
1-Prima di volgerci ai tempi e alla natura del vantaggio europeo cerchiamo di capire come vadano intesi i processi su larga scala del capitalismo, della modernizzazione e dell’industrializzazione, attraverso cui esso viene sovente caratterizzato.
2- Pirenne definisce il capitalismo come la “tendenza a un’accumulazione di ricchezza continua e regolare “, una tendenza che gli sembra propria dei mercanti europei dei sec. XII e XIII, e tale da aver favorito una rinascita dell’economia. Questa concezione concorda con l’analisi data da de Roover dello sviluppo del sistema bancario. Più specifiche appaiono le definizioni in termini di “società di mercato”date da alcuni economisti, o di “crescita continua”(il decollo di Rostov) secondo altri, ma anche di “società democratica” o di “sistema della libera impresa” secondo molti politici. Questi concetti tuttavia sono vaghi e insoddisfacenti./5- [Marx-> ricchezza in società precapitalistiche (per es.: monumenti pubblici) vs ricchezza capitalistica (=merci)]73- Wallerstein difende con fermezza il primato dell’Europa, ma non insiste tanto sull’industrializzazione quanto sulla “nuova forma di appropriazione delle eccedenze” [o surplus] che egli chiama capitalismo/ [Per Goody invece]le differenze sostanziali tra Oriente e Occidente si ebbero solo con l’industrializzazione]/4[/18-[industrializzazione = divisione del lavoro + controllo del lavoro e della disciplina relativa nella fabbrica + uso di energia fossile ->]questi diversi processi si saldarono nella –Rivoluzione industriale che si concretò nella produzione tessile inglese della seconda metà del sec.XVIII per poi diffondersi in altre regioni e in altri paesi, spesso con notevole velocità./12- la posizione generale secondo la quale il termine “modernità” non designerebbe semplicemente la sfera contemporanea, una nozione inevitabilmente mobile, bensì una fase radicalmente diversa nello sviluppo delle società umane”/7- [moderno vs tradizionale]/10- La dicotomia moderno –tradizionale è stata fondamentale per la sociologia più recente , soprattutto per quella che si ispirira all’opera di Max Weber. Giddens ritiene di vivere in una “società post-tradizionale”, caratterizzata cioè dal fatto che “in tutti gli ambiti dell’azione sociale le persone devono esercitare una scelta individuale, mentre nelle società pre-moderne la tradizione offriva un orizzonte di azione relativamente fisso”./Tradizione è ciò che è stato tramandato, ciò che molti intendono per “cultura” (“comportamento appreso”). Vivremmo allora in una società post-culturale nella quale il “nuovo individualismo” regna sovrano e le scelte sono assolutamente aperte , non influenzate dalla vita sociale che ci circonda? No. Le società che ci hanno preceduto non erano strutturate in modo da imporre un’obbedienza incondizionata alla “tradizione” .La possibilità di scelta esisteva e andavano prese varie decisioni (…) /Non voglio indulgere a un piatto relativismo . Alcuni sistemi sociali sono più costrittivi di altri, ma la situazione va esaminata settore per settore. Costrizione in un’area non significa costrizione in un’altra. E non si dà in alcun modo una barriera rigida tra società “tradizionali”(conformistiche) e società “moderne” (individualistiche)./74- Senza una definizione esplicita del termine “moderno” il termine risulta inservibile [= “crescita economica rilevante”?]/ 80– La modernizzazione non è un concetto utile./ 152- [modi e mezzi di comunicazione + modi e mezzi di produzione = modernizzazione]/159La crescita economica costante non è stata una prerogativa solo europea fino al XVIII sec.
4-Il problema della periodizzazione è stato posto per la prima volta dall’economista tedesco Werner Sombart, che ha introdotto una distinzione tra proto capitalismo, alto capitalismo e tardo capitalismo (1916-1927, 1930). L’alto capitalismo corrisponderebbe alla Rivoluzione industriale, che Sombart colloca negli anni intorno al 1760. Il tardo capitalismo risalirebbe agli anni successivi alla Prima guerra Mondiale , in netto ritardo quindi rispetto a quella che alcuni hanno voluto definire Seconda rivoluzione industriale (intorno al 1880), ma anche rispetto all’imperialismo, nella terminologia di Lenin. E c’è che ha parlato del tardo capitalismo come di un capitalismo di stato. I limiti del proto capitalismo che Sombart ha studiato per il ruolo che in esso hanno avuto ebrei e italiani sono sempre vaghi. Alcuni lo definiscono “tardo mercantile”o “preindustriale”, altri lo fanno risalire al Rinascimento e all’epoca delle grandi esplorazioni geografiche in Europa, se non addirittura al Medioevo, altri ancora lo retrodatano al periodo classico./ 135 –[1500-1800 = primo peridodo moderno]/ 156 – [capitalismo mercantile = Prima rivoluzione industriale = 1560-1640]
11- [Giddens parla di un balzo nella modernità [ vs Goody, per cui il nuovo è sempre una trasformazione del vecchio, che lascia le proprie tracce], di una svolta di tipo cataclismico con l’alta modernità [vs 18 –progressività del passaggio per Goody]
17-Uno dei principali problemi che nascono quando si parla di modernità e tanto più di post-modernità è l’inadeguatezza di queste categorie e la loro incapacità di definire in modo efficace l’oggetto del discorso e di individuare i meccanismi responsabili dei cambiamenti in questione. Sicuramente un fattore, che tuttavia indica un cambiamento progressivo [non cataclismico]e per nulla brusco o drammatico, è dato dai modi di comunicazione – per es. il diffondersi dell’alfabetizzazione – con un effetto di ritorno che ha portato a un aumento della complessità del concetto del sé. Il XVIII sec. in Europa ha visto una fortissima espansione del libro e della lettura. (…) [In Inghilterra] L’alfabetizzazione maschile passò dal 10% del 1506 al 40% del 1706 e al 60% intorno alla metà del secolo; i tassi di alfabetizzazione femminile dall’1% salirono rispettivamente al 25% e a 40%. I libri divennero disponibili come non mai, per lo meno in Europa. (…) Gli effetti sulla coscienza individuale furono notevoli. Secondo Brewer:” Le storie che raccontavano di azioni eroiche e morali (…) adesso rivaleggiavano con altri racconti che sottolineavano la complessità psicologica, la relazione tra apparenza esteriore e sentimento interiore”
———————————CULTURA ED ECONOMIA NELL’EUROPA PREMODERNA
23 [Secondo lo storico Lynn White] Il dominio sul mondo [dell’Europa]ebbe inizio nel Medioevo e trovò espressione soprattutto in agricoltura , con lo sviluppo dell’aratro pesante, con l’introduzione del collare per il cavallo ( e la staffa in guerra) e il sistema dei tre campi.” Queste invenzioni sarebbero il frutto di una inventività tutta e soltanto europea , avrebbero prodotto in Occidente, e soltanto in Occidente, una rivoluzione agricola e di riflesso politica che si sarebbe conclusa con la nascita del feudalesimo./25- Marx vedeva nel capitalismo mercantile una forma primitiva di quello industriale , ma secondo lui alla radice del capitalismo erano soprattutto le contraddizioni insite nel feudalesimo, dominato dalla produzione signorile.
- [In realtà molti prodotti spacciati come frutto dell’inventività occidentale provenivano da oriente (mulini a vento, bussola, metallurgia, orologio meccanico, filatura)
25-La specificità delle città europee in epoca premoderna è stata un tema predominante nei dibattiti dei medievisti. L’esperienza dei comuni non ha certo avuto una grande diffusione in Europa, ma è servita come modello per contrapporre la città europea a quella asiatica. L’assetto giuridico e le “libertà” della prima avrebbero offerto le condizioni ideali per lo sviluppo del mercato. Braudel ha appunto dichiarato che “fondamentalmente capitalismo e città furono la stessa cosa in Occidente”- il che presuppone un uso molto allargato del termine “capitalismo” e un uso molto ristretto di quello di “città”.Perché in effetti la città europea non ebbe affatto un ruolo unico ed esclusivo nello sviluppo del mercato. Studi recenti sulle città cinesi e più generalmente asiatiche mostrano che esse costituirono un ambiente più che adeguato per la crescita degli scambi commerciali./54 – Il comune europeo, con le sue virtù, presunte uniche, è fatto risalire alla competizione per il potere tra società indipendenti, fino al formarsi di governi “di mercanti, fatti dai mercanti, per i mercanti”, con un eccezionale potere civile e la capacità di conferire ai propri abitanti status sociale e diritti politici, elementi essenziali per garantire la conduzione degli affari e la libertà da interferenze esterne” [Landes]. Ma tutti i sistemi di governo conferiscono status sociale e diritti politici, anche se questi ultimi varieranno da un sistema all’altro. In effetti i comuni non furono mai del tutto liberi da interferenze esterne (…) e la loro libertà era sempre resa alquanto precaria dalla continua competizione tra stati (…) e in effetti porto a molte guerre devastanti di conquista e distruzione. In Europa le guerre hanno infuriato fino alla metà del XX sec.Le guerre mondiali sono state un’invenzione europea , che ha bilanciato i tanto decantati vantaggi della frammentazione. IN CONCLUSIONE LE DIFFERENZE TRA CITTA’ OCCIDENTALI E ORIENTALI , SEMPRE CHE SIANO ESISTITE, NON SONO MAI STATE COSI’ ASSOLUTE COME WEBER, LANDES E ALTRI SOSTENITORI DEL PRIMATO EUROPEO VORREBBERO FAR CREDERE.
32- IL PERIODO SUCCESSIVO [al tardo Medioevo] DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE HA VISTO EVENTI UNICI: il sistema delle fabbriche con macchinari alimentati a energia esterna e tali da comportare una forza lavoro altamente controllata e salariata.
33- Uso il termine cultura nell’accezione antropologica corrente, non nel senso più diffuso [come alta cultura o attività artistiche o cultura popolare]. Ma non limito la portata del termine , come fanno molti antropologi americani seguendo Talcott Parsons , ai sistemi di credenze , come sistemi di significato. Seguo invece la linea della maggior parte degli antropologi britannici e degli studiosi europei , e ne faccio in pratica l’equivalente della categoria di “sociale” nel senso durkheimiano , a sua volta sovrapponibile grosso modo alla nozione di “comportamento appreso” elaborata dall’antropologa Ruth Benedict. In altre parole, “cultura” è per me un concetto ampio [Tylor 1871] e comprende la cosiddetta “cultura materiale”, come le ideologie, le credenze e i sistemi familiari. Quando dico che mi sto occupando della storia della cultura umana,[ ignoro la distinzione tra sociale e culturale, propria di gran parte delle scienze sociali americane].
37- Se la cultura è esogena, come vuole Landes, cosa costituisce il sistema endogeno? Essendo uno storico dell’economia; Landes presumibilmente avrà tracciato per il sistema gli stessi confini degli economisti; fuori dall’economia qualsiasi fattore è “sociale”, nel suo caso “culturale”. Le variabili di Marx ricadrebbero nei suoi confini, quelle di Weber fuori. [cultura = tendenze di lunga durata, se non primordiali, come variabili del processo economico]./38 [economia = forma di organizzazione più efficiente (Landes) nei confronti della quale la cultura è residuale].
39-Per l’archeologo, come per l’antropologo, LA cultura è un attributo generale dell’uomo, equivalente a quelli che L.A. White chiamava i “mezzi di adattamento extrasomatici dell’uomo”, compresi quelli economici, mentre UNA cultura è l’adattamento specifico di un gruppo umano ai problemi particolari posti dal suo ambiente. In entrambi questi casi non può trattarsi di una variabile, in quanto troppo inclusiva.
39- Per esempio Landes non considera con sufficiente attenzione le industrie della conoscenza e i modi di comunicazione ai quali così chiaramente si associano. Eppure la rapida diffusione della conoscenza resa possibile dalla stampa a caratteri mobili ebbe indubbiamente un’influenza decisiva sulla sua disseminazione e accumulazione nell’Europa del Rinascimento, proprio come era accaduto nel mondo islamico con l’uso su vasta scala della carta.
41- E’ ormai chiaro che la transizione demografica [= il “controllo” della crescita della popolazione], un tempo ritenuta prerogativa della sola Europa è iniziata in tutto il mondo, anche in Africa.[il continente ancora oggi meno densamente popolato e quindi il più controllato!]
42- Non si è avuta alcuna continuità di tradizione in Europa dall’antichità classica ai tempi moderni. L’avvento del Cristianesimo ha fatto arretrare di quasi mille anni alcune aree di attività intellettuale. Ancora nel Rinascimento Galileo incontrò difficoltà a proporre quella che gli sembrava essere la verità e ostacoli analoghi si protrassero fino al termpo di Darwin [movimenti antiscientifici e antieconomicisti con forme diverse].
43- In età rinascimentale la scienza europea prosperò grazie all’istituzionalizzazione, alla formazione delle accademie- la prima di esse venne aperta a Roma nel 1603.
49-L’evoluzione sociale opera in modo completamente diverso dalla selezione “naturale” ed è stata caratterizzata da numerosi avvicendamenti alla guida dello sviluppo umano nelle diverse congiunture.
—————————————————-IL CINQUECENTO
64- Con il Rinascimento [= rinnovamento dell’insegnamento e rivoluzione scientifica] si è avuto certamente uno sviluppo della conoscenza, se non altro perché la rinascita seguiva a una morte o almeno a un lungo periodo di stasi durante il quale il progresso della scienza laica era stato impedito od ostacolato dalla particolare ideologia della Chiesa cattolica in materia di creazione e di natura in generale. In quel periodo si ebbe un ritorno a una maggiore libertà intellettuale del tipo di quella raggiunta in Grecia e a Roma nell’ambito della ricerca e dell’insegnamento laici: le tradizioni umanistiche presero a modificare sempre più quelle religiose./ La stampa a caratteri mobili, meccanizzando la scrittura, apriva nuove vie alla trasmissione della conoscenza./ Il problema dell’istruzione è fondamentale. Le scuole, nel senso che diamo noi oggi al termine , sono esistite fin dall’adozione della scrittura, tremila anni prima dell’era cristiana./[unicità della rivoluzione scientifica in Occ.? -> Cfr. J. Needham “Scienza e civiltà in Cina”/ IL RINASCIMENTO COME PRIMA ROTTURA DEL PRECEDENTE EQUILIBRIO TRA ORIENTE E OCCIDENTE-> [POI RIFORMA “VELE E CANNONI”]
65- Secondo Zafrani, anche se l’educazione musulmana normalmente privilegiava la conoscenza religiosa, in Spagna e nel Maghreb, la preferenza andava alle scienze secondarie, dette speculative, cosa che comportò il diffondersi di una forma di “umanesimo”. E’ quanto risulta chiaramente dalle vite parallele di Averroé (1126-1195) e di Maimonide (1135-1204) entrambi originari di Cordova. Il primo fu un grande quadi,oltre che filosofo, grande interprete di Aristotele, e medico di corte. Maimonide, sua controparte ebraica, svolse anch’egli tutti e tre i ruoli./ LE SCUOLE NON SI LIMITARONO MAI DEL TUTTO ALL’EDUCAZIONE RELIGIOSA. ALCUNI ALLIEVI ERANO DESTINATA ALL’AMMINISTRAZIONE, ALTRI ALLA MERCATURA, DUE ATTIVITA’ CHE AVEVANO ESIGENZE SPECIFICHE./[Sull’umanesimo islamico-ebraico: “Dalla bocca dei maestri, non dai loro scritti”->paesi islamici e carta a buon mercato da cina (grandi biblioteche!]/90- Nel XIII secolo la Biblioteca reale di Cordova aveva 400.000 libri vs Monastero di San Gallo (400 libri]
68- Il nesso tra Protestantesimo e capitalismo non sembra né stretto, né unico [Goody vs Weber: confinare gli sviluppi del Cinquecento all’Europa è un errore, nonostante la crescita esponenziale delle scienze in Europa dopo il 1450]
73- [L’espansione geografica dell’Occidente non è stato l’unico fattore della nascita di capitalismo /industria/modernità]
74- L’economia olandese prima delle guerre napoleoniche (1500-1850) era quella che aveva raggiunto i massimi risultati./[“RIVOLUZIONI BORGHESI”[ in tutte le parti del mondo che hanno conosciuto un’espansione commerciale]PROMOSSE DA MERCANTI E PROFESSIONISTI (AVVOCATI, DOTTORI, INSEGNANTI-> TUTTI SPECIALISTI IL CUI MESTIERE DIPENDE DA PROCEDURE SCRITTE]/130 [rivoluzione borghese a livello di economia mondiale (sec. XVI)]/ 156- [ceto borghese (non solo mercanti) con cui è stato messo in rapporto il capitalismo]
—————————————-L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA [DEL CINQUECENTO?]
78- Il “diffusionismo” come cristallizzazione di un’ideologia. [= un sistema di credenze di una etnoclasse (elite) che aveva un interesse comune-> cfr. il ruolo della dissonanza, della ripulsa e della contraddizione nell’azione culturale ->etnoscienza -> etnocentrico = xenofobo]
80- Blaut denuncia l’etnocentrismo degli storici europei./La tesi fondamentale di Blaut è che prima del 1492 “gli europei non avevano nessuna superiorità sui non europei”. Il miracolo europeo , se si può parlare di miracolo, fu il risultato delle conquiste coloniali d’oltremare e dell’acquisizione di grandi quantitativi d’oro e d’argento. Questo di Blaut è un modo di affrontare lo sviluppo del capitalismo europeo molto diverso da quello di quanti insistono sull’etica protestante, sulle strutture familiari o sugli sviluppi “evolutivi” del capitalismo. Prima del 1492 Blaut riscontra la presenza di elementi di transizione dal feudalesimo sia in Oriente che in Occidente.
81 [Dobb e Blaut insistono sulla differenza tra capitalismo mercantile e capitalismo industriale]
82- [Sulla differenza dell’Africa in cui non esiste alcuna storia scritta/84-L’invenzione della scrittura risale all’età del bronzo-> agricoltura di spostamento (o della zappa) in Africa vs agricoltura basata sull’aratro o sul controllo delle acque in Eurasia, che prevedono un enorme surplus disponibile per l’investimento nella produzione , nei beni di lusso e in attività specializzate ma estranee alla sfera della produzione primaria]/84- [PER GOODY IL PROLETARIATO RURALE SENZA TERRA RISALE ALL’ETA’ DEL BRONZO]/109- [agricoltura a pioggia vs agricoltura irrigua]
85 [sul colonialismo cinese, indiano, romano]
88-La resistenza che ancora oggi incontra l’aratro in alcune parti d’Africa mostra chiaramente che se si vuole imporre l’adozione di questo utensile non basta importarlo dal di fuori e vincere i pregiudizi annessi (“è un’agricoltura da vacche e non da uomini”), come si è fatto per i mulini ad acqua in Etiopia, ma occorre instaurare un’organizzazione completamente nuova del settore produttivo. Non si tratta soltanto di spendere la cifra necessaria all’acquisto dell’attrezzo : senza un’organizzazione di supporto a livello locale gli individui divengono dipendenti da un insieme nuovo di esperti e di esperienze: come è avvenuto con i computer in Occidente.[ e questo non è determinismo tecnologico]
89- Il processo di modernizzazione non può essere prospettato in termini puramente economici e geografici. Lo sviluppo dei sistemi di conoscenza, di quella scientifica in particolare, costituì un contributo fondamentale alla modernizzazione europea./90- [Ricerca laica = “razionalità” = illuminismo =”umanesimo”vs temporaneo squarcio di attività “umanistiche” sempre alla mercé di una reazione fondamentalista]
————————————————–MALTHUS E L’ORIENTE
96- [Vanno riviste le concezioni di Malthus e Smith sul rapporto tra Oriente e Occidente]/ 110 [Moltiplicazione insensata della prole in Cina secondo Malthus]/112 – [Malthus su carattere volontario della crescita demografica in Occ- (pianificazione consapevole) vs controlli esterni in Cina ( per es.: carestie)
98– [MODERNIZZAZIONE COME CONTROLLO DELLA POPOLAZIONE E DELLA TRANSIZIONE DEMOGRAFICA]
99- [Lignaggio o clan vs modernizzazione = famiglia più piccola (gruppo domestico o nucleo familiare)]/106–[A scomparire col passar del tempo sono stati i grandi gruppi di parentela le cui funzioni sono state assunte o riprese dallo stato o dalla Chiesa]
105- [analogie di struttura familiare tra Europa e Asia vs Malthus]/ [UNITA’ DI PRODUZIONE VS UNITA’ DI RIPRODUZIONE]/ [Assenza di eredità (socialismo) e abbassamento dei tassi di accumulazione-> Perché preoccuparsi di accumulare un surplus se non puoi trasmetterlo ai figli?]
107- La democrazia, come noi la conosciamo, non è fiorita in Europa soltanto [diversi tipi di individualismo]
110 – [capitalismo in Cina = individualismo + spirito d’impresa/ In Giappone Samurai ≈ etica protestante]
123- [Critiche di Goody a Marx, Malthus e Weber]
124- La società industriale è spesso organizzata in modo fortemente collettivo ( lavoro /educazione)
————————————-LA SFIDA DELLA CINA
125- La critica più efficace alla storia eurocentrica è stata formulata non dagli storici monetari d’Occidente, di cui si è parlato nei capitoli precedenti, bensì da quelli che si sono specializzati in studi cinesi./ [Durante la dinastia Ming (1368-1644)] L’economia commerciale e manifatturiera conobbe un’espansione ma rimase “stabilmente fondata sulla produzione a livello familiare “. Ed è appunto a tale livello, e non grazie a nuove invenzioni, che si realizzarono notevoli progressi sul piano delle tecniche e dei macchinari. (…) La Cina mantenne la superiorità economica nel mondo , secondo Bray fino all’avvento dell’industrializzazione in Europa, cioè fino all’ultimo quarto del XVIII secolo/ 126 La polvere da sparo, la bussola e la stampa –le tre invenzioni che Bacone nel 1605 indicò come fondamentali per l’ordine moderno in Europa- erano tutte divenute d’uso comune nella Cina [tra 1000 e 1500]
127- [Cultura del lusso in Cina.]/128- [il passaggio da produzione eccedentaria a produzione di merci/ lusso, ostentazione, conoisseurship]/129- Solo con la rivoluzione industriale si inverte il rapporto tra Cina produttrice ed Europa consumatrice.
133- [Capitalismo definito da modi di produzione (Goody?) ≠ capitalismo definito da meccanismi di credito (Braudel, Schumpeter)]
136 [Trattato sulle cose superflue (1615-1620)-> cambiamento nei modi di produzione e problema dei consumi]/138 – Ancora una volta il parallelismo cronologico [della Cina] con analoghe vicende in Europa è sorprendente (per es. uscita del romanzo Ching Ping Mei]
144- Il tipo di competenza, di conoisseurship è legato da Clunas direttamente alla capacità di servirsi della scrittura , che allargò lo scarto tra ricchi e poveri, in quanto i modi di valutazione erano elaborati in testi scritti. La maggior parte degli studiosi che si sono occupati delle antiche culture scritte è giunta alla conclusione che in esse coloro che non sanno né leggere né scrivere ( e sono di solito la maggioranza) vanno soggetti a un “impoverimento culturale”. Questa idea è stata molto ridimensionata da una tendenza che si è andata affermando nei cultural studies cosiddetti, che hanno spostato il centro dell’attenzione dagli aspetti elitari della cultura scritta per concentrarsi sulle “vite ordinarie”, sulle classi lavoratrici, sulla “cultura popolare”. Ma di impoverimento comunque si è trattato. Per esempio in Cina chi non aveva frequentato le scuole aveva solo un accesso mediato ai testi confuciani (…) In una cultura puramente orale come per esempio quella dei lodagaa in Ghana, nessuno potrebbe sostenere che alcuni membri fossero “culturalmente impoveriti “ nello stesso senso.
145- All’assenza di scrittura si accompagna normalmente uno scarso interesse per quel tipo di conoisseurship che Clunas ha riscontrato in Cina e che sembra essere legato non alla stratificazione in sé bensì a quel genere di stratificazione non solo economica ma anche sociale che si osserva nelle società successive all’età del Bronzo , con i loro distinti stili di vita associati a “classi” gerarchicamente definite , in base alle diverse quantità di terre possedute. La capacità di leggere è un elemento della gerarchia : chi sa sta in alto, chi non sa sta in basso. In Cina lo stesso criterio di distinzione fece sorgere la dicotomia tra ya “elegante” e su “volgare”. Tra i Logadaa non stratificati del Ghana, invece, esistono termini per esprimere la soddisfazione per un arco finemente lavorato , come viela, che significa appunto “bello” e “buono”. Ma non c’è nessun termine che si contrapponga a “volgare”. In fondo, in una società non divisa in classi, siamo tutti “volgari”, “plebei”, “comuni”.
147 [ In dubbio la specificità occidentale del “processo civilizzatore” sostenuta da Elias]/148- [rivoluzione urbana dell’età del bronzo e processo di civilizzazione]/ [Sino alla fine del XIX sec. siamo vissuti in un universo policentrico (aree nucleari)]/ 150- [Sui vincoli ecologici delle aree nucleari (per es.: distruzione delle foreste) e stili di vita-> 2 vie per superare i vincoli ecologici: lo sfruttamento intensivo del lavoro o lo sfruttamento intensivo del capitale]/ L’Inghilterra supera la sua crisi energetica con le miniere di ferro e di carbone.
———————————-LA CRESCITA E L’INTERSCAMBIO DELLE CULTURE MERCANTILI
155- [CAPITALE = RICCHEZZA COMMERCIALE (DEI MERCANTI) DI CUI CI SI AVVALE PER ACCUMULARE ANCORA PIU’ RICCHEZZA.
156- [Cambiamento = capitale + nuovi mezzi di produzione]/157- Più tardi fu l’adozione delle macchine e non il commercio a produrre l’aumento di forza lavoro priva di mezzi di produzione propri./è fondamentale l’organizzazione della forza lavoro / Il passaggio al capitalismo si ha quando si arriva al predominio del lavoro salariato.
158- Il lavoro è molto più libero [ vs disciplina, controllo del lavoro] nelle società pre-industriali che praticavano l’agricoltura della zappa
9-[Alienazione = esclusione]/158- I presupposti dell’alienazione sono tecnologici e non istituzionali./NELLE CITTA’ NESSUNO E’ AUTOSUFFICIENTE, NESSUNO E’ UN’ISOLA./160 –[sull’origine delle città e della borghesia: la “rivoluzione urbana” nella prospettiva della produzione rurale e del feudalesimo]/161- [per prima cosa il commercio promosse l’eterogeneità degli insediamenti-> il traffico promosse la messa in comune dell’esistenza umana./ LE CITTA’ COSTITUIRONO I NODI CENTRALI DEI SISTEMI DI SCAMBIO.
161 [FEUDALESIMO = DISPOTISMO ASIATICO = SISTEMA TRIBUTARIO]/ 171- [sistemi sociali tributari (≈feudalesimo) finiti da ricchezza commerciale.
162- [LA CIVILTA’ = LA CULTURA SCRITTA]
165-Nel X sec. la prima cartiera araba in Sicilia./165- [CARTA-> BUROCRAZIA -> CULTURA + VIVACE]
167- [FABBRICA CINESE ≠ LABORATORIO ARTIGIANO -> CAPO FABBRICA = COORDINATORE ≠ARTIGIANO CAPO]/168- [FABBRICA =DIVISIONE DEL LAVORO +DISCIPLINA]/[ Modernizzazione ≠ crescita eccessiva della città (Metropolis)]
169- L’EUROPA SI INDUSTRIALIZZA PRIMA GRAZIE ALLE MACCHINE, MA CIO’ E’ DIVERSO DA CAPITALISMO O DA MODERNIZZAZIONE./ Gradualità nel tempo dei modelli di consumo -> in relazione ai sistemi di scambio sempre più complessi.
174 – [Gli sviluppi tecnologici europei devono molto alla stampa = “disincanto del mondo” (Weber) = incremento di cultura scientifica e diminuzione di interesse per il pensiero religioso./Nuovi industriali del XVIII sec. = dissidenti o liberi pensatori]/ Fu l’industrialismo a sviluppare, non a creare il capitalismo -> la rivoluzione dell’età del bronzo aveva già creato il proletariato urbano = lavoratori che non avevano alcuna possibilità di accedere ai propri mezzi di sussistenza/La trasformazione dei modi di produzione [capitalista]impose all’intera società il sistema del lavoro salariato.
176- PER UN’ANALISI DELLO SVILUPPO DEL CAPITALISMO BISOGNA CONCENTRARSI PIU’ SU VENEZIA CHE SULL’ECONOMIA FEUDALE DELL’EUROPA RURALE [come invece fa Marx!]
177-Le città assunsero sempre più importanza politica rispetto ai grandi proprietari terrieri ( = aristocrazia feudale)/178 [variazioni di leadership favorite da comunicazione -> guadagni del commercio e finanziamento dell’arte]/179- COME DOVREBBE AVER CHIARITO IL CONTRIBUTO ITALIANO AL COMMERCIO E ALLE ATTIVITA’ BANCARIE MODERNE , LO SPIRITO DEL CAPITALISMO NON FU UNA PECULIARITA’ ESCLUSIVA DEI PROTESTANTI E DEI PURITANI.
182 [Sistema gerarchico e feudale dei cristiani vs sistema egualitario e tribale dei musulmani]
182 [“Società di corte” in Italia settentrionale grazie alle ricchezze commerciali -> consumi, gusto raffinato e buone maniere (= nuova società rinascimentale)/184 [Mode vs leggi suntuarie]/ [Parigi come centro di una “ civiltà della conversazione”-> crisi di de-industrializzazione nell’Italia del XVIII sec, come quella imposta dall’Italia al Medio Oriente poco tempo prima.
185 [Marx sul capitale commerciale come sistema di rapina = Marx contro i traffici coloniali [ mitragliatrici o armi nucleari = potere militare] vs posizione di Smith sui traffici pre-coloniali]
189- [Culture omogenee africane vs. alto /basso delle culture borghesi-urbane]
190- [Rivoluzione urbana -> stati (“sociali”) come entità distinte-> poi classi separate con uno specifico stile di vita]/ [tre grandi organizzazioni -> 1. cultura di corte 2. cultura religiosa 3. cultura mercantile-borghese (= disincanto del mondo)/ La prospettiva allargata di J. Goody (≠ da Marx, Weber) riduce il rischio di etnocentrismo]
191 [Naufragio dell’alta cultura in Europa tra il VI e il IX secolo = decadenza]
192- LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E’ STATA UNA CREAZIONE DELL’EUROPA OCCIDENTALE / Sullo sviluppo policentrico delle culture mercantili (Pomeranz) -> Traffici, stili di vita e livelli culturali crescenti]
196-VASTI SISTEMI DI COMUNICAZIONE ANIMATI DALLE CITTA’ E DAI LORO ABITANTI./le città come nodi distributivi (della cultura mercantile?)/ parlo di culture mercantili per non rinchiuderle nelle città / La borghesia è legata al consumo di “cultura alta” ( letteratura, arte, musica ecc.)
197 CRESCITA DI VITA MODERNA = SVILUPPO DELLA CULTURA MERCANTILE VS. LO SCHEMA DI ANTICHITA’, FEUDALESIMO, CAPITALISMO, PUNTEGGIATI DA RIVOLUZIONI.