinanza /RICCHEZZA PARASSITARIA DELL’ELITE vs RICCHEZZA CREATA DAL LAVORO /26- Lavoro schiavistico a basso costo in Oriente-> per es. neoaccumulazione primitiva in Cina / 28- Pro riforma diritto societario che includa i creatori di valore [creativi?] nella proprietà dell’impresa /
27-COSMOPOLITI vs LOCALI : Dopo la caduta del muro di Berlino, negli anni ’90, si cominciò a parlare di una ‘cultura mondiale’. I più avvertiti osservarono che a guardar bene non era in atto alcun processo di uniformazione: semplicemente la diversità si presentava organizzata. Per la prima volta il mondo appariva come un unico network di relazioni sociali e tra le varie regioni -o continenti- si era creato non solo un flusso di persone o di beni , ma una condivisione di significati (o almento di conoscenze).Per la verità erano le città ad integrarsi attraverso fitti scambi economici e a costituire una rete di città globali / Cosmopoliti- locali in Merton =orizzonte nazionale vs orizzonte locale /28- Negli ultimi trent’anni sono comparsi sulla scena mondiale nuovi attori cosmopoliti. Imprese come Google, Apple, Facebook e Amazon hanno letteralmente occupato la rete eternet diventando i principali intermediatori globali (…) Mai un’impresa aveva, alla stregua di un impero, creato un unico avvolgente network per miliardi di consumatori. Amazon è un commerciante elettronico che cattura il 46% del mercato mondiale ecc./29- Liberalismo e dominanza dei cosmopoliti sui locali / LOCALI = POPULISTI = DIFENSORI DEI CONFINI/ 30- Utopie millenaristiche dello Stato mondiale / Locale (= di breve periodo ) vs Cosmopolitico (= di lungo periodo) /
32- CONCENTRATI vs ESTESI: Il capitalismo procede per differenziazione, non per omogeneizzazione / Tutto è mescolato come in un puzzle: 34- Tutte le nostre categorie d’analisi vanno riviste in modo non dicotomico / 34- La centralizzazione della popolazione precede il mercato e il capitalismo /
37- L’analisi quantitativa
37- Schumpeter definiva il capitalismo come una tempesta perenne (1954) / Mannheim e il concetto di generazione sociale -> Tre generazioni: 1. 1950-1965 (Trenta gloriosi) = 21% del campione; 2. 1965- 1987 (Post-industrializzazione) 44% del campione; 3. 1988- 2020 (New comers) = 33% del campione / 40- Diritti e doveri (S. Weil) / 41

La media nazionale qui sopra presenta però forti differenze territoriali / 44- Classe creativa = Intelligenz = lavoro dello spirito / 45- Piuttosto specifici appaiono i caratteri del substrato di servizio della classe creativa. Esso è prevalentemente femminile e giovane -> ciò che connota in assoluto questo strato è la concentrazione di soggetti con laurea triennale o vecchio diploma di laurea (13%, più del doppio rispetto alla media). Non manca la presenza [dei creativi, oltre al settore pubblico] anche nell’industria e nei servizi ad alto valore aggiunto: il 71% degli occupati nella programmazione televisiva, il 41% nella produzione di software, il 30% nei servizi di informazione, il 40% nelle imprese di distribuzione e di gestione di acqua e energia / 46- L’articolazione interna della neoplebe segnala alcune differenze rilevanti in relazione alle dinamiche di ciò che veniva un tempo definito come ‘ceto medio-basso’ o classicamente petty bourgeoise [specie in relazione alle nuove tecnologie digitali] / 47- Max Weber e gli strati sociali bisognosi di redenzione e di vendetta- risentimento / 48-Ci troviamo qui nella parte inferiore della scala del prestigio sociale, in bilico tra uscita dal mercato del lavoro, sfruttamento, insicurezza (…) Sono giardinieri, badanti , svolgono lavori di fatica nello smaltimento dei rifiuti o come salariati agricoli, nelle attività di stoccaggio e di supporto nei trasporti, nei servizi postali e nelle attività di corriere. Una classe dall’esistenza precaria e incerta, con ogni probabilità sottostimata per effetto dell’economia sommersa e del lavoro irregolare, forse in bilico tra lavoro regole e illegale, sottoposta in modo evidente alle logiche di un mercato con deboli regolazioni: sono i servants delle élite e della classe creativa/ 49- Segmenti della neoplebe sono una parte degli ex ceti medi del consenso / 51- Il dato più sorprendente è il drastico calo del peso quantitativo delle élite / 52-Elite = -controllo e + smaterializzazione e finanziarizzazione / Competizione tra élite culturali e scientifiche e quelle del potere economico, finanziario e burocratico /La classe creativa cresce nonostante la crisi-> Crescita selettiva: -scientifico-tecnica e + manageriale-gestionale / 53- Proletariato cognitivo di tipo ‘proletarioide’ (M.Weber) / 54- 88% di freelance creativi/ L’intellettuale e il senso durevole alla propria vita per M. Weber / 58- Oscillazione tra lavoro regolare e irregolare / ANALISI DELLA SEGMENTAZIONE SOCIALE IN TERMINI DI CLASSI, CETI, GRUPPI in riferimento a 1. Stili di vita, di consumo, riproduzione sociale, prestigio ≠ 2. Con riferimento alla distribuzione del reddito / 60- Le élite declinano ma concentrano redditi, ricchezze e soddisfazione nel lavoro / 61- Il pubblico [= lo Stato] è corresponsabile di diseguaglianze e della riproduzione dei ceti medi e medio-alti vs il privato dove sembrano all’opera meccanismi di polarizzazione e di pauperizzazione dei vecchi ceti medi / Le articolazioni della neoplebe = classe de-privilegiata vs élite e classe creativa / UNDERCLASS e OUTCASTS (emarginati) /62- Nell’élite le donne sono quasi escluse dal quintile del reddito più elevato / 63- Per A. Smith la povertà coincideva con la vergogna di mostrarsi in pubblico-> oggi invece l’uscita dal mercato del lavoro non coincide con l’uscita dallo spazio pubblico e collettivo /La neoplebe è disomogenea ma prevale il risentimento e la sfiducia, verso chi sta sopra e chi sta sotto (invidia sociale + paura del diverso) -> E’ evidente il pericolo che questa galassia rappresenta per la società civile che compone l’universalità formale hegeliana, quella combinazione di individui autosufficienti dotati di bisogni, sicurezza per sé e proprietà e giustizia. Eppure l’idea di educare la neoplebe è emersa in forma moderna solo in pochi pensatori, tra cui Gramsci nella Questione meridionale (1966) /64- Non sembra esserci alleanza oggi tra élite e classe creativa -> Sembra impossibile l’alleanza tra classe creativa e neoplebe per stili di vita ed espressivi opposti e per conflitti su distribuzione di opportunità in sfera economica e sociale / 65- La classe creativa è invece pienamente l’erede della società civile hegeliana / Neoplebe solida alleata dell’élite (su ecologia, ambiente e beni comuni) che ha condotto il mondo verso esiti catastrofici -> contro le soluzioni rischiose e speculative del capitalismo finanziario e tecnologico /PRO NUOVA PAIDEIA /Pro nuovo modello Europa oggi schiacciata tra neoliberismo USA e neodispotismo Cina /
66- La proiezione territoriale
67- Distribuzione dei tre strati nel territorio italiano / 68- Rafforzamento del Nord-Ovest come SPAZIO DEL COMANDO (élite) rispetto a NE e Centro /71- [Riassunto variazione stratificazione nei territori:] Nel NO le élite presentano una diminuzione minima, con scarti significativi rispetto alla velocità del declino nelle altre ripartizioni. Nel NE si osserva la massima crescita della classe creativa con valori simili al Centro. Al contempo la neoplebe cala in modo sensibile. Nel Centro la classe creativa cresce significativamente , anche se non al ritmo del NE. Le trasformazioni sono profonde per quanto riguarda il declino sia delle élite sia della neoplebe. Il Mezzogiorno perde soprattutto l’élite e riproduce la neoplebe.
72- Sociografia degli strati: SPAZIO DEL COMANDO (Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Val d’Aosta), SPAZIO DELLA NEOPRODUZIONE E DELLA CREATIVIZZAZIONE, SPAZIO DELLA DIPENDENZA / Base economica post-industriale: finanza e assicurazione, servizi alle imprese, informazione e comunicazione / 73- Lo spazio del comando concentra il prodotto interno lordo (PIL) / 74- NE classico (Veneto, Friuli, Trentino)-> La crescita dei laureati della classe creativa è da connettere al tramonto del sogno del NE, ovvero della speranza di diventare in larga misura tutti piccoli e ricchi imprenditori -> nuove domande di consumo vistoso da parte delle famiglie / NUOVI TIPI DI CONOSCENZA ( FORMALE, UNIVERSALISTICA, COSMOPOLITA) CHE SONO RICHIESTI DA UNA BASE PRODUTTIVA ORIENTATA ALL’ESPORTAZIONE / Post distretto industriale vs distretto industriale tipico (= piccola impresa) / Diversità nei comportamenti elettorali di grandi e piccoli comuni (capitale civico?) /
76- Lo SPAZIO DELLA DIPENDENZA è il Mezzogiorno -> Il PIL pro capite è ampiamente inferiore alla media nazionale / LA RIPARTIZIONE IN TRE SPAZI NON DEVE ESSERE ASSUNTA COME UNA REALTA’ IN SENSO ONTOLOGICO, MA PIUTTOSTO COME UN’EURISTICA / 77- Particolarità di Abruzzo e Basilicata / Aree interne vs modelli di sviluppo di successo / 78- Neoplebe del lavoro del lavoro manuale produttivo (Veneto, Friuli, Marche, Abruzzo, Basilicata, Molise) -> neoplebe privilegiata (=aristocrazia) impiegata in processi robotizzati + lavoro intellettuale improduttivo (vecchio ceto impiegatizio) + proletariato dei servizi manuale-produttivo o improduttivo / 80 Regioni del Sud e del Nord con debole presenza di élite e creativi ma non tutte le regioni meridionali sono sottorappresentate in termini di élite e creativi (Cfr. il ruolo delle aree metropolitane) / Credenziali educative spesso non presenti nell’élite di comando / Operano dunque meccanismi selettivi all’accesso per le élite che risultano discriminanti a livello di genere, piuttosto che di competenze maturate durante la formazione / Dal punto di vista metodologico occorre notare che le serie temporali hanno un carattere ciclico molto accentuato che rende imprudente l’analisi di tendenza
85- Classe creativa in Lombardia (robotizzazione, ingegneria, scienze quantitative) vs Classe creativa nel Lazio (discipline linguistiche e artistico-espressive, Rai, Istituti di ricerca) -> 87- Declino dello strato operaio nel Lazio / Lo SPAZIO DELLA NEOPRODUZIONE E DELLA CREATIVIZZAZIONE / 90- Articolazione produttivo-improduttivo della neoplebe: 1. IMPIEGATIZIA = vecchio ceto impiegatizio (103- neoplebe improduttiva); 2. DEI MESTIERI (->101 Mestieri tradizionali della ricettività e dei servizi alla persona); 3. OPERAIA (-> lavoro automatizzato e robotizzato) ; 4. SENZA QUALIFICAZIONE (= 103- proletariato dei servizi) / 90- LO SPAZIO DELLA DIPENDENZA E’ IN SOSTANZA LO SPAZIO DELLA NEOPLEBE.
95- La provincia come dimensione della prossimità / URBANIZZAZIONE ≠ URBANITA’ /96- Grande cambiamento del 2008-2012 / Le politiche di risanamento del bilancio hanno impatti sulla riproduzione del segmento della occupazione pubblica come conseguenza dei blocchi delle assunzioni e del turn-over/ Elite e spazio del comando-> Milano, Bologna, Genova (+) vs Roma, Torino (-) / 97- Spazio della neoproduzione: Verona, Trieste e Firenze -> Pordenone, Treviso, Terni (=imprenditori dell’industria) / Élite e dirigenza del settore pubblico / 99- Sovraurbanizzane/ 100- Rieti come una delle province meno urbanizzate d’Italia / 103- Distribuzione degli strati nelle città metropolitane / Roma e Milano come luoghi del proletariato dei servizi / 106- I CAMBIAMENTI DELLA STRATIFICAZIONE OCCUPAZIONALE DIPENDONO IN LARGA MISURA DALLE TRASFORMAZIONI STRUTTURALI DELL’ECONOMIA E DELLA SFERA DELLA REGOLAZIONE.
106- [Fenomeni di exit = esodo] Individui e gruppi alla ricerca di profitti o di emancipazione sociale, economica, politica / Processi ormai irrilevanti di mobilità sociale ascendente / 107- Fenomeni di exit non spaziale: abbandono scolastico e di ricerca del lavoro e assieme di istruzione, non partecipazione politica [exit e flussi] / Lo spazio del comando è a sua volta comandato da altri spazi -> emigrazione verso GB, Francia, Germania /108-Lo spazio della dipendenza come ‘esercito di riserva’ non più solo operaio ma della classe creativa /E’ sempre lo spazio della dipendenza quello dove maggiore è il peso dei NEET [Not in Education, Employement or TrainingNot in Education, Employement or Training] e dell’abbandono scolastico / 108- Rapporto anomalo tra imprenditori e lavoratori nello spazio della neoproduzione-> Quasi una gilda medievale (rapporto di loyalty) dove tutti potevano aspirare a posizioni elevate mettendosi in proprio (= un tipo di relazione sostanzialmente sconosciuto nello spazio dell’ex produzione fordista e in quello della dipendenza / 109- Sulla domanda di lavoro per laureati e senza qualifica / La mobilità residenziale di lungo raggio coincide con un progetto di vita. È legata a situazioni di emancipazione e miglioramento del reddito e del prestigio sociale. Si può supporre che l’exit comporti un giudizio complessivo sui luoghi di origine (…) basato sulla percezione dei vantaggi comparati dei diversi luoghi. In parte calcolo razionale, in parte erosione di fiducia e di lealtà non riconducibile al puro calcolo strumentale -> Dimensione del capitale civico e della sua relazione con le strutture socio-spaziali /109- Informazioni empiriche su stratificazione sociale e giudizi-percezioni su sistemi istituzionali di origine e riferimento -> migrazione universitaria e sanitaria /
109- VIRTU’ CIVICA (= le virtù civiche possono essere intese come pratiche -cioè come modelli di azione e comportamenti in particolare collettivi relativamente stabili nel tempo e a carattere ripetitivo) ≠ FIDUCIA INTERPERSONALE E CAPITALE SOCIALE / 111-incivilities = free riding, beni di club / 112 Volontariato: élite e classe creativa vs neoplebe / INEGUALE DISTRIBUZIONE DELLE VIRTU’ CIVICHE -> L’exit dallo spazio della dipendenza non riguarda solo il capitale umano ma anche le virtù civiche / 113 Cerchie familiari e amicali (= strong tie) vs organizzazioni (weak tie) / Relazioni tra credenziali educative e virtù civiche / Le incivilities pesano nello spazio della dipendenza ma anche nel lazio / Infedeltà fiscale di Marche, Umbria e Toscana / Lazio come regione iconica dello spazio del comando e delle incivilities / Nello spazio della dipendenza l’interazione sociale avviene in cerchie ristrette e fondate sulla conoscenza personale / VOICE = partecipazione a cortei e comizi / Lo spazio del comando e della neoproduzione mostrano, all’opposto dello spazio della dipendenza, tratti tocquevilliani -> volontariato, discussione politica, partecipazione ad associazioni, incivilities / Pratiche tocquevilliane e classe creativa /
116- Il divario tra nord e sud aumenta dagli anni ’70 / 116 – Tattiche di incivilities se c’è una scarsa dotazione di beni e servizi / Settori a domanda mondiale dinamica ( flussi economici internazionali e stratificazione: chimica, computer, apparecchi elettrici, mezzi di trasporto, attività professionali scientifiche e tecniche, attività artistiche, di intrattenimento e di divertimento /118- Localizzazione della spesa pubblica, infrastrutture di trasporto e stratificazione sociale (Sud vs Nord) / 119- Periodi di intensa trasformazione della stratificazione / Nello spazio della dipendenza gran parte dell’economia è orientata ai consumi / Nello spazio della dipendenza l’esito [della crisi globale del 2008] è una drastica caduta delle élite, un modesto sviluppo della classe creativa e la riproduzione della neoplebe nel settore privato, cioè in una sfera che produce incertezza nei progetti di vita / REDDITI ALTI E DIGNITA’ vs AVER POCO / 122- Economia produttiva (Veneto) vs economia dei servizi (Lazio) -> neoplebe della grande e media impresa industriale vs neoplebe dei servizi del settore pubblico e del settore privato (=precarietà, contingenza e insicurezza del lavoro) /
123 – STRUTTURE OCCUPAZIONALI E QUINDI STRATIFICAZIONE SOCIALE / Per sviluppo si intende normalmente la concomitanza della crescita di alcune grandezze macroeconomiche e la trasformazione strutturale non solo della base economica ma anche dei comportamenti e degli stili di vita, fino alle credenze e ai sistemi di valore / 123- Nel periodo di cui ci stiamo occupando(2003-2017), di recessione e di stagnazione di lungo periodo, è improprio parlare di sviluppo tuttavia recessione e stagnazione di lungo e lunghissimo periodo hanno sempre innescato trasformazioni, anche rilevanti / 124- SETTORI (ECONOMICI) = SISTEMI E RETI DI ATTORI / 125- LA PRODUTTIVITA’, CIOE’ IL VALORE AGGIUNTO / Carenza di conoscenze formali al Sud / FATTORI DI PRODUTTIVITA’ (forniti dallo Stato): cibo, salute, conoscenze formali (->virtù civiche) / 126- Spesa statale: 1. Previdenza 35% (Centro Nord); 2. Amministrazione 11% (Lazio); 3. Istruzione 6%; 4. Infrastrutture e mobilità 4% /Def- Amministrazioni: centrali, regionali, locali (anche università) / 130 – Nel Lazio la spesa del Welfare continua a crescere nonostante tutto / ‘SI VOTA CON I PIEDI’ -> Spostamenti della popolazione a seconda del welfare e della fiscalità locale / 133- Cinque categorie di spesa per amministrazione centrale: 1. Riproduzione del comando; 2. Stato minimo (giustizia, ordine pubblico, difesa); 3. Welfare; 4. Sostegni a economia; 5. Emergenza per eventi catastrofici / 133- Acqua e ambiente / 134- Funzioni di base dello Stato (difesa, sicurezza, giustizia); 135. Welfare e spazio del comando come destinatario quasi di ogni tipo di spesa / 136- FENOMENO LAZIO = PESO RILEVANTE E TENUTA DELLE ÉLITE + CRESCITA DELLA CLASSE CREATIVA /139- Conclusioni della proiezione territoriale -> Spazio della neoproduzione tra nord est e centro; welfare in stretta relazione coi tipi di spazi; 141- Città intermedie del Mezzogiorno a elevata urbanizzazione e modesta urbanità; grado di interazione tra soggetti al di fuori delle cerchie familiari e di clan;142 – Napoli come caso tipico di sovraurbanizzazione ; casi di sovra-urbanità ≠ casi di sovraurbanizzazione; 143- Profonda differenza tra geografia urbana di NE, NO, Centro e Mezzogiorno
144- La comparazione internazionale
144-Questo capitolo si focalizzerà sulle differenze nello stato e sulle dinamiche della stratificazione senza fare analisi delle relazioni tra stratificazione, distribuzione del reddito, processi di exit e spesa pubblica / Criteri di classificazione delle occupazioni / Composizione di élite, creativi e neoplebe / 145- Segmento funzionale dell’élite compreso in parte tra manager e in parte tra classe creativa in Italia/ Le professioni tecniche intermedie sono analoghe al nostro strato funzionale della classe creativa-> Il livello di competenza è immediatamente inferiore a quello della classe creativa pura / 147- Marginalità delle élite in Italia, Grecia, Romania / Il peso delle élite laureate è modesto in GB e in tutti i paesi dell’Europa del Sud / 148- L’Italia è il paese più vecchio dell’UE -> l’età anziana e matura contribuisce a spiegare lo scarso peso dei titoli di studio e della componente femminile nell’élite italiana / Categorie per la comparazione delle élite: entità, competenza, riproduzione, accessibilità / 150- Europa divisa in due zone: 1. Economie dei servizi knowledge intensive vs 2-Economie della produzione di merci (cfr. 154) = Lo spazio europeo si divide tra neoplebe e classe creativa /151 professionals vs technicians -> classe creativa pura (professionals) vs segmento di servizio (technicians) /152- neoproletariato = neoplebe senza qualificazione -> Spagna – Italia vs Paesi scandinavi) /153- Declino della redditività (return) della formazione per via di esperienza (vocational) vs formazione formale / TRA CLASSE CREATIVA E NEOPLEBE (servizi tradizionali, all’economia, al welfare) C’É UNA CHIARA RELAZIONE INVERSA / 154- Se le élite hanno una caratterizzazione spaziale meno evidente, in Europa, tuttavia, sono più frequenti quando è più frequente la classe creativa /Classe creativa nei servizi di welfare e alle imprese (knowledge intensive) vs neoplebe nelle economie della produzione e nei servizi tradizionali -> Germania, Irlanda, Austria come casi esemplari in Europa per la classe creativa e il welfare / 156 Articolazione interna della neoplebe: 1. Servants del capitalismo cognitivo (economie dei servizi knowledge intensive); 2. Neoplebe dei mestieri e dei servizi alle economie di produzione; 3. Neoplebe senza qualificazione nei servizi tradizionali / 157- È importante osservare quanto e se le élite sono legate al peso dell’amministrazione pubblica -> Belgio e Francia sono i paesi tipici delle élite burocratiche / Rapporto tra stratificazione e internazionalizzazione -> FLUSSI DI MERCI E DI INVESTIMENTI vs FLUSSI DI SERVIZI E DI CONOSCENZA -> Nei flussi dei servizi convivono diversi gradi di conoscenza: dai call center ai servizi finanziari / Sul flusso di esportazioni dai paesi europei-> produzione di conoscenza e primato dei brevetti all’Europa del Nord / 161- Tra internazionalizzazione e stratificazione c’è un nesso positivo con la classe creativa e negativo con la neoplebe / Riassumendo le opposizioni in termini di rilevanza si possono distinguere tre tipi di spazio in Europa: 1. SPAZI DELLA PRODUZIONE e 2. SPAZI DEI SERVIZI DI WELFARE (ben associati ai servizi di mercato knowledge intensive) -> quindi un primo DIVIDE tra ECONOMIE DELLA PRODUZIONE e ECONOMIE DEI SERVIZI knowledge intensive, SIA PUBBLICI SIA DI MERCATO -> Poi un secondo DIVIDE tra 1. ECONOMIE DEI SERVIZI TRADIZIONALI (= neoplebe dei servizi e neoproletariato senza qualificazione) e 2. ECONOMIE DEI SERVIZI knowledge intensive / 162- parigi e Londa come regioni urbane globali / 164- Differenza tra élite economiche ( Gb, Irlanda) ed élite burocratiche (Francia Belgio) / In generale il mix tra economia dei servizi ed economia della produzione in Germania sembra garantire una sostanziale riproduzione sociale, assai più elevata rispetto ad altri paesi / 165- La singolarità del caso italiano che consiste nel declino nettissimo delle élite non solo rispetto alla media europea, ma anche rispetto all’insieme dei paesi dell’Europa del Sud (≠ paesi ex-socialisti dove la presenza dell’élite è superiore e stabile) /166- Nel 2005 il peso della classe creativa in Italia era vicino alla media europea e superiore a Spagna, Grecia, Portogallo, nel 2019 le distanze tra l’Italia e gli altri paesi dell’Europa del Sud si annullano / 168- Tre segmenti della neoplebe: strato impiegatizio, strato operaio, strato senza qualifica /Differenza tra Italia e paesi ex socialisti: nei primi prevale la neoplebe produttiva (operai e mestieri tradizionali), mentre l’Italia è sempre più prossima a un’economia di servizi a modesta qualificazione / 169-DEFINIAMO SERVANTS IL PROLETARIATO SENZA QUALIFICAZIONE E GLI OCCUPATI NEI SERVIZI /171- Abitudini gentry (gentrification) in grandi e medie città del Nord / Il capitalismo cognitivo genera importanti conseguenze nel basso della scala sociale: 1. Sottoproletariato (= neoplebe senza qualificazione occupata nei servizi tradizionali: 2. Segmento con caratteristiche di conoscenza rispetto alla domanda di servizi della classe creativa (cibo, salute, sport) -> neoplebe senza qualifica ma con livelli di educazione formale alti /CARATTERE DI CLASSE DEL TITOLO FORMATIVO NEI PAESI DELL’EUROPA DEL SUD / 172- def. PETTY (=piccolo, trascurabile) BOURGEOISE= STRATO IMPIEGATIZIO + MESTIERI TRADIZIONALI ≈ CETO MEDIO TRADIZIONALE -> Strato in declino in tutti i tipi di spazio / Globalizzazione + crisi del debito sovrano = Petty Bourgeoise in declino / neoceto medio vs proletarizzazione ed espulsione dei soggetti -> Ceto medio ancora rilevante in Italia come effetto del peso del settore pubblico / Forme prevalenti di stratificazione in Europa: 1. A gradoni (Francia, GB, Germania); A curva (Paesi scandinavi = riduzione netta della neoplebe); 3. Piramide a forte pendenza (Ue Sud. Italia, ex-socialisti) / 179- In Italia reazioni adattive di rent-seaking e di riproduzione dei privilegi vs reazione in termini di investimenti pubblici e privati / 184- Germania e GB hanno sempre livelli di diseguaglianza di reddito superiori alla media / 185- Il livello di produttività italiano (≈ EU Sud e ex socialisti) misurato come incidenza del costo del lavoro sul PIL (≠ investimenti in capitale reale o in capitale umano) è lento e in stagnazione e produce una domanda di lavoro orientata a qualificazioni inferiori-> Questo spiega la fortissima crescita della classe creativa nell’Europa del Nord / Nei paesi in cui è più elevata la produttività del lavoro è anche più elevata la disparità salariale e viceversa / 186- ITALIA : GERMANIA = RIPRODUZIONE RENDITE : REAZIONE ALLA BASSA PRODUTTIVITA’ DI LUNGO PERIODO ATTRAVERSO INVESTIMENTI = FORMA DI STRATIFICAZIONE A PIRAMIDE : FORMA DI STRATIFICAZIONE A GRADONI / 188- Def. occupazione precaria, lavoratore povero, lavoro atipico ( = part time, occasionale) / 190- Il lavoro impiegatizio e la neoplebe appaiono protetti proprio nei paesi dove la classe creativa e i suoi servants nei servizi sono più esposti alle logiche di mercato (Svezia, Austria, Germania) e meno nei paesi a crescita e produttività lenta (Bulgaria, Ungheria, Italia, Grecia, Spagna)
191- Epilogo
191- Il capitalismo come nuova religione i cui credenti erano gli imprenditori (razionalità tecnica senza scopo) e un’estesa classe media (= individualismo guidato dai consumi di massa) oggi in rovina / Il capitalismo studiato dai classici è superato oggi da fenomeni nuovi per dimensioni: finanziarizzazione, globalizzazione e tecnicizzazione non hanno uguali col secolo scorso / Pro nuova e inedita alleanza tra classe creativa e neoplebe-> vera novità del nostro tempo a fini di progresso e crescita basata su competenza: dal basso dei territori verso l’alto delle nuove forme di Stato sovra-nazionali.