Conservazione degli esseri umani come uno dei compiti essenziali del socialismo vs conservazione dei campi di sfruttamento esistenti e conquista armata di nuovi (1937)

13- I –I REQUISITI DELLA TEORIA DEL VALORE

21- Condizione essenziale di una teoria del valore è che essa deve risolvere il problema della distribuzione (cioè determinare il prezzo della forza lavoro, del capitale e della terra) come anche il problema del valore delle merci; e deve farlo, non solo perché il primo problema è parte essenziale, anzi preminente, dell’indagine pratica cui è rivolta l’economia, ma perché l’uno non può esser determinato senza l’altro. In altre parole, né la distribuzione, né lo scambio delle merci possono essere considerati come ‘sistemi isolati’. O, per esprimere il concetto in modo più generale, non può costituire adeguato principio del valore quello che lo esprima in termini di tale o di talaltro valore particolare: le costanti determinanti devono esprimere un rapporto con qualche quantità che non sia essa stessa un valore.

23- L’economia classica ha trovato questa ‘costante’ di valore in un rapporto di COSTI. Il valore di scambio di una merce venne definito nel senso puramente relativo della quantità di altre merci contro cui essa viene abitualmente scambiata. Ma una soluzione determinata di questo sistema di rapporti di scambio fu cercata nel principio che questi rapporti erano determinati in definitiva dalla quantità di lavoro richiesta (in una determinata situazione della società e della tecnica) per produrre le merci in causa. Tale soluzione ha costituito la famosa teoria del valore-lavoro. Prima di Ricardo questo principio non fu mai enunciato in forma completa e precisa.

28- [Per Dobb teoria del valore = teoria delle condizioni di produzione ≠ teoria dei rapporti di scambio]

29- [Il lavoro costituisce un COSTO in senso particolare:] il punto cruciale del problema economico, qual è stato rappresentato da questa teoria e qual è stato tradizionalmente concepito, sta nella lotta dell’uomo con la natura per conquistarsi la possibilità di vivere sotto i vari sistemi di produzione nelle varie fasi della storia. Come disse Petty, il lavoro è il padre e la natura la madre della ricchezza. Il contrasto tra attività umana e processi naturali è essenziale per questo rapporto, in quanto all’attività umana era attribuito il significato primario di iniziatrice e di causa del cambiamento e dell’incremento.30- Quando parliamo del problema economico non ci riferiamo al suo carattere formale, ma al suo contenuto reale, e intendiamo indicare qualche elemento comune alle varie forme che la lotta economica ha assunto nelle differenti fasi della storia, è difficile trovare un’affermazione che non includa questo sempre mutevole rapporto tra il lavoro e la natura e il fondamentale contrasto tra questi due fattori come elemento essenziale. E, se noi cerchiamo di dare qualche espressione quantitativa a questo rapporto- il dominio dell’uomo sulla natura- è impossibile usare una nozione semplice che non sia il dispendio di energia umana richiesto (in una data situazione della società) per conseguire un certo risultato. Una delle prime distinzioni formulate dall’economia politica fu quella tra ‘ricchezza’ e ‘valore’; e la difficoltà di questa contrapposizione era che, mentre tanto la natura che l’attività umana sono produttrici di ricchezza, il valore, essendo un rapporto sociale è un attributo dell’attività umana, non della natura. L’essenza del valore, in altre parole, in contrapposizione alla ricchezza, fu concepita come costo, e l’essenza del costo fu fatta consistere nel lavoro in contrapposizione alla natura. Il lavoro, concepito oggettivamente, come prodotto dell’energia umana, era la misura e l’essenza di quella che Ricardo definiva la ‘difficoltà o facilità di produzione’ / Questa contrapposizione tra lavoro e natura, concepita come parallela alla contrapposizione tra valore e ricchezze, era naturalmente una nozione primaria, rispetto alla quale la considerazione che l’uomo è un animale che si avvale di utensili e che fabbrica strumenti per accrescere il suo potere sulle forze naturali (donde la distinzione tra lavoro diretto alla produzione di strumenti e lavoro diretto al loro uso) era secondaria. Tutto questo è abbastanza elementare. Ma, in pari tempo, sembra abbastanza chiaro che qualsiasi concetto di valore che ignori queste semplici nozioni può offrire un ben limitato fondamento a proposizioni attinenti ai processi essenziali del mondo reale.

39-40- Non soltanto il lavoro dei tessitori, la lana che alimenta i telai, l’usura delle macchine, ma anche la messa a disposizione di risorse scarse costituisce un valore contribuente al processo produttivo. Perfino cose come l’avviamento, il tempo e la sopportazione di un rischio possono rappresentare un contributo di valore; poiché quest’ultimo consiste nella somma totale delle condizioni che sono essenziali per la produzione e, in pari tempo, scarse. Se una cosa riceve un prezzo, essa IPSO FACTO presta un servizio; la somma totale dei valori contribuiti dev’essere (almeno in regime di concorrenza) uguale al valore del risultato, e tutta l’indagine sul plus-valore diventa priva di significato.-> Ma l’indagine diventa priva di significato a causa della forma in cui è posto il problema e non già perché non si riferisca a qualcosa di esistente nel mondo reale.(…) Fino a quando il costo e il prodotto lordo poterono essere rappresentati nei termini della stessa entità, il concetto era facilmente espresso senza l’intervento di una teoria del valore. In un’azienda agricola, ogni anno, una certa quantità di grano viene impiegata nell’alimentazione degli uomini e degli animali, e una certa quantità di semente viene incorporata nella terra. Alla fine della stagione il raccolto di grano è superiore alla quantità impiegata a produrlo. La differenza costituisce un sovrappiù, o prodotto netto, su cui i Fisiocrati posero l’accento come sulla linfa vitale della società e sulla determinante del livello di civiltà che una data società può raggiungere. Ma quando si tratta di lana che alimenta i telai e di farina che alimenta i tessitori e del panno che ne risulta, la differenza tra le quantità originarie e finali può essere espressa solo in termini di valore. Sorge immediatamente il problema se tale differenza di valore debba esistere senz’altro e, in caso affermativo, quale ne sia la causa /41- Questo problema della creazione e della destinazione del plusvalore era un problema centrale dell’economia classica, come invero deve essere per qualsiasi teoria della distribuzione.

32- [Redditi necessari e non necessari-> atteggiamenti delle varie classi di reddito: si può fare questa distinzione solo agganciando il valore di scambio al mondo della produzione]

43- II – L’ECONOMIA POLITICA CLASSICA

47- I rapporti dominanti sono i rapporti degli uomini in quanto produttori. Il fatto che gli uomini e le risorse produttive che essi manipolano possano muoversi tra diversi rami della produzione alla ricerca del massimo vantaggio garantisce non solo che i salari e i profitti tendano all’uniformità nell’ambito complessivo dell’industria, ma anche che i rapporti a cui le merci vengono scambiate sul mercato tendano a corrispondere ai rapporti tra i loro costi reali. Questi ultimi rappresentano i loro valori ‘normali’ o ‘natuali’. I rapporti di scambio riflettono quindi i rapporti di produzionie e sono determinati da questi . L’economia politica diviene in prima linea una teoria della produzione. Come Marx affermò: ‘In principio non vi è scambio di prodotti , ma scambio di lavori che concorrono alla produzione. E’ dal tipo di scambio delle forze produttive che dipende il tipo di scambio dei prodotti. / 48- Nella formulazione delle proposizioni essenziali dell’economia politica si potrebbe benissimo fare astrazione dalla moneta e dalla misurazione in moneta della domanda-> La confutazione di questa teoria da parte di Keynes nella sua GENERAL THEORY , CAP .xiii, si applica a una situazione in cui esistono risorse inutilizzate e quindi la possibilità di una variazione della produzione, se la domanda aumenta /56- [Il precetto del Laissez-faire è il corollario centrale dell’economia politica] / Una descrizione di come il sistema funziona divenne IPSO FACTO una presunzione di come il sistema debba funzionare. In verità l’economia classica non conteneva nessuna dimostrazione definitiva che il Laissez-faire produca il risultato OPTIMUM nei riguardi del benessere umano. Questa dimostrazione fu lasciata al principio di utilità che la diede (in modo assolutamente fallace) mezzo secolo dopo. Gli economisti si accontentavano della tesi che il laissez-faire fosse superiore come condizione per la produzione e l’incremento della ricchezza: tesi che essi si preoccuparono particolarmente di dimostrare in contrapposizione ai monopoli favoriti dallo Stato e alle restrizioni statali al commercio estero / 57- [Altra critica che l’economia politica (come teoria della produzione) rivolgeva alla politica economica contemporanea era che una classe di consumatori che non abbia nessuna relazione attiva colla produzione di merci materiali significhi un assorbimento di ricchezza piuttosto che un contributo alla produzione di ricchezza ->58- La rendita era il prezzo di un diritto di proprietà su una risorsa naturale scarsa : il prelievo di una parte dei frutti della produzione per mantenere una classe passiva e improduttiva] / 60- Quale critica rivolta contemporaneamente contro l’autoritarismo di uno Stato autocratico e contro i privilegi e l’influsso dell’aristocrazia terriera l’economia politica esercitò ai suoi inizi una funzione rivoluzionaria -> L’economia politica come sistematrice di concetti in un campo che in precedenza era privo di principi [discussione tra Ricardo e Malthus su rendita e monopolio-> poi si passa dall’attacco ai privilegi alla difesa della proprietà-> rapporti di produzione come forma di natura o prodotto di natura(fuori o dentro al quadro dell’economia politica).

63- III- L’ECONOMIA POLITICA CLASSICA E MARX

63- Economia politica (antifeudale) vs critica storica del capitalismo /64- Il profitto come speciale categoria di reddito e come elemento residuale senza spiegazione /65- Declino dell’economia politica dopo Ricardo: attacchi di Marx contro la teoria della produttività del capitale /66- Divisione di classe tra espropriati e possessori /Secondo la concezione marxista della storia il progresso ha visto il succedersi di vari SISTEMI DI CLASSE, ciascuno generante le condizioni le condizioni tecniche e i connessi modi di produzione del tempo, e a sua volta condizionato da essi/ [Antagonismi della società -> fondati su diverse sezioni della società <- forza motrice del progresso -> Anche il capitalismo è un sistema di classe fondato su padroni proprietari e soggetti espropriati / [MARX CERCA DI TROVARE IL RITMO ESSENZIALE DELLA STORIA (E LA SUA CHIAVE):] dietro il velo dell’armonia limitata ai rapporti di scambio [armonici perché apparentemente fondati su uno scambio di equivalenti] in un libero mercato: libertà di transazioni vs dipendenza economica e costrizione / LA GENESI DEL PROFITTO BASATA SUL RAPPORTO TRA PADRONE E LAVORATORE E’ SIMILE AL RAPPORTO TRA PADRONE E SCHIAVO, TRA SIGNORE E SERVO -> in queste precedenti strutture sociali non c’era dubbio sul carattere di forza e di sfruttamento del rapporto o sulla natura e origine del reddito della classe dei proprietari / 67- [Nei precedenti sistemi la classe proprietaria si appropriava del valore sovraprodotto (per legge o costume) e il rapporto era apertamente descritto qual era in realtà. Ma nella società capitalista non è così. Il rapporto assume esclusivamente la forma del valore. Non c’è sovraprodotto ma solo plus-valore. Come si può conciliare il plus-valore con la teoria del valore, che è essa stessa un’espressione astratta del modo di funzionare di un libero mercato di concorrenza? / IL CONTRATTO COME MASCHERA / Non si potevano più usare i monopoli dei Tudor o i vincoli feudali a danno del lavoro per spiegare come una classe tragga un reddito senza esercitare alcuna attività produttiva / 68- Lucri casuali, astuzia, truffa permanente degli elementi improduttivi a danno di quelli produttivi non spiegano niente ->Ciò potrebbe forse spiegare guadagni e perdite all’interno della classe dei capitalisti, in quanto l’uno perde ciò che l’altro guadagna, ma non il reddito di un’intera classe / Il profitto per Sismondi: l’imprenditore non dà al lavoratore una retribuzione sufficiente per il suo lavoro-> sistema di scambi ineguale / Mill su differenze tra sistema salariale e sistema schiavistico vs Marx che distingue tra lavoro e forza-lavoro (=merce) -> il proletario è privo di terra e di strumenti di produzione / 69- Il profitto va attribuito non a una qualità creativa del capitale in sé, ma al fatto storicamente condizionato che il lavoro in azione è in grado di realizzare un valore maggiore (relativamente al quantitativo di lavoro impiegato) di quello a cui è valutata la stessa forza-lavoro considerata come merce / USURA DEL LAVORO VS USURA DI UN MACCHINARIO/ 70 [Circostanza storica decisiva dell’esistenza di una classe avente come unica possibilità di vita quella di vendere la propria forza-lavoro] / [Marx e Ricardo contro la tesi della produttività del capitale di Malthus e Lauderdale]-> Marx non nega che il capitale, o meglio i comuni strumenti in cui è incorporato il lavoro immagazzinato siano fonti di ‘ricchezza’ o di ‘ricchezze’: sarebbe stato palesemente assurdo. In realtà egli afferma esplicitamente che è errato parlare del lavoro come unica fonte di ricchezza [in Valore, prezzo, profitto] / [Per Ricardo anche la terra incolta può dare un’utile, ma ciò non significa che terra o capitale siano produttivi di valore] / [Il valore -insegnava Marx- ‘non è un misterioso attributo intrinseco alle cose: è semplicemente l’espressione di un rapporto sociale fra uomini’ -> E’ un attributo in cui gli oggetti vengono dotati, in virtù della forma e maniera in cui avviene la distribuzione del lavoro umano fra i diversi rami di produzione nel corso del processo di DIVISIONE DEL LAVORO in seno alla società-> [Distribuzione della forza-lavoro sociale = legge dei costi<- per ‘mano invisibile’ delle forze concorrenziali-> feticismo delle merci = una specie di animismo] / 71- Spiegare lo svolgimento di una commedia di burattini, soltanto in termini di qualità e di comportamento dei burattini stessi /Un definito rapporto sociale tra uomini assume ai loro occhi la forma fantastica di un rapporto tra cose’ -> ‘L’esistenza di un reddito viene separata dalle sue connessioni interne e da tutte le connessioni. Così la terra diventa la fonte della rendita, il capitale la fonte del profitto e il lavoro la fonte del salario’ /Un’astrazione che dà per frutto una dimostrazione ex hypothesis della essenziale armonia fra di essi [in questo quadro non appare più nessun concetto di rendita o di plus-valore (…) perché la situazione è definita in modo che debba essere così / 72- per es. Pareto su ‘attività degli uomini rivolte alla produzione o trasformazione di beni economici’ ≠ da quelle dirette alla ‘appropriazione dei beni prodotti da altri’-> [Trattare gli uomini come semplici fornitori di servizi in maniera astratta ≠ dal loro concreto rapporto coi mezzi di produzione (proprietari o no, passivi rentiers o attivi lavoratori] / L’appropriazione di beni prodotti da altri può risultare [per Pareto] soltanto dall’intervento di un monopolio , da una frode o da una violenza extraeconomica [dal regno dei normali valori di scambio ciò è escluso] /73- [Restringimento dell’indagine sui problemi dell’economia tra gli economisti post-ricardiani] / Non si potrebbe dire che l’attività dell’imprenditore ha una ‘produttività marginale’ e che il suo prezzo può essere considerato come misura ed equivalente del servizio che presta? [Distinzione tra pedaggi e diritti di proprietà su risorse scarse]-> Se il proprietario del diritto di pedaggio abbia costruito o no la strada -> cercare una definizione nei termini dell’attività produttiva della persona in causa, in quanto attività separata e più fondamentale dell’apertura o chiusura di pedaggi -> [Nazioni limitate nell’ambito chiuso dei rapporti di scambio vs ricerca su classi produttive e improduttive] / 74- [Marx non critica ogni astrazione ma solo quelle che negano l’essenziale]-> La teoria del valore che Marx ricavò dall’economia classica / 75 – [Il valore di Marx è un’astrazione al pari di ‘concorrenza’ o di ‘mercato perfetto’] / Le due astrazioni che hanno prodotto tanto rumore tra i critici di Marx sono le seguenti: 1-il concetto di ‘lavoro semplice’, omogeneo; 2. L’assunzione nel primo volume del Capitale di un’uguale composizione organica del capitale in tutti i rami della produzione. Queste astrazioni erano anch’esse comuni agli economisti precedenti e contemporanei e costituivano la base di parecchi dei loro più importanti corollari / L’assunzione dell’omogeneità delle varie unità di un fattore di produzione è comune al metodo economico fino ai nostri giorni [-> ‘rendimento normale’ e livello generale dei salari] /76- [Chiasso di Bohm-Bawerck su diversità di assunzioni tra I e III volume del Capitale -> se successive approssimazioni invalidano i corollari dedotti da precedenti approssimazioni] / L’interesse di Ricardo si era tanto accentrato sulla distribuzione della ricchezza [sui redditi delle classi] da provocare irritazione in altri scrittori / 77- E’ vero che Marx accentrava l’attenzione sul rapporto di classe, espresso nei redditi di classe , come sul rapporto che determina il più importante ritmo della società capitalista ed è essenziale per qualsiasi previsione sul futuro [ma è errato considerare la sua analisi solo una teoria della distribuzione-> per Marx unità tra produzione, scambio e distribuzione->] Dire che le merci hanno certi valori di scambio = dire che la forza-lavoro è divisa tra le occupazioni in un certo modo= che il prodotto sociale è diviso tra sostentamento dei lavoratori e reddito dei capitalisti in una certa proporzione [ipotesi: 1. Reddito dei lavoratori più basso possibile e 2. Proprietà terriera = zero] /78- [Sulle assunzioni di Marx nel I volume del Capitale] -> i lavoratori prestano la somma totale delle attività produttive essenziali vs capitalisti = titolari dei diritti di proprietà e noleggiatori di forza-lavoro [= forma tipica generalizzata di tutte le società capitalistiche esistenti ≈ forme della geometria euclidea] -> Il motivo ispiratore del I volume del Capitale era di analizzare il rapporto fra i redditi di queste due classi e di spiegare l’origine del profitto capitalistico [nel III volume del Capitale Marx tiene conto del rapporto tra lavoratori e macchinario che è ≠ nelle diverse industrie -> quindi merci scambiate non secondo i principi enumerati nel I volume ma secondo i ‘prezzi di produzione’ (salari + profitto medio o ‘normale’), tuttavia egli dichiarò che il principio del I volume era sempre la determinazione del valore delle merci nel loro complesso e quindi la determinante del tasso di profitto e quindi dei prezzi di produzione stessi / 79- [Rapporto DECISIVO tra valore totale delle merci finite considerate come un complesso e valore della forza-lavoro= rapporto dal quale egli -come Ricardo- riteneva che dipenda il profitto /78 – [Ipotesi del capitalismo ‘puro’ nel I volume del Capitale = forma astratta di tutte le società capitalistiche esistenti vs III volume = prezzi di produzione, dove il profitto ha origine dal rapporto tra il valore delle merci finite e il valore della forza lavoro / 81- [Sugli effetti di monopolio e i problemi dell’imperialismo] / La differenza fondamentale tra Marx e l’economia politica classica sta quindi nella teoria del plus-valore [che non ha importanza etica ma ha importanza come critica del capitalismo ≈ all’importanza nella scuola ricardiana della teoria della rendita come critica degli interessi terrieri] / 82- [Interessi antagonistici tra proletariato e proprietari (antagonismo diverso da quello tra venditore e compratore] /Nel perpetuare ed estendere le istituzioni di una società divisa in classi la classe capitalistica ha un interesse altrettanto forte di quello che avevano i proprietari terrieri nel mantenere in vigore le leggi sul grano / Potrebbe essere benissimo nell’interesse del capitale ritardare lo sviluppo delle forze produttive e il promuovere attività pregiudiziali alla produzione di ricchezza, ove queste attività tendano ad allargare le possibilità di sfruttamento e ad aumentare il reddito [cfr. monopolio] /83- sviluppo delle forze produttive (= omogeneità, disciplina e organizzazione del proletariato di fabbrica come classe-> pro emancipazione a viva forza di sé e della società tramite l’espropriazione degli sfruttatori vs ‘appropriazione’ individuale] / [Com TECNICA DI MASSA (vs piccola proprietà e produzione su piccola scala) l’atto negativo di espropriazione diviene atto positivo di socializzazione = trasferimento della terra e del capitale nella proprietà collettiva dello Stato dei lavoratori [N.M.sic!] = garanzia sia di uguaglianza sia di diritti individuali che il liberalismo borghese sognò nel XIX sec. ma fu incapace di realizzare [Cfr. Manifesto ->’Nella società borghese il capitale è indipendente e ha una sua propria individualità, mentre la persona umana è dipendente e priva di individualità]

85-IV – LE CRISI ECONOMICHE [Forme di instabilità economica]

85- [La più importante applicazione della teoria di Marx fu l’analisi del carattere delle crisi economiche (prima Sismondi sul carattere disintegratore della concorrenza e della produzione per un largo mercato). In Ricardo le crisi virtualmente non esistevano e derivavano da interferenze esterne al libero gioco delle forze economiche o all’accumulazione. In Germania Rodbertus era un sottoconsumista] / Per Marx è evidente che le crisi sono connesse con i caratteri essenziali dell’economia capitalista / 86- Per Marx due caratteri fondamentali dell’economia capitalista:] 1. ‘anarchia’ della produzione (≠ caos) = diffusione atomistica delle decisioni produttive fra numerosi imprenditori autonomi  e 2. Si tratta di un sistema di produzione [governato da leggi e scopi speciali] mirante non a scopi sociali coscientemente determinati ma al profitto / [Per Marx ‘anarchia’ responsabile sia di forze disgregatrici dell’equilibrio sia di tendenze verso l’equilibrio che gli economisti classici avevano messo in luce esclusivamente] / – 86 [Studiare le crisi significava per Marx studiare la dinamica del sistema = analisi delle forme di movimento dei rapporti di classe e dei redditi di classe che ne sono l’espressione sul mercato] /87- [Per Marx la differenza tra le varie scuole economiche dopo A. Smith consiste nei diversi tentativi di risolvere l’enigma della caduta del saggio del profitto] / 88- [Veemenza del disprezzo della scuola ricardiana per le spiegazioni in termini di ‘offerta e domanda’ del problema della caduta del saggio del profitto] / [Per Smith la concorrenza tra i mercanti provoca l’abbassamento del saggio del profitto] / [Quando la rivoluzione industriale toccò il suo apice Ricardo e la sua scuola si domandarono: come può una caduta di questo reddito [profitto] costituire una condizione favorevole al progresso? [Il fatto che Ricardo fosse preoccupato della caduta del saggio del profitto è un sintomo della sua profonda comprensione dell’economia capitalista, per Marx]-> Spiegazione di Ricardo della legge di movimento della economia capitalista nella ‘teoria dei rendimenti decrescenti’[della terra -> quindi limite naturale = decrescente produttività del capitale nell’agricoltura] /90- [Critica di Ricardo agli interessi terrieri -> tesi:] il valore non dipende dalla domanda o dalla ‘abbondanza di merci’-che egli definiva come wealth (= ricchezza) o riches (= ricchezze), bensì dalla ‘difficoltà o facilità’ di produzione->per cui il profitto, o ‘valore del prodotto netto’, non dipende dalla quantità del ‘prodotto lordo’, né dalla produttività del capitale, ma dalla quota del lavoro sociale necessario per produrre i mezzi di sussistenza dei lavoratori, cioè dalla differenza tra i salari e il valore del prodotto / 92- [Ricardo su aumento dei prezzi degli alimentari e del lavoro vs domanda di capitale infinita e regolata dalla stessa legge che regola la popolazione (= crescita senza limiti)]/ [Per Ricardo i profitti generali devono discendere a meno che non vi siano miglioramenti nell’agricoltura o si possa importare grano a prezzo minore. E siccome queste due tendenze non sono nell’interesse dei proprietari terrieri, ne deriva che l’interesse del proprietario terriero è sempre opposto a quello di qualsiasi altra classe della collettività] /[Malthus, amico di Ricardo, contro la legge degli sbocchi di Say] /94 [Malthus e Ricardo su definizione del valore-> Teorie del sottoconsumo che oggi tornano ad occupare la scena di questo dibattito centrale-> Trionfo nell’Inghilterra vittoriana della teoria ricardiana] /95- [Trent’anni dopo la teoria del sottoconsumo fu difesa in Germania da Rodbertus, e attraverso di lui e della sua influenza su Lasalle, da Duhring e la nascente scuola dei socialisti tedeschi] /95- [Per ironia della sorte una dottrina originariamente formulata come apologia dei proprietari terrieri e dei detentori dei titoli di Stato, come ‘consumatori improduttivi’, si convertì in un’arma nelle mani del proletariato come critica di un sistema che imponeva la povertà e un consumo ridotto alla massa dei produttori ] [Oggi la difesa fattane da Hobson e da Keynes che ha dichiarato che i principi della domanda effettiva di Malthus sono un ignorato e fondamentale contributo alla comprensione del problema economico] / [Marx ed Engels contro il sottoconsumo, almeno nella versione datane da Rodbertus + variante marxista di questa teoria da parte di Rosa Luxemburg che rimproverava Marx di averla ignorata] /96. [Malthus e la sproporzione generale fra tutte le merci consumabili in relazione alla domanda effettiva , come si verifica per la produzione in certi settori] / [Cfr- 53- su proporzione tra capitale e lavoro nelle varie industrie] / [La dottrina per cui produzione e scambio vanno considerati come un continuo processo di ‘baratto’ di merci con merci sembra una elusione astratta del prolema reale (legge di Say? N.M.)] / [Luxemburg e la sua famosa teoria del ‘terzo elemento’, cioè che il capitalismo ha sempre bisogno di una classe media ‘intermedia’ o delle colonie, per potere evitare l’eccesso delle merci-> Luxemburg contro Marx su ‘realizzazione del plusvalore’ attraverso le vendite in un mercato e quindi attraverso la capacità di consumo della società] /97- [Soltanto nella fantasia di un economista sembra possibile l’esistenza di un mondo in cui (…) “si costruirebbero officine che dovrebbero costruire altre officine per sempre” senza mai che avvenga un ingorgo” (Clarck nella prefazione a Rodbertus) ] / [Risposta tradizionale a teoria del sottoconsumo: 1. Ricardo dice che il risparmio significa solo trasferimento del consumo da consumatori improduttivi a nuovi lavoratori produttivi, nell’ipotesi semplificata del capitale come ’anticipazione dei salari’]-> Quindi il risparmio non significa una diminuzione assoluta della domanda dei consumatori [non si capisce agevolmente questo se investimento = macchine = capitale fisso (vs capitale circolante) -> ma in questo caso c’è un trasferimento del consumo a produttori di macchine e ai loro capitalisti] / [Teoria bruta del sottoconsumo classica (Sismondi e Rodbertus) considerata troppo superficiale da Marx]-> pro abbozzo decisivo di una risposta da parte di Marx /100- [Ricardo nota l’importanza della durata nel caso del capitale fisso-> nella misura in cui il capitale fisso è meno durevole si avvicina alla natura del capitale circolante’ -> Marx distingue i bovini come capitale fisso , come bestiame da lavoro, se invece vengono fatti ingrassare sono capitale circolante. [101- Marx su manutenzione e su confini tra spese naturali di riparazione e le sostituzioni -> le ferrovie per es. sono più o meno mobili ] / Marx precisò che la differenza tra capitale fisso e capitale circolante si basa propriamente non sul tempo che il capitale impiega a circolare ma sulla differenza della funzione concreta svolta nella produzione degli strumenti di lavoro e gli oggetti di lavoro: mentre i primi circolano ‘gradatamente’ nel corso dell’impiego e dell’usura della macchina gli altri vengono trasformati per intero in un singolo atto / 101- [LAVORO ACCUMULATO E MORTO vs lavoro attivo e ‘vivente = forze produttive ereditate dal passato vs PRODUZIONE CORRENTE DI VALORE NETTO O AGGIUNTO] -> marx chiama ‘capitale costante’ quello investito in attrezzature o scorte di materie prime vs ‘capitale variabile’= fondo valori corrente destinato all’acquisto di forza lavoro/ 101- [Saggio di profitto (=rapporto del profitto in un dato periodo col capitale totale) ≠ tasso del plusvalore (= rapporto del profitto coi salari o del plusvalore col capitale variabile)] / Il progresso tecnico industriale tende ad abbassare il saggio del profitto anche se non vi è nessun declino del tasso del plusvalore [= risposta di Marx a Ricardo su rendimenti decrescenti dei terreni e caduta tendenziale del saggio del profitto<- Marx su tendenze controoperanti: per es. ‘incremento del plusvalore relativo ->102- aumento della produttività del lavoro e aumento del saggio di plusvalore] / 103- [Scuola austriaca : Bohm-Bawerck e la giustificazione del profitto] / [Marx sul tempo di lavoro nel II volume del Capitale -> Grano = 9 mesi vs 100 anni per rimboschimento] /[Capitale d’esercizio vs capitale fisso -> ‘periodo di produzione’ e ‘intensità di capitale’ (scuola austriaca) ]/ 104- Il plusvalore complessivo viene determinato esclusivamente [per Marx] dal rapporto tra il valore della forza-lavoro e il valore del prodotto= rapporto fondamentale di sfruttamento che costituisce la base del sistema / [Marx e i due settori dell’economia: industrie che producono mezzi di produzione vs industrie che producono mezzi di consumo ] / Lo SCHEMA A SEZIONI di Marx fu per i più complessi processi economici cui diede origine la rivoluzione industriale, quello che il Tableau economique di Quesnay era stato per l’economia agricola del XVIII sec./ Qualsiasi brusca variazione del tasso di accumulazione del capitale o nelle proporzioni tra capitale costante e capitale variabile, può provocare uno squilibrio tra questi due settori / [Schema a sezioni di Marx = ] raffigurazione di processi reali per una più sviluppata analisi e generalizzazione /106- [Lo schema a sezioni di Marx] forniva implicitamente una risposta alla teoria nuda e cruda del sottoconsumo: dimostrava che l’accumulazione del capitale può procedere senza suscitare problemi nella sfera dello scambio, purché questi rapporti siano osservati->[Per Marx l’economia capitalista sarebbe oggetto continuamente al pericolo di squilibrio, per l’assenza di un meccanismo adeguato attraverso il quale possano essere mantenute le proporzioni richieste /107- [Crisi come unico mezzo con cui può essere ristabilito l’equilibrio in un sistema di questo genere (capitalista) /Variazioni per es. che implichino un passaggio dal cotone, alla seta artificiale, dal mattone al cemento, dal gas all’elettricità -> Ma una riduzione nell’attività generale delle industrie di consumo ha conseguenze speciali per questa ragione: che le industrie che fabbricano strumenti di produzione dipendono dalle industrie che fabbricano beni finiti di consumo; e la domanda dei primi è, in un certo senso, “derivata”, dai secondi. Ciò costituisce un’importante applicazione della tesi che ‘domanda di merci non è domanda di lavoro’ [per i beni di consumo] /108 [Crisi da sproporzionalità =manifestazione di sviluppo ineguale = capitale ‘cristallizzato’ in una forma più o meno durevole, adatta a certi usi e solo a quelli]-> Quando varia si verifica una diminuzione del profitto nelle industrie dei beni di consumo, essa molto probabilmente significa una caduta della domanda degli strumenti di produzione, in modo suscettibile di provocare una crisi generale. Questo l’aspetto di verità che la teoria del sottoconsumo aveva colto / Quando varia il consumo, l’effetto se ne risente lungo il flusso della domanda, su tutti i processi intermedi e di investimento che gli sono connessi e sono adattati ad esso / 110- Il problema della realizzazione del plusvalore [nel caso di un risparmio su scala generale = ‘vendita unilaterale senza acquisto’ (Marx) = tesaurizzazione, che fu il tema principale di Rosa Luxemburg / La ‘riproduzione allargata’ a un tasso crescente può aver luogo senza attriti nella misura, ma solo nella misura, in cui nuova moneta venga introdotta nel sistema economico [Marx, paragrafo conclusivo del vol. II del capitale] /111- [vendita di beni vs oro (o contro titoli= esportazione di capitale=atto di scambio mercantile) ≠ vendita di merci come esportazione di merci vs merci (Luxembourg)] / Marx non enumerò esplicitamente a quali condizioni la riproduzione allargata a un tasso costante potesse svolgersi senza scosse. Ma appare chiaro dalle sue tavole che queste consistevano nel fatto che la parte spesa di V+S nella sezione I, fosse uguale a C + la parte risparmiata di S nella sezione II / IL PROBLEMA DI UN ECCESSO INVENDIBILE DI BENI DI CONSUMO / 112- [Accumulazione di capitale = riduzione del saggio di profitto = causa fondamentale di crisi periodiche (Marx) + fattore della tendenza di lungo periodo = autoannullamento dei tassi di accumulazione ed espansione] / [Controtendenze di Marx alla riduzione del saggio del profitto: 1. Aumento plusvalore relativo;2. Riduzione prezzo elementi del capitale costante; 3. Sovrappopolazione relativa che deprime il tasso dei salari; 4. Commercio estero] /113- [Marx non si pronuncia su quale delle due tendenze debba prevalere per il suo metodo storico di suggerire, non per incompiutezza del III volume del Capitale] / [Per Marx interazione fra rapporti di classe e cambiamenti tecnici in un dato stadio decisivo-> Il rapporto di classe è determinante per Marx (per es. se gli operai sono organizzati o no = condizioni di offerta della forza lavoro) <- Per Marx a questa legge di movimento non poteva essere data un’interpretazione puramente tecnologica/ Alcuni autori hanno descritto la teoria di Marx come se fosse solo una teoria delle sproporzioni, ignorando la tendenza alla caduta generale del saggio del profitto / 114 – [Condizioni dell’offerta di lavoro infinitamente elastica = ‘sovrappopolazione relativa’] / Tasso di plusvalore = intensità di sfruttamento/ 116- La riduzione del tasso dei salari per sovrappopolazione può favorire il ritorno a metodi e tecniche più primitivi / 117 –[INVENZIONI AUTONOME (per aumento di conoscenze) vs INVENZIONI INDOTTE (=metodi tecnici concorrenti, ma prima inutilizzabili per il basso prezzo del lavoro)] / 118- [Marx contro Ricardo/Say su capitalismo non sistema di produzione sociale ma sistema di produzione per il profitto]-> la cosa più importante quindi non era il limite astratto degli scambi , ma le limitazioni derivanti agli investimenti e alla produzione da un certo saggio del profitto [Come una locomotiva che si ferma per insufficienza di vapore nello stantuffo] / [M-D-M vs D-M-D’] /119- Per Marx è possibile una sovrapproduzione di capitale nel senso di un valore di accumulazione del capitale incompatibile col mantenimento del precedente livello di profitto (…) non che si produca troppa ricchezza, ma si ha una periodica sovrapproduzione di ricchezza nella sua forma capitalistica e contraddittoria /Il modo di produzione capitalistico non può, per questa ragione, superare una certa scala di produzione , che sarebbe inadeguata in altre condizioni. Il sistema pertanto si arresta a un punto determinato della produzione e realizzazione del profitto e non dalla soddisfazione dei bisogni sociali /120 [Sul rapporto di saggio di interesse e saggio di profitto nelle crisi come frutto della diversa insufficienza delle risorse->] Alcuni economisti hanno formulato l’ipotesi che la crisi sia da attribuire al fatto che il saggio di interesse non diminuisce piuttosto che al fatto della diminuzione del profitto; nel che è implicita la conclusione pratica che il difetto non dovrebbe essere attribuito al capitalismo in sé considerato, ma potrebbe essere eliminato da un’appropriata politica monetaria, che faccia diminuire il saggio dell’interesse di pari passo col processo di investimento. [In ogni caso Marx distingueva chiaramente la diversa influenza delle due cose, diversa influenza che gli economisti successivi hanno erroneamente abbandonato] /121- Per Dobb ci sono forti motivi per dubitare sulla capacità di una politica monetaria di influire in grado sufficiente sul saggio d’interesse a lungo termine] / [Su Marx e la teoria del sottoconsumo, nel senso che ogni crisi si originerebbe nelle industrie produttive di beni di consumo ] 122-[Interpretazioni di passi del II e III volume del Capitale] /123 – Nel regime capitalistico aumentare il consumo costituirebbe il modo più durevole di incrementare il profitto (…) ma in regime capitalistico ci sono scarse prospettive che il consumo aumenti di pari passo con la produttività / Il consumo [per Marx]in questo senso è un elemento incidentale – un importante elemento incidentale- nel complesso totale e il conflitto tra produttività e consumo è un aspetto della crisi e un elemento della contraddizione che trova espressione in periodici collassi del sistema. (…) [Ma per Marx la contraddizione tra forze produttive e rapporti di produzione è il punto essenziale della questione (=la contraddizione entro la sfera della produzione)] / 124- [Consumo (come fattore limitativo della realizzazione del plusvalore) vs offerta di lavoro (come fattore limitativo essenziale della creazione originaria del plusvalore) = fattore fondamentale della crisi] / “Le crisi sono sempre soluzioni momentanee e forzate di contraddizioni esistenti, eruzioni violente che restaurano per un momento l’equilibrio infranto” (Marx vol.III del Capitale) / I vari fattori che determinano la forza di resistenza dei lavoratori contro la diminuzione dei salari / [Crisi come conflitto tra ‘potere produttivo’ e ‘potere di consumo’ ≈ in senso luxemburghiano come problema di controllo dei mercati e delle merci] / 125-Questo periodico reclutamento dell’esercito industriale di riserva appare dunque come la leva con cui il sistema resiste ad ogni attacco contro i valori-capitale e controbilancia la tendenza dell’accumulazione del capitale a causare il declino del saggio del profitto / 125- [Marx e la legge della popolazione propria del capitalismo -> che spiega come povertà e disoccupazione non sono fatti di natura, ma limiti del sistema capitalistico -> la popolazione non è sovrabbondante in senso assoluto, ma solo perché il capitale è sovrabbondante rispetto alla possibilità di ricavare l’atteso saggio del profitto. La crisi come reazione uniforme del capitale rispetto alle attese di profitto deluse, la crisi sembra perciò operare come se la classe capitalista dovesse reagire all’unisono, come un unico monopolista rispetto al lavoro/ 126 – [Marx sulla teoria dei salari vs legge ferrea dei salari di Ricardo / Malthus] /127- [Reclutamento intensivo ed estensivo di offerte di lavoro sono fattori che operano contemporaneamente per ridurre il prezzo della forza-lavoro a un livello che consente l’estrazione di plus-valore]-> Dal punto di vista del capitale il progresso si arresta e si verifica la crisi perché i salari sono ‘troppo alti’ e in questo modo il problema viene tradizionalmente esposto nella letteratura contemporanea -> Bisogna dire piuttosto che le crisi si verificano perché profitto e interesse sono troppo alti, perché tale affermazione attira l’attenzione sul fatto fondamentale che, in confronto a un sistema di ‘produzione sociale’, “il vero ostacolo alla produzione capitalistica è il capitale stesso” / [Crisi dei primi stadi del capitalismo vs crisi di stadi avanzati]->  con lo sviluppo dell’organizzazione dei sindacati l’utilizzazione intensiva del campo di sfruttamento incontra crescenti ostacoli -> ora pro metodi di estensione del campo di sfruttamento, poi metodi coercitivi per intensificare lo sviluppo del campo interno-> Oggi il capitale semina  sia nel campo nazionale sia nel campo internazionale denti di drago di cui i popoli raccolgono i frutti. [Nel mito greco i denti del drago (in greco ὀδόντες (τοῦ) δράκοντος?, odontes (tou) drakontos) sono presenti in primo piano nelle leggende del principe fenicio Cadmo e nella ricerca del vello d’oro da parte di Giasone. In ogni caso, i draghi sono presenti e sputano fuoco. I loro denti, una volta piantati, sarebbero diventati guerrieri completamente armati.MitiCadmo, portatore di alfabetizzazione e civiltà, uccise il sacro drago che custodiva la sorgente di Ares. Secondo la Bibliotheca, Atena diede a Cadmo metà dei denti del drago, consigliandogli di seminarli. Quando lo fece, dai solchi balzarono feroci uomini armati, conosciuti come Sparti ( greco antico : Σπαρτοί, traduzione letterale: “seminati [uomini]”, da σπείρω, speírō , “seminare”). Cadmo scagliò contro di loro una pietra perché li temeva, ed essi, pensando che la pietra fosse stata lanciata da uno degli altri, si combatterono finché rimasero solo cinque di loro: Echione (futuro padre di Penteo), Udeo, Ctonio, Iperenore e Peloro. Questi cinque aiutarono Cadmo a fondare la città di Tebe, ma Cadmo fu costretto a essere schiavo di Ares per otto anni per espiare l’uccisione del drago. Alla fine dell’anno gli fu data in moglie Armonia, figlia di Afrodite e Ares. /Tuttavia, Ellanico scrive che sorsero solo cinque Sparti, omettendo la battaglia tra di loro. Nella sua versione Zeus dovette intervenire per salvare Cadmo dall’ira di Ares, che voleva ucciderlo. In seguito Echione sposò Agave, la figlia di Cadmo, e il loro figlio Penteo succedette a Cadmo come re. /Giasone.Allo stesso modo, Giasone fu sfidato dal re Eete della Colchide a seminare i denti di drago di Atena per ottenere il vello d’oro. Medea, figlia di Eete, consigliò a Giasone di lanciare una pietra tra i guerrieri che spuntavano dalla terra. I guerrieri iniziarono a combattere e ad uccidersi a vicenda, senza lasciare alcun sopravvissuto tranne Giasone./ Riferimenti moderni Le leggende classiche di Cadmo e Giasone hanno dato origine alla frase “seminare i denti del drago”. Questo è usato come metafora per riferirsi a fare qualcosa che ha l’effetto di fomentare controversie. In svedese, il mito è l’origine dell’idioma ” draksådd ” ( seme del drago ) con il significato di diffondere idee corruttrici o, in senso più ampio, azioni con conseguenze disastrose]

129- V – LA TENDENZA DELLA SCIENZA ECONOMICA MODERNA

132- [Astrazioni dell’economia politica-> piedi per terra di Marx e degli economisti classici vs eleganza delle formulazioni matematiche dell’economia moderna, che tratta dei rapporti che necessariamente si verificano in qualsiasi situazione in cui ‘mezzi scarsi con usi alternativi servono a dati scopi’ (=analisi economica moderna)] / Per Marx elemento importante dell’ideologia era che, in una società suddivisa in classi, le idee astratte formulate in una data società tendano ad assumere carattere fantomatico o feticistico nel senso che, essendo considerate come rappresentazioni della realtà, vengono a rappresentare la società in forma invertita o distorta->134- il risultato che la realtà viene coperta da un velo (cfr. il pensiero economico) /134 – [concetti ipostatizzati [Ipostasi = rappresentazione concreta di una realtà astratta o ideale; personificazione] = astrazione che acquista valore feticistico= il contingente viene a rappresentare l’essenza = rendere i rapporti di scambio indipendenti dai rapporti di produzione] / IL CONFINE CHE BIPARTISCE LA STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO VIENE USUALMENTE POSTO NEGLI ANNI DOPO IL 1870, CON IL SORGERE DELLE NUOVE TEORIE DELL’UTILITA’ DI JEVONS E DELLA SCUOLA AUSTRIACA/ 135 [Economia classica vs economia volgare (Marx)] /136- [Pensiero entro i limiti del feticismo delle merci = leggi di scambio che determinano i rapporti di produzione (sic! Per Marx)] / [Marx su Inghilterra che si distingue negli anni 1820-1830 per l’attività scientifica nel campo dell’economia politica, periodo in cui la lotta di classe non si era ancora sviluppata, carattere aperto della discussione [ma fu un’estate di San Martino] dopo il 1830 la lotta di classe , nella teoria come nella pratica, assunse forme sempre più precise e minaccianti-> da qui un eclettismo di cui J. S. Mill fu il miglior rappresentante] /137- [Jevons e il socialismo fabiano (1888) (vs il pericoloso impiego a cui erano sottoposti da Marx i concetti di Ricardo -autore dell’eresia del conflitto di interessi tra lavoro e capitale)<- Marx muore nel 1883 ed Engels nel 1895]/ [Capi della scuola austriaca e desiderio di confutare il socialismo] /138- Il problema essenziale di Marx era la spiegazione del plusvalore (…) la teoria del valore basata sul costo di produzione non risolve un bel nulla, perché lascia inesplicata la determinazione del costo di produzione [valore = costo del lavoro (salari) + tasso medio di profitto] / [Mill vs teoria del profitto basata sulla produttività del capitale perché il solo ‘potere produttivo è quello del lavoro’] / [Tentativi di spiegare il profitto di due tipi: 1. Il profitto è una qualche proprietà creativa inerente al capitale = produttività; 2. Il profitto come ‘costo reale’ analogo al lavoro, che il capitalista sosterrebbe e per cui quindi il profitto non sarebbe plus-valore, ma un equivalente] / [Malthus spiega il profitto come ‘servizio’ reso dal capitale alla produzione-> Per Lauderdale il lavoro che sia coadivato da macchine può produrre in un’ora una somma di valore maggiore che non il lavoro non aiutato da macchine: 1 uomo con una vanga = il lavoro di 50 uomini con le unghie] /139- [Marx contro la teoria della produttività del capitale = arbitraria illazione di attribuire al proprietario la produttività delle cose da lui possedute -> produttività del capitalista = produttività del proprietario terriero] -> [Nessuna differenza tra il reddito dell’imprenditore di ‘libero lavoro’ e il reddito del proprietario di schiavi]/ [140-Bohm-Bawerk su teorie della produttività del capitale]/ [Genesi del valore [cioe’ del capitale n.M.] (->bisogna guardare a caratteristiche che incidono su offerta e pensare a qualsiasi differenziazione dei redditi non in termini di ‘servizio’ ma in termini di ‘costo’) e produttività di fattori separati ->sarebbe come chiedersi se per la concezione di un figlio sia più necessario il maschio o la femmina] /141 – [Senior e il tentativo di spiegare il profitto come analogo ai salari, come compenso di un costo necessario sostenuto nella produzione e in pari tempo contrapposto alla rendita-> Teoria dell’’astinenza’ come ‘costo reale’ puramente soggettivo = lavoro come intensità della riluttanza psicologica a lavorare ≠ lavoro come dispendio di energia fisica ->sull’inclinazione a concepire il costo reale come qualcosa di soggettivo piuttosto che di oggettivo(cfr. Adam Smith sul lavoro come ‘fatica e disturbo’] / [Marx su astinenza e profitto in Rothscild –(pro connessione inversa di causa -effetto?) = fondamentale dilemma contro cui urta ogni tentativo di foggiare una teoria dei costi in termini soggettivi -> Se si ammette un’astinenza per il capitalista che possiede una fabbrica pervenutagli in eredità o una banchina portuale o un canale, come si può negarla al proprietario terriero che dà in affitto la sua proprietà? [ e quando rendita = profitto]->Senior escluse quindi ogni capitale ereditato dalla sua definizione.

143- La risposta di Marx a Senior rimase incontrastata fino a che, verso la fine del secolo, fu introdotto il concetto di ‘incremento marginale’(concetto mutuato dal calcolo infinitesimale, come tentativo di dare maggiore precisione alle nozioni economiche) -> [Jevons e Marshall parlano di “sforzo e sacrificio”= costo soggettivo di Senior = profitto = ‘dilazione della soddisfazione≈ ‘sacrificio’ che uno sforzo addizionale impone a chi lavora->sacrificio come giustificazione dell’interesse, in quanto compenso per stimolarne la continuazione (della dilazione della soddisfazione)] / 144- Un rapporto tra ‘sforzi’ e ‘sacrifici’ esisteva soltanto al margine e mentre l’interesse pagato e il sacrificio sostenuto venivano considerati come tendenti all’unità per un’unità marginale di capitale messo a disposizione, non vi era nessun rapporto necessario fra il reddito totale percepito dal capitalista e il sacrificio totale sostenuto, sia in un caso singolo individuale, sia per l’intera classe -> il ricco ereditiere che risparmi può avere un reddito ‘sproporzionato’ a qualsiasi sacrificio che egli debba eventualmente sostenere / 144 [prezzo del capitale = disutilità implicita nel risparmiare l’unità monetaria investita e aggiunta allo stock esistente di capitale ->Se il primo (prezzo) è > della seconda (disutilità) allora aumenta l’accumulazione del capitale, mentre se il primo è < della seconda allora la disaccumulazione avrebbe luogo finché non venisse ristabilita l’uguaglianza -> Quindi interesse =prezzo necessario per mantenere l’offerta adeguata di capitale -> il lavoro e i salari erano trattati con metodo analogo [Tutti questi ‘sforzi e sacrifici’ saranno chiamati il ‘costo reale di produzione della merce (Marshall)]/ 145. [Marshall su rendita e remunerazione del capitale -> capitalista ≠ padrone terriero, in cui nessuna disutilità è connessa alla sua offerta di terra] <- Questa teoria per più di mezzo secolo agì senza dubbio nel senso di screditare la teoria marxiana del plus-valore -> e di attirare l’attenzione sull’interesse come categoria di reddito altrettanto necessaria del plus-valore (al funzionamento dell’economia?)/ 146- [Ma non si può dire davvero che la semplice ATTESA causi una pena! -> Sacrificio = semplice dilazione per Marshall: in realtà non c’è atto di scelta che non implichi alternative -> Marx replicava a Senior e a Mill che “ ogni azione umana può essere considerata come astensione dal suo contrario” / [Proprietà ereditata dalla storia vs proprietà ereditata dalla natura (terra)?] / 148 –CHE UNA PERSONA POSSA PRETENDERE UN PAGAMENTO PER UN CERTO ATTO (CHE CIOE’ QUESTO ABBIA UN ‘PREZZO DI OFFERTA’) DIPENDE DAL FATTO CHE QUESTA PERSONA POSSA PRETENDERE UN PAGAMENTO E CIO’ DIPENDE DALLA SITUAZIONE TOTALE DI CUI ESSA PERSONA È PARTE -> Il sacrificio dipende nn dalla natura dell’azione, ma dalla natura delle circostanze che circondano l’individuo o la classe in questione. Un sacrificio può quindi essere sostenuto solo se si ha il lusso di alternative a cui si può rinunciare: soltanto il povero Lazzaro non può sopportare alcun sacrificio, mentre il ricco Epulone, con il mondo e le sue ricchezze avanti a sé, può ogni giorno fare tanti sacrifici da lavare tutti i peccati dell’umanità/ 149- [Utilità vs Sacrificio = costo-opportunità vs disutilità] / Coloro i quali asseriscono che i ricchi sono portatori dell’astinenza, protestano in maniera più rumorosa che se i redditi fossero distribuiti in maniera meno diseguale e i consumi dei poveri aumentassero: per loro in questo caso l’accumulazione del capitale si ridurrebbe. Se quest’ultima proposizione è vera significa che l’incidenza del costo del risparmio ricadrebbe alla fine non sul ricco, ma sul ristretto consumo dei poveri, il quale soltanto permette che siano percepiti quegli alti redditi da cui è tratta la massa degli investimenti /[Il risultato dell’investimento in un’economia socialista] / 150- [Il capitalista riceve un’interesse come prezzo della riduzione del consumo di altri->] Spiegare il reddito del capitalista come naturale e inevitabile -> difficoltà di queste teorie del costo reale soggettivo a spiegare l’interesse come un fenomeno concreto del mondo reale.

152-Processi lunghi e indiretti di produzione che forniscono un prodotto finale maggiore di quanto si ottenga usando lo stesso lavoro a breve scadenza nella produzione corrente e immediata / [Prezzo futuro di qualsiasi cosa vs prezzo ‘a pronti’] / -> L’un fattore dalla parte dell’offerta, e l’altro dalla parte della domanda, concorrono a produrre, ceteris paribus, uno sconto permanente del prezzo futuro di qualsiasi cosa sul suo prezzo “a pronti”. Questo premio o aggio su beni presenti è il fenomeno dell’interesse, che aveva fatto sorgere il problema del ‘plus-valore’. Non la ‘prospettività umana’, come Marshall la definiva, ma piuttosto la dominante debolezza della prospettività umana -ovvero ciò che il Pigou ha esattamente definito una deficienza di facoltà telescopiche- costituisce la spiegazione del mistero che tormentò per mezzo secolo gli economisti. -> Non si può negare che questa ingegnosa teoria contiene elementi positivi che forniscono, descrittivamente e analiticamente, una visione di alcuni aspetti dell’accumulazione capitalistica/ 153- [Sottovalutazione del futuro e spiegazione dell’interesse] / Allo stesso modo che un proprietario terriero può esigere il prezzo di una scarsità imposta dalla natura oggettiva, così sembra, il capitalista potrebbe esigere il prezzo di una scarsità imposta dalla natura oggettiva dell’uomo [-> analogia tra interesse e rendita piuttosto che tra interesse e salario] /156- [Nozione di utilità e teoria soggettiva del valore ->] dove le caratteristiche psicologiche devono essere indipendenti dall’andamento dei prezzi sul mercato [UTILITA’, EDONISTICAMENTE, COME SODDISFAZIONE (Boem-Bawerk)] / 157-Una vacanza l’anno prossimo ci darà la stessa felicità di una vacanza il mese prossimo, soltanto nella nostra immaginazione vediamo la prima più confusamente. SE SCEGLIAMO IL PRESENTE A PREFERENZA DEL FUTURO SI TRATTA SOLTANTO DI IMMAGINANZIONE, DI DEFICIENTE RAZIONALITA’, DI EFFIMERO DESIDERIO. Il Pigou ha sottolineato questo caso di sopravvalutazione soggettiva delle utilità presenti, come l’esempio più importante in cui ‘desiderio’ e ‘soddisfazione’ divergono, a detrimento del benessere economico/ 157- Una collettività o un gruppo possono diventare complessivamente più poveri perché, avendo un’alta preferenza per il presente, diventano progressivamente meno capaci di provvedere per il futuro/ 158- La teoria dell’utilità interpretava il valore di una merce e , per derivazione, quello di tutti gli elementi costitutivi richiesti per fabbricarla, in termini di servizio reso nel soddisfare i desideri dei consumatori [utilità totale vs utilità marginale]-> Se l’offerta fosse illimitata, non ci sarebbero desideri insoddisfatti, né utilità marginale, né prezzi /159 [DISUTILITA’ = SFORZO E SACRIFICIO] / Si è trovato che il lavoro determina il valore , ma solo in maniera indiretta in quanto modifica l’utilità di una merce attraverso l’incremento o la limitazione dell’offerta (Jevons) /160- [Assunzione capitale di questo ragionamento: che cioè la volontà individuale è autonoma e indipendente nel senso che non è influenzata da rapporti di mercato in cui l’individuo entra o da rapporti sociali di cui è parte. [atomismo = considerazione ‘naturale’ di un’epoca individualista] /161- Postulare un qualsiasi valore normale presuppone postulare una certa distribuzione del reddito e quindi una certa struttura di classe-> PER DARE UNA FORMA PRECISA AI RAPPORTI DI SCAMBIO DI UNA DATA SOCIETA’ SONO NECESSARI , COME DATI, NON SOLO LA DISPOSIZIONE D’ANIMO DI UN INDIVIDUO ASTRATTO, MA ANCHE IL COMPLESSO DI ISTITUZIONI E DI RELAZIONI SOCIALI DI CUI L’INDIVIDUO CONCRETO E’ PARTE [uomini privi di terra vs contadini / lavoratori organizzati e no / sacrifici o disutilità nell’ingaggio presso un padrone]/ [Dato che] con un inavvertito gioco di destrezza l’armonia è stata introdotta nelle premess, l’armonia emerge anche nelle conclusioni /

163- [Influenza della convenzione (= complesse influenze che i desideri e i gusti degli altri esercitano sull’individuo -abitudini di classe ed emulazione di classe su cui T. Veblen attirò l’attenzione: per es. schiavitù della moda) o della propaganda (= suggestioni e artifici di vendita dell’epoca presente) sulle volontà individuali] / [merci di prima necessità (viveri e abitazione) vs altre] /166- [Illusorietà di un sistema di laissez-faire dove un sistema di libero scambio realizza il massimo di utilità per tutti ->] corollario: prezzi stabiliti in condizioni di libero mercato massimizzano l’utilità per tutti gli interessati /167- Ipotesi [della scuola austriaca] che ogni individuo avesse una libera scelta di opportunità e avesse scelto la strada da lui scelta solo dopo aver considerato e valutato la serie delle alternative aperte davanti a lui-> ma l’assenza di questa assunzione, cioè l’esistenza dell’opposto, cioè delle divisioni di classe -quella che costituisce il necessario punto di partenza per comprendere il carattere specifico della società capitalista /167- [Tale assunzione è ancora alla base di raffronti nella letteratura economica tra regime di concorrenza e regime monopolistico, tra regime capitalistico e regime socialistico] /168- Oggi gli economisti sono inclini a ridefinire l’utilità in senso puramente empirico, senza badare se le radici delle scelte sono psicologiche o sociali].

168- [Superiorità della moderna teoria economica su sistema ricardiano?] Dobb contro teoria formalistica svuotata di ogni contenuto reale -> che dice ben poco su come si produrrebbe qualsiasi situazione concreta /La sfera dell’attività economica ha la stessa estensione della sfera dell’attività razionale (Mises) [vs sano razionalismo di Marshall] /173- [Gli individui scelgono in un determinato modo vs gli individui scelgono liberamente] / [L’economia moderna sempre più matematizzata si fonda sulle stesse premesse (del passato?) = rapporti di classe connessi col possesso della proprietà economica] / [Sovranità del consumatore autonomo vs autoritarismo economico di un’economia socialista?] Il fatto è naturalmente che le valutazioni di mercato sotto il capitalismo costituiscono un grado molto alto di autoritarismo /174 – [In una società capitalistica (…) la ricchezza degli uomini d’affari è sempre il risultato di un plebiscito dei consumatori] /175- [STAMPA: SOCIETA’ = STATO : ECONOMIA] -> In ambedue le sfere le differenze di condizione economica e la dipendenza della condizione economica dei non proprietari dai proprietari sono fattori dominanti / [In economia il ‘voto plurimo’ è la regola, e non l’eccezione: di fronte a chi ha un voto solo sta chi ha migliaia o decine di migliaia di voti -> [Mercato : Plebiscito = Volontà popolare : Hitler] / [Il prezzo di una merce finale è uguale all’utilità di una unità marginale] / Il 99% dei lettori degli economisti pensa che la LEGGE DI CONCORRENZA dà a ciascun fattore della produzione (terra, lavoro, capitale) l’equivalente di ciò che esso crea] /177- [Hobson su retribuzione dei fattori alla PRODUTTIVITA’ MEDIA  e non alla produttività marginale] / 179- [Plusvalore e sfruttamento vs armonia di interessi fra le classi] / [Teoria dei fattori di produzione?] / 180 – La liberazione del pensiero economico da queste eredità [che confondono il pensiero, distorcono la realtà, mettono il mondo sottosopra] è un compito che attende da troppo tempo di essere assolto.

181- VI- CONSIDERAZIONE DEGLI ATTRITI E DELLE ASPETTATIVE: ALCUNI NUOVI ORIENTAMENTI DELLA TEORIA ECONOMICA

182- [Modificazione delle assunzioni tradizionali connesse con le caratteristiche della nuova era dei monopoli]-> Sulle condizioni di equilibrio in presenza di elementi monopolistici / [Sull’efficacia tradizionale e armonica della concorrenza, sia come legge classica del costo, sia sotto forma soggettiva del valore] / Tutte le innovazioni [teoriche] si preoccupano del significato dei fattori comunemente designati come ‘ATTRITI’ (= 183- non concorrenza, inerzia, costi di movimento)[ che 1. Ritardano il raggiungimento dell’equilibrio; 2. Introducono differenze locali di prezzo] /[Analogia con differenze di carattere qualitativo o chimico-> un nuovo elemento chimico che altera e trasforma l’intera composizione-> Cfr. errori di composizione] / 186- [Attrito ritardatore o dislocatore / concorrenza imperfetta] vs 187- [Mercato perfetto = dove la domanda di ciò che l’individuo vende, e l’offerta di ciò che egli compra sono di carattere infinitamente elastico] / [Principio monopolistico di ridurre la produzione fino al punto in cui il suo profitto è massimo] /189- [Sraffa sulla concorrenza imperfetta o monopolistica] /190 [Profitti monopolistici capitalizzati come avviamento d’impresa-> Cfr. https://www.bing.com/videos/riverview/relatedvideo?q=Profitti+monopolistici+capitalizzati+come+avviamento+d%e2%80%99impresa&mid=DF991BE2328E2B38C7E3DF991BE2328E2B38C7E3&FORM=VIRE oppure https://studylibit.com/doc/4218973/il-modello-di-chamberlin-di-concorrenza-monopolistica ] /[Pubblicità e artifici di vendita [= moda recente delle merci di marca e degli articoli patentati](= diritti restrittivi di monopolio vs mano invisibile) [≈ artifici per legare l’operaio a una particolare impresa vs organizzazione sindacale] vs non conoscenza del mercato, inerzia e miopia nello spazio e nel tempo vs concorrenza (interesse sociale) / 191- [Artifici della concorrenza monopolistica = costrizioni, allettamenti, suggestioni] / [Informazione onnicomprensiva (≈ elenchi degli alberghi) (pro mercato perfetto) vs pubblicità esclusiva che magnifica una merce particolare [=nuovo tipo di apparato che può creare la domanda per l’offerta] /193 [Prezzo di vendita = costo di produzione +spese di vendita]-> 194- Problema: chi paga i costi di vendita addizionali che sono divenuti generali e quindi necessari? [Se incidono sui costi di monopolio, allora nuova ripresa della lotta per le vendite] /194- Se l’aumento generale delle spese per le vendite ha come risultato una riduzione della produzione, l’onere, sotto forma di restrizione del consumo, ricadrà sulla comunità-> Il processo può svolgersi in due maniere ( o in tutte e due)-> passaggio da spese produttive alle attività improduttive dello smercio concorrenziale per fornire l’armamento del gansterismo economico / 195- [Moderni metodi di analisi vs teoria classica] / Appena ammettiamo la possibilità che le scelte dei consumatori siano esse stesse modificate dalle azioni dei venditori , diventa chiaro che una teoria soggettiva del valore è incapace di fornire una base stabile su cui possano formularsi proposizioni sul sistema nel suo complesso [I desideri dei consumatori come variabili dipendenti -> pro vedere la foresta monopolistica anziché i singoli alberi del mercato].

196- Problema dei larghi movimenti di prezzi nell’ultimo quarto del XIX sec.e poi dei fenomeni di prezzo del periodo della guerra e del dopoguerra / L’economia dei costi costanti (G. M. Clarck) [Cfr. https://slideplayer.it/slide/15781793/ contabilità analitica] su concorrenza e monopolio -> sui costi generali di impianti permanenti e attrezzature /Il ‘costo costante’ introduce dubbio e ambiguità nel più essenziale servizio economico dei costi” cosicché l’economista ‘è privato di uno dei suoi criteri già fatti per giudicare che cosa è economicamente sano’. -> Non ci si può più fidare dell’impresa privata e della contabilità privata (Clarck) /196-197 [Sul prezzo di breve periodo che dipende: 1. Dalle aspettative circa i fattori che hanno motivato l’impianto; 2. Dalle aspettative degli imprenditori circa l’andamento dei prezzi nell’immediato futuro] / 197- [Una successione di ‘brevi periodi’ in cui non si raggiunge mai il lungo periodo (e il suo equilibrio = 199- normalità di lungo periodo] / [perfetta concorrenza (= tutti sanno tutto) = perfetto monopolio (Clarck)] /199- La ragione per cui la teoria classica riteneva che le aspettative soggettive, anche se generali, fossero irrilevanti ai fini della determinazione dell’equilibrio di lungo periodo , risiedeva nella natura oggettiva della sua teoria del valore / 199- [Mercato puramente speculativo, basato sulle aspettative dei prezzi futuri (dato che si compra solo per vendere) vs mercato dei consumatori basato sull’utilità] il quale non poteva di per sé essere influenzato da aspettative sui prezzi] / 200- [Valore che dipende dal reddito di un gruppo o di una classe ≠ teoria del valore basata sul lavoro] / [Elemento di abitudine (Ricardo) o sociale (Marx) nella determinazione del prezzo della forza-lavoro] /201- [Per Marx la legge di movimento della società capitalistica non è una legge naturale , ma determinata dai rapporti di classe tra capitale e lavoro] /202- [La struttura ‘temporale’ della produzione (economisti austriaci)-> Il capitale come STOCK  e come FLUSSO, diverse condizioni di offerta] /204- [Mutamento dei prezzi e sistema economico instabile al massimo grado->] in condizioni dinamiche non si può mantenere la fondamentale assunzione che ‘la scala di preferenze dell’individuo sia indipendente dai prezzi fissati sul mercato’ (assunzione tacitamente posta da tutte le teorie soggettive del valore] / 208- [Contratto a lungo termine vs contratto stipulato in mometa (= ‘a pronti’?) / 209- [Ipotesi che la situazione normale del sistema sia di disoccupazione e di capacità inutilizzate] / [Attività di investimento = produzione di beni strumentali] /211- Di speciale importanza sono le tendenze all’allontanamento dalla situazione di equilibrio , le quali sono inerenti all’economia individualistica come aveva sottolineato Marx, in contrasto con le tendenze verso l’equilibrio che la scuola ricardiana aveva accentuato [= sistema graziosamente equilibrato dell’economia classica] / [Movimento economico come conflitto intenzionale vs forze motrici meccaniche (aumento del capitale e della popolazione)] / 212 – [Economia soggettiva e caos di indeterminazione ->] tutto questo ci porta a un mondo di movimenti cumulativi, di equilibri instabili, nel quale le previsioni su larga scala o a lunga scadenza sono impossibili [= conclusione nihilistica; indeterminazione vs equilibri meccanici] /2134- [Angusti rapporti di scambio vs condizioni istituzionali di classe e rapporti concreti di gruppi sociali col processo di produzione] /214- [Economia individualistica vs economia sociale?] [Problema se un’osservatore scientifico possa prevedere il futuro essendo fuori dal sistema]/ 215- Soltanto per effetto dell’incertezza di ciascuno circa le azioni di tutti valgono le leggi tradizionali di mercato, soltanto con l’apparizione della libertà prevale la necessità e l’automatismo economico / Soltanto a causa dell’ignoranza dell’imprenditore sorge il potere dell’economista di prevedere la situazione totale/ [Ignoranza imprenditori e fluttuazioni economiche -> Engels su legge naturale degli economisti basata su ‘INCOSCIENZA DELLE PARTI INTERESSATE’.

217- VII – L’IMPERIALISMO

217- Fu soprattutto come critica al mercantilismo (= pratiche monopolistiche vs economia politica classica) che l’economia politica classica accese le menti dei contemporanei -> [Mercantilismo del XVIII sec ≈ Imperialismo del XX sec.] /218- Potente cricca di armatori e mercanti , i cui interessi privati si oppongono a quelli della società /219 – [Per Smith, appoggiato da Marx, il sistema mercantile danneggia contemporaneamente la madrepatria e la colonia] / [Marx sul sovrapprofitto come sovrappiù intascato da una classe nel rapporto madrepatria -colonie] / 221- [Effetti sul saggio del profitto nella madrepatria di investimenti di capitale nelle colonie (A. Smith)]/ Non è facile definire precisamente il rapporto economico che caratterizza il colonialismo /222- def COLONIALISMO [-> sovrapprofitto = sfruttamento di una parte sull’altra attraverso il commercio o attraverso l’investimento] / [COMMERCIO REGOLATO MONOPOLISTICAMENTE vs COMMERCIO LIBERO E NON REGOLATO] / [Def- MERCANTILISMO = rapporto di commercio regolato tra colonia e metropoli, organizzato in modo tale da volgere la ragione di scambio a favore della seconda e a svantaggio della prima-> L’imperialismo moderno ripete questo carattere dello sfruttamento attraverso il commercio] / 223-pratiche neomercantilistiche di ‘autarchia’ di unità imperiali / 224- I diritti di monopolio e le pratiche restrittive non dissimili da quelle vigenti in Inghilterra all’epoca degli Stuart, sembra che abbiano costituito sempre la maggiore attrattiva dell’investimento coloniale e che abbiano fornito un elemento essenziale all’imperialismo, COME SISTEMA DI ESTRAZIONE DEL PROFITTO IN AMPIE ZONE / [L’imperialismo come importantissima tendenza operante contro la caduta del saggio del profitto nella madrepatria<- per zone di trasferimento di capitali con privilegi quasi monopolistici, zone dove il lavoro è più abbondante e più a buon mercato e dove la composizione organica del capitale è più bassa / 224 – [Sfruttamento vs industrializzazione] / [Esportazione di capitale come causa dell’arresto del declino dei profitti in Inghilterra ( J. S. Mill)] / [Con l’investimento all’estero] il capitale guadagna doppiamente attraverso il più alto tasso di profitto  che ottiene all’estero e attraverso il più alto tasso di plus-valore che può conservare in patria /Per la stessa ragione l’economia capitalista ha un incentivo alla politica imperialistica che l’economia socialista non avrebbe /[CONFLITTO SEZIONALE TRA CAPITALISTI E LAVORATORI = divergenza latente  di interessi tra capitalisti e operai: gli operai guadagnavano dall’esportazione di capitali più per accidente che per per predisposizione] /226 – [Abbassare i tassi di salario (sino al livello dominante nelle aree coloniali) o perlomeno i salari rapportati all’efficienza -> per cui, al limite, si dovrebbe “decolonizzare” la colonia e ‘de-industrializzare’ la madrepatria/ [In alcuni casi si può dire che il proletariato metropolitano (o sezioni di esso: come lo schiavo può trarre vantaggio dalla ricchezza del suo padrone) tragga vantaggio  dall’imperialismo -> Cfr. fascismo] / [Si accentua talvolta il contrasto tra sistema mercantilistico e moderno capitalismo, per l’azione industrializzatrice dell’imperialismo sui paesi arretrati, in contrasto con l’effetto restrittivo che il sistema mercantilistico esercitava sullo sviluppo economico delle colonie vs la politica coloniale che è propria di un’epoca di organizzazione e di politica monopolistica] / [Colonie vs dominions] / [La funzione positiva che la politica imperialistica adempie nelle colonie all’inizio della sua diffusione (rivoluzione sociale e dei trasporti o unificazione politica vs politica a favore di Stati indigeni in India e disintegrazione politica in Cina) sembra complessivamente più limitata di quella svolta dal capitalismo maligno nei paesi originari / [La madrepatria scoraggia nelle colonie forme di investimento che potrebbero far concorrenza ai prodotti dell’investimento nella madrepatria] / 229 Leonard Woolf su asservimento virtuale e sfruttamento degli abitanti indigeni richiesto dai coloni bianchi e dai capitalisti, dovunque nei tropici eccetto l’Africa occidentale britannica] / 226- [Stretto controllo della madrepatria sulla politica interna della colonia al fine di ‘proteggere la proprietà’ e garantire che il profitto dell’investimento non sia annullato da rischi politici] / [Processo: penetrazione economica->sfere di influenza-> protettorato o controllo indiretto-> annessione attraverso occupazione militare /230- [Controllo politico e pratriche monopolistiche]-> Il processo di investimento e di sviluppo economico non si svolgerà certo in un’idillica atmosfera di laissez-faire/ [ IL PRINCIPIO DI COMPENSAZIONE TRA POTENZE IMPERIALISTICHE RIVALI vs SCOPPIO DI RIVALITA’ CHE PORTO’ AL 14 AGOSTO 914 = PRIMA GUERRA MONDIALE] -> LIBERA CONCONCORRENZA (DOTTRINA CLASSICA) vs GARA PER ACCAPARRARSI OCCASIONI D’INVESTIMENTO E DIRITTI DI CONCESSIONE)/ 231- [Prestiti, contratti di costruzione (ferrovie) e miniere vs commercio coloniale] /Ci sono possibilità di investimenti altamente redditizi in prestiti a governi deboli, i cui funzionari possono essere corrotti o influenzati] /232- [Dottrina classica del commercio estero (=mercato concorrenziale) (specializzazione in merci con vantaggi competitivi) vs diffusione di merci che è facile produrre per la madrepatria-> per es. richiesta di ingegneri inglesi o tessuti di moda inglesi (= ragioni di scambio a vantaggio della madrepatria vs colonia ->il detto che IL COMMERCIO SEGUE LA BANDIERA / 233- [Colonia = mercato privato per il gruppo che la controlla] / [Accordi su zone di influenza corrono paralleli agli accordi internazionali tra i cartelli ] / La politica e l’economia sono così strettamente intrecciate che il semplice odore di una concessione petrolifera si è mostrato capace di gettare in confusione una conferenza internazionale / Le recenti politiche di autarchia e di nazionalismo economico, esigenti barriere doganali intorno alle loro unità nazionali o imperiali e sviluppanti pletoricamente gli accordi di contingentamento, perseguono semplicemente in una forma più perfetta l’IDEALE DEL MERCATO LIMITATO E DELLA RISERVA MONOPOLISTICA, mentre gli accordi di scambio bilanciato (…) sono espliciti riconoscimenti di quel neo-mercantilismo che è sempre stato latente nel moderno imperialismo/ 234- Questa brama di espansione non è diretta soltanto verso i paesi arretrati dell’Africa e dell’Asia , ma anche verso le regioni vicine il cui controllo economico possa arrecare vantaggi monopolistici /236- L’evidenza della storia mostra che l’imperialismo è associato con il fatto che il capitalismo in un paese abbia raggiunto un certo stadio di sviluppo e che l’imperialismo fiorisce rapidamente una volta raggiunto questo stadio del capitalismo, non prima [-> 2 caratteri: 1. Fine del reclutamento dell’esercito di riserva entro i confini nazionali; 2. Elevarsi del livello tecnico ovvero della composizione organica del capitale] /237- [‘il capitale ultramaturo’ dice Lenin ‘non trova più occasioni di investimento redditizio] / [Il monopolio -quando sia diventato generale- è incapace di elevare il saggio del profitto generale, salvo che non possa ridurre il prezzo del lavoro, o spremere qualche strato di reddito intermedio nella madrepatria. Nella ricerca di successo dunque è continuamente spinto a estendere all’estero la sfera di sfruttamento / 238- [L’imperialismo non poteva essere previsto alla metà del XIX sec (da Marx)] / [CONSEGUENZE DELL’IMPERIALISMO:] 1. Il sovrapprofitto fa partecipare sezioni privilegiate della classe lavoratrice della metropoli ai guadagni dello sfruttamento, specie dove l’organizzazione sindacale è forte-> Aristocrazia del lavoro in GB, USA, FR, GER (=schiavi di palazzo della madrepatria) (≠ schiavi di piantagione)-> periodo della socialdemocrazia =periodo in cui sentono una parziale identità di interessi coi loro padroni / 239- [Di fronte al 1914 Lenin parla di] tendenza dell’imperialismo a dividere i lavoratori in Inghilterra, a rafforzare l’opportunismo tra di essi, a generare una temporanea cancrena nel movimento dei lavoratori” + “classe media, vasta e sproporzionata la cui vitalità dipendeva direttamente dalla sua connessione con l’imperialismo”-> uffici cittadini + inflazionato ceto dei redditieri / 2. La funzione storica dell’imperialismo nelle aree coloniali fu di creare una struttura di classe ≈ a quella dei vecchi paesi capitalisti; [borghesia coloniale->da compradores a imprenditori]-> sul movimento nazionalistico coloniale: un nazionalismo destinato a riprodurre, in un diverso ambiente storico i caratteri dei movimenti democratici in Europa del 1789, 1830, 1848. Allo stesso modo che il mercantilismo condusse alla rivolta le colonie americane contro l’Inghilterra, così l’imperialismo ha portato alla rivolta coloniale oggi in Asia e domani in Africa / 240- [ Imperialismo = rapporto complesso tra colonia e madrepatria-> capitalismo industriale + sfruttamento monopolistico dell’economia coloniale attraverso il commercio / Nazionalismo coloniale come movimento interclassista= fenomeno nuovo del XX sec.= rivolte nazional-democratiche nelle province dell’impero ≠ rivolta proletaria nella madrepatria/ 3. Terza conseguenza dell’imperialismo: disparità di sviluppo tra i diversi paesi e le diverse aree [vs influenza livellatrice dell’industrializzazione nel XIX sec.] / 241- Tipi nuovi di disuguaglianza, significativi per struttura di classe e stabilità interna dei vari gruppi nazionali / [Monopolio (≠ ordinata pianificazione) = privilegio, privilegio economico= restrizione ed esclusione = ineguaglianza e rivalità] -> 242- Come nelle lotte tra banditi il territorio di una banda viene prima allargato con l’occupazione di zone ‘vergini’, ma più tardi può venire allargato solo rubando terreno a una banda rivale (Cfr. Versailles 1918 col trasferimento in blocco delle colonie dai vinti ai vincitori) /[ Lenin (pro rivolta in ‘anelli’ più deboli della catena) vs teoria del ‘superimperialimo’ = internazionalismo di potenze imperiali per sfruttare pacificamente e congiuntamente l’intero globo / 243- Ostacoli alla politica monopolistica / ANALISI BASATA SU ‘CAUSE IMMEDIATE’ E ‘CAUSAE CAUSANTES’ -> Marshall su analisi di ciò che non si vede, piuttosto che cause note di effetti noti per una politica lungimirante a favore del bene pubblico (Cfr. crisi degli anni ’30 (1929) /244- [Punto fondamentale della crisi: restrizione del campo di investimento redditizio del capitale per tensioni imposte da imperialismo]/246- [Politiche di impoverimento del vicino: riduzione del campo di investimento all’interno delle aree monopolistiche -> [crisi del ’29 e ‘sovrapproduzione di capitale’ (Marx)] /247- [Far ricadere l’onere della depressione sui lavoratori come disoccupazione e sotto-occupazione-> conservare inalterati i prezzi significava restringere la produzione] / 248- [Politica monopolistica di mantenimento dei profitti a spese dei piccoli produttori, dei piccoli redditieri, e degli elementi di quella ‘classe media’ che possono essere facilmente compressi sia come percettori di reddito che come consumatori/ [Il fascismo agisce spezzando l’ultimo baluardo della rigidità, i saggi del salario] /[Nel 1937 grande organizzazione difensiva dei lavoratori vs lamentele degli economisti sulla necessità di ripristinare la flessibilità e la ‘plasticità’ degli elementi del sistema economico e specie del mercato del lavoro] /249-[Oggi come al tempo di Smith e Ricardo] economia e politica sono intimamente intrecciate nel senso che] gli avvenimenti politici hanno palesemente cause economiche e le previsioni economiche debbono considerare il corso degli avvenimenti politici [connessione politica degli eventi economici e viceversa] / I due movimenti che negli ultimi anni hanno più chiaramente le loro radici nelle disfunzioni post-belliche del capitalismo sono il fascismo [ideologia del nazionalismo politico ed economico] e la ‘disintegrazione’ della cosiddetta classe media /250 – [Funzione storica del fascismo = 1. Rompere e disperdere le organizzazioni indipendenti della classe lavoratrice nell’interesse non dell’’uomo della strada’ ma del grande capitale e 2. Organizzare la nazione con propaganda, organizzazione militare e centralizzazione autoritaria per campagna di espansione territoriale /[RIVOLUZIONE FASCISTA = RIVOLUZIONE DI PALAZZO] -> Ciò che viene irregimentato sono le masse, non il capitale-> Sistema corporativo = più rigida organizzazione monopolistica dell’industria /251- Fascismo = dittatura politica perché il sistema monopolistico si trova la strada sbarrata sia per uno sfruttamento più intensivo sia più estensivo del CAMPO DI SFRUTTAMENTO / 251- [Classe lavoratrice disunita e priva di coscienza di classe, almeno nella sua direzione politica] /252- [Sintomi di fascismo in ITA, GER e GB al primo apparire di una ‘disoccupazione della classe media] /253- [Imperialismo ed espansione coloniale, non solo verso i paesi arretrati, ma anche verso i territori vicini il cui contributo assicurerebbe vantaggi alla grande industria della madrepatria] / [AMBIZIONE DELLA GERMANIA SU UCRAINA, STATI BALTICI, AUSTRIA E BALCANI]-> LA SCENA GIA’ PREPARATA PER UNA GUERRA BRIGANTESCA, PER LA SPARTIZIONE DEL GLOBO / Effetti disintegratori sui vari ceti medi dell’economia metropolitana (legati ai sovrapprofitti coloniali)/ Disposizione della classe media ad organizzarsi insieme al proletariato in ‘Fronte popolare’ per la prima volta dopo il 1848 / 254- Oggi il meccanismo capitalistico mostra sempre più palesemente cosa esso sia -> SISTEMA DETERIORE E MALEFICO CHE ANNULLA IL PROGRESSO INDUSTRIALE E SOCIALE ‘PER IL RISTRETTO INTERESSE DI UN PICCOLO GRUPPO DI UOMINI’ /255- [Sulle giustificazioni del fascismo in ITA, Germ, Giap] / 256- [Teoria dell’imperialismo di Hobson come sottoconsumo del mercato metropolitano-> interessi della nazione subordinati ad interessi sezionali che usurpano il controllo delle risorse naturali e li usano per il loro privato beneficio /257- [Fascismo e analisi delle crisi in termini di sottoconsumo] /258- NON PARE CHE CI SIA ALCUNA SEZIONE DELLA CLASSE CAPITALISTA CHE ABBIA CONSIDERATO UNA POLITICA DI AUMENTO DEI SALARI ALL’INTERNO COME ALTERNATIVA ALLE DELIZIE DI UN IMPERO/259- [Economia capitalista animata non da scopi sociali, ma dal profitto di una limitata sezione della società].

261- VIII – IL PROBLEMA DELLE LEGGI ECONOMICHE IN UNA ECONOMIA SOCIALISTICA

261- [Economia socialista vs economia individualista] / Il carattere fondamentale del socialismo consiste nell’abolizione del rapporto di classe che costituisce la base della produzione capitalista attraverso l’espropriazione della classe titolare della proprietà e la socializzazione della terra e del capitale] /262- Coordinamento delle parti costitutive del sistema con metodi più diretti che non l’influenza del mercato (≠ appropriazione individuale dei mezzi di produzione (Engels) / La pianificazione implica un controllo centrale e il controllo centrale esclude il ‘diritto di disposizione individuale’ (Robbins) / Decisioni prese nell’ignoranza di tutto il resto vs decisioni coordinate e unificate/ 263 [Attacco dell’economista austriaco Von Mises all’economia socialista (poi Hayek e Robbins ->Differenza tra capitalismo e socialismo non di natura, ma per differente distribuzione di ricchezze= semplice variazione dei dati =modificazione dei gusti e della domanda] -> Sempre squilibri  (per casi di forza maggiore, scoperte tecniche, ondeggiamenti delle scelte dei consumatori) -> In questo modo il problema della produzione viene separato dalla distribuzione e si dichiara che il socialismo riguarda solo la seconda / [Calcolabilità eventi socialismo vs incalcolabilità capitalismo] /265- [Teoria degli spostamenti vs teoria degli assestamenti] /267- Pianificare significa superamento dell’autonomia delle distinte decisioni ovvero non significa evidentemente nulla -> Coloro che sognano di sposare il collettivismo all’anarchia economica non possono comunque pretendere che la progenie di questo strano accoppiamento erediti soltanto le virtù dei suoi male assortiti genitori [e non anche gli eventuali squilibri e gli inconvenienti annessi] /268- [Analogia tra economia e traffico ferroviario] / Ogni decisione da parte di un imprenditore riguardo alla produzione è in un certo senso un atto di investimento [specie di capitale fisso] / [In un’economia individualistica questi atti si basano su quattro ignoranze: 1. Degli atti di investimento paralleli o rivali; 2. Di atti di investimento in processi complementari; 3. Di atti di risparmio o di investimento che vengano fatti nell’intero sistema; 4. Il futuro corso dell’accumulazione e quindi il tasso di interesse. (271- = distribuzione dell’investimento lungo il tempo) /272- [Fluttuazione della domanda = libera scelta dei consumatori? -> in realtà dipende da distribuzione del reddito (per es. domanda di prodotti da costruzione) / [OPTIMUM FINANZIARIO  ≠ OPTIMUM TECNICO -> Un programma di investimenti che fosse stabile e conoscibile in anticipo potrebbe eliminare , sia la fluttuazione della domanda, sia l’incertezza / 273- [produzione sociale = nell’interesse collettivo= interesse dello Stato socialista] / 274- [Distribuzione del lavoro tra industrie produttrici di beni di consumo e industrie produttrici di mezzi di produzione = problema del risparmio o investimento in un’economia capitalista] /275- [Investimento lordo = comprendente riparazione e manutenzione] /276- Se un’economia socialista dovesse adottare il sistema di fissazione dei prezzie il decentramento delle decisioni, caratteristico del capitalismo non vi è ragione perché non dovesse essere soggetta allo stesso tipo di instabilità che è stato discusso alla fine del cap. IV /276- [Tendenza costante al sovrainvestimento nell’economia capitalista?] /277-[Scoperte tecniche come fattore sempre imprevedibile di sviluppo = origine di scosse allo sviluppo] / 278- [Essendo cieca riguardo ai movimenti futuri dell’investimento e del risparmio] un’economia capitalista tenderà a prendere errate decisioni in una direzione o in un’altra; errori che necessariamente introducono discontinuità e oscillazioni / 280- [Sulla sostituzione e fabbricazione di diversi tipi di locomotiva nel I° piano quinquennale-> locomotive prebelliche-> locomotive tipo E (+70% di trazione), locomotive F, D (+30% di trazione rispetto a E) /282- [Analogia della curva di investimento] -> 286 [linea curva vs linea retta] / [Movimento di sviluppo di un’economia socialista: sostituzione di capitale più veloce e allora restrizioni al consumo vs incremento più lento e più continuo] / Una motocicletta può non raggiungere la velocità raggiungibile secondo una ‘norma ideale’ di efficienza, in certe circostanze può anche essere più lenta di un triciclo: tuttavia la diversa potenzialità dei due veicoli è fuori discussione / 284 –[Punto di saturazione del capitale= caduta dei saggi di interesse a zero] / Se si dovesse definire un principio regolante il tasso di accumulazione del capitale in un’economia socialista, sembra evidente che questo dovrebbe consistere in un atteggiamento di eguale considerazione del presente e del futuro , cioè in un’assenza -a parità di condizioni- della preferenza di tempo [per il presente] che è una delle caratteristiche delle economie capitalistiche / [Diverse facce della distribuzione del lavoro fra produzione per il presente e produzione per il futuro] / 287- [Von Mises e la scuola austriaca sostengono che un’economia socialista mancando dei valori registrati su un mercato concorrenziale sarebbe incapace di fare qualsiasi calcolo, che non sia puramente arbitrario, come criterio per distribuire le risorse produttive tra i loro impieghi-> Per confrontare scarpe, pane, seta e sassofoni bisogna assegnare ad essi una certa grandezza e la loro importanza deve esse assegnata quantitativamente. Ma anzitutto qualsiasi scala di priorità, comunque determinata, basterebbe. Basterebbe cioè a rendere possibile un calcolo quantitativo [richiesto dai Webb e da Lenin]. Una tale scala di priorità può essere costruita in molti modi diversi, parecchi dei quali possono dare risultati meno arbitrari che non la costruzione ‘spontanea’ di una scala di valori di mercato in un mondo di laissez-faire. La scala di priorità può essere costruita in modo autoritario, così come un dottore prescrive la dieta a un paziente o sulla base di una consultazione dell’opinione pubblica attraverso questionari, o sulla base di informazioni fornite da società cooperative, o attraverso una combinazione di questi metodi / 289- [Marx nella Critica al programma di Gotha sui due stadi del socialismo] / [Il mercato (= i prezzi) come mezzo in cui, in un’economia individualistica, si risolve il problema fondamentale dell’assegnazione delle risorse] / [Costi= produttività relative] /288- [Trust delle industrie mobilio e abbigliamento in Urss -> Si organizzano mostre di nuovi modelli (di mobili e vestiti) e si chiede al pubblico dei visitatori l’ordine di preferenza fra i vari articoli esposti] / 292- [I milioni di equazioni con cui parlano con tanto disprezzo i professori Hayek e Robbins a proposito di pianificazione socialista] / Per confrontare una gestione efficiente con una inefficiente basterebbe conoscere l’ammontare dei prodotti e l’ammontare delle risorse assegnate e confrontare il risultato con quello di una fabbrica similare ovvero confrontare il prodotto con l’esperienza passata o con le stime preventive / 296- La loro scelta è di regola assolutamente limitata alle cose in vendita e fra le cose in vendita a quelle di cui essi possono ottenere notizia attraverso il mercato [vs nuovi bisogni, sviluppo di nuovi tipi e qualità di merci, = il mercato può segnalarli solo dopo la loro creazione = autoritarismo dei produttori] / [Alternative sul mercato e acquisti in mancanza di meglio] / [Miopia e irrazionalità della preferenza individuale] /298 – [Merci isolate vs servizi continuati: educazione, salute, sicurezza] /299- [Domanda di varietà e di variazione (=gusto della varietà) -> più costosa della standardizzazione-> pro superamento collettivo del giudizio del mercato, nel reale interesse dei consumatori]/ 300- La teoria dell’utilità [ha attribuito] nella nostra mente a questo problema dell’’adeguamento alla domanda’ un’importanza molto più grande di quella che probabilmente essa merita / 301- [domanda di carattere anelastico (= beni di prima necessità] vs prodotti di lusso] /302- La nostra conclusione -quindi sembra che le leggi che governano un’economia socialista saranno diverse in aspetti essenziali da quelle che governano un’economia capitalista, per il motivo che i fattori che sono sconosciuti e inconoscibili a coloro che prendono decisioni nella seconda saranno conosciuti nella prima e parte di quello che nella seconda figura come variabile dipendente, e quindi come azioni ed eventi determinati da elementi dati, diventa nella prima soggetto al controllo e alla consapevole decisione ed annoverato tra gli elementi dati del problema / [Engels e il ‘passaggio dal regno della necessità al regno della libertà’ ≠ illimitata possibilità di scelta] /303- Mentre l’economia politica , quale noi la conosciamo, si preoccupa di determinare il modo determinato in cui gli esseri umani si comportano [dati certi elementi della situazione: elementi di natura, di tecnica, di preferenze dei consumatori], le leggi economiche in un’economia socialista si occuperanno del modo in cui si comporteranno i materiali che l’uomo tratta, perché saranno questi a definire (dati i suoi scopi) i suoi poteri e le sue azioni [rapporti tecnici predominanti = si postula prima lo scopo] / 304- Il fatto che [nelle società socialiste]l’enunciazione [delle leggi economiche] muove dallo scopo e procede poi a postulare l’azione appropriata alla situazione implica che esiste un nuovo rapporto tra gli uomini che dà allo scopo collettivo un nuovo significato. La differenza può essere paragonata forse al problema di calcolare il corso di un relitto abbandonato in balia dell’oceano e il problema di calcolare il corso di un veliero sotto la spinta delle sue vele , manovrato da un capitano e dal suo equipaggio. Nel primo caso ogni concetto di volontà e di scopo è irrilevante (…) nel secondo non tutti gli scopi saranno possibili / 305- Vi sarà una scienza della navigazione, che sarà qualcosa di più che le semplici leggi dei venti e delle maree [per es.: la possibilità di ‘bordeggiare’ controvento] / [Più che economia saranno studi statistico-economici] inchieste su alimentazione, bilanci familiari, studi sulla popolazione e le capacità produttive ] / [In una società socialista] la funzione dell’economia politica come ‘teoria del valore’ sarebbe piccola o inesistente o in rapida diminuzione /306- Una delle principali tesi di questo libro è stata quella che la tradizionale teoria del valore è il tentativo di descrivere il comportamento di un’economia individualistica in modo deterministico (…) La teoria del valore sorse come teoria della libera concorrenza [nel senso di decisioni diffuse e concorrenti + ‘mondo dei monopoli’ (Robinson)] / L’essenza di un’economia socialista è che le più importanti decisioni relative all’investimento e alla produzione sono coordinate e unificate (…) / 307- In una tale economia possono ancora esistere aree di concorrenza, da una parte, dei consumatori che acquistano sul libero mercato, dall’altra dei lavoratori influenzati nella scelta tra le occupazioni da un sistema di salari differenziati / 307- La Robinson conclude che se nel suo ‘mondo di monopolisti’ i vari monopoli facessero causa comune, ‘i poteri dei monopolisti sarebbero allora tanto grandi che essi sarebbero trattenuti dall’esercitarli solo dal timore di suscitare una rivoluzione, e non è possibile una precisa analisi di quel che potrebbe accadere / 310 [Su ‘interesse’ [= rendita del capitale] in una società socialista e industria con diversa composizione organica del capitale] / 312- [Produttività = prodotto ottenuto con risorse addizionali] / Un terzo gruppo di postulati riguarda il necessario equilibrio fra l’attività in diversi stadi della produzione -> flusso continuo di produzione senza nessuna perdita dovuta a capacità inutilizzate in uno stadio / 316- [Case di legno-> case di mattone -> case di cemento] / 317 – [Tasso di interesse = rapporto tra il reddito presente e quello futuro] / [pianificazione collettiva vs disciplina attraverso il fondamento di un sistema atomistico di mercato] /318- Resistenza che un sistema capitalistico capitalistico oppone ad avvicinarsi a condizioni di piena occupazione sul mercato del lavoro [ TAGLIARE LE ALI AL LAVORO = SITUAZIONE ODIOSA E INNATURALE] / 319- Una società collettivistica offrirebbe una migliore garanzia di una rapida accumulazione del capitale / ‘Costi costanti’ ogniqualvolta l’uso più intensivo di un’attrezzatura viene rifiutato, perché il prezzo ha lo scopo di coprire il costo medio e non quello marginale/ 320- I redditi del privilegio e della proprietà [profitti], che oggi assommano quasi alla metà del reddito nazionale, sono sempre più il frutto (e quindi dell’incentivo all’aumento) di pratiche restrittive, mentre i redditi di lavoro, che sono proporzionali allo sforzo produttivo, perdono molto della loro forza come incentivi, a causa della mancanza di prestigio sociale connesso al lavoro. (…) Invece, un’economia socialista, affrancata da tali fattori negativi [rancore, invidia, frustrazione, ingiustizia] è in condizione di sfruttare fonti inutilizzate di incentivo collettivo che una società basata sull’individualismo e sulla soggezione del servo al padrone non può nemmeno sognare / 322-[Conservazione degli esseri umani come uno dei compiti essenziali del socialismo] oggi il più trascurato di tutti gli investimenti del capitalismo / [Conservazione dei campi di sfruttamento esistenti e conquista armata di nuovi] / IL CAPITALISMO COME SISTEMA DETERIORE E MALEFICO / 323- [Agli inizi dell’economia politica si aveva la lotta contro gli interessi terrieri e i monopoli del commercio dell’epoca Tudor] / Oggi il mondo è lacerato dalla lotta delle masse nullatenenti con le forze trincerate del capitalismo monopolistico / [CHIOSTRO DELL’ECONOMIA vs PIAZZE DEL MONDO [-> Non solo essere nel mondo ma anche essere del mondo.

 323- [Il significato del tempo nella causazione economica ≈ il capitale come un’entità a sé che possedesse una specifica produttività e valore, invece che come forma speciale di lavoro nella divisione sociale del lavoro] / 326- Metodi per raggiungere un maggior livello di produttività con un minore sacrificio complessivo / 329 [Investimento a beneficio di un più ricco futuro] / 329- Un’economia individualistica avrà un ulteriore motivo per seguire un corso più lento di sviluppo delle proprie forze produttive che non un’economia socialistica, avendo una tendenza ricorrente a super-investire nei processi più brevi e obsoleti e a inflazionare miopemente il reddito del futuro immediato a spese del sottosviluppo della capacità produttiva nel futuro più lontano / [coefficienti tecnici delle varie industrie] /331- Tradizionali distinzioni delle invenzioni tecniche in ‘invenzioni che assicurano un’economia di lavoro’ e ‘invenzioni che assicurano un’economia di capitale’ sono generalmente basate sugli effetti di questi mutamenti nei prezzi relativi della forza-lavoro e del capitale / [Quando il lavoro diventa prevalentemente un processo di ‘controllo delle macchine’]

333- APPENDICE- UN LIBRO CHE FARA’ EPOCA

Frasi di sintesi: Maurice Dobb – Economia politica e capitalismo (1937) / crisi = Come una locomotiva che si ferma per insufficienza di vapore nello stantuffo / Oggi il capitale semina  sia nel campo nazionale sia nel campo internazionale denti di drago di cui i popoli raccolgono i frutti/ AMBIZIONE DELLA GERMANIA SU UCRAINA, STATI BALTICI, AUSTRIA E BALCANI]-> LA SCENA GIA’ PREPARATA PER UNA GUERRA BRIGANTESCA, PER LA SPARTIZIONE DEL GLOBO / NON PARE CHE CI SIA ALCUNA SEZIONE DELLA CLASSE CAPITALISTA CHE ABBIA CONSIDERATO UNA POLITICA DI AUMENTO DEI SALARI ALL’INTERNO COME ALTERNATIVA ALLE DELIZIE DI UN IMPERO / La Robinson conclude che se nel suo ‘mondo di monopolisti’ i vari monopoli facessero causa comune, ‘i poteri dei monopolisti sarebbero allora tanto grandi che essi sarebbero trattenuti dall’esercitarli solo dal timore di suscitare una rivoluzione, e non è possibile una precisa analisi di quel che potrebbe accadere / Conservazione degli esseri umani come uno dei compiti essenziali del socialismo] oggi il più trascurato di tutti gli investimenti del capitalismo vs Conservazione dei campi di sfruttamento esistenti e conquista armata di nuovi

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