
87- La causa dei turbamenti periodici dell’economia non è di natura tecnica, né organizzativa, ma sociale. La colpa delle crisi economiche non è né la perdita di potere d’acquisto da parte di operai espulsi dalle macchine ( Loewe), né la mancanza di capitale in caso di rapido progresso tecnico (Heimann), né di un saggio del profitto calante (Grossmann), né di una scelta errata del capitale come conseguenza dell’anarchia della produzione (Bauer). La causa delle terribili crisi è l’impoverimento, la sovraccumulazione. [Che cosa intendiamo con impoverimento verrà spiegato più avanti]
7- La teoria dell’espulsione di lavoro da macchinario (teoria della espulsione di domanda potenziale)
9- Ogni operaio produce un rimanente invendibile / 10- Produzione è offerta, reddito è domanda. La produzione si suddivide in mezzi di produzione e in mezzi di consumo, il reddito si suddivide in risparmio e consumo / 24- [La Moszkowska non è d’accordo con] l’ipotesi di bisogni sociali rigidi / Si consideri che tanto maggiore è il tempo necessario per la produzione di una macchina e il tempo che la macchina fa risparmiare durante la sua durata, tanto maggiore è la produttività del lavoro /10- Perché il corso dell’economia avvenga senza scosse…/ Il caso di tecnica stazionaria e il caso di popolazione stazionaria /Il consumo individuale non può essere sostituito a volontà dal consumo riproduttivo/ E’ vero che produzione e reddito coincidono, ma solo in condizioni normali, quando non viene mantenuta la necessaria proporzione è facile che divergano / 11- E’ sbagliata l’opinione che ‘salari bassi’ significhi sempre alti profitti / Lo scopo dell’economia capitalista non è quello di soddisfare i bisogni umani, ma quello di carpire profitti -> ma il massimo profitto lo raggiungerebbe appunto solo se la produzione si orientasse secondo il bisogno sociale / Abbassamento del salario nominale, dopo un abbassamento del costo della vita, in seguito a un aumento della produttività del lavoro / 12- Una vota dato il rapporto di capitale, cioè l’antagonismo della produzione sociale…/ Il grado di sfruttamento viene determinato volta a volta dal livello della tecnica / 13- La crescente produttività del lavoro permette, il crescente potere dei possidenti IMPONE l’abbassamento dei salari / Il carattere antagonista dell’economia messo in atto dall’accumulazione primitiva, cresce con lo sviluppo di questa economia / E’ stata riconosciuta [non solo dai marxisti] l’enorme superiorità economica degli imprenditori nei confronti degli operai, sia organizzati sia disorganizzati / 14- Naturale debolezza della merce forza-lavoro: operai costretti a venderla a qualunque prezzo per poter vivere /24-Gli imprenditori, rispetto agli operai, sono una coalizione naturale/ 14- Aumentare il salario a spese del guadagno degli imprenditori = accaparrarsi una quota maggiore del reddito nazionale / Il datore di lavoro è a priori ‘forte’ / Il sindacato come alleanza monopolistica (permette di aspettare)/ La concentrazione della produzione crea la condizione preliminare non solo per l’organizzazione dei capitalisti, ma anche dei proletari / Con la sostituzione della piccola impresa da parte della grande impresa diminuisce la percentuale di imprenditori per operario / 29- Il potere di monopolio dei sindacati /16- Il capitalismo si è organizzato, il movimento operaio non ha più di fronte a sé una piccola fabbrica. IL CAPITALISMO SI E’ CONCENTRATO, SI E’ ORGANIZZATO IN GRUPPI DI PRESSIONE, E HA PRESO FORME SOCIALI CHE INCOMBONO SU DI NOI COME MONTAGNE ROCCIOSE / Dal capitalismo della concorrenza al capitalismo dei monopoli / Se gli imprenditori sono meglio organizzati degli operai in lotta, allora l’operaio non riesce a mantenere la sua quantità di ‘prodotto sociale’ (nuovo valore) dall’aumento della produttività / Se una volta i risultati della crescente produttività sociale andavano prevalentemente a favore del consumo, ora vanno in misura crescente a favore dei produttori / 17- I percettori di salari e stipendi ormai formano una parte notevole e sempre crescente della popolazione che elimina gli altri ceti [sic!] / Quindi, mentre un tempo l’aumento del saggio di plusvalore doveva essere strappato a fatica dall’imprenditore, ora questo gli cade tra le mani senza alcuna fatica /25- (…) I benefici del progresso tecnico, per lo meno nelle industrie di materie prime e dei semilavorati, sono stati riversati nelle RENDITE, piuttosto che nell’aumento della produzione e nella moltiplicazione delle occasioni di lavoro (Loewe)/ Il passaggio dal CAPITALISMO MATURO al TARDO CAPITALISMO e di conseguenza il diverso carattere del ciclo industriale -> le depressioni di lungo periodo indeboliscono la posizione dell’operaio nella lotta economica / 17-18- Durante la congiuntura favorevole può realizzarsi solo un immiserimento relativo, durante quella sfavorevole, invece, un immiserimento assoluto. Con l’avanzare del capitalismo, però, le congiunture favorevoli diventano sempre più brevi , quelle sfavorevoli invece, sempre più lunghe / NE’ I SINDACATI CON I CONTRATTI COLLETTIVI, NE’ I PARTITI OPERAI CON LE RIFORME SONO RIUSCITI A NEUTRALIZZARE LA TENDENZA ALL’IMMISERIMENTO INTRINSECA AL CAPITALISMO /Si lasciano eliminare solo i residui di arretratezza più scandalosi, in ultima analisi si accede solo a richieste minime di igiene sociale / I LAVORATORI SONO RIUSCITI A PARTECIPARE SOLO IN MANIERA INSIGNIFICANTE AI FRUTTI DELLA FAVOLOSA CRESCITA DI PRODUTTIVITA’ DEL LAVORO / 19 [Oppenheimer (crisi esogena) vs Marx = esercito feudale di riserva (recinzioni-> due lavoranti per Mastro) vs esercito industriale di riserva = causa dei bassi salari vs conseguenza dei bassi salari (immiserimento relativo) / Se Marx riconduce la crisi a momenti endogeni, intrinseci al potere capitalista, cioè a momenti sociali-> Loewe (≈ Oppenheimer) li deduce da cause esogene, non intrinseche al sistema cioè cause tecniche / 24- [Fattore sociale = esercito industriale di riserva vs fattore tecnico = composizione organica del capitale -> NB L’esercito industriale di riserva è un fattore sociale solo se viene visto come l’effetto del sottoconsumo, DEL FRENO AI CONSUMI DI MASSA, cioè come conseguenza dello strapotere dei possidenti sui non abbienti / 19- Teoria del sottoconsumo e teoria della sovraccumulazione / 20 Doppia funzione della merce forza lavoro: 1. Offerta di servizi = offerta dei beni prodotti dai suoi servizi e 2. Domanda di beni di consumo -> La determinazione delle due funzioni è reciproca e niente affatto riferita alle macchine risparmiatrici di lavoro / Nel suo periodo di fioritura (≠ tardo capitalismo) il capitalismo occupa un numero sempre crescente di operai / Nel capitalismo maturo l’esercito industriale di riserva non è un fenomeno permanente ma periodico / 26. Alta congiuntura = boom = carenza di manodopera vs periodo di depressione = disoccupazione / 21- bassi salari e alti profitti causano sovraccumulazione / E’ vero che nel capitalismo maturo il minimo di sussistenza [dell’operaio] sale col progresso tecnico, ma il suo livello non viene determinato dai bisogni dell’operaio, ma piuttosto dai bisogni del capitale / ‘Dal punto di vista sociale la classe operaia è un accessorio del capitale’ (Marx) / Processo di scambio vs processo di produzione sociale / 26-processo di scambio vs processo di produzione /27- Due mercati diversi . dei prodotti e della forza-lavoro / 22 UN MERCATO DEL LAVORO ESISTE SOLO NELL’ECONOMIA CAPITALISTA/Un movimento ciclico di sviluppo e crisi / Sfruttamento vs progresso tecnico (che produce ciclo) /E’ vero che il progresso tecnico (la crescente produttività del lavoro è il presupposto del crescente sfruttamento di questo fattore della crisi: ma di per sé [il progresso tecnico] non causa le crisi-
29- La teoria della carenza di capitale (teoria della liberazione di capitale)
34-[RAZIONALIZZAZIONE = PROGRESSO TECNICO] / Le due teorie che rendono responsabile della disoccupazione il progresso tecnico -la teoria dell’espulsione della capacità di consumo e la teoria dell’espulsionedi capitale- sono opposte-> se in base alla prima si consuma troppo poco, in base alla seconda si accumula troppo poco. Se per la prima c’è surplus, per la seconda c’è carenza: entrambe sono insostenibili / Se non è possibile l’introduzione di un macchinario abbassando i salari, questo significa che le macchine fanno risparmiare moltissimo lavoro , che quindi la crescita della produttività del lavoro è molto alta rispetto alla massa dei mezzi di produzione per operaio / 30 [Nel capitalismo] vengono introdotte solo quelle macchine che fanno risparmiare una quota relativamente maggiore di lavoro / Se le macchine fanno risparmiare molto lavoro, allora vengono prima espulsi molti operai (nella fase di conversione produttiva), ma non ne nasce una carenza di capitale / 31- La penuria di capitale è un ‘pregiudizio popolare’ (Schumpeter) / CARENZA DI CAPITALE E’ CARENZA DI SBOCCHI -> Non mancano né capitale, né creditori ma BUONI DEBITORI (= imprese che non soffrono di carenza di sbocchi) -> Il deficit commerciale è la causa della carenza di capitale [= restrizioni nel consumo di massa] /La ‘carenza di capitale’ non è mai avvertita nel mondo delle imprese’ (Schumpeter) perché ‘se carenza di capitale significa che vi sono poche macchine e poche materie prime, allora questo dice soltanto che le macchine e le materie prime esistenti rendono molto bene, che queste dunque producono di più che nei periodi di prosperità / 32- L’ECONOMIA CAPITALISTA E’ ANTAGONISTA -> INVECE CHE UN AUMENTO DI SALARI SI HA UNA DIMINUZIONE DELLA PRODUZIONE / 35- Criticare il pensiero marxista è il sintomo del borghesume che il presunto socialista porta nascosto nella sua anima / 33- LA CONSEGUENZA DI QUESTA TEORIA CHE CHIEDE L’ABBASSAMENTO DEI SALARI E L’ABOLIZIONE DEI SINDACATI E’ IL FASCISMO / 34- Se i nemici degli operai fossero le conquiste tecniche allora sarebbero giustificati i luddisti di un tempo /36 Macchine ≠ Uso capitalistico delle macchine (Marx) / Mezzi di produzione individuali ( operai = capitale variabile) vs mezzi di produzione materiali (= macchine = capitale costante) / Col progresso tecnico il saggio del profitto si abbasserebbe solo se aumentasse esclusivamente la composizione organica del capitale e non anche la produttività del lavoro / In ogni economia il nuovo macchinario deve far risparmiare almeno tanto tempo quanto ne costa-> ma nell’economia capitalista ciò non è sufficiente.
37- La teoria della caduta del saggio del profitto
39- Lo sfruttamento della forza-lavoro altrui è quasi funzione del progresso tecnico -> Presupposto dello sfruttamento della forza lavoro è quindi un determinato minimo di produttività del lavoro-> Solo con il progredire del capitalismo il saggio di profitto in quanto dipendente da fattori tecnici deve aumentare /42 – E’ evidente che la tecnica moderna presuppone grandi imprese con produzione di massa e queste ultime dal canto loro presuppongono grande potere d’acquisto / 43- La produttività viene compressa nella circolazione: con la crescente sproporzione tra produzione e consumo costa sempre di più garantirsi degli sbocchi. La crescente scarsità relativa della domanda obbliga a fare molte spese non produttive (pubblicità)-> Il lavoro risparmiato nella produzione viene sprecato nella circolazione /44- Condizione naturali di mercato = equilibrio tra produzione e consumo / La produttività del lavoro nel tardo capitalismo è molto più bassa di quanto potrebbe dipendere dal grado di sviluppo della tecnica / Non la tecnica ma il sistema economico è la causa dell’alta composizione organica del capitale / 45- All’alto livello della tecnica dovrebbe corrispondere quindi un breve orario di lavoro e un alto livello di vita delle masse / Nel tardo capitalismo la produttività del lavoro non è bassa per sua natura -> decadenza / Il saggio di profitto è tanto più basso quanto è più bassa la produttività del lavoro (la massa dei mezzi di produzione per addetto), quindi quanto più questa viene compressa / 47- Siccome il progresso tecnico non può causare un abbassamento del saggio del profitto, come abbiamo fin qui dimostrato, non regge la concezione di Grossmann secondo il quale un abbassamento del saggio del profitto porta l’economia capitalista alla sua dissoluzione.> Dapprima produce crisi periodiche, poi un crollo completo /
49- La teoria dell’anarchia della produzione
49- [INNOVAZIONI, AMPLIAMENTI, PERFEZIONAMENTI TECNICI = RAZIONALIZZAZIONE] / 69- Quando le industrie che producono mezzi di produzione entrano in una crisi che si estende a tutta l’economia /Come far finire l’altalena dei periodi di crisi e di prosperità in un’economia socialista/ CICLO INDUSTRIALE = ALTERNANZA DEI PERIODI DI AMPLIAMENTO E DI RESTRIZIONE DELLA PRODUZIONE / 50- Il concentramento delle spese per mezzi di produzione è una conseguenza e non la causa del ciclo industriale /51- Se ogni crollo della congiuntura fosse causato da anarchia, cioè da calcoli sbagliati dei produttori allora sarebbe incomprensibile come un tale ritmo costante possa nascere da una confusione, un cosmo da un caos / In azioni casuali di massa sono immaginabili due direzioni, o che le azioni siano divergenti, o che vadano nella stessa direzione(-> allora legge di movimento) / NELL’ECONOMIA DI SCAMBIO LA PRODUZIONE VIENE DIRETTA DAI PREZZI / 52- MOVIMENTO EVOLUTIVO VS MOVIMENTO OSCILLATORIO (tipico del capitalismo) / 53- Una sproporzione inerente all’economia di scambio capitalista, non di qualsiasi economia /53- L’ECONOMIA CAPITALISTA E’ ANTAGONISTA (…) CIO’ HA COME CONSEGUENZA LA SPROPORZIONALITA’ DI RISPARMIO E CONSUMO / 50- Una corrispettiva dislocazione degli indirizzi produttivi è sempre possibile perché l’economia è in perenne ridimensionamento / 54. 1° sproporzionalità (causata da anarchia)-> tra direzione della produzione e impiego del reddito -> 2° sproporzionalità (causata da errore di costruzione dell’economia).> tra profitti e salari, tra risparmio e consumo, tra produzione dei beni di produzione e produzione dei beni di consumo / La distribuzione sbagliata delle forze produttive nelle sfere di produzione è qui causata dalla distribuzione sbagliata del potere d’acquisto tra le classi . Non nasce dunque da un errato principio di organizzazione, ma un errato principio sociale. / 70. Negare che la causa della crisi sia lo sfruttamento cioè il potere sociale e ricondurre la crisi ad assenza di pianificazione soltanto, al mero fattore organizzativo significa offuscare il carattere antagonista dell’economia capitalista / Un’economia del profitto è più complicata di un’economia per la soddisfazione dei bisogni, e un’economia antagonista è più complicata di una armonica a parità di condizioni /55-E’ un affare difficile, faticoso e rischioso quello del capitalista sul mercato (Marx) / Il sottoconsumo rende difficile la distribuzione proporzionale del capitale sui rami della produzione; quando il consumo cresce in maniera sufficiente … è facile trovare la misura giusta (Tugan-Baranovsky) /La sovraccumulazione causa un movimento ondulatorio (…) Questa riorganizzazione quindi non è causata né da un incremento della popolazione, né dal progresso tecnico e, di conseguenza, non è un’effettiva necessità di una società /55- L’incremento della popolazione e il progresso tecnico causano lenti e continui, parziali cambiamenti dell’economia (…). L’abbassamento della produzione, del consumo e la sovrapproduzione, invece, rendono necessari cambiamenti improvvisi, saltuari, totali dell’economia. NON E’ LO SVILUPPO IN AVANTI, MA IL PENDOLO AVANTI-E-INDIETRO CHE RENDONO L’ECONOMIA MODERNA TANTO COMPLICATA / 56. La libera concorrenza non può essere considerata semplicemente anarchia [La libertà di portare il capitale all’applicazione desiderabile e la costrizione di scegliere l’applicazione che rende relativamente molto] inseriscono milioni di partecipanti al mercato nel contesto dell’economia (…) / Un’economia armonica, che non soffre di eterna carenza di sbocchi, mostrerebbe una certa costanza nella struttura / Solo in un’economia antagonista la libera concorrenza non basta come principio ordinatore (…) NELL’ECONOMIA ANTAGONISTA LA PIANIFICAZIONE VIENE SOPRAVVALUTATA /57- La causa dei disturbi economici periodici non è da ricercarsi nella produzione ma nella distribuzione, nella sproporzione tra i redditi, non nelle dislocazioni errate, ma nello sfruttamento troppo riuscito / Grazie alla continua razionalizzazione (…) ha luogo ‘un gigantesco processo di diminuzione del prezzo della forza-lavoro, cioè di aumento del tasso di sfruttamento /58- Qui trattiamo con tutta una scala di livelli di sfruttamento, con un sistema di sfruttamento molto raffinato / I danni della crisi vengono trasferiti [secondo il principio ‘il più debole deve pagare’]-> Non importa solo la pianificazione, ma a favore di chi questa viene esercitata: a favore dell’intera popolazione o di una classe ristretta / IL CAPITALISMO NON E’ MALATO DI CARENZA DI SPIRITO DI ORGANIZZAZIONE MA DI CARENZA DI SPIRITO SOCIALE .> I cartelli non falliscono come regolatori dell’economia, perché mancano di organizzazione, ma perché si sono posti un obiettivo irrealizzabile: raggiungere un equilibrio economico forzando la produttività del lavoro e abbassando il consumo di massa /60- [PIANIFICAZIONE = ridurre al massimo l’immagazzinamento]/ [Oggi] razionalizzazione pianificata vs leggi meccaniche della libera concorrenza [ieri] / Dall’economia del libero gioco delle forze all’ economia organizzata (Hilferding – congresso SPD – 1927) / Anarchia del consumo (?) vs anarchia della produzione / 52- Con quanto più successo si razionalizza, quanto più sale la produttività del lavoro, tanto più soffre l’economia di carenza di sbocchi /59- Se nel capitalismo della concorrenza potevano ancora esserci dubbi sul fatto che le crisi economiche periodiche avevano cause sociali od organizzative diventa chiaro col capitalismo dei monopoli che supera ogni difficoltà tecnica e diventa capace di effettuare qualsiasi trasformazione nel tempo più breve-> 72 si pensi solo alla rapida conversione dell’industria da un’economia di pace a un’economia di guerra -> durante il tempo di guerra non ci sono state crisi / Nessuno metterà in dubbio che un’economia capitalista è anti-economica. Ma l’anti-economicità non ha origine nella mancanza di pianificazione , ma nell’insufficiente potere di acquisto a fronte dell’accresciuta produzione / Si può quasi dire che con quanto più successo si razionalizza, quanto più sale la produttività del lavoro, tanto più soffre l’economia di carenza di sbocchi /RAZIONALIZZAZIONE TECNICA = DE-RAZIONALIZZAZIONE ECONOMICA / Il padrone dell’economia è oggi il consumatore / 63 Con una sovrapproduzione universale ogni direzione del capitale deve essere necessariamente una direzione errata / 77- Razionalizzazione dell’apparato produttivo Usa dopo la prima guerra mondiale = romanzo avveniristico (≠ razionalizzazione fallita) / 63- Si attribuisce al capitalismo il merito di aver fatto aumentare la produttività del lavoro, gli si rimprovera invece di aver privato le masse degli abbondanti frutti della razionalizzazione produttiva riuscita, cioè, invece di far godere il popolo lavoratore dei frutti della crescente produttività del lavoro, li spreca /64- Il capitalismo viene lodato per l’incremento delle forze produttive, ma viene condannato perché comprime il consumo / Otto Bauer vs Marx = Teoria della carenza vs Teoria dell’abbondanza/ 64. Il fenomeno della sovraccumulazione non appare oggi così chiaramente come un tempo /65- Capitalismo maturo o della concorrenza vs tardo capitalismo o capitalismo dei monopoli / 65- LA POVERTA’ OGGI E’ UNA CONSEGUENZA DELLA RICCHEZZA, PER QUANTO PARADOSSALE CIO’ POSSA SEMBRARE / 66- Certe razionalizzazioni scorrette i cui costi vengono fatti gravare sulla società invece che sugli imprenditori / Se si sostiene la teoria dell’anarchia [razionalizzazione errata di Bauer] bisogna abbandonare la teoria della sovraccumulazione [= razionalizzazione riuscita (Marx)] / Non è la mancanza di pianificazione che causa il ciclo industriale ma è il ciclo industriale che causa la mancanza di pianificazione / 67- Economisti borghesi e socialisti pro armonia generale tra capitale e lavoro /68- Con la programmazione in sé e per sé non si risolve [nulla]/ 73- L’aspetto qualificante del carattere socialista di un sistema economico non è l’organizzazione ma la distribuzione del potere, rispettivamente l’eliminazione dei rapporti di capitale]
75- “Obiezioni” alla teoria del sottoconsumo
76- [Obiezione contro la teoria del sottoconsumo]-> La permanenza della causa può avere come conseguenza -come sa ogni scienziato della natura- la permanenza di una periodicità /78- Un equilibrio viene raggiunto perché si può limitare più facilmente la produzione che il consumo-> Il consumo di un operaio non si lascia abbassare tanto facilmente quanto la sua produttività / Il consumo dei possidenti non soffre quasi nulla dalla riduzione della produzione , dato che lo sfarzo e il lusso dei ricchi fioriscono in qualsiasi periodo / 85- Sull’esercito di funzionari e impiegati (+ polizia, esercito vero e proprio) che amministrano la disoccupazione / 79- RAFFINATI E MOLTEPLICI MODI PER LA CATTURA DEL CLIENTE, DATO CHE GLI SBOCCHI SONO FERMI -> Mentre i disoccupati non possono quasi raggiuntere un minimo di sussistenza fisica, la forza lavoro occupata nella cattura del cliente è relativamente ben pagata [-> NUOVO CETO MEDIO] /80- Quanto più grande è la sovrapproduzione, tanto più si paga la cattura del cliente: quanto più grandioso è lo slancio della produttività, tanto più accanitamente essa viene fermata / La riduzione della produzione non significa soltanto una diminuzione dell’offerta, ma anche -ciò è di particolare importanza- un notevole aumento del costo di produzione per pezzo / Bisognerebbe distinguere due tipi di costi di produzione: quello proporzionale [salari, acquisto di materie prime]e quello costante [edifici, macchine] / Senza dubbio esiste il pericolo di una [crisi permanente], ma solo nel tardo capitalismo /86. Nell’800 la durata del ciclo industriale era di 7-11 anni, nei primi decenni del 900 è di 6-7 anni-> [indici di crisi: disoccupazione, mancata produzione, calo del reddito lordo e del mercato mondiale] /83- Quello che succede attualmente non è un’’onda lunga’ dell’economia, ma il TRAMONTO DEL CAPITALISMO (con una sfioritura a cui non potranno succedere rifioriture di qualche durata / 84- Il concetto di congiuntura è di tipo storico-economico e non economico-generale/ La durata crescente della depressione, e rispettivamente la durata decrescente della prosperità nel corso dello sviluppo capitalistico, è funzione del crescente impoverimento e della sovraccumulazione.
87-Osservazioni finali
88- Abbassare il salario già basso significherebbe ammazzare la gallina dalle uova d’oro / L’impoverimento relativo [≠ da impoverimento assoluto] significa che il salario reale dell’operaio aumenta sì con il progresso tecnico , ma non nella stessa misura della produttività del lavoro -> ‘Alti salari, orario di lavoro breve = alto rendimento’ (grande industriale delle ferrovie) / 88- Non solo nel campo borghese, ma spesso anche in quello socialista si definisce l’impoverimento relativo come innocuo -> Consumo degli operai tecnicamente possibile vs consumo degli operai tecnicamente indispensabile (operai colti, tecnicamente qualificati e responsabili, che vivono in condizioni materiali più o meno ordinate -> di PAUPER trasandati il capitalismo maturo non ha più bisogno) / 89. L’ATTUALE ORDINE ECONOMICO E’ ORIENTATO VERSO L’ECONOMIA PRIVATA E NON POPOLARE / 90- Nella società socialista il bisogno (sbocco) cresce con la possibilità tecnica di soddisfarlo) / [Nel tardo capitalismo] continuano a sussistere impianti di produzione invecchiata (per es.: la maggioranza delle aziende agricole)/ La maggior parte degli sbagli di politica economica provengono dalla stessa fonte, cioè dal fatto di poter trasferire le leggi dell’economia armonica in quelle dell’economia antagonista, di un’economia per il popolo in quella privata.
Introduzione di Sergio Bologna
V – Dibattito sul crollo del capitalismo / VII- Tardo capitalismo = post-capitalismo ≠ pre-socialismo / Moszkowska endogenista e che si occupa della grande impresa cartellizzata / Razionalizzazione tecnica [= catena di montaggio e Sicrono-contatori su macchine) per sconvolgere la composizione di classe [donne in fabbrica], riportare la disciplina, intensificare lo sfruttamento [riduzione del salario fino al 50%] / L’importanza centrale che Grossmann e la Moszkowska assegnano alla sovraccumulazione, prima ancora che su deduzioni logiche si era consolidata sulla base della realtà del capitalismo tedesco degli anni ’20 / Inversione del rapporto banca-industria come lo aveva impostato Hilferding-> Autofinanziamento vs quel potere unificatore, centralizzatore, programmatore che, secondo l’ipotesi di Hilferding, creava condizioni economiche pre-socialiste / Il soggetto vero del saggio della Moszkowska è la grande impresa che rivoluziona la tecnica e l’organizzazione del lavoro / Moszkowska su effetto di svalorizzazione del lavoro che il progresso tecnico porta con sé / Contraddizioni logiche della Moszkowska -> Una totale sfiducia nelle istituzioni storiche del movimento operaio ( sindacato e partito) è il punto di partenza della Moszkowska, che per altro non fornisce indicazioni alternative / X- La considerazione del movimento operaio come pura variabile dipendente del capitalismo non solo pongono la Moszkowska in contraddizione col suo professarsi marxista, ma le impediscono di accedere al problema dello Stato come fattore di mutamento nel tardo capitalismo / XI-Singolare questa indifferenza della Moszkowska proprio in un periodo in cui la scienza borghese stava mettendo la sua funzione al centro della sua analisi (Usa, Urss, regimi fascisti) / I testi di Grossmann e della Moszkowska portano impresso il marchio di una sconfitta operaia sul terreno dell’organizzazione che proprio in Germania doveva essere avvertita in modo più bruciante / Una più attenta considerazione del ruolo dello Stato avrebbe portato ad attenuare le ipotesi sottoconsumiste / XI – Alla Moszkowska si deve riconoscere il merito di aver colto il carattere di ‘depressione economica’ del tardo capitalismo (…) La Moszkowska mette in luce come la penuria di capitale sia sostenuta da chi attribuisce in sostanza la crisi agli eccessivi aumenti salariali. Sbocco economico di tale posizione non può essere che il fascismo -> Tutt’altro che carenza di capitale , semmai eccesso di investimenti/XIII- Nello schema di Grossmann il saggio di incremento del capitale costante è mantenuto altissimo, viene cioè ipotizzato un ritmo di investimenti fissi che ricorda quello dei moderni stabilimenti petrolchimici / Investimenti ipotizzati di tipo ‘fabbrichista puro’ in Grossmann / Grossmann espunge completamente il problema della realizzazione del plusvalore vs Moszkowska che si muove sulla scia da Luxembourg a Sternberg (problema degli sbocchi di mercato) / Grossmann, Bauer = spiegazione tecnica e non di classe delle crisi capitalistiche / XIV- Con la sproporzionalità crescente della produttività del lavoro si deprezzano i mezzi di produzione e di sussistenza e cresce il plusvalore o per lo meno non decresce / XIV-LA GRANDE IMPRESA PRESUPPONE GRANDE POTERE DI ACQUISTO , SE QUESTO NON C’E’ CALA IL SAGGIO DI PROFITTO / XV- Grossmann aveva considerato il saggio d’investimento molto elevato come un fattore di spreco / Obiezioni di Grossmann alla teoria del sottoconsumo ->non si capisce come l’inflazione possa produrre uno sviluppo ‘artificioso’ se è vero che il problema è quello di adeguare il prezzo dei beni di consumo ai salari reali / Sweezy raccoglie l’eredità di Grossmann e della Moszkowska e si schiera decisamente a favore dell’ipotesi sottoconsumista . Il filone luxembourghiano, attraverso Sternberg e Moszkowska rispuntava nell’America degli anni ’40, preparando il revival marxista del dopoguerra / XVI- Non c’è da stupirsi che tale filone doveva poi finire nel problema della distribuzione del surplus e in quello delle tematiche terzomondiste, avendo presente il discorso sulle aree esterne di Rosa Luxembourg. Un caso diverso è quello di P. Mattick attento alle trasformazioni istituzionali dello Stato capitalistico in epoca keynesiana / Sotto gli occhi di tutti si svolge oggi un processo di rivalutazione della forza lavoro e di modificazione della composizione organica come progetto repressivo / I settori trainanti del ciclo del petrolio e delle industrie di base [= INDUSTRIA DI BASE: Partendo dalle materie prime, con un numero di operazioni relativamente limitato fabbrica i prodotti intermediari; settori che trasformano ghisa, acciaio, lingotti, acidi… Le industrie di base (o industrie pesanti) trasformano le materie prime in prodotti intermedi o semilavorati: L’industria siderurgica. … L’industria chimica. … L’industria meccanica. … L’industria tessile. … L’industria aerospaziale. … L’industria elettronica. … L’industria delle telecomunicazioni e dell’informatica] sono svincolati dal ciclo e incontrollabili con la precettistica keynesiana / OGGI LA MISERIA E LA POVERTA’ COSTITUISCONO FENOMENI STRUTTURALI DEL TARDO CAPITALISMO LA CUI GESTIONE POLITICA PONE PROBLEMI NON MENO DIFFICILI DI QUELLI CHE A FORZA-LAVORO PONE IN FABBRICA /xvii- [Oggi = 1974] Il flagello mondiale dell’inflazione, arma privilegiata contro il rifiuto del lavoro, si accompagna si accompagna a una tremenda domanda mondiale di mezzi di produzione / Conflitti interimperialistici vs crisi dell’organizzazione e crisi strategica del movimento operaio / Quella di oggi non è una guerra di posizione , ma una guerra mortale (per far sparire la classe operaia come classe). Lo scatenamento della crisi mondiale indica che gli Usa, come padroni egemoni, sono disposti a combatterla. Troveranno nel proletariato dell’Ovest la stessa risposta che hanno incontrato nei contadini d’Oriente?