Civiltà e crudeltà

Freud

Disagio gRande

 

———————-LA MORALE SESSUALE CIVILE E IL NERVOSISMO MODERNO (1908)

17- La pulsione sessuale – o per meglio dire, le pulsioni sessuali,  poiché un’indagine analitica ci insegna che la pulsione sessuale è formata di molte componenti, di molte pulsioni parziali [Enciclopedia- Il conflitto psichico non oppone l’io in astratto a tutte le pulsioni, ma a due categorie di pulsioni, le une compatibili con l’Io (pulsioni dell’Io e le altre contrarie all’Io , o non concordanti con l’Io e quindi rimosse: Jones oppone tendenze egosintoniche ed egodistoniche  a seconda che esse siano o no “in armonia, conciliabili coerenti con le norme dell’Io (self)]- è verosimilmente più sviluppata nell’uomo che nella maggior parte degli animali superiori e, comunque più costante, giacché ha quasi completamente superato la periodicità alla quale appare legata negli animali. Essa mette enormi quantità di forze a disposizione del lavoro di incivilimento, e ciò a causa della sua particolare qualità assai spiccata di poter spostare la propria meta senza nessuna essenziale diminuzione di intensità. Chiamiamo facoltà di sublimazione questa proprietà di scambiare la meta originaria sessuale con un’altra, non più sessuale ma psichicamente affine alla prima. In contrasto con questa dislocabilità , nella quale consiste il suo valore per la civiltà, la pulsione sessuale ammette anche una fissazione particolarmente ostinata [Introduzione-250 –Lutto= tipico esempio di fissazione affettiva a qualcosa di passato] , che la rende inutilizzabile e fa sì che essa degeneri talvolta nelle cosiddette anormalità. L’intensità originaria della pulsione sessuale varia probabilmente da individuo a individuo, sicuramente oscillante è la porzione di essa che si presta a essere sublimata.

18- Le forze utilizzabili per il lavoro d’incivilimento vengono così in gran parte ottenute mediante la repressione delle componenti cosiddette perverse dell’eccitamento sessuale.(…)/ Presso intere categorie umane lo sviluppo (…) della pulsione sessuale dall’autoerotismo all’amore oggettuale – che ha per meta l’unione dei genitali,- non si è compiuto in maniera corretta e sufficientemente estesa. Da questi disturbi evolutivi hanno origine due specie di deviazioni dannose dalla sessualità normale, o sessualità propizia alla civiltà, le quali si comportano l’una rispetto all’altra come positiva e negativa.

[≈64- Tre saggi: La nevrosi è per così dire l’immagine negativa della perversione: il nevrotico ha un Super-Io potente dove il perverso ha un Super-Io debole N.M./Intr. Psicoan. 370 Il problema dell’angoscia è centrale nella psicologia delle nevrosi./361- Nell’angoscia nevrotica il pericolo non ha parte alcuna/357 (ANGOSCIA = ANGUSTIA, STRETTEZZA, RESTRINGIMENTO DEL RESPIRO, che ha il suo modello nel trauma della nascita) /356 – Angoscia = stato affettivo-> AFFETTO = PROCESSO DI SCARICA/364- (SINTOMI VS ANGOSCIA) ]/[Enciclopedia psican-28/ Intro. psican.368- L’angoscia infantile ha ben poco a che fare con l’angoscia di fronte a una situazione reale (≈paura) , al contrario è strettamente legata all’angoscia nevrotica degli adulti. Come questa essa sorge da libido inutilizzata e sostituisce l’oggetto amoroso venuto a mancare con un oggetto esterno o con una situazione. (…)Abbiamo trattato a lungo della rimozione (…) ma abbiamo sempre lasciato da parte la questione di che cosa succedesse dell’affetto che era congiunto alla rappresentazione rimossa e soltanto ora apprendiamo che la sua sorte immediata è di essere trasformato in angoscia (…) Questa trasformazione dell’affetto è tuttavia la parte di gran lunga più importante del processo di rimozione. Non è tanto facile parlarne , perché non possiamo asserire che esistano affetti inconsci nello stesso senso in cui esistono rappresentazioni inconsce. Una rappresentazione resta la stessa tranne per la differenza che c’è tra l’essere conscia o inconscia (…) Un affetto, invece, è un processo di scarica che va giudicato del tutto indipendentemente da una rappresentazione.(…) non si può dire che cosa gli corrisponda nell’inconscio./369- Ho detto che la trasformazione in angoscia –o meglio, la scarica in forma di angoscia- è la sorte immediata della libido colpita dalla rimozione.(…) La rimozione corrisponde a un tentativo di fuga dell’Io di fronte alla libido percepita come pericolo. La fobia può paragonarsi a un trinceramento contro un pericolo esterno, che ora fa le veci della temuta libido. La debolezza del sistema difensivo delle fobie sta, naturalmente nel fatto che la fortezza , che si è così ben premunita verso l’esterno, è rimasta attaccabile dall’interno./370- Angoscia come espressione delle pulsioni di autoconservazione dell’Io]

vita sessuale

19- Abbiamo anzitutto – a prescindere dalle persone dotate di una pulsione sessuale fortissima, incoercibile- le varie categorie dei pervertiti, nei quali una fissazione infantile a una meta sessuale provvisoria ha impedito il primato della funzione riproduttiva e gli omosessuali o invertiti, nei quali la meta sessuale è stata distolta, in modo ancora non del tutto chiarito, dal sesso opposto. Se gli effetti nocivi di queste due specie di disturbi sessuali risultano minori di quanto potremo aspettarci , questa attenuazione va attribuita proprio alla complessità della pulsione sessuale , la quale fa sì che la vita sessuale, anche quando una o più componenti della pulsionali sono rimaste escluse dall’evoluzione, si strutturi in maniera utilizzabile.

25- Si dice che la lotta contro una così potente pulsione e l’accentuazione di tutte le potenze etiche ed estetiche della vita psichica a tal fine “tempri” il carattere. [differenziamento dei caratteri e il rapporto tra sublimazione e professione varia moltissimo]. In generale, io non ho avuto l’impressione che l’astinenza sessuale giovi a formare uomini d’azione energici e indipendenti o pensatori originali, né audaci liberatori e riformatori, bensì ch’essa formi molto più frequentemente dei codardi perbene, che più tardi sprofondano nella grande massa la quale suole seguire con riluttanza l’incitamento che proviene da forti personalità.

27- Il comportamento sessuale di una persona è spesso esemplare di tutti gli altri suoi modi di reagire al mondo. All’uomo che conquista vigorosamente il proprio oggetto sessuale , attribuiamo pari irriguardosa energia anche nel perseguire altre mete. Chi invece rinuncia a soddisfare le proprie forti pulsioni sessuali per ogni sorta di scrupoli, avrà anche in altre occasioni della vita un comportamento conciliante e rassegnato, piuttosto che risoluto. Una applicazione specifica di questa proposizione sull’esemplarità della via sessuale per l’esercizio di altre funzioni , ce la fornisce facilmente tutto il sesso femminile.(…) L’educazione nega alle donne qualsiasi diritto d’indagine sui problemi sessuali (…) Così esse sono intimorite da qualsiasi forma di pensiero, la conoscenza perde valore ai loro occhi . Il divieto di pensare si estende al di là della sfera sessuale (…)

—————————-CONSIDERAZIONI ATTUALI SULLA GUERRA E LA MORTE (1915)

39- Il privato cittadino ha modo durante questa guerra di persuadersi con terrore di un fatto che forse aveva già intuito in tempo di pace: e cioè che lo Stato ha interdetto al singolo l’uso dell’ingiustizia , nono perché intenda sopprimerla , ma solo perché vuole monopolizzarla, come il sale e i tabacchi. Lo Stato in guerra ritiene per sé lecite ingiustizie che disonorerebbero il singolo privato.(…) Né si venga a dire che lo Stato non può rinunciare all’uso dell’illecito per non trovarsi in condizione di inferiorità .(…) La coscienza morale, lungi dall’essere quel giudice inflessibile di cui parlano i moralisti, altro non è alle origini che “angoscia sociale”. Là dove vien meno il biasimo della comunità cessa anche la repressione degli impulsi malvagi, e gli uomini si abbandonano ad atti di crudeltà, di perfidia, di tradimento, di brutalità che sembrerebbero incompatibili col loro grado di civiltà.(…)La sua delusione si presta tuttavia ad alcune considerazioni critiche. A stretto rigore infatti non è infatti giustificata, giacché si riduce alla distruzione di un’illusione. Ora le illusioni hanno la funzione di risparmiarci determinate impressioni spiacevoli o si consentirci invece di appagare dati sentimenti. Ma non dobbiamo lamentarci se una volta o l’altra cozzano contro la realtà e ne rimangono distrutte. [Le illusioni non sono semplici errori, sono desideri? N.M.]

42- La trasformazione delle pulsioni cattive è dovuta all’azione congiunta di due fattori: uno interno e l’altro esterno. Quello interno consiste nell’influsso che sulle pulsioni cattive ( o per meglio dire egoistiche) esercita l’erotismo, cioè il bisogno umano d’amore inteso nel senso più ampio: aggregandosi componenti erotiche le pulsioni egoistiche si tramutano in pulsioni sociali; e si impara presto che essere amati costituisce un fattore positivo tale da giustificare la rinuncia ad altri vantaggi. Il fattore esterno è la coercizione educativa , la quale rappresenta le pretese dell’ambiente incivilito e viene più tardi sostituito dalla sua diretta pressione. La civiltà si è costituita mediante la rinuncia al soddisfacimento pulsionale ed esige da ogni nuovo individuo che ad essa partecipa una rinuncia corrispondente./44/45- Colui che è costantemente costretto in modo conforme a precetti non corrispondenti alle sue inclinazioni pulsionali, conduce una vita, psicologicamente parlando, che è al di sopra dei suoi mezzi ed egli –sia o no consapevole della duplicità della sua condotta- deve essere considerato obiettivamente un’ipocrita. (…) Vi è dunque un numero infinitamente maggiore di uomini i quali accettano ipocritamente la civiltà , che non di individui veramente civili.

46- Quando un paese si cangia in città o un bambino in un uomo, il paese e il bambino con ciò scompaiono.(…) Nella evoluzione psichica le cose procedono in modo affatto diverso (…) ogni fase evolutiva anteriore continua a sussistere accanto alla successiva a cui ha dato luogo: la successione comporta anche una coesistenza quantunque siano sempre gli stessi i materiali con cui si è prodotta tutta la serie delle trasformazioni. (…) Questa straordinaria plasticità dei processi di evoluzione psichica non si esplica però identicamente nei due sensi ; la si può precisare come una particolare tendenza all’involuzione –alla regressione- dato che accade talora che un determinato livello superiore di sviluppo non possa più, una volta abbandonato , essere nuovamente raggiunto, mentre invece gli stadi primitivi possono sempre ristabilirsi: QUEL CHE VI E’ DI PRIMITIVO NELLA PSICHE E’ VERAMENTE IMPERITURO. [Cfr. i nostri sogni che ogni notte sono dominati da fattori puramente egoistici].

55- Non un enigma intellettuale e una morte qualsiasi, bensì il conflitto emotivo di fronte alla morte di una persona amata e ciononostante anche estranea e odiata ha dato corso all’umana ricerca. DA QUESTO CONFLITTO EMOTIVO [AMBIVALENZA] E’ NATA TUTTA LA PSICOLOGIA.

58- Non vi è bisogno d’interdire ciò a cui non aspira alcuna anima umana [Cfr. Frazer], poiché esso si esclude da sé. Proprio la imperiosità del comando “Non uccidere” ci assicura che discendiamo da una serie lunghissima di generazioni di assassini, i quali avevano nel sangue, come forse abbiamo ancora noi stessi, il piacere di uccidere.

——————–PSICOLOGIA DELLE MASSE A ANALISI DELL’IO (1921)

65- La contrapposizione tra psicologia individuale e psicologia sociale o delle masse, contrapposizione che a prima vista può sembrare molto  importante, perde, a una considerazione più attenta, gran parte della sua nettezza. (…) Nella vita psichica del singolo l’altro è regolarmente presente come modello, come oggetto, come soccorritore, come nemico e pertanto , in questa accezione più ampia ma indiscutibilmente legittima, la psicologia individuale è fin dall’inizio psicologia sociale./ Il rapporto che il singolo istituisce con i suoi genitori e fratelli, con il suo oggetto d’amore, con il suo maestro o il suo medico (…) possono legittimamente venir considerati alla stregua di fenomeni sociali , e contrapporsi quindi a taluni altri processi , da noi chiamati “narcisistici”, nei quali il soddisfacimento delle pulsioni elude o rifiuta l’influsso di altre persone [narcisistico = autistico in Bleuler]

66- La psicologia delle masse considera l’uomo singolo in quanto membro di una stirpe, di un popolo, di una casta, di un ceto sociale, di un’istituzione o in quanto elemento di un raggruppamento umano che a un certo momento e in vista di un determinato fine si è organizzato come massa. Recisa in tal modo una connessione naturale, è facile scorgere nei fenomeni che si manifestano in tali condizioni specifiche l’espressione di una pulsione specifica e ulteriormente irriducibile: la pulsione sociale – herd istinct, group mind [istinto gregario, psiche collettiva] – che in altre situazioni non si manifesta.[la pulsione sociale non è originaria e indecomponibile, ma il suo costituirsi può essere individuato in un ambito più ristretto. la famiglia. ]

67- [psicologia teorica delle masse = “metapsicologia” = psicologia che porta al di là della coscienza]

69- Nella massa, ritiene Le Bon, le acquisizioni individuali del singolo scompaiono e con ciò scompare il suo modo d’essere specifico. Affiora l’inconscio razziale, L’ETEROGENEO SPROFONDA NELL’OMOGENEO.

69-70- Le caratteristiche apparentemente nuove che [l’individuo in massa]manifesta sono soltanto le espressioni di tale inconscio in cui è contenuto a mo’ di predisposizione tutto il male della psiche umana. [inconscio di Le Bon ≠ inconscio di Freud: ]l’inconscio di Le Bon contiene soprattutto le caratteristiche più profonde della psiche razziale, la quale propriamente non viene considerata dalla psicoanalisi individuale. Non neghiamo che il nucleo dell’Io( l’Es come l’ho in seguito chiamato), cui appartiene il “patrimonio ereditario arcaico” della psiche umana sia inconscio, ma noi facciamo un ulteriore distinzione , e parliamo di “rimosso” inconscio, avente origine da una parte di tale patrimonio ereditario. Tale concetto del rimosso manca in Le Bon.

[Intr. Psicoan. 465- Il sintomo deriva dal rimosso, ne è, per così dire, il rappresentante dinanzi all’Io ; il rimosso per contro è per l’Io territorio straniero, territorio straniero interno, così come la realtà –consentite l’espressione insolita- è territorio straniero esterno].[Vita sessuale 61- I sintomi sono la vita sessuale dei malati, 62- sono trascrizioni dei processi investiti effettivamente, ai quali la rimozione sbarra la strada verso l’eliminazione che si otterrebbe mediante un’attività psichica accessibile alla coscienza. Queste formazioni mentali, trattenute nell’inconscio, aspirano ad esprimersi conformemente al loro valore affettivo , cercano una scarica.]

75- [Il] predominio della vita fantastica e dell’illusione scaturita dal desiderio non appagato è determinante per la psicologia delle nevrosi. Abbiamo scoperto che per i nevrotici ciò che conta non è la realtà comune, oggettiva, ma quella psichica. Un sintomo isterico poggia quindi su una fantasia, non sulla ripetizione di un’esperienza vissuta effettiva, un senso di colpa nevrotico ossessivo poggia sul fatto che vi è un proponimento malvagio mai tradotto in atto.

79-E’ un fatto che le grandi decisioni del lavoro della mente, le scoperte e le soluzioni di problemi gravide di conseguenze sono consentite unicamente al singolo che lavora in solitudine. Anche l’anima delle masse è però capace di creazioni originali geniali, come dimostrato anzitutto dalla lingua e in secondo luogo dal canto popolare, dal folklore eccetera. / Sono state probabilmente classificate “masse” formazioni assai diverse che occorre distinguere. Le affermazioni di Sighele e di Le Bon e altri fanno riferimento a un tipo di masse di breve durata, composte da individui eterogenei e formatesi affrettatamente a causa di un interesse transitorio [≠ pubblico? N.M.]. E’ innegabile che le caratteristiche delle masse rivoluzionarie , in particolare quelle della grande Rivoluzione francese, hanno influito sulle loro descrizioni. Le affermazioni contrarie scaturiscono dalla considerazione di quelle masse o associazioni stabili entro cui gli uomini trascorrono la loro vita e che si incarnano nelle istituzioni della società. Le masse del primo tipo stanno a quelle del secondo come i marosi brevi, ma altissimi, stanno alle lunghe ondate del mare grosso.

80- McDougall, che nel suo libro La psiche collettiva, prende come punto di partenza la contraddizione sopra menzionata, ne trova la soluzione nel fattore dell’organizzazione. Nel caso più semplice, sostiene, la massa (group) non possiede alcuna organizzazione o ne possiede una che difficilmente può meritare questo nome. Una simile massa viene da lui designata come folla (crowd) [= massa semplice]. (…) Possiamo dire, ritiene McDougall , che in altre condizioni raramente gli affetti umani acquistano proporzioni quali quelle che hanno in una massa , perdere il senso della loro limitatezza individuale. Tale comune travolgimento degli individui è secondo McDougall dovuto a quello che egli chiama “principle of direct induction of emotion by way of the primitive sympathetic response”, ossia al CONTAGIO, che già conosciamo, DEL SENTIMENTO. E’ un fatto che i segni percepiti di uno stato affettivo sono idonei ad evocare automaticamente nella persona che percepisce il medesimo affetto.

81- La massa fa al singolo l’impressione di una potenza illimitata e di un pericolo insuperabile. Si è momentaneamente sostituita alla società umana nel suo insieme , che il fondamento dell’autorità, le cui punizioni vengono temute e per amore della quale ci si è imposti tante inibizioni. E’ palesemente pericoloso opporsi ad essa, e si è tranquilli se ci si adegua all’esempio che si mostra tutt’intorno, se si “ulula con i lupi”.(…) Non deve dunque sorprendere che nella massa l’individuo compia o approvi cose da cui si terrebbe lontano nelle condizioni di vita normali [suggestione =86- influsso privo di fondamento logico sufficiente]

86- Cercherò ora di utilizzare in vista di una delucidazione della psicologia delle masse il concetto di libido, che ci ha fornito servizi tanto eccellenti nella studio delle psiconevrosi. Libido è un termine desunto dalla teoria dell’affettività. Chiamiamo così, considerandola una grandezza quantitativa anche se per ora non misurabile, l’energia delle pulsioni attinenti a tutto ciò che può venir compendiato come “amore”. [282 Intro. Psicanal.- In completa analogia con la “fame” la “libido” sta a designare la forza con la quale si manifesta una certa pulsione: in questo caso la pulsione sessuale, nel caso della fame la pulsione di nutrirsi.] (…) Non ne escludiamo tuttavia concetti che altrimenti ineriscono al nome amore, come da un lato l’amore per se stessi, dall’altro quello per i genitori e per i bambini, l’amicizia e l’amore per gli uomini in generale e neanche l’attaccamento

[Vita sessuale- 118-libido dell’Io = libido narcisistica (collegata a disturbi nevrotici e psicotici) vs libido oggettuale ->contro Jung]

[Intro. Psican.- 174- Nel nostro  primo incontro mi sono lamentato di quanto sia difficile nell’insegnamento della psicoanalisi dare dimostrazioni e quindi suscitare convinzioni (Cfr- pag 18)]/221- I fenomeni dei sogni e degli atti mancati non vi erano estranei, si può dire che ne avevate tanta esperienza quanto me(…) Il campo delle nevrosi invece vi è estraneo.(…) A che serve saper giudicare se non si ha famigliarità col materiale (…)? Non voglio SUSCITARE CONVINZIONI, voglio dare suggerimenti e scuotere pregiudizi. Se mancandovi materialmente la conoscenza non siete in grado di giudicare, dovete astenervi tanto dal credere quanto dal respingere ( FIDUCIA VS DISPREZZO N.M.)Dovete ascoltare e lasciar agire su di voi ciò che apprenderete da me. Le convinzioni non si acquistano tanto facilmente, oppure se raggiunt senza fatica alla prima occasione si rivelano prive di valore e incapaci di resistere alle obiezioni. Soltanto chi, come me, ha lavorato per molti anni sullo stesso materiale e ha vissuto di persona le nuove e sorprendenti esperienze, ha diritto alla convinzione. Ma che giovano nel campo intellettuale queste fulminee conversioni, questi istantanei rifiuti? Non vi accorgete che il coup de foudre, l’amore a prima vista , proviene da un campo diverso, che è quello affettivo?]

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89- [Morfologia delle masse] Esistono masse transitorie e masse durevolissime; masse omogenee, composte di individui affini [pubblico?] e masse non omogenee; masse naturali e masse artificiali, la cui coesione richiede anche la coercizione esterna. ; masse primitive e masse articolate, organizzate in misura notevole. (…) Mi propongo di attribuire un particolare valore a una distinzione cui gli autori non hanno prestato sufficiente attenzione: intendo riferirmi alla distinzione tra masse prive di capo e masse sottoposte a un capo. Contrapponendosi alla prassi abituale (…)la nostra ricerca prenderà l’avvio da MASSE ALTAMENTE ORGANIZZATE, DUREVOLI, ARTIFICIALI. Gli esempi più interessanti di tali formazioni sono la chiesa, la comunità dei credenti e le forze armate, l’esercito./Chiesa ed esercito sono masse artificiali; per salvaguardarle dalla dissoluzione e per impedire modificazioni della loro struttura viene cioè impiegata una certa coercizione esterna./Nella chiesa (…) come nell’esercito e per grandi che possano essere altrimenti le differenze, vige la medesima illusione, in base a cui esiste un capo supremo –nella chiesa cattolica il Cristo, nell’esercito il comandante in capo- che ama di amore uguale tutti i singoli componenti della massa. Tutto risulta subordinato a questa illusione ; se venisse lasciata cadere, chiesa ed esercito non tarderebbero a disgregarsi./ 91- Osserviamo che in entrambe queste masse artificiali ogni singolo è libidicamente legato da un lato al capo (il Cristo, il comandante supremo), dall’altra agli altri individui componenti la massa. /93- Il timore angoscioso viene provocato nell’individuo o dalla grandezza del pericolo o dalla cessazione di legami emotivi (investimenti libidici) ; il secondo caso è quello dell’angoscia nevrotica. Allo stesso modo il panico [per es. nell’esercito] scaturisce dall’aumento del pericolo concernente tutti o dalla cessazione dei legami emotivi che tengono unita la massa, e questo secondo caso è analogo all’angoscia nevrotica.

96- Ora nella morfologia delle masse ci sarebbero ancora molte cose da esaminare e da descrivere. Occorrerebbe partire dalla constatazione che, fin quando tali legami [libidici] non vi si siano ancora stabiliti, una mera moltitudine di uomini non è ancora una massa, e ammettere al tempo stesso che in una qualsivoglia moltitudine umana si manifesta con grande facilità la tendenza al formarsi di una MASSA PSICOLOGICA. /Dovremmo (…) chiederci (…) se il capo non possa venir sostituito da un’idea , un’entità astratta (condizione in cui, con il loro capo invisibile, già si avvicinano le masse religiose). Tale entità astratta (…) potrebbe incarnarsi in un capo, per così dire, secondario, e dalla relazione tra idea e capo potrebbero derivare interessanti varianti.

97- [Sulla prova che la massa è caratterizzata da legami libidici] In base alla testimonianza della psicoanalisi, quasi ogni stretto legame emotivo sufficientemente durevole tra due persone –matrimonio, amicizia, sentimento paterno, devozione filiale (eccettuata forse soltanto la relazione della madre con il proprio figlio: basata sul narcisismo, tale relazione non viene disturbata da alcuna successiva rivalità e viene rafforzata da un inizio di scelta sessuale d’oggetto, perché la madre è il primo oggetto confusamente prescelto)- contiene un sedimento di sentimenti di rifiuto, ostili, sedimento che rimane impercettibile solo in virtù della rimozione. [Per es. ogni socio litiga col proprio socio, ogni subalterno brontolo coi suoi superiori, stirpi strettamente imparentate provano ripugnanza l’una per l’altra, il Tedesco del sud per quello del Nord]/ Quando l’ostilità ha per oggetto persone amate, la chiamiamo AMBIVALENZA EMOTIVA.

98- Nella palese avversione e ripugnanza provata per l’estraneo con cui veniamo a contatto , è avvertibile l’espressione un amore per noi medesimi, di un NARCISISMO. (…) è innegabile che in tale comportamento umano si manifesta una disposizione all’odio e all’aggressività la cui origine ci è sconosciuta e a cui potremmo attribuire un carattere elementare. /Ma tutta questa intolleranza scompare , temporaneamente o in maniera durevole, tramite la formazione collettiva e nella massa.(…) In base alle nostre concezioni teoriche, tale limitazione del narcisismo può essere il prodotto di un solo fattore: il legame libidico con altre persone. L’amore per se stessi trova un limite solo nell’amore esterno, nell’amore per gli oggetti.[N.B. la comunanza degli interessi (->la classe) senza alcun contributo libidico non può portare a una limitazione durevole del narcisismo, perché la tolleranza non dura più a lungo del vantaggio immediato.

99- come nel singolo, l’amore ha operato come fattore di incivilimento trasformando l’egoismo in altruismo: sia l’amore sessuale per la donna con tutti i conseguenti necessari riguardi per ciò che alla donna è caro, sia anche l’amore omosessuale, desessualizzato, sublimato, per l’altro uomo , derivante dal lavoro in comune./Se quindi nella massa compaiono limitazioni dell’egoismo narcisistico non operanti all’infuori di essa, ciò costituisce una prova persuasiva che l’essenza della formazione collettiva consta di legami libidici di tipo nuovo tra i membri della massa. (…) Nella massa non può essere questione di mete sessuali (…) Abbiamo invece a che fare con pulsioni amorose che, senza per questo operare meno energicamente, risultano sviate dalle loro mete originarie./100-Dalla psicoanalisi apprendiamo che esistono anche altri meccanismi del legame emotivo [oltre l’amore?], le cosiddette IDENTIFICAZIONI (…)/296-[I legami emotivi tra gli uomini] possono essere di due specie. In primo luogo relazioni come con un oggetto amoroso, anche se prive di meta sessuale. (…) L’altra specie di legame emotivo è quella per identificazione. Tutto ciò che provoca solidarietà significative tra gli uomini risveglia sentimenti comuni di questo genere, le identificazioni. Su di esse riposa in buona parete l’assetto della società umana.]

[Vita sessuale 214- investimento oggettuale vs identificazione/Intro. Psicoan. 305- Investimento = concentrazione di energia psichica su…]

104- [Dall’analisi delle nevrosi]siamo già in grado di scorgere che il legame reciproco tra gli individui componenti della massa ha la natura di identificazione [103- (nel senso che) l’identificazione è subentrata al posto della scelta oggettuale e la scelta oggettuale è regredita all’identificazione] dovuta a un importante aspetto affettivo posseduto in comune e possiamo supporre che questa cosa posseduta in comune sia il tipo di legame istituito col capo. Ci accorgiamo anche di un’altra cosa , che siamo lungi dall’aver trattato esaurientemente il problema dell’identificazione e che ci troviamo in presenza del processo che la psicologia chiama “immedesimazione” [=oggi empatia]/105- Un altro esempio [oltre l’omosessualità] di tale introiezione dell’oggetto ci è stato offerto dalla melanconia , affezione che fra le sue cause immediate più rilevanti annovera la perdita reale o affettiva dell’oggetto amato./106-Queste melanconie ci mostrano anche però qualcosa d’altro che può assumere importanza ai fini delle nostre ulteriori considerazioni. CI MOSTRANO L’IO DIVISO, SCISSO IN DUE PARTI, L’UNA DELLE QUALI INFIERISCE SULL’ALTRA. Quest’altra parte è quella modificata dall’introiezione, quella che include l’oggetto perduto. Ma neanche la parte che si comporta in maniera così crudele ci è ignota. Include la coscienza morale, un’ISTANZA [= “potestà giudicante”, “giurisdizione”= in genere struttura che si forma nell’apparato psichico -> per es.: istanza dei genitori o parentale] critica nell’ambito dell’io che anche in tempi normali si contrappone criticamente all’Io , seppure mai così spietatamente e in maniera così ingiusta.(…) L’abbiamo chiamata “ideale dell’Io” e le abbiamo attribuito come funzioni l’autosservazione , la coscienza morale, la censura onirica e l’influsso determinante nella rimozione. Abbiamo detto che essa è l’erede del narcisismo originario, nel quale l’Io del bambino bastava a se stesso. Essa a poco a poco fa propri gli influssi dell’ambiente , le richiste che questo pone all’IO e cui l’Io non sempre si dimostra pari: di modo che qualora non possa essere soddisfatto del proprio io in quanto tale, l’uomo possa trovare la propria soddisfazione nell’Io ideale differenziatosi dall’Io./107- Dall’identificazione parte la strada che, passando per l’imitazione, giunge all’immedesimazione, ossia all’intendimento del meccanismo mediante il quale ci è possibile prender posizione nei confronti di un’altra vita psichica.

109- [Storia evolutiva della vita amorosa]Nella prima fase che per lo più ha termine già a cinque anni il bambino aveva trovato un primo oggetto amoroso in uno dei due genitori. (…) La rimozione allora sopravventua impose la rinuncia alla maggior parte di queste mete sessuali infantili .(…) Il bambino continuò a rimanere legato ai genitori , ma con pulsioni che occorre chiamare “inibite alla meta”. I sentimenti che d’ora in poi prova per queste persone vengono definiti “teneri”. (…) Spesso l’adolescente giunge a una certa misura di sintesi tra l’amore non sensuale, celeste, e quello sensuale, terrestre, e il suo rapporto con l’oggetto sessuale è caratterizzato dal cooperare di pulsioni non inibite con pulsioni inibite alla meta. /Nel quadro di questo innamoramento ci ha fin dall’inizio colpito il fenomeno della sopravvalutazione sessuale, il fatto cioè che l’oggetto amato sfugge entro certi limiti alla critica. (…) Lo sforzo che qui falsa il giudizio è quello dell’idealizzazione./110- In ogni caso d’innamoramento sono presenti segni d’umiltà, di limitazione del narcisismo, di auto danneggiamento;nel caso estremo sono soltanto esaltati e , per effetto del ritirarsi delle pretese sensuali, dominano incontrastati. Ciò ha luogo soprattutto nel caso di un amore infelice, che non può venire appagato, dato che ove invece il soddisfacimento sessuale è raggiunto la sopravvalutazione sessuale subisce ogni volta una riduzione./ LA DIFFERENZA TRA L’IDENTIFICAZIONE E L’INNAMORAMENTO NELLE SUE MANIFESTAZIONI ESTREME , OSSIA QUELLO CHE VIENE CHIAMATO FASCINAZIONE, PUO’ ESSERE ORA FACILMENTE DESCRITTA. Nel primo caso l’Io si è arricchito delle qualità dell’oggetto, se lo è, per usare il termine di Ferenczi, introiettato ; nel secondo caso esso è impoverito, ha sacrificato se stesso all’oggetto, ha messo quest’ultimo al posto della sua parte più importante. /111- [COLLOCARE L’OGGETTO AL POSTO DELL’IO ≠ COLLOCARLO AL POSTO DELL’IDEALE DELL’IO]

111- Dallo stato d’innamoramento all’ipnosi non c’è evidentemente nemmeno un passo [Se all’ideale dell’io compete anche l’esame di realtà, non deve sorprendere che l’Io consideri reale una percezione se l’istanza psichica cui altrimenti incombe il compito dell’esame di realtà si pronuncia a favore di tale realtà]

113- In base alle precedenti discussioni (…) siamo in grado di enunciare la formula della costituzione libidica di una massa, se non altro di una massa quale quella da noi fin qui considerata, ossia tale da avere un capo e da non essere riuscita ad acquistare secondariamente , grazie a una troppo elevata “organizzazione”, le caratteristiche di un individuo. Una tale massa primaria  [= primitiva vs articolata = organizzata->116- la pulsione gregaria non è indecomponibile, cioè non è primaria come lo sono la pulsione di autoconservazione e quella sessuale] è un insieme di individui che hanno assunto a loro ideale dell’Io lo stesso oggetto e che pertanto si sono identificati gli uni negli altri nel loro Io./116– [Prescindendo dal capo la natura della massa risulta inafferrabile -> IL GREGGE PRESUPPONE IL PASTORE]/ [La pulsione gregaria non può essere spiegata con la paura del bambino piccolo quando viene lasciato da solo. La paura del bambino piccolo quando è solo non viene placata dalla vista di un qualsiasi altro “appartenente al gregge”, anzi è proprio il sopraggiungere di un estraneo siffatto a provocarla. Qualcosa del genere [dell’istinto gregario] si forma sulla base del rapporto che i bambini istituiscono con i genitori, per la prima volta nella stanza che accoglie più di un bambino, ove sorge come reazione all’invidia iniziale con cui il bambino più grande accoglie quello più piccolo. (…) data l’impossibilità di mantenere un atteggiamento ostile senza danni per sé [ il bambino] è costretto ad identificarsi con gli altri bambini e nello stuolo dei bambini si forma un sentimento collettivo o comunitario , che riceve il proprio ulteriore sviluppo nella scuola. La prima esigenza di questa formazione reattiva è di GIUSTIZIA, di trattamento uguale per tutti. E’ nota l’inflessibilità con cui tale pretesa si fa sentire rumorosamente a scuola. (…) POTREMMO CONSIDERARE INVEROSIMILE QUESTA TRASFORMAZIONE E QUESTA SOSTITUZIONE DELLA GELOSIA CON UN SENTIMENTO COLLETTIVO, NELLA STANZA DEI GIOCHI E NELL’AULA SCOLASTICA, SE SUCCESSIVAMENTE NON OSSERVASSIMO IL MEDESIMO PROCESSO.

118- “GIUSTIZIA SOCIALE” SIGNIFICA CHE NON CONSENTIAMO A NOI STESSI MOLTE COSE AFFINCHE’ ANCHE GLI ALTRI DEBBANO RINUNCIARVI O, CIO’ CHE E’ LO STESSO, AFFINCHE’ NON POSSANO ASPIRARVI. QUESTA ESIGENZA DI UGUAGLIANZA E’ LA RADICE DELLA COSCIENZA SOCIALE E DEL SENTIMENTO DEL DOVERE.(…) Il senso sociale poggia quindi sul rovesciamento di un sentimento inizialmente ostile  in un legame caratterizzato in senso positivo, la cui natura è quella dell’identificazione.

119 [L’uomo non è un animale che vive in gregge, ma è piuttosto un animale che vive in orda, un essere singolo appartenente a un’orda guidata da un capo supremo.

122- Rileviamo ancora la relazione particolarmente istruttiva che intercorre tra la costituzione dell’orda primordiale e l’accorgimento che tiene unita – prescindendo dai mezzi coercitivi- una massa primordiale. Nella chiesa e nell’esercito abbiamo veduto che tale espediente è l’illusione che il capo ami in uguale e giusta maniera tutti i singoli. /123-La forza indistruttibile della famiglia, intesa come forza collettiva naturale, poggia sul fatto che tale necessaria premessa dell’amore uguale del padre può in essa effettivamente avverarsi.

123- [suggestione = ipnosi = perturbante -> il carattere di ciò che è perturbante allude a qualcosa di antico e familiare che ha subito una rimozione. Tale potenza misteriosa = magnetismo animale = tabù = mana = proprio la vista del capo è per i primitivi pericolosa e intollerabile , così come di seguito le divinità per i mortali] Di fatto i procedimenti dell’ipnosi servono soltanto a sviare e a incatenare l’attenzione cosciente./125- Ora nell’ipnosi l’ordine di dormire non ha altro significato se non l’ingiunzione di distogliere tutto l’interesse dal mondo e di concentrarlo sulla persona dell’ipnotizzatore.(…) Il capo della massa è ancora sempre il temuto padre primigenio, la massa vuole ancora venir dominata da una violenza illimitata (…) L’ipnosi può essere ben definita una massa a due; per la suggestione resta come definzione quella della certezza basata non sulla percezione e sul ragionamento, ma su un legame erotico.

267- Finché l’unica forma di comunità è la famiglia , il conflitto si esprime per forza nel complesso edipico, insedia la coscienza e crea il primo senso di colpa. Quando si cerca di allargare la comunità, lo stesso conflitto si perpetua in forme che dipendono dal passato, si rafforza e provoca un ulteriore senso di colpa. Dato che la civiltà obbedisce a una spinta erotica interna che le ordina di unire gli uomini in una massa collegata intimamente, essa può raggiungere tale meta solo per la via di un crescente rafforzamento del senso di colpa. CIO’ CHE COMINCIO’ COL PADRE SI COMPIE NELLA MASSA. Se la civiltà il cammino evolutivo necessario dalla famiglia all’umanità, ad essa inseparabilmente si ricollega l’esaltazione del senso di colpa, come espressione del conflitto ambivalente innato, dell’eterna disputa tra amore e desiderio di morte.

127- OGNI SINGOLO E’ ELEMENTO COSTITUTIVO DI MOLTE MASSE, E’ –TRAMITE L’IDENTIFICAZIONE- SOGGETTO A LEGAMI MULTILATERALI E HA EDIFICATO IL PROPRIO IDEALE DELL’IO IN BASE AI MODELLI PIU’ DIVERSI. Ogni singolo è quindi partecipe di molte anime collettive, di quella della sua razza, del suo ceto, di quella della sua comunità religiosa, di quella sua nazionalità ecc. e, al di sopra di queste può sollevarsi fino a un po’ di autonomia e di originalità. Nei loro effetti uniformemente costanti queste formazioni collettive stabili e durature colpiscono l’osservatore meno delle masse formatisi rapidamente, transitorie (…) in queste masse rumorose , effimere, per così dire sovrapposte ad altre si attua il miracolo del venir meno totale , anche se temporaneo, di ciò in cui abbiamo ravvisato la compiutezza individuale.

128- E’ chiaro che i contributi da noi potuti fornire alla struttura libidica di una massa si riallacciano alla distinzione tra l’Io e l’ideale dell’Io e al duplice tipo di legame reso in tal modo possibile (l’identificazione e la collocazione dell’oggetto al posto dell’ideale dell’Io ./(…) Teniamo presente che l’Io assume ora la posizione di un oggetto nei riguardi dell’ideale dell’Io da esso sviluppatosi e che tutte le interazioni tra oggetto esterno e Io totale, di cui siamo venuti a conoscenza nella teoria della nevrosi possono tornare a ripetersi entro l’Io sul nuovo palcoscenico/ (…) Ognuno dei differenziamenti psichici che veniamo scoprendo si rivela come un nuovo onere per la funzione psichica, ne accresce la labilità e può divenire il punto di partenza di un cedimento della funzione, di una malattia. / Con la nascita siamo passati da un narcisismo assoluto e autosufficiente alla percezione di un mondo esterno mutevole e agli inizi del rinvenimento oggettuale, e da ciò dipende il fatto che non sopportiamo durevolmente il nuovo stato, che periodicamente ritorniamo nel sonno al precedente stato di assenza di stimoli e di elusione dell’oggetto. (…) Nel corso del nostro sviluppo [poi] abbiamo eseguito una separazione della nostra entità psichica in un Io coerente e in un rimosso inconscio, lasciato fuori di esso, e sappiamo che la stabilità di tale nuova acquisizione è continuamente esposta a continue scosse. Nel sogno e nella nevrosi tale parte esclusa bussa per ottenere di entrare, alle porte custodite da resistenze  e se siamo sani e desti ricorriamo ad accorgimenti particolari per ammettere di tanto in tanto nel nostro Io, aggirando le resistenze e traendone piacere, il rimosso. Il motto di spirito e l’umorismo, in parte il comico in genere, possono venir considerati in questa luce. (…) LA VIOLAZIONE PERIODICA DEI DIVIETI E’ LA REGOLA, COME E’ DIMOSTRATO DALL’ISTITUZIONE DELLE FESTE. /(…) Quale espressione della tensione tra Io e Ideale può altresì venir inteso il senso di colpa (o il senso di inferiorità)/ Sul terreno della nostra analisi dell’Io è fuori discussione che nel maniaco l’Io e l’ideale dell’Io sono confluiti insieme di modo che, in uno stato d’animo di trionfo e di compiacimento non disturbato da alcuna autocritica, la persona può godere dell’abolizione di inibizioni, riguardi e autoaccuse. E’ meno evidente, ma molto probabile, che l’infelicità del malinconico sia l’espressione di un violento dissidio tra le due istanze dell’Io , dissidio nel quale l’ideale dichiara, implacabile, la propria condanna dell’io nel delirio di piccolezza e di autoumiliazione.

140- Sulla massa la nevrosi produce un effetto di disgregazione analogo a quello prodotto dall’innamoramento./141- la nevrosi ha in comune con l’ipnosi e con la formazione collettiva il carattere di una regressione, dal quale l’innamoramento si discosta.

 

——————L’AVVENIRE DI UN’ILLUSIONE (1927)

144- [Kultur ≈ al nostro Cività-> Freud parla di Zivilisation solo per alludere, respingendolo, all’aspetto esterno della civiltà, nel senso dei beni materiali ed economici. Bildung è il termine tedesco che più si avvicina al nostro Cultura]

148- Due sono le caratteristiche umane molto diffuse cui va addebitato il fatto che gli ordinamenti civili possono venir mantenuti solo tramite una certa misura di coercizione : gli uomini non amano spontaneamente il lavoro e le argomentazioni non possono nulla contro le loro passioni. / Soltanto l’influenza di individui esemplari da esse riconosciuti come loro capi, può indurle alle fatiche e alle rinunce da cui dipende il permanere della civiltà. Tutto va bene quando questi capi sono persone dotate di un discernimento superiore circa le necessità della vita ed elevatisi fino al dominio dei propri desideri pulsionali [capi superiori , irremovibili, disinteressati, destinati a fungere da educatori delle future generazioni-> sui limiti dell’educabilità umana]/[ Nessuna civiltà ha finora trovato gli ordinamenti atti ad influire sugli uomini in modo da far loro amare la civiltà]

150- Una volta riconosciuto che ogni civiltà poggia sulla coercizione al lavoro e sulla rinuncia pulsionale e che perciò inevitabilmente suscita opposizione in coloro ai quali si indirizzano queste pretese , diventa chiaro che i beni stessi , i mezzi per acquisirli e le norme relative alla loro ripartizione non possono costituire la caratteristica essenziale o unica della civiltà.

151-Non è vero che dai tempi antichissimi la psiche umana non abbia subito alcuna evoluzione (…) E’ conforme all’orientamento della nostra evoluzione che la coercizione esterna venga a poco a poco interiorizzata, perché una particolare istanza psichica, il Super-Io dell’uomo, la assume fra i suoi imperativi. Ogni bambino ci presenta il processo di una trasformazione siffatta: solo grazie ad essa egli diventa un essere morale e sociale.

149- [beni vs patrimonio spirituale della civiltà ->152- misura dell’interiorizzazione delle regole civili  = livello morale+ideali+arte (identificazione con sentimenti comuni) + religione]/155 [civiltà vs stato di natura]/171- [Le rappresentazioni religiose non sono precipitati dell’esperienza o risultati finali del pensiero, sono illusioni, appagamenti dei desideri più antichi, più forti, più pressanti dell’umanità; il segreto della loro forza è la forza di questi desideri. Come già sappiamo, la terribile impressione di impotenza del bambino ha fatto sorgere il bisogno di protezione –protezione tramite l’amore- cui il padre ha provveduto (…) l’istituzione di un ordine morale universale assicura l’appagamento dell’idea di giustizia, che nella civiltà umana è rimasta così spesso inappagata (…)->171 Chiamiamo dunque illusione una credenza, quando nella motivazione prevale l’appagamento di un desiderio, e prescindiamo perciò dal suo rapporto con la realtà, proprio come l’illusione stessa rinuncia alla sua convalida.

171- Che il Messia verrà e fonderà una nuova età dell’oro è assai meno verosimile; a seconda dell’atteggiamento personale di chi giudica, questa credenza verrà classificata come illusione o come qualcosa di analogo a un delirio.

178 [Lo spirito scientifico vs. la fede religiosa] E’ dubbio se al tempo dell’illimitato dominio delle dottrine religiose gli uomini siano stati nel complesso più felici di oggi; certo non furono più morali./La civiltà ha ben poco da temere dagli uomini colti e da chi si dedica al lavoro intellettuale. In essi, per quanto riguarda il comportamento civile , la sostituzione dei motivi religiosi con motivi diversi, laici, può avvenire senza strepito; essi sono inoltre in gran parte portatori di civiltà. Le cose stanno altrimenti per quanto riguarda la gran massa degli incolti, degli oppressi, che hanno tutti i motivi per essere nemici della civiltà.

181- Essendo malagevole il compito di separare ciò che Dio stes so ha imposto da ciò che invece deriva dall’autorità di un parlamento investito dei pieni poteri o da quella di un alto magistrato, converrebbe senza dubbio lasciare Dio del tutto fuori del gioco e ammettere onestamente l’origine puramente umana di tutti gli ordinamenti e di tutte le norme civili.

183- Sappiamo che il bambino non può portare a termine il suo sviluppo verso la civiltà senza attraversare una fase più o meno evidente di nevrosi. Ciò deriva dal fatto che il bambino non può reprimere col lavoro razionale della mente moltissime delle esigenze pulsionali non utilizzabili in vista del suo futuro, bensì deve domarle con atti di rimozione, dietro i quali sta, di regola un motivo d’angoscia.(…) Potremmo supporre che, nel suo sviluppo secolare, l’umanità nel suo insieme sia incorsa in stati che sono analoghi alla nevrosi, e proprio per le medesime ragioni, perché nelle epoche della sua ignoranza e debolezza intellettuale ha compiuto la rinuncia pulsionale (indispensabile all’umana vita associata) solo tramite forze puramente affettive. (…) LA RELIGIONE SAREBBE LA NEVROSI OSSESSIVA UNIVERSALE DELL’UMANITA’;  come quella del bambino, scaturì dal complesso edipico, dalla relazione paterna

187- Pensi al deprimente contrasto tra la radiosa intelligenza di un bambino sano e la debolezza intellettuale dell’adulto medio./188- Non abbiamo altro mezzo che la nostra intelligenza per dominare la nostra pulsionalità: come possiamo attenderci da persone soggette al dominio di divieti imposti al pensiero [educazione religiosa] che raggiungano l’ideale psicologico, il primato dell’intelligenza? [Pro tentativo di un’educazione irreligiosa]Qualora esso debba dimostrarsi insoddisfacente sono pronto a rinunciare alla riforma e a tornare al mio precedente giudizio, puramente descrittivo: l’uomo è un essere d’intelligenza debole, dominato dai suoi desideri pulsionali.

 

—————————IL DISAGIO DELLA CIVILTA’ (1929)

201- [spiegazione psicoanalitica = spiegazione genetica] Normalmente nulla è per noi più sicuro del senso di noi stessi, del nostro proprio Io. Questo Io appare autonomo, unitario, ben contrapposto a ogni altra cosa. Che tale apparenza sia fallace, che invece l’Io abbia verso l’interno , senza alcuna delimitazione netta , la propria continuazione in un’entità psichica inconscia , che noi designamo come Es , e per la quale esso funge da facciata, lo abbiamo per la prima volta appreso dalla ricerca psicoanalitica , da cui ci attendiamo molte altre informazioni circa il rapporto tra Io e Es. Ma verso l’esterno l’Io sembra mantenere linee di demarcazione chiare e nette. Solo in uno stato , in uno stato insolito, è vero, ma non tale da poter venire condannato come patologico, le cose vanno diversamente. Al culmine dell’innamoramento, il confine tra Io e oggetto minaccia di dissolversi.(…) Così persino il senso dell’Io è soggetto a disturbi e i confini dell’Io non sono stabili.

202- Un ulteriore incentivo al distacco dell’Io dalla massa delle sensazioni, al riconoscimento di un “al di fuori”, di un mondo esterno, è fornito dalle abbondanti, molteplici, inevitabili sensazioni di dolore e di dispiacere, che, nell’esercizio del proprio illimitato dominio, “il principio di piacere” ordina di neutralizzare e di evitare. /203- In origine l’Io include tutto[“Io oceanico”], in seguito separa da sé un mondo esterno.

204- Dal momento che abbiamo superato l’errore di supporre che il dimenticare cui siamo abituati significhi distruggere la traccia mnemonica, sia cioè un annullamento, protendiamo per l’ipotesi opposta , ossia che, una volta formatosi, nella vita psichica nulla può perire , che tutto in qualche modo si conserva e che, in circostanze opportune, attraverso una regressione che si spinga abbastanza lontano , può nuovamente venir portato alla luce. Cerchiamo di chiarire il contenuto di tale ipotesi ricorrendo a un paragone preso da un altro campo . Prendiamo per esempio lo sviluppo della città eterna. [Prima la Roma quadrata, poi il Septimontium, poi la città imperiale poi quella rinascimentale e così via…] chiediamoci che cosa possa ancora trovare nella Roma odierna , di tali stadi precedenti, un visitatore che supponiamo dotato di vastissime conoscenze storiche e topografiche (…)Non c’è bisogno di ricordare che tutti questi resti dell’antica Roma sono disseminati nell’intrico di una grande città sorta negli ultimi secoli dal Rinascimento in poi.(…)/207- Possiamo soltanto ribadire che nella vita psichica la conservazione del passato è regola più che sorprendente eccezione.

207- L’origine del sentimento religioso può venir individuata nei suoi chiari contorni risalendo al sentimento di impotenza dell’infanzia.[208 tecniche yoga come tecniche di regressione agli stadi primordiali della vita: anche stati di trance o estasi]

210- La vita, così come ci è imposta, è troppo dura per noi; ci reca troppi dolori , disinganni, compiti insolubili. Per sopportarla non possiamo privarci di qualche maniera per alleviarla (…) Tre sono forse i tipi di rimedi siffatti: diversivi potenti, che ci fanno prendere alla leggera la nostra miseria [il giardino di Candido di Voltaire, il lavoro scientifico]; soddisfacimenti sostitutivi che la riducono [arte]; sostanze inebrianti , che ci rendono insensibili ad essa.

211- Abbiamo il diritto di respingere la domanda [sul senso della vita] (…)Non si parla di uno scopo della vita degli animali, sempre che il loro destino non consista per caso nel servire l’uomo. (…) La sola religione sa rispondere alla domanda circa uno scopo della vita. E’ difficile sbagliare concludendo che l’idea di uno scopo della vita sussiste e cade insieme al sistema religioso./ Ci chiederemmo quindi meno ambiziosamente , che cosa, attraverso il loro comportamento, gli uomini stessi ci facciano riconoscere come scopo e intenzione della vita, che cosa pretendono da essa, che cosa desiderino ottenere in essa. Sbagliare la risposta è quasi impossibile: tendono alla felicità, vogliono diventare e rimanere felici. (…) Come si vede, il programma del principio del piacere stabilisce lo scopo della vita. (…) [Ma] tutti gli ordinamenti dell’universo si oppongono ad esso; potremo dire che nel piano della Creazione non è incluso l’intento che l’uomo sia felice.[Dal principio del piacere al principio di realtà: siamo soddisfatti se scampiamo all’infelicità]/212- Il soddisfacimento sfrenato di tutti i bisogni si propone come il più seducente modo di condotta della vita ; ciò però significa anteporre il godimento alla prudenza e , dopo non molto, implica il proprio castigo. (…) [la quiete della volontaria solitudine è un altro modo di essere felici](…) C’è naturalmente un altro modo migliore: con l’aiuto della tecnica , guidata dalla scienza, passare in quanto membri della comunità umana ad aggredire la natura e ad assoggettarla al volere umano. Si lavora allora con tutti per il bene di tutti.

[Intro. narcisismo 99- DISPIACERE =  aumento di tensione]

narcisimo

216 [Funzione leggermente narcotica dell’arte]

217- [Tecniche dell’arte del vivere: eremitaggio, pazzia, paranoia , delirio collettivo o l’amore = spostare la libido su oggetti e raggiungere la felicità stabilendo una relazione emotiva con essi]

218-[La bellezza come classico “impulso inibito alla meta”

219- La felicità è un problema dell’economia libidica individuale. Non vi è qui consiglio che valga per tutti.

[Intro. psicoan. 339- Lo scopo dell’apparato psichico è dominare l’eccitamento psichico, l’energia psichica, la massa degli stimoli – l’economia (=amministrazione) dell’energia psichica disponibile /Vita sessuale 238- Tre impieghi principali della libido nell’economia psichica: erotico, ossessivo, narcisistico/ Intro. narcis. 99- apparato psichico = meccanismo destinato a dominare le eccitazioni (meccanismo ≠spiritualizzazione = dare senso, significato = interpretazione)]

(…) In questo riguardo la costituzione psichica dell’individuo , al di là delle condizioni esterne, sarà decisiva. L’uomo prevalentemente erotico metterà innanzi a tutto le relazioni emotive con gli altri; il narcisista, che è più incline all’autosufficienza, cercherà i soddisfacimenti essenziali nei suoi processi psichici interni; l’uomo d’azione, non abbandonerà mai il mondo esterno su cui può saggiare la sua forza./220- Colui che reca in sé una costituzione pulsionale particolarmente sfavorevole e non ha correttamente effettuato la trasformazione e il riordinamento delle sue componenti libidiche (…) troverà difficile ottenere felicità dalla sua condizione esterna. (…) Come ultima tecnica di vita , che gli promette se non altro soddisfacimenti sostitutivi, gli si offre la fuga nella malattia nevrotica, che il più delle volte egli adotta fin dai suoi anni più giovani.(-> poi psicosi come rivolta alla vita]/La religione pregiudica questo gioco di scelta e di adattamento , in quanto impone a tutti in modo uniforme la sua via verso il raggiungimento della felicità e la protezione dalla sofferenza. La sua tecnica consiste nello sminuire il valore della vita e nel deformare in maniera delirante l’immagine del mondo reale , cose queste che presuppongono l’avvilimento dell’intelligenza. A questo prezzo, mediante la fissazione violenta a un infantilismo psichico e la partecipazione a un delirio collettivo, la religione riesce a risparmiare a molta gente la nevrosi individuale.

216- I primi atti di civiltà furono l’uso degli utensili [Crf macchina fotografica, grammofono, scrittura], l’addomesticamento del fuoco[interpretazione psicoanalitica], la costruzione di abitazioni [sostituto del ventre materno]

229- L’ordine è una sorta di coazione a ripetere (…)I benefici dell’ordine sono incontestabili (…) Bellezza, pulizia e ordine occupano  chiaramente un posto particolare tra le richieste della civiltà.

231- La vita umana è resa possibile in primo luogo se si afferma una maggioranza più forte di ogni singolo. Il potere di questa comunità si oppone allora come “diritto” al potere del singolo, che viene condannato come “forza bruta”. Questa sostituzione del potere della comunità a quello del singolo è il passo decisivo della civiltà.(…) Il corso ulteriore dell’evoluzione civile sembra volto a far sì che questa legge non sia più l’espressione della volontà di una comunità poco numerosa – casta, classe, stirpe- la quale si comporti a sua volta come un individuo violento verso altri gruppi simili e forse più vasti./ La libertà individuale non è frutto della civiltà. Era massima prima di qualsiasi civiltà, benché in realtà a quel tempo priva di valore, perché l’individuo era difficilmente in grado di difenderla./236-[le ingiunzioni dei tabù furono il primo diritto-> civiltà totemistica]

  1. [desiderio di libertà (può essere contro particolari pretese o contro la civiltà tutta).In particolare come ribellione contro l’ingiustizia è compatibile con la civiltà mentre in altre accezioni è un residuo di personalità arcaica non ancora domata dalla civiltà]/ [la civiltà pro accomodamento vantaggioso (= che dia felicità]tra pretese individuali e collettive]

232- L’incivilimento ci appare come un processo peculiare al quale l’umanità è sottoposta (…) Possiamo contraddistinguere questo processo mediante le modificazioni che esso produce nelle note disposizioni pulsionali dell’uomo, il cui soddisfacimento è il compito economico della nostra vita. Alcune di queste pulsioni vengono erose in tal modo che al loro posto compare qualcosa che nel singolo individuo descriviamo come particolarità del carattere. L’esempio più notevole da noi trovato di questo processo è l’erotismo anale dei primi anni. L’interesse originario per la funzione escretoria , per i suoi organi e per i suoi prodotti, si muta nel corso della crescita nel gruppo di qualità che ci sono note come parsimonia, senso dell’ordine e pulizia, che sono in sé e per sé pregevoli e benvenute, ma che possono rafforzarsi fino a diventare vistosamente predominanti e produrre ciò che si chiama carattere anale.

230-232 – La sublimazione pulsionale è segno particolarmente distintivo dell’incivilimento; è merito suo la parte così importante svolta dalle più alte attività psichiche –[religiose] scientifiche, artistiche, ideologiche [230.formazione ideali degli uomini, ossia loro rappresentazione di una possibile perfezione della persona singola, del popolo, dell’intera umanità + le pretese che essi avanzano sulla base di queste rappresentazioni]- nella vita civile.

[Intro. narcis. 110- La formazione di un Io ideale viene spesso confusa con la sublimazione di una pulsione, purtroppo a scapito della comprensione dei fatti. / La sublimazione è un processo che riguarda la libido oggettuale, consistente nel fatto che la pulsione prende una direzione verso una meta, ben diversa e per di più remota, di quella del soddisfacimento sessuale ; in questo processo tutto l’accento è spostato sulla diversione dalla sessualità./ L’idealizzazione è invece un processo che riguarda l’oggetto; grazie a tale processo, l’oggetto, senza subire alcuna mutazione nella sua struttura, è magnificato ed esaltato nella psiche dell’individuo. Si può avere idealizzazione sia nella sfera della libido dell’Io che in quella della libido oggettuale.]

236- La vita in comune degli uomini ebbe un duplice fondamento: la coercizione al lavoro, creata dalla necessità esterna, e la potenza dell’amore, che nel maschio provocò il desiderio di non essere privato dell’oggetto sessuale, cioè della femmina, e nella femmina quello di non essere privata della parte da lei separatisi, cioè del figlio. Eros e Ananke [= la Necessità] sono divenuti i progenitori della civiltà umana.

246- L’uomo non è una creatura mansueta, bisognosa d’amore, capace, al massimo, di difendersi se viene attaccata; ma occorre attribuire al suo corredo pulsionale anche una buona dose di aggressività.

247- L’esistenza di questa tendenza all’aggressione , che possiamo scoprire in noi stessi e giustamente supporre negli altri, è il fattore che turba i rapporti col prossimo e obbliga la civiltà a un grande dispendio di forze. (…) Gli interessi della comunione del lavoro non bastano a tenerla unita: i moti pulsionali disordinati sono più forti degli interessi razionali. [contro il comunismo cfr anche 278](…) Di qui l’impiego di metodi intesi a provocare negli uomini identificazioni e relazioni amorose inibite alla meta, di qui le restrizioni della vita sessuale, di qui anche il comandamento di amare il prossimo come se stessi , che ha giustificazione reale nel fatto che nessun’altra cosa va tanto contro la natura umana originaria.

251- [masse per identificazione reciproca dei vari membri (+pericolose) vs masse con capi (- pericolose)]

254-[Eros e Morte: due pulsioni]

258- Che cosa avviene nell’individuo a rendere innocuo il suo desiderio di aggressione? (…) L’aggressione viene introiettata , interiorizzata, propriamente viene rimandata là donde è venuta, ossia è volta contro il proprio Io. Qui viene assunta da una parte dell’Io, che si contrappone come Super-Io al rimanente, ed ora come “coscienza”è pronta a dimostrare contro l’Io  la stessa inesorabile aggressività che l’Io avrebbe volentieri soddisfatto contro altri individui estranei. Chiamiamo senso di colpa la tensione tra il rigido Super-Io e l’Io ad esso soggetto: tale senso si manifesta come bisogno di punizione . La civiltà domina dunque il pericoloso desiderio di aggressione dell’individuo infiacchendolo, disarmandolo, e facendolo sorvegliare da un’instanza nel suo interno, come da una guarnigione nella città conquistata.

[Intro.narcis. 111- Il riconoscimento dell’istanza della coscienza ci permette di comprendere il così detto “delirio di essere notati”, o più esattamente di essere osservati, sintomo che ci colpisce particolarmente nelle sindromi paranoiche.]

259- Il male è originariamente tutto ciò a causa del quale si è minacciati della perdita d’amore; bisogna evitarlo, per timore di tale perdita. Perciò conta poco se si è già fatto il male o soltanto si intenda farlo; in entrambi i casi il pericolo si presenta solo se l’autorità lo scopre, e in entrambi i casi essa si comporterebbe nello stesso modo.

266- Se si prova un senso di colpa dopo e a causa di un crimine , a questo sentimento va dato piuttosto il nome di rimorso. Esso si riferisce a una sola azione e naturalmente presuppone che una coscienza, la facoltà di sentirsi in colpa , esista già prima del fatto. Un simile rimorso, perciò, non ci aiuta mai a trovare l’origine del senso di colpa in genere. (…)/267-Non è questione realmente decisiva se abbiamo ucciso il padre o se ci siamo astenuti dal farlo , in entrambi i casi dobbiamo sentirci colpevoli perché il senso di colpa è l’espressione del conflitto ambivalente , dell’eterna lotta tra l’Eros e la pulsione distruttiva o di morte. Questo conflitto si accende appena gli uomini sono posti nella necessità  di vivere insieme. Finché l’unica forma di comunità è quella della famiglia, il conflitto si esprime per forza nel conflitto edipico, insedia la coscienza e crea il primo senso di colpa. Quando si cerca di allargare la comunità, lo stesso conflitto si perpetua in forme che dipendono dal passato, si rafforza e provoca un ulteriore senso di colpa. Dato che la società obbedisce a una spinta erotica interna che le ordina di unire gli uomini in una massa collegata intimamente , essa può raggiungere tale meta solo per la via di un sempre crescente rafforzamento del senso di colpa. CIO’ CHE COMINCIO’ COL PADRE SI COMPIE NELLA MASSA./269- l’intento di presentare il senso di colpa come il problema più importante dell’incivilimento e di dimostrare che il progresso civile ha un prezzo, pagato in perdita di felicità a mano a mano che aumenta il senso di colpa.

270- [I “LUOGHI” della psiche in Freud possono essere relativi ai sistemi: Inconscio,Preconscio, Coscienza oppure alle istanze : Es, Io, Super-Io]

[Intro. Psicoan. 325- L’io dispone degli accessi all’innervazione motoria per la realizzazione delle aspirazioni psichiche (279 sensazione vs innervazione /stimolo vs pulsione)/317- forze pulsionali non  sessuali = pulsioni dell’Io = autoconservazione come manifestazione delle pulsioni dell’Io/370-> angoscia come espressione delle pulsioni di autoconservazione dell’Io/373- Due tipi di pulsioni: sessuali (libido= interesse sessuale) e dell’Io ( interesse egoistico = pulsione di autoconservazione)/ 380 La psicologia dell’Io alla quale aspiriamo non deve essere fondata su dati auto percettivi ma, come per la libido, sull’analisi dei disturbi e delle devastazioni dell’Io/468- L’inconscio come provincia psichica e come qualità dello psichico/479- bisogni pulsionali= istinti psichici= costrizione economica a scaricare energia/480-Es=cariche pulsionali che esigono la scarica./369- Affetto = processo di scarica-> scarica della libido vs contro scarica (dell’Io)]

274- La sola definizione per noi soddisfacente dell’incivilimento è che esso è che esso sia quella modificazione del  processo vitale che si produce sotto l’influsso di un compito assegnato dall’Eros e stimolato dall’Ananke – dalla Necessità reale- e questo compito è di riunire gli uomini dispersi in una comunità collegata libidicamente. Se guardiamo invece alla relazione tra il processo di incivilimento dell’umanità [= creazione di una unità di massa da molti indiviui] e il processo evolutivo o educativo dell’uomo singolo [= inserimento di un individuo in una massa umana], concluderemo senza molta esitazione che i due processi sono di natura assai simile.

277- [Il maggior ostacolo alla civiltà è la tendenza costituzionale degli uomini all’aggressione reciproca]

289- [Legami emotivi tra i membri di un gruppo umano = fondamento di una più vasta unità]

287- [violenza e diritto]

296-Si dovrebbero dedicare maggiori cure, più di quanto si sia fatto finora, all’educazione di una categoria superiore di persone indipendenti di pensiero, inaccessibili alle intimidazioni e cultrici della verità, alle quali spetterebbe la guida delle masse prive di autonomia. Che le intrusioni del potere statale e la proibizione di pensare sancita dalla Chiesa non siano favorevoli ad allevare cittadini simili non ha bisogno di dimostrazione. La condizione ideale sarebbe naturalmente una comunità umana che avesse assoggettato la vita pulsionale alla ragione.

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