
81- [La poesia è sempre più o meno collegata con la danza e con la musica]/128- [AGGRESSIVITA’ E GESTUALITA’ PITTORICA O DANZANTE] /214- [Prosa = verso dissimulato vs Verso = ricerca di musica (Mallarmé)-> un sistema significante che può fare a meno dell’espressione di linguaggio corrente)] / 341- Le frasi corte, indipendentemente dalla loro significazione chiara e precisa, producono un ritmo accelerato che trascina il lettore, per cui la loro significazione passa in secondo piano: non ci si ferma lì, i meandri del ragionamento sfuggono e a imporsi è di nuovo la ‘musica’./ 377- [‘Il testo musicato stabilisce una fragile armonia in cui il soggetto non è, ma soltanto passa’ (Mallarmé)]/387 – [Nietzsche su verbale e musicale nel processo della significanza-> sul passaggio della musica nelle lettere / Mallarmé (Francia) ≠ Nietzsche (Germania) /]/ 432 – [Iscrivere la castrazione nel reale , musicare il simbolico]/447- IL MISTERO DELLE LETTERE, in quanto irruzione della musica nel linguaggi, può formularsi anche come ESPLORAZIONE DELLA DIFFERENZA SESSUALE./451- [Il canto come luogo di conflitto e come teatro della crudeltà] / 520- La musicalizzazione della lingua polverizza la funzione simbolica e specificamente il tetico /558- Nel ballo la differenza sessuale vacilla; i differenti si mescolano senza confondersi e tale mescolanza produce il ‘sacro’, articolando in ritmo e numero un luogo senza linguaggio./
41- Non c’è senso preliminare all’ EGO cogitante in una proposizione, ma ci sono articolazioni eterogenee alla significazione e al segno: si tratta della chôra semiotica [χώρα = spazio, luogo/occasione, opportunità], discreta e concatenata, ma non unificabile mediante un senso, che si instaurerebbe invece da una tesi che, come vedremo, è un taglio.
44- A noi sembra necessario distinguere il sistema del linguaggio da altri sistemi significanti e considerare il segno linguistico (e le dicotomie che può indurre: espressione/contenuto ecc,) soltanto come una tappa del processo della significanza [significanza dell’arte (musica/pittura) ≠ significanza della lingua: la significanza per Benveniste è la capacità di significare e per lui la lingua combina due modi di significanza: il semiotico (= riconoscimento intralinguistico del segno, sganciato da ogni referenza=linguistica interna basata sul semplice riconoscimento dei segni) e il semantico (= linguistica esterna, funzionamento discorsivo della lingua, atti linguistici)], qualitativamente differente da altri e dipendente o prodotta dalla posizione del soggetto dell’intendimento [N.M.: La lingua per Benveniste significa in modo specifico ed esclusivo, è investita di una doppia significanza. La lingua combina due modi distinti di significanza Benveniste chiama: modo semiotico (identificare unità: linguistica interna) e modo semantico (fare discorsi: linguistica esterna)] / 353- [percorsi preverbali e transverbali della significanza]
45- Varchi, trasporti d’energia, tagli sia del continuo corporeo [49- un corpo agitato] e sociale sia di quello del materiale significante, instaurazione di una distintività e del suo ordinamento in una chôra movimentata, in una totalità ritmica ma non espressiva: il semiotico è articolato da flussi e da marche. Il funzionamento della scrittura, della traccia, del gramma che J. Derrida ha introdotto nella sua critica della fenomenologia e dei suoi succedanei linguistici designa un aspetto essenziale della questione: DELLA GRAMMATOLOGIA specifica quanto sfugge alla BEDEUTUNG. Tuttavia conserveremo il termine SEMIOTICO [< Benveniste vs Hjelmslev] per designare tale funzionamento logicamente e cronologicamente preliminare all’instaurazione del simbolico e del suo oggetto: questo termine ci consentirà infatti di esaminare un funzionamento eterogeneo che Freud designava ‘psicosomatico’ in quanto l’appartenenza di questi ultimi lessemi alla metafisica indica nonostante tutto e oggettivamente un duplice costrizione organizzatrice (biologica e sociale) che ci sembra la condizione fondamentale di questo funzionamento.
[L’ANAGRAMMA ROVESCIATO di L.-J. Calvet -> 88-La produzione linguistica, fatto di PAROLE e non di LANGUE, si trova al punto di convergenza di diverse determinazioni e consiste a questo primo livello, nella loro interferenza, Per quel che concerne la produzione individuale del fenomeno prenderemo in considerazione tre grandi direzioni. La COMPETENZA LINGUISTICA (…) Ma questa competenza non basta a coprire la produzione reale. Interviene infatti un’altra competenza , che chiamerò COMPETENZA RITMICA e che ha forse origine nello stadio dell’embrione, nella percezione del ritmo cardiaco materno che si trova 89- successivamente in corrispondenza (ritmo semplice) o no (ritmo complesso) con quello del feto. [RITMO in Benveniste (Problemi 1) = FORMA IMPROVVISATA, MOMENTANEA, MODIFICABILE vs FORMA FISSA] Questa competenza si manifesta quando balliamo, quando facciamo dello sport o quando facciamo l’amore e , naturalmente nella produzione linguistica. Infine intervengono le PULSIONI, nel senso psicanalitico del termine, le zone dell’inconscio, della rimozione. Il fatto linguistico si trova dunque all’interferenza di queste tre dimensioni, ognuna delle quali può prendere il sopravvento. In condizioni ‘normali’ possiamo ritenere che la competenza linguistica è predominante (non è la sola), ma la pulsione può prevalere (nel discorso schizofrenico per esempio ) così come ha la meglio la competenza ritmica nella filastrocca o nello slogan. (…) La parte del ritmo è in questo tipo di produzione, tale da prendere il sopravvento sulla lingua e da perturbarla.]
46- [C. Levi-Strauss = strutturalismo -> “L’inconscio è sempre vuoto”, evacuata la pulsione l’inconscio resta come un deposito di leggi, quindi un discorso]
46- Distingueremo il semiotico (le pulsioni e le loro articolazioni) dall’ambito della significazione, che è sempre quello di una proposizione o di un giudizio; ossia un ambito di POSIZIONI. Questa posizionalità orchestrata dalla fenomenologia husserliana attraverso i concetti di DOXA, POSIZIONE e TESI, si struttura come un taglio nel processo della significanza, che instaura l’IDENTIFICAZIONE fra il soggetto e i suoi oggetti come condizione della proposizionalità. Chiameremo fase tetica questo taglio che produce la posizione della significazione [= fase tetica della significanza]. Tetica è qualsiasi enunciazione sia di parola [ = le prime frasi di un bambino= enunciazioni olofrastiche = composte di una sola frase] sia di frase [= SN-SV]: ogni enunciazione esige un’identificazione, cioè una separazione del soggetto dalla propria immagine e entro la propria immagine e contemporaneamente dai propri oggetti e fra i propri oggetti; esige [cioè] preliminarmente la loro posizione in uno spazio divenuto ormai simbolico per il fatto che collega le due posizioni così separate per registrarle o distribuirle in una combinatoria di posizioni ormai aperte. Le prime enunciazioni di un bambino (…) sono già tetiche, nel senso che separano dal soggetto un oggetto cui attribuiscono un frammento semiotico divenuto per questa stessa attribuzione un significante.
48- Nella storia del soggetto, così come può essere ricostruita dalla teoria dell’inconscio, ritroviamo a due riprese il momento tetico nel processo della significanza attraverso cui si organizza la significazione: nello stadio dello specchio e alla ‘scoperta’ della castrazione. / È il primo a produrre quell’’intuizione spaziale’ che ritroviamo dentro il funzionamento della significazione: nel segno e nella significazione. Ma allora il ‘piccolo dell’uomo’ per cogliere un’immagine posta di fronte e unificata dallo specchio rimane da esso separato, agitato com’è da quella motilità semiotica cui abbiamo accennato e che anzi non tanto lo unifica quanto lo spezzetta. L’immaturazione fisiologica dovuta alla nascita umana prematura sarebbe quindi, secondo Lacan, quanto condiziona qualsiasi posizione fissa e innanzitutto la posizione dell’immagine propria come separata, eterogenea, deiscente. La captazione dell’immagine e l’investimento pulsionale di questa immagine costituiscono il narcisismo primario e aprono la via alla costituzione di ogni oggetto staccato dalla chora semiotica. 50- Così Lacan dirà che l’immagine speculare costituisce il ‘prototipo (…) per il mondo degli oggetti’. (…) Così l’apprendimento del linguaggio può essere pensato come un raffronto aspro e drammatico tra questa posizione-separazione-identificazione e la motilità della chôra semiotica. Il distacco dal corpo della madre, il gioco del FORT! DA!, l’analità e l’oralità agiscono come negatività permanente che distrugge l’IMAGO e l’oggetto isolato, favorendo l’articolazione della rete semiotica che, in seguito, sarà necessaria nel sistema del linguaggio in cui viene più o meno integrata in quanto SIGNIFICANTE. / La castrazione completa, questo processo di separazione che pone un soggetto significabile, cioè separato, da sempre confrontato con un altro: IMAGO allo specchio (significato) e processo semiotico (significante). La madre, destinatario di qualsiasi domanda, occupa il posto dell’alterità; il suo corpo pieno, ricettacolo e risposta alle domande, fa le veci ti tutti gli affetti e di tutte le soddisfazioni narcisistiche e quindi immaginarie: vale a dire che la madre è il fallo. La scoperta della castrazione stacca il soggetto dalla sua dipendenza verso la madre e, attraverso questa mancanza, fa della funzione fallica una funzione simbolica-LA funzione simbolica. Momento decisivo e gravido di conseguenze: il soggetto, che trova la propria identità nel simbolico, SI SEPARA dalla sua implicazione con la madre, LOCALIZZA il proprio godimento come genitale, e trasferisce la modalità semiotica nell’ordine simbolico. Si compie così la formazione della fase tetica che pone la beanza tra significante e significato come apertura a ogni desiderio ma anche a ogni atto fino al godimento che li oltrepassa. [‘Con il termine fase fallica com’è noto Freud specifica la prima maturazione genitale; in quanto da una parte sarebbe caratterizzata dalla predominanza immaginaria dell’attributo fallico e dal godimento masturbatorio e dall’altra egli LOCALIZZA questo godimento nella donna alla clitoride, promossa così alla funzione di fallo’ (Lacan)]
[Deiscente : di apparato vegetale, spec. dei frutti, che si apre, come le capsule e i legumi. /Origine->Dal lat. dehiscens -entis ‘che si apre’ •prima del 1875. / Deiscente: bot. Di organo vegetale che, a maturazione, si apre.]
[beanza, sostantivo femminile 1. In medicina, massima apertura o divaricazione, assenza di ostacoli, diaframmi, riduzioni o deformazioni del lume.2. In psicoanalisi, il bisogno di completamento del proprio essere che ogni neonato sente allorché viene strappato dal corpo della madre.]
[captazione n.f. pl. -i1. l’azione dell’accattivarsi dolosamente la benevolenza di qualcuno per ricavarne un vantaggio 2. (psicol.) tendenza all’accentramento esclusivo degli affetti delle persone del proprio ambiente 3. (non com.) il captare; cattura; intercettazione.]
50-Sarebbe come dire che questo percorso teorico trascendentalizzi la motilità semiotica e la costituisca a Significante Trascendentale? Secondo noi tale alterazione della motilità semiotica la fa uscire dalla dalla sua chiusura autoerotica e materna e introducendo il taglio significante/significato dà ad essa la possibilità di produrre significazione. Al tempo stesso, la significazione appare a sua volta come una tappa non fondamentale ma marginale nel processo della significanza: la significazione è situata ‘all’insegna del preconscio’. In definitiva l’alterazione significante/significato, costitutiva del linguaggio, è designata come debitrice del campo sociale, da esso indotta e imposta. Si tratta della dipendenza nei confronti della madre, spezzata perché sia trasformata in relazione simbolica con un altro: la costituzione dell’Altro è indispensabile per la comunicazione con un altro. Quindi il taglio significante/significato è sinonimo della sanzione sociale, ‘la prima censura d’ordine sociale’.
51-[La fase tetica] segna una soglia tra due campi eterogenei: il semiotica e il simbolico. Il secondo comprende una parte del primo e la loro scissione è ormai contrassegnata dal taglio significante /significato. Ci sembra che il termine SIMBOLICO designi in modo adeguato questa unificazione sempre scissa, prodotta da una rottura e impossibile senza di essa: ricordiamo la sua etimologia: il ‘σύμβολον’ è un segno di riconoscimento proprio perché c’è stato il taglio di un ‘oggetto’ in due parti e ciascuno ne porta via una ; si tratta dell’accostamento dei due bordi di un taglio, come le palpebre degli occhi; σύμβολον è di conseguenza qualsiasi accostamento, qualsiasi raduno che sia un contratto, e cioè conseguente a una ostilità o tale da presupporla ; è insomma uno scambio, magari uno scambio di ostilità.
52-Qualsiasi irregolarità rispetto alla ‘censura d’ordine sociale’ , cioè la censura significante/significato , testimonia tra l’altro, se non prima di tutto, un afflusso della pulsione di morte che nessun significante, nessun Altro, nessuno specchio e nessuna madre hanno potuto soddisfare. Anzi, nelle pratiche ‘artistiche’ il semiotico, condizione del simbolico, risulta essere il distruttore del simbolico [della concatenazione simbolica] e ci consente di presumere qualcosa sul suo funzionamento. [Melaine Klein afferma che gli stadi pre-edipici sono ‘analiticamente impensabili’ senza per questo essere inoperanti ]
53- Si capisce così perché la psicanalisi nella sua pratica con i nevrotici e gli psicotici, definiti così a seconda del loro rapporto col cosiddetto tetico, possa concepire la motilità semiotica soltanto come un’irregolarità del linguaggio o dell’ordine del significante. Invece le resistenze alla psicanalisi si manifestano attraverso il rifiuto di questa fase tetica e attraverso un tentativo di ipostatizzare la motilità semiotica come autonoma in rapporto al tetico, capace di farne a meno o d’ignorarlo. (…) Come se un testo per reggere non esigesse una rifinitura, una strutturazione, una sorta di totalizzazione della motilità semiotica. Che questa rifinitura sia una sintesi che per farsi richieda la tesi del linguaggio e che il semiotico la polverizzi soltanto per farne un nuovo dispositivo, ci sembra quanto distingue esattamente un testo come PRATICA SIGNIFICANTE dalla deriva che caratterizza il discorso del nevrotico. Né si potrebbe cancellare questa distinzione, a meno di porsi fuori dalla storia ‘monumentale’, in una trascendenza che risulta spesso annoverata tra le forze reazionarie che della storia amalgamano solo i blocchi monumentali. [Testo moderno (‘che riconosce la rottura’) vs concetto classico (rappresentativo) di ‘testo scritto’ (Sollers):] La teoria della storia della scrittura testuale può essere chiamata una ‘storia monumentale’ nella misura in fa da sfondo, letteralmente ad una storia ‘corriva’ [=avventata, eccessivamente compiacente o condiscendente] figurata (teleologica), servita a costruire, dissimulandolo, uno spazio scritto (esterno).
54- Il tetico, in quanto limite valicabile, è dunque ben altro da una castrazione immaginaria da schivare per rientrare nella chôra materna o da una castrazione imposta per sempre e tale che perpetui il significante ordinato e lo ponga come sacro e inalterabile nel recinto dell’altro. [Anche Lacan che istaura il significante come padrone assoluto distingue tra due modalità di significante: Il significante come ‘tesoro’ e significante come ‘luogo’.]
56 – [ Il tetico è contemporaneamente la condizione dell’enunciazione e della denotazione [del soggetto e dell’oggetto) / Per Frege ‘il senso è l’esistenza di un predicato per un soggetto’ / Frege pone l’esistenza di segni che non hanno denotazione ma soltanto senso in quanto non rimandano a nessuno oggetto reale, quali per esempio i segni artistici.] [N.M. per esempio musica?]
58- Il tetico pone l’oggetto significabile, pone la significazione come una denotazione (d’oggetto) e come un’ENUNCIAZIONE (da parte di un soggetto sfasato, assente dalla posizione significata e significante) / Il fatto di pensare il processo di significanza come una negatività tetica ci induce così a relativizzare i termini classici di ‘soggetto’ e ‘predicato’ e a vedere in essi soltanto ‘sottoinsiemi’ ( propri di certe lingue o di certe teorie linguistiche) di una relazione più generale che di fatto gioca tra due modalità indissociabili del tetico (POSTO-PONENTE, LEGATO-LEGANTE, MODIFICATO-MODIFICANTE ecc.)/ [57- tetico = posizione o localizzazione/ proposizionale = sintattico= lineare / soggetto: predicato = (due modalità del tetico indissociabili all’interno del processo tetico e quindi permutabili e reversibili) = posto: ponente = legato : legante]/ 59/60- La sintassi registra il taglio tetico sotto forma di un’opposizione di elementi discreti e scambiabili , sebbene ciascuna posizione concreta risponda a una determinata significazione. Sintassi sono lo spostamento e la rappresentazione nell’elemento omogeneo del linguaggio del taglio tetico che separava il significante dal suo eterogeneo. L’ALTERAZIONE prodotta dal tetico viene registrata soltanto come divisione inter-sintattica (modificato-modificante ecc.) : questa alterazione produttrice del soggetto parlante si realizza a condizione di lasciar fuori di sé, nell’eterogeneo, proprio il soggetto parlante./ [sintassi = trasposizione del taglio tetico in un sistema omogeneo di segni. / ETEROGENEO = NON FISSABILE]
62- Avvertiamo quindi come il tetico condizioni le possibilità di verità proprie del linguaggio: tutte le trasgressioni del tetico varranno ad oltrepassare la frontiera vero/falso, immancabilmente mantenuta quando c’è mantenimento della significazione e irrimediabilmente travolta dall’afflusso del semiotico nel simbolico. La MIMESI, a quanto sembra, si colloca in questo luogo di trasgressione del tetico , quando la verità non costituisce più un rinvio ad un oggetto identificabile al di fuori del linguaggio, ma ad un oggetto costruito attraverso la rete semiotica, posta tuttavia nel simbolico e quindi sempre verosimile. Quindi il verosimile mimetico non elimina il taglio unico che secondo Frege presiede alla significazione. Ma questo oggetto verosimile, né vero né falso per il suo statuto stesso fa cadere il dubbio sull’assoluto del taglio instauratore della verità. (…) La MIMESI e il linguaggio poetico da cui è inseparabile tendono piuttosto a impedire che il tetico si trasformi in teologico e cioè che la sua imposizione occulti il processo semiotico che lo produce e che esso impegni [= ingaggi?] il soggetto così reificato in un EGO trascendentale a dispiegarsi soltanto nel regno della scienza o della religione monoteistica. / [PRATICA SIGNIFICANTE (= polisemia e polivalenza semantica)-> romanzo =campo di trasposizione di diversi insiemi significanti (per es. carnevale, poesia cortese, discorso scolastico) -> spostamento + condensazione (= metonimia + metafora) + passaggio da un sistema di segni a un altro]
65- LA LABILITA’ DEL SIMBOLICO – LE SOSTITUZIONI NEL SIMBOLICO: IL FETICISMO -[Il tetico consente la costituzione dell’ordine simbolico e tutte le conseguenti modalità dell’organizzazione logico-semantica. / E’ sempre l’afflusso del semiotico a rinnovare l’ordine simbolico (la creazione) / ORDINE SIGNIFICANTE UNIVERSALE = LINGUAGGIO NATURALE CHE SALDA L’UNITA’ SOCIALE / psicosi = impedimento alla costituzione dell’ordine simbolico vs MUSICA NELLE LETTERE [= funzionamento semiotico vs LOGOS) = voce e materiali di linguaggio come oggetti di piacere.
67-Sconfessando il simbolico senza cui non potrà far niente, il soggetto può immaginare il tetico nel luogo di un oggetto o di un partner. In questo gesto si riconosce il meccanismo del feticismo ed è noto che esso si costituisce sconfessando la castrazione della madre (…) Il feticismo è uno scontro tra il momento tetico proprio del simbolico e una di queste stasi [-> la chôra pulsionale articola varchi e stasi] investite pulsionalmente (corpo, parti del corpo, orifizi, oggetto contenente ecc.) Questa stasi diviene così il sostituto del segno. Il feticismo è una stasi [=73- struttura] presa per tesi. / (…) Diremo che la funzione poetica incontra il feticismo ma con esso non si identifica. (…) Dato che non c’è testo che sia privo di senso o di significazione, per quanto musicalizzato, ma, anzi dato che questa musicalizzazione è una pluralizzazione del senso , si può dire che il testo non è un feticcio./ 70- [Dopo il taglio simbolico, il semiotico successivo al taglio simbolico o è psicosi o è arte] /[Una rete di tracce che segna il varco della pulsione: trasgressione del simbolico (vs Aufhebung hegeliana) è una trasgressione della posizione,una riattivazione a ritroso della contraddizione che ha instaurato questa stessa posizione]
71- IL PROCESSO DELLA SIGNIFICANZA – Se intendiamo partire dalla posizione del taglio che instaura il simbolico, quanto abbiamo chiamato chôra semiotica può ottenere uno statuto più preciso. Per un verso diremo che il semiotico, dapprima condizione del simbolico, funziona nelle pratiche significanti come sua trasgressione. Il semiotico ‘preliminare’ alla simbolizzazione può essere quindi soltanto una SUPPOSIZIONE TEORICA giustificata semplicemente da necessità di descrizione; praticamente è soltanto interno al simbolico e esige il suo taglio per articolarsi con la complessità a noi ben nota in pratiche come la musica o la poesia. In altri termini la simbolizzazione consente la complessità di questa combinatoria semiotica che solo una teoria può isolare come ‘preliminare’, per poter specificare il funzionamento. Comunque il semiotico non è soltanto un oggetto astratto prodotto per i bisogni della teoria. Il funzionamento semiotico è individuabile primo dello stadio dello specchio e cioè del primo abbozzo del tetico proprio in quanto condizione del simbolico, ossia come una combinatoria più rudimentale di quel che diventa dopo il taglio simbolico ma già costituita da un ordinamento biologico e già sempre sociale quindi storico. Ma questo semiotico che troviamo nelle pratiche significanti ci ritorna sempre dopo la tesi simbolica: si tratta quindi di un semiotico successivo al taglio simbolico, analizzabile sia nel discorso psicotico, sia nella pratica che viene detta dell’ ‘arte’. [rappresentazione del semiotico ≠ semplice sciamare di tracce] Se teniamo conto del tetico che raccoglie nella posizione di significanti questi varchi e queste stasi pulsionali semiotiche, per svolgersi ormai nel triplice fascio del referente, del significato e del significante che è il solo a rendere possibile l’enunciazione di una verità, dovremo rappresentare il semiotico prodotto ricorsivamente cominciando da questo taglio come un ‘secondo’ ritorno alla funzionalità pulsionale nel simbolico , come una negatività introdotta nell’ordine simbolico, come la sua trasgressione.
72- [Per Freud il linguaggio come simbolico è al servizio della pulsione di morte] In tutte le società arcaiche a noi note spetta all’assassinio, alla messa a morte di uno schiavo, di un prigioniero, di un animale rappresentare questo taglio instauratore dell’ordine simbolico. Freud scopre questo taglio e lo generalizza quando sottolinea che la società è fondata su un crimine commesso in comune. (…) L’ordine sociale invece ha potuto presentare questa localizzazione della pulsione di morte (…) attraverso l’assassinio: le religioni, come è noto, sono diventate specialiste nel discorso su questo evento- evento radicale, unico, tetico. Di fronte alle religioni o magari accanto, l’arte assume e attraversa l’assassinio (…) In questo senso l’artista è paragonabile a tutte le figure di ‘capro espiatorio’. Ma non si tratta solo di questo e la sua specificità lo differenzia radicalmente da qualsiasi sacrificatore o sacrificato.
73- Se si accetta- come intendiamo fare qui – l’ottica dell’antropologia attuale che ha rinunciato a cercare una teoria sociologica del simbolismo per enunciare l’origine simbolica della società, si dirà che ‘il sociale’ e ‘il simbolico’ in quanto sinonimi sono tributari allo stesso titolo di quanto indichiamo come tetico. Da Mauss a Levi-Strauss l’antropologia sociale continua a confermare questa equivalenza tra il simbolico e il sociale quando considera linguaggi i diversi mezzi di regolazione che si dà il corpo sociale -lo scambio delle donne, le magie, i miti ecc./ [L’artista fa parlare nell’ordine simbolico una pulsione asociale -> da cui feticismo e narcisismo estetico]/ 75- [Levi-Strauss sulla nascita del simbolismo (= taglio tetico)-> 78 Il simbolismo come sistema bell’e pronto che funziona ≠ dalla sua genesi] /[76 Violenza del linguaggio come assassino del soma e alterazione del corpo -> QUALSIVOGLIA ORDINE POGGIA SULLA RAPPRESENTAZIONE]
78- Levi-Strauss ha indicato come il totemismo e il sacrificio siano in contrasto, addirittura incompatibili: il totemismo si costruisce come una lingua, come un sistema di scarti differenziali tra termini discontinui, in quanto la serie naturale (piante, animali) è globalmente omomorfa rispetto alla serie sociale; Il sacrificio è il regno della sostituzione, della metonimia, della continuità ordinata (una vittima può valere per l’altra ma non viceversa). È interessante osservare questo secondo funzionamento. Le due serie, ‘sacrificatore’ e divinità non sono omomorfe , anzi devono stabilire il loro rapporto proprio nel sacrificio. [Comunicazione simbolica e economia simbolica]. Di tale economia il sacrificio porta alla ribalta l’AVVENTO, l’EMERGENZA connessa con il continuo ecologico, da cui la socializzazione di questa ecologia. Invece il totemismo è già un’interpretazione di questo continuo, è la sua codificazione, la sua classificazione secondo i dispositivi sociali: come il mito e più avanti la scienza il totemismo è il simbolismo funzionante./79. Il sacrificio ricorda che il simbolico emerge dalla continuità materiale con un salto violento e immotivato; invece il totemismo fa presa su questo continuo prendendo le mosse dal simbolico già costituito. / Diremo pertanto che il sacro -il sacrificio- che accompagna ogni società umana è una TEOLOGIZZAZIONE DEL TETICO, a sua volta struttualmente indispensabile alla posizione del linguaggio. (…) Il parricidio che Freud pone alla base del contratto sociale può essere pensato come una delle forme assunte da questo momento tetico, anzi è la forma che meglio indica come l’instaurazione del simbolismo tenda a interdire il godimento (e simultaneamente lo consenta). Un’interdizione che d’altronde risulta impossibile, perché i fratelli s’impossessano delle donne, ma non di tutte e soprattutto non delle madri e delle sorelle; quindi il godimento non è più interdetto ma regolamentato, scivola attraverso le regole di quel linguaggio che è la struttura della parentela.
80-. [IMP- Una pratica che fa da contorno al sacrificio] Si tratta della rappresentazione che in genere precede il sacrifico e costituisce il laboratorio del teatro, della poesia, del canto, della danza, insomma dell’arte. (…) Il soggetto attraversa il bordo del simbolico e va così RIPRODUCENDO SIGNIFICANTE (vocale, gestuale, verbale) e accede a quella chora semiotica che sta dall’altro lato della frontiera sociale. La ripetizione del tragitto significante che parte dal simbolico dispiega e schiude il simbolico (attraverso il bordo che il sacrificio sta per presentare o ha già rappresentato sulla scena) a quella motilità in cui si cancella qualsiasi senso. [rappresentazioni sacre dei Dinka o feste di Dioniso in Grecia] L’arte, semiotizzazione del simbolico, rappresenta quindi l’afflusso del godimento nel linguaggio. / 81- Così troviamo il sacrificio e l’arte l’uno di fronte all’altra, a rappresentare i due aspetti della funzione tetica: 1- interdizione del godimento a opera del linguaggio e 2- introduzione del godimento nel linguaggio e mediante il linguaggio. Se la religione s’impossessa di questo primo aspetto necessario all’instaurazione del simbolico: se prima il mito e poi la scienza mirano a giustificarlo elaborando un complesso sistema di relazioni e di mediazioni pur confutando questo interdetto per il fatto stesso che si producono, variano e si trasformano, invece la poesia, la musica, la danza, il teatro, l’’arte’ designano immediatamente un polo opposto all’interdizione religiosa.
81-Così troviamo sacrificio e arte l’uno di fronte all’altra, a rappresentare i due aspetti della funzione tetica: interdizione del godimento ad opera del linguaggio e introduzione del godimento nel linguaggio, e mediante il linguaggio. Se la religione si impossessa di questo primo aspetto necessario all’instaurazione dell’ordine simbolico; se prima il mito e poi la scienza mirano a giustificarlo, elaborando un complesso sistema di relazioni e di mediazioni pur confutando questo interdetto per il fatto stesso che si producono, variano e si trasformano, invece la poesia, la musica, la danza, il teatro, l’’arte’ designano immediatamente un polo opposto all’interdizione religiosa. / Nel corso dei millenni l’arte accetta il taglio [tetico] in quanto si tiene separata dal delirio-fusione naturale; ma attraverso questo taglio l’arte prende dallo spazio rituale quanto la teologia occulta, il godimento tran simbolico, il godimento della motilità che minaccia l’unità sociale e del soggetto. / Così la poesia (…) affronta attraverso il tempo i diversi ‘soma’ sacrificati secondo le esigenze della sopravvivenza del gruppo sociale: la pianta, l’animale totemico, il parente, l’uomo dio infine, prima di sfociare –dopo l’uomo dio- in quello che non è più un soma-supporto del tetico, ma il vero e proprio elemento da cui trae origine il tetico: il LINGUAGGIO e la STRUTTURA SOCIALE. Con la borghesia la poesia si confronta con l’ORDINE in quanto ha di fondamentale: la logica della lingua e il principio dello stato.
83- [Nuova dialettica = pratica significante che sia antiedipica, solo in quanto antitetica e paradossale] / Intenderemo per ideologia ogni sintesi conoscitiva che proceda dall’ordine dell’Idea logica , senza valorizzare in quest’ordine il ‘sapere’ per svalutare l’’ideologia’ ma considerando che l’ideologia è sottostante ad ogni enunciazione e che la distinzione tra ideologia buona’ o ‘cattiva’ può indicare solo una precisa posizione all’interno delle contraddizioni socioeconomiche. / La letteratura realizza da sempre la nuova dialettica /La poesia nata intorno al sacrificio come dispendio della tesi che inaugurava l’ordine socio simbolico, come messa in opera della veemenza pulsionale attraverso la posizione del linguaggio, dopo il Rinascimento e il breve sussulto romantico che celebrava i sacrifici della rivoluzione francese era diventata una retorica, una formalità di linguaggio, una feticizzazione, un sostituto del tetico. Il regime borghese ormai instauratosi consumava questo tipo di poesia già durante la restaurazione del 1852, riducendola a nullità ornamentale, che non chiamava in causa nessun soggetto allora contemporanea. Come trovare pratiche di dispendio capaci di affrontare la macchina, l’espansione coloniale, la banca, la scienza, il parlamento: tutte posizioni di padronanza che nascondono la loro violenza e si offrono come legalità?
84/85- [Freud nei suoi scritti si collega alla battaglia che Lautreamont e Mallarmé conducevano contro il feticismo e contro la follia] [L’ordine simbolico e le sue tecnologie tecnocratiche-> In assenza della scoperta della sessualità l’esperienza poetica è della fine del sec. XIX è solo uno squarcio subito richiuso, rifeticizzato (Apollinaire) o accademizzato (Valery)] Solo dopo Freud avrà un domani (Joyce, Bataille) e verrà fatto il tentativo di riflettere sulla sua portata.
86- Far risaltare in un testo il suo GENOTESTO [= processo che articola strutture effimere e labili] consisterebbe nell’individuare i trasporti d’energia pulsionale individuabili sia nel dispositivo fonematico (accumulo, ripetizione di fonemi, rima ecc.) e melodico ( intonazione, ritmo ecc,) sia nella disposizione dei campi semantici e categoriali come compaiono nelle particolarità sintattiche e logiche e nell’economia della mimesi (fantasma, sospensione della denotazione, racconto ecc.) / Il genotesto si presenta come la base sottostante al linguaggio che indicheremo con il termine fenotesto [= struttura]. Intenderemo con questo il linguaggio che serve la comunicazione, descritto dalla linguistica come ‘competenza’ e ‘performance’. Sempre dissociato, scisso, irriducibile in rapporto al processo semiotico che attua il genotesto. Il fenotesto è una struttura (che può essere generata nel senso della grammatica generativa) obbedisce alle regole della comunicazione, presuppone un soggetto dell’enunciazione e un destinatario. / [Matrici di enunciazione = generi letterari]
87- “Si possono concepire le magie, le mitologie, le ideologie come sistemi misti atti a razionalizzare l’affettività e a affettivizzare la razionalità , come risultanti di combinazioni tra a) pulsioni fondamentali , b) il gioco aleatorio del fantasma; 3) i sistemi logico-costruttori” (E. Morin)
88-Lacan ha definito i quattro tipi di discorso che si spartiscono la nostra società: il discorso dell’isterico, il discorso dell’università, il discorso del padrone e il discorso dell’analista. Secondo la prospettiva or ora esposta porremo un’altra differenziazione che per certi versi concorda con questi quattro tipi lacaniani e per altri costituisce un’aggiunta. Distingueremo quindi quattro pratiche significanti: la narrazione, la metalingua, la contemplazione e la testo-pratica. (…) Si potrà vedere nella narrazione e nella contemplazione dispositivi significanti che rientrano nella nevrosi da transfert ( isterica e ossessiva [-> N.M. Ossessività e poesia?]), mentre la metalingua e il testo si imparentano con le economie psicotiche (paranoica e schizoide) / 353 – [La società si rassicura circa la propria stabilità con la metalingua e con la contemplazione]/ 317 – [L’enunciazione, se si fissasse in un ‘egli’ così isolato dall’allocuzione, potrebbe articolarsi come una metalingua o come una contemplazione tenute da un soggetto forcluso sottomesso alla legge o usurpante il suo posto (FORCLUSIONE= In psicoanalisi, termine introdotto da J. Lacan (1901-1981) per indicare la cancellazione definitiva di un evento dalla memoria psichica, fino al punto da divenire causa di malattie psicotiche]/ 173- Si potrebbe dire che il testo come pratica significante sia l’attività della follia o una follia attiva, cioè socializzata.(…) I quattro tipi di dispositivi significanti cui abbiamo già accennato (la narratività, la meta lingua, la contemplazione, il testo) sono pratiche significanti e solo in questo senso spezzano la ‘reclusione naturale’ (follia) o narcisistica (‘psicanalisi’) del processo significante per sventarne il gioco e le impasse, con lentezza e precauzione certo, ma sempre sulla pubblica piazza, in rapporto all’attività socio storica. Il fatto che la ‘poesia’, dalla fine dell’ Ottocento in poi , effettui deliberatamente questa oscillazione tra la socialità e la follia ci appare come l’annuncio di un’epoca nuova. Quale? Dopo le scosse della rivoluzione francese, il XIX scopre la storia (…I L’episteme moderna che si inizia così è un’episteme storica: i filosofi ne sfruttano ancor oggi la vena. Ora, l’instaurazione della repubblica borghese dimostrava fin dalla seconda metà del secolo scorso non tanto come la storia fosse chiusa , ma come la sua storia fosse ormai PENSABILE, il che non vuol dire PADRONEGGIABILE. Tuttavia un ‘residuo’ continua a sfuggire alla padronanza della RATIO storica: il soggetto. La storia non è la storia di un soggetto sempre presente a se stesso: è una storia di modi di produzione . Tale la rettifica marxista della dialettica. Ma allora il soggetto che cosa diviene? (…) Il soggetto non E’ mai, il SOGGETTO altro non è se non il PROCESSO DELLA SIGNIFICANZA e si presenta solo come PRATICA SIGNIFICANTE (…) La scienza del soggetto non esiste, il pensiero che padroneggia il soggetto è mistico: altro non c’è se non il campo di una pratica, in cui, con il proprio dispendio il soggetto si lascia prevedere in un futuro sempre anteriore: ‘Niente avrà avuto luogo, se non il luogo’. E’ questo il SECONDO CAPOVOLGIMENTO, di Hegel, che si produce verso la fine del secolo scorso, e la cui radicalità è fondamentale quanto e forse più di quella del capovolgimento marxista.
LA NEGATIVITA’: IL RIGETTO
89-Lenin riprendeva l’osservazione di Hegel che la ‘triplicità’ della dialettica è il suo aspetto, esterno, superficiale. Al contrario la negatività è il liquefattivo, il dissolvente che non distrugge ma rilancia nuove organizzazioni e in questo senso afferma. [98- Il pensiero negativo non esiste] / 98- per Frege la negazione è un ‘essere chimerico’]
90- La negatività hegeliana (…) in quanto concatena-scatena il reale e il concettuale, l’oggettivo e il soggettivo (…) culmina, se vogliamo trovare una rappresentazione, nell’ordine etico: la negatività, essendo l’oggettività stessa, è al tempo stesso e proprio per questo il ‘soggetto libero’. L’ETICA che va così elaborandosi sulla strada del compimento della negatività è l’opposto di un’etica come osservanza delle leggi. E’ infatti la corruzione e l’assorbimento da parte di quella che Hegel chiamerà l’estetica, il cui soggetto, -il soggetto libero per eccellenza- rivela e rileva l’impoverimento del soggetto etico, per rilanciarlo in un processo di trasformazione dei rapporti comunitari e degli strati discorsivi.
97- Il termine negatività [meglio: RIGETTO o DISPENDIO] nell’accezione che diamo noi non ha quindi altra funzione oltre a quella di indicare il processo che eccede il soggetto significante per legarlo alle leggi delle lotte oggettive fra la natura e la società.
101- Questa negatività, questo dispendio, pone un oggetto come separato dal corpo proprio e nel momento stesso della separazione lo fissa come ASSENTE: come SEGNO. (…) La negatività, il rigetto, altro dunque non è se non un FUNZIONAMENTO discernibile attraverso le POSIZIONI, che l’assorbono o la camuffano: il reale. Il segno, il predicato si presentano come momenti differenziali che costellano il processo di rigetto./ 98- [Per Frege il funzionamento significante si riduce al giudizio /Il pensiero come concepire e come giudicare: un pensiero ≠ un contenuto della coscienza / giudizio = atto tetico] / [100- La funzione simbolica è una funzione sintattica:] OCCORRE USCIRE DALLA FUNZIONE VERBALE VERSO CIO’ CHE LA PRODUCE, PER COGLIERE IL PROCESSO DI RIGETTO, CHE ANIMA LE PULSIONI DI UN CORPO [pulsionale = sociale-materiale] DI UN CORPO PRESO NELLA RETE DELLA NATURA E DELLA SOCIETA’. [102- E’ stata spesso ribadita la frequenza della negazione negli enunciati degli schizofrenici sulla base del presupposto di una normatività e normalità di linguaggio (…): nella psicosi questa insistenza della negazione segnala la lotta, costitutiva della simbolicità , tra la tesi e il rigetto, una lotta che può arenarsi nell’estinzione di ogni capacità simbolica. [102- schizofrenia e linguaggio poetico del testo moderno: 104-Il testo come esperienza dei limiti (Lautreamont e Mallarmé / SOGGETTO DEL DISPENDIO VS SOGGETTO DELLA PADRONANZA]
106- [La CURA fenomenologica è il travestimento mitologico, logicamente e cronologicamente regressivo, del processo di cui la dialettica hegeliana traccia la totalità logica-> il soggetto libero di Hegel da rivoluzionario ad assistente sociale (Heidegger e la cura)] Il soggetto libero che la fenomenologia hegeliana vedeva divenire da artigiano a commediante e arrivare all’abnegzione per la folla da cui i materialisti hanno attinto il principio rivoluzionario, si trova qui ridotto all’angoscia e all’assistenza sociale. Come dimostra Karel Kosik , la CURA è il mezzo di unificazione e di soggettivazione dell’esplosione individuale all’interno del modo di produzione capitalistico. Il capitalismo “sistema formato da apparati e installazioni” frammentato, tale da non esigere più un produttore, un lavoratore ‘creativo’ ma un manipolatore , elimina il soggetto libero e unificato nel suo processo , anzi Hegel fu l’ultimo filosofo a invocare tale soggetto. / 107-[Pulsione vs Desiderio] La nozione di desiderio, elaborazione concettuale postfenomenologica sul terreno della psicanalisi, si aggira nei paraggi della cura. [Il desiderio è il “fatto di un animale in preda al linguaggio” -> “La pulsione divide soggetto e desiderio (Freud)]/ Il desiderio è dunque il movimento che varca i limiti del principio del piacere e investe una realtà già significante – ‘il desiderio è il desiderio dell’altro’- in cui si include il soggetto in quanto soggetto diviso e sempre in movimento (…) / Ne RISULTA un certo soggetto , anzi il soggetto del desiderio, che vive a scapito delle sue pulsioni, alla ricerca mai raggiunta di un oggetto mancante. (…) Due limiti si delineano ai due bordi di questo soggetto-desiderio che trova l’immagine privilegiata nel nevrotico e nel suo fantasma. Il primo consiste nell’intreccio tra pulsioni e linguaggio e non nella rimozione delle pulsioni sotto il linguaggio (…) L’altro limite è costituito dall’arresto del desiderio, per quanto un soggetto abbia cercato di mantenersi sulla sua strada./ 111- [paranoia e schizofrenia come condizioni del soggetto ->la coscienza di sé e il suo correlato sul piano giuridico che è lo Stato]
118- [Derrida Della grammatologia] La differanza come movimento (logico) preliminare ad ogni entità differenziata (logos, soggetto, essere): LA NON CONTRADDIZIONE. LA PACE NEUTRA. / La metafisica è una traccia che si ignora] “Originario è dunque il ritardo”, “Bisogna pensare la vita come traccia PRIMA di determinare l’essere come presenza” / “Senza rimandare a una ‘natura’ l’immotivazione della traccia è sempre ‘divenuta’. A dire il vero non c’è traccia ‘immotivata’ : la traccia è indefinitivamente il proprio ‘divenir immotivata’ [N.M. La rappresentazione, il gramma, la scrittura, l’archi-scrittura come perenne ritardo come sistemi di rappresentazione che differiscono e ritardano la violenza del rigetto 165?]
121-[In tecnologia, politica, arte si trovano i quadri dei dispositivi intersoggettivi in cui si coagulano le identificazioni fantasmatiche (=N.M. nevrotiche?)
122-Questo rigetto, questo dispendio è il momento culminante dell’esplosione dell’unità, ma è al tempo stesso impensabile fuori di tale unità. (…) Il rigetto rigetta l’origine, poiché è sempre già la reiterazione di un impulso che è a sua volta un rigetto. La sua legge è quella del ritorno, differente dal divenire: è infatti un ritorno per una nuova immediata separazione che si dà come impossibile avanzata. (…) Il rigetto ripetitivo si insinua qui fra l’altro attraverso la ‘prosodia’, onde impedire la stasi di UN senso, di UN mito, di UNA logica. [ RIGETTO (SCISSIONE, SEPARAZIONE vs LOGOS (= RAPPORTO, METTERE INSIEME) / STASI (UNICA)vs RITMO] / 123- Il principio i piacere unificante ( ->io orale incorporante) -> Freud pensa l’instaurazione della funzione simbolica attraverso il simbolo del diniego-> La funzione simbolica dissociata da ogni piacere (->padre, superio) / La rinuncia al piacere attraverso la simbolizzazione (495- posizione del linguaggio assassino del soma )/ 124- Il rigetto ( = 567- pulsione aggressiva, pulsione di morte, negatività ,sadismo, godimento, analità) e la stasi del processo della significanza = TESTO MODERNO]
127- [snobismo = madre interdetta / oralità di fusione vs oralità di divoramento /128- Allitterazione e assonanza come fonti di piacere estetico-> il rigetto, pur senza abbandonare la linea del senso, lo taglia e lo riorganizza./ 133- Il diniego di Freud rinvia il corpo significante prima alla significanza biologica e poi alla morte -> capacità simbolizzatrice delle forme organiche vs stato di inerzia e costanza / La differenza come via alla simbolizzazione = il rigetto come legge oggettiva e dispendio pulsionale /134 – Il testo non ha inconscio /ETEROGENEITA’ TRA PSICHICO E SOMATICO-> LA PULSIONE COME CERNIERA [304 – cerniera = luogo di passaggio = luogo di contraddizione]/ (TESI = POSIZIONE->) le energie libere di Freud urtano contro le strutture naturali e sociali (= forze perturbatrici esterne) per far cristallizzare le ‘unità’. / 135- Separazione tra processo intellettuale e processo affettivo / IL RIMOSSO = QUANTO E’ RIMASTO FUORI DALL’ORDINE SIMBOLICO / PRODUZIONE ESTETICA ≠ TRANSFERT / Una negatività di terzo grado nel linguaggio poetico.
L’ETEROGENEO
139- [Eteronomia delle pulsioni ( intellettivo / affettivo-> 165 relazione affettiva parentale d’amore +conflitti di classe) vs dicotomia delle pulsioni (vita/ morte) / 146- La sessualità non è che uno strato del processo della significanza / rapporti intersoggettivi ricalcati sul modello familiare]
142 – [La dislocazione in pezzi del tessuto del linguaggio / RI-GETTO = rilancio della pulsione / RINNOVAMENTO VS RIPETIZIONE ]
146- [Fase tetica = momento paranoico difensivo dell’unità del soggetto] UNA SOCIETA’ IN CUI LA FAMIGLIA CESSA DI ESSERE L’UNITA’ DI BASE DELLA PRODUZIONE ED E’ IN VIA DI DISSOLUZIONE, ATTRAVERSATA DA RAPPORTI SOCIALI CHE LA ECCEDONO. ->Il desiderio alla prova delle pratiche sociali destrutturanti e innovative vs persistenza e tenacia delle strutture familiari]
150- [Per una teoria materialistico-dialettica della significanza / TESTO MODERNO VS COSCIENZA DI HEGEL / PROCESSO DELLA SIGNIFICANZA vs PROCESSO DEL PENSIERO CONCETTUALE UNIFICANTE (N.M. estetica vs filosofia ?/ -> attraverso il testo (moderno) il sistema (capitalistico) si dà ciò che gli manca, il testo diventa l’agente di una nuova religione (N.M. ‘storia della letteratura italiana’ di De Sanctis?), che non sarà più universale ma elitaria ed esoterica. / 155 [Il soggetto della scienza e della teoria = 158 visioni unitarie e tecnocratiche del soggetto vs critica rivoluzionaria dell’ordine stabilito (= rapporti di produzione + rapporti di riproduzione)-> MANTENIMENTO NELLA SOCIETA’ MODERNA DI PRATICHE SIGNIFICANTI CON AMPIO UDITORIO.
LA PRATICA
163- [ Mao- Tze-Tung sulla pratica = produzione, vita politica, lotta di classe, attività scientifica ed estetica->] TUTTE LE CONOSCENZE AUTENTICHE NASCONO DALL’ESPERIENZA IMMEDIATA. / La teoria marxista non è una teoria del soggetto ->] La pratica contiene come momento fondamentale la contraddizione eterogenea che pone un soggetto, messo in processo da un fuori naturale o sociale non ancora simbolizzato, in lotta con antiche tesi (CIOÈ con sistemi di rappresentazione che differiscono e ritardano la violenza del rigetto) / Tesi simboliche e blocchi del rigetto funzionale-> momento tetico = momento paranoico del soggetto]
168- Il testo esplora il meccanismo del soggetto perché è una pratica che polverizza l’unità e fa di essa un processo che pone-sposta le tesi [= il testo espone per la rappresentazione il momento forte]-> LE SIGNIFICAZIONI (= LE IDEOLOGIE) VENGONO MESSE IN GIOCO DAL PROCESSO DEL SOGGETTO NEL TESTO. [testo ≠ situazione analitica del transfert per quanto riguarda i criteri di verità “L’indicibile che mente” (Mallarmé)] /170- LA COMPOSIZIONE COME INDIZIO DEL TESTO COME PRATICA: IL TESTO DIVIENE L’ANALISTA E CIASCUN LETTORE L’ANALIZZANTE -> momenti in cui si allarga e si approfondisce lo scarto tra la pratica sociale e la rappresentazione che di essa dà l’ideologia dominante./ 170- Il testo moderno plasma lo spazio che un tempo apparteneva alla religione (occultismo rinascente della piccola borghesia occidentale, dai wagneriani ai surrealisti, ai no-vax?) [594- il limite della religione] /La verità del testo (->il testo d’avanguardia del secolo scorso) / [RAPPRESENTAZIONE = SIGNIFICAZIONE -> Bataille vs Sartre su Baudelaire -> 172- Dicotomia esperienza/pratica (atteggiamento minore -letteratura vs atteggiamento maggiore-politica)[352- sui limiti invalicabili delle pratiche estetiche?] -> [La lotta della significanza non più solo all’interno dell’esperienza individuale ma nel processo oggettivo della scienza e della tecnica e dei rapporti sociali del giorno d’oggi. È questa la posta in gioco inaugurata dai testi di file secolo.]
174- IL VERO NON E’ L’AFFERMAZIONE STABILITA, MA SOLO IL TRAGITTO DELLA CORREZIONE. / [Processi simbolici = tetici = suscettibili di verità]
188- [Sulla funzione etica dell’arte (riso vs moralismo umanistico)]
IL DISPOSITIVO SEMIOTICO DEL TESTO [60- perturbamento fonetico, lessicale e sintattico attestato dal dispositivo semiotico del testo]
193- Ritmo, perturbazione della struttura profonda, passaggio dalla locuzione alla finzione sono tra le nuove “figure translinguistiche” che si dispongono trasversali rispetto alla fase tetica , moltiplicandola, in una nuova rete e tendendo a dissolverla.
197- [Particolarità prosodiche del francese (accento monotono) e avanguardia / Timbro = costituzione di una rete fonica di elementi ripetuti/ 201- funzione articolatoria vs sintassi = formazione di segni lineari / -> il ritmo semiotico è la condizione dell’articolazione sintattica / 202 – allitterazioni e paragrammi saussuriani (=altra ritmicità inconscia) / 213- la disposizione ritmica del processo significante si propone al soggetto come il solo mezzo per evitare -pur attraversandolo- l’asimbolismo psicotico./ [Timbro semiotizzato dal ritmo/LA POESIA COME DISPOSITIVO SEMIOTICO NUOVO / Webern e la melodia dei timbri (=rete semiotica dei timbri) /215-(spostamento-metafora/surdeterminazione e condensazione-metonimia/censura =) PROCESSI PRIMARI vs DENOTAZIONE PREPOSIZIONALE (tetica) / Tetico = subordinazione logica e/o sintattica/ 218- TESTO VS DISCORSO DELLA COMUNICAZIONE / 220- Questo dispositivo costruito nel linguaggio tende a distruggere il suo ordine lineare per dare ad esso un altro ordine, quello tabulare. /LA SIGNIFICAZIONE UNIVOCA SI TROVA POLVERIZZATA.] /244- [Il ritmo translinguistico assorbe il rigetto, lo devia dal corpo proprio e l’orienta verso la funzione simbolica per rinnovarla] / [Nel sogno e nella poesia la RIPETIZIONE indica un nucleo di resistenza]
247- [SULLA PROSA] – Mallarmé appassionato del dizionario e dell’etimologia non ignorava che il termine ‘prosa’ era il termine con cui la retorica classica designava un tipo di discorso che risultava già in origine da un rimaneggiamento, potremmo dire da un CAPOVOLGIMENTO del VERSO. Gorgia, il grande retore ateniese del V sec., raccomandava l’uso, nel DISCORSO, di parole che avessero la stessa consonanza per ottenere un effetto poetico e musicale. Ma il testo di Mallarmé si avvicina maggiormente alla prosa e alla poesia cristiana (…) perché, strutturalmente, la prosa cristiana è il risultato di molteplici trascrizioni di versi . Così è noto che ‘gran parte dell’antica poesia cristiana è solo la continuazione della parafrasi retorica in auge nell’antichità’ e che anzitutto alcuni libri della Bibbia sono stati trascritti in esametri: ‘ma era possibile andare anche più lontano e trascrivere la versificazione in una seconda prosa’. Di conseguenza questa prosa è una ritrascrizione -un ‘a ritroso- del verso , dato che esso stesso è un a ritroso rispetto alla lingua comune.
249 – [ritmo semiotico = condizione di godimento per il soggetto parlante]/ 254- [predicazione = struttura frastica] /256- [Tutta la ritmica di cui abbiamo parlato precedentemente è una battaglia contro la linearità sintattica-> La trasformazione del linguaggio poetico alla fine del XIX sec. arriverà a toccare l’ultimo tabù: la linearità sintattica. / 257- testo ≠ linguaggio denotativo / 258- “Tutto succede a mo’ di scorcio: si evita il racconto (Mallarmé) / 259 – Mallarmé cerca nel linguaggio quelle operazioni che condizionano il suo funzionamento, ma che l’uso normativo rimuove. / Sulla posizione trascendentale dell’ego (= padronanza della sua enunciazione che nessun Altro viene a turbare) vs contenuto = fantasma/275 [Una NUOVA ECONOMIA SIGNIFICANTE ( dalla narrazione alla poesia, dal XVII al XIX sec.) -> narrazione come ambito insostenibile per l’esperienza significante del soggetto (Mallarmé e Joyce)/ 276- [SOGGETTO SCRIVENTE vs SOGGETTO ONTOLOGICO O STORICO = PADRONANZA SIMBOLICA vs 1. Follia e 2. Surplus di simbolicità] / [Voce, gesto, carica pulsionale distruttrice di ogni stasi-> soggetto messo in processo] /301 – [LUOGHI funzionali di un processo = STASI di un flusso] / 303- [FINZIONE = economia che sospende la fissità del polo dell’enunciazione -> la trasformazione di un’economia di locuzione in un’economia di FINZIONE] / 320 – sADE E LA FINZIONE /313 – [locuzione vs antilocuzione]/ 321- [eroe del testo moderno (rotazione centrifuga) vs eroe problematico borghese o eroe di Dante]/
Il teatro della crudeltà è una forma di teatro ideata da Antonin Artaud nei primi trent’anni del Novecento e descritta nell’opera Il teatro e il suo doppio. Per crudeltà non intendeva sadismo, o causare dolore, ma lo stimolo al sacrificio di qualunque elemento non concordante al fine della rappresentazione. Artaud riteneva che il testo avesse finito con l’esercitare una tirannia sullo spettacolo, e in sua vece spingeva per un teatro integrale, che comprendesse e mettesse sullo stesso piano tutte le forme di linguaggio, fondendo gesto, movimento, luce e parola. Fu fonte di ispirazione per coloro che vi giunsero in seguito, come per esempio le esperienze del Living Theatre e di Jerzy Grotowski.
“Il teatro è prima di tutto rituale e magico”, scriveva Artaud,[1] “non è una rappresentazione. È la vita stessa in ciò che ha di irrappresentabile”.[2] In un manifesto apparso sulla “Nouvelle Revue Française” dell’ottobre 1932, dice che “non si può continuare a prostituire l’idea di teatro, poiché il suo valore risiede esclusivamente in un rapporto magico e atroce con la realtà e con il pericolo”.[3] Spezzando la soggezione del teatro al testo, dovrebbe creare “una metafisica della parola, del gesto e dell’espressione, al fine di strapparlo alle pastoie psicologiche e sentimentali”.[4] Rifiutando la priorità occidentale del teatro di parola, con il teatro della crudeltà, Artaud cercava – anche grazie allo stimolo di interlocutori come René Daumal, Jean Paulhan, André Rolland de Renéville (1903-1962), con i quali scambiò lettere e opinioni – di sovvertire lo spettacolo inteso come risultato estetico o comunicativo, verso una verità totale, contrapponendo agli attori gli agiti, non più interpreti di personaggi, ma ministri di forze,[5] come sciamani, disinteressati all’arte e alla rappresentazione, verso un teatro che sia in tutto e per tutto azione.
323- [Atti di presupposizione-> economia dialogica= economia di reciprocità] /326 [ L’uso normativo del linguaggio e dunque la posizione del soggetto vs lo statuto della finzione (Beckett) / 342- [Il riso come effetto illocutorio-> su metalingua e riso come atti (= due modalità di distanziamento) + il commento come rigetto-> 343 il discorso della scienza (metalingua) è interrogato dal testo e dal suo riso -> Libro unico e assoluto dei romantici vs infinità del processo avviato dal testo]
LO STATO E IL MISTERO
348 [Finora abbiamo definito il feticismo come fenomeno interno della significanza / Immaginario e feticismo/ Il linguaggio si acquisisce man mano che si compie la separazione dal corpo della madre/SCIENZE E ARTE COME PRATICHE SIGNIFICANTI /349- Il feticismo sociale marxista e il feticismo inerente alla disposizione significante ->La società capitalistico-feticista devia il processo della significanza dall’esplorazione della produzione significante e lo rinchiude in strutture isolate che occultano l’infinità del processo./ Leggere il testo nel suo spessore pulsionale/corporale -> funzione di verità del testo poetico/ 351- IL PROCESSO NON E’ UNA STORIA O UNA STRUTTURA DI UNITA’ RELAZIONALI , MA E’ UN’EFFRAZIONE CHE SI CANCELLA..> Il processo della significanza attacca simultaneamente e senza distinzione base e sovrastruttura.
352. [Whitman, Joyce,Majakovskij, Pound] E’ possibile uscire dal segreto iniziatico o perverso per collegare la messa in processo del soggetto in un testo con la sovversione sociale, con le lotte per una società in cui la la produzione non sia la regola principale e in cui il dispendio sia il principio di un costante rinnovamento delle strutture effimere? Le compagnie anarchiche di Mallarmé sollevano timidamente la questione (…) [ma fin da allora la sovversione del linguaggio e del soggetto nei suoi testi è segnalata nella letteratura moderna e in particolare nella poesia del nostro secolo che ]non si accontenterà di rappresentare le lotte sociali che hanno avuto luogo, ma, LASCIANDO LA VIA DELLA NARRAZIONE-CAPTAZIONE DI UNITA’ GIA’ PRESENTI, accetterà temi fittizi il cui significato moltiplicato è connesso con le lotte e le rotture della catena sociale; cercherà di essere il terreno stesso in cui ha luogo la messa in processo del linguaggio e dell’ideologia, in quanto questa messa in questione è la sola garanzia della non chiusura del processo rivoluzionario. QUESTO IMPLICA LA CREAZIONE DI UNA NUOVA LETTERATURA RIVOLUZIONARIA, poetica epopea di un soggetto e di una società in processo costante, senza tregua, che mette in questione tutte le identificazioni soggettive e ideologiche; letteratura a venire: gli indizi incompiuti sono i nomi di Whitman, Joyce, Majakovskij, Pound. L’altra domanda, ben altrimenti radicale, è la seguente: una trasformazione della letteratura che miri a sganciarsi dal feticismo, se è tanto difficile, non indicherebbe i limiti propriamente invalicabili della stessa pratica estetica e quindi la necessità di far passare il processo della significanza altrove rispetto al campo delle arti? Ma dove? Nello stile filosofico? Ma non è ricondurre il feticismo in una formalità protetta ancor meglio dalle istituzioni? Non sarebbe un’introduzione delle elite della bella epoque nell’università? Oppure in comunità transfamiliari e aproduttive in cui il processo si effettuerebbe senza parola con la gestualità, con il canto e con il gioco, con la danza e con il comportamento desiderante? Anzi proprio con alcune attività direttamente contestatrici della società dei consumi, dell’inquinamento, degli alloggi scadenti, delle carceri, degli orari di lavoro, dei bassi salari, dell’insegnamento ormai superato in quanto riproduce il sistema sociale dominante? (..) La questione del PROCESSO ATTRAVERSO IL LINGUAGGIO, cioè in pratiche significanti ‘artistiche’, appare oggi come una -e non la sola-questione sollevata dal processo della significanza. Ma se i suoi percorsi preverbali e transverbali sono stati troppo trascurati e se ai nostri giorni la necessità storica sembra esigere che siano presi in considerazione perché vi trovi appoggio il processo del mutamento sociale in corso, il problema dell’effettuazione VERBALE del processo resta aperto.
353- [La società si rassicura circa la propria stabilità con la metalingua e con la contemplazione/ logica del testo vs legge della lingua (sintassi) e della rappresentazione (ideologia)]/ L’arte (vs sapere, religione) come unico LUOGO in cui si esercita il processo della significanza.[-> il luogo del soggetto come luogo di insostenibili contraddizioni]/ 355 -Plurifunzionalità dei fatti sovrastrutturali come PRATICHE e non come SISTEMI. /356- ‘Le parole sono pietre’ (Sartre) / costruzione e distruzione dei rapporti economici e sociali.
357- LUOGHI NEVRALGICI DELL’INSIEME SOCIALE: FAMIGLIA, STATO, RELIGIONE, DENARO, NAZIONE, UMANESIMO, ORDINE. /[Pound e Majakovskij: due vie]
358 – [La terza repubblica francese dopo il secondo impero] non è un’istanza autoritaria imponente, ma neanche uno stato che assicuri il divenir soggetto delle masse; fra i due si costituisce la gonfiatura dell’esecutivo; un’istanza governativa, una rappresentazione che altro non rappresenta se non la rappresentatività e che assicura un coordinamento sempre più morbido di insiemi economici via via più autonomi. Lo stato non è costituito dalle masse divenuti soggetti (come voleva la rivoluzione francese del 1789 e come lo immagineranno in seguito Hegel e Lenin); e non è neanche un padre autoritario: non più Napoleone, non ancora Stalin o Hitler; lo stato appare già come una formazione sostitutiva, un regno intermedio in grado di camuffare i veri rapporti economici e simbolici; è intaccato dal dubbio e a motivo di questo è mantenuto: LO STATO E’ UN FETICCIO. Il testo che fa parte della ‘formazione socioeconomica’ comprensiva di tale stato, costituisce e contemporaneamente riproduce la sua logica feticistica. Se è rigetto, negatività, passaggio dal processo della significanza nel linguaggio e nelle ideologie costituite, quando le dispone in strutture di tutto questo il testo fa ‘libri’, ‘opere’, ‘prodotti estetici’ e li sistema nei ramificati labirinti dello stato feticcio. Fragile equilibrio che a stento mantiene la violenta negatività del soggetto in processo. Ma equilibrio comunque possibile che consente di fuggire vittoriosamente il ‘bel suicidio’; lo stato screditato è anche un’oasi per una pratica significante che si rassegna a ‘prendere una posizione’, cioè si rassegna al feticismo che costituisce la stabilità sociale come sempre fittizia nonché la funzione simbolica; questa pratica significante, nell’assenza di un’immediata prospettiva storica, limita la propria azione all’esplorazione delle risorse logiche e ideologiche del feticismo. Così la fine del secondo impero e soprattutto la terza repubblica sono lo stato dei ‘decadenti’ e dei ‘simbolisti’, dell’inflazione spiritualistica e del diluvio di riviste. Dalla radicalizzazione di queste possibilità oggettive – di questa proliferazione culturale- sorgono la rottura di Lautreamont e il differimento penoso quanto ironico di Mallarmé.
363- La borghesia grande e piccola come classe strutturante e non trasformatrice, come produttrice di chiusure (= territorializzazioni) e non critica. [vs le rivoluzioni proletarie criticano continuamente se stesse (Marx) -> Marx indica alcuni meccanismi del blocco imposto al processo dalle strutture]
MANTENIMENTO E LIMITAZIONE DEL POTERE E DELLA COSCIENZA DI CLASSE
364- [SOGGETTO DI UN PROCESSO COMUNE] [La negatività riguarda la rappresentazione, il linguaggio (la significanza) non la produzione] /365- L’illusione dello stato di essere l’insieme di tutti gli insiemi è stata constata da Marx, il quale ha visto nell’unità sociale, così come si presenta nella repubblica borghese, una collezione che comunque forma di per sé un insieme (come la collezione degli ordinali finiti è un insieme se lo si pone) , un insieme cui manca qualcosa: infatti la sua esistenza o, se si vuole, il suo potere è tributario dell’esistenza dell’infinito che nessuno degli altri insiemi può contenere. Così Marx ha messo fine all’illusione (che non si può attribuire interamente a Hegel, ma che sarà ripresa dal leninismo) di poter costituire uno stato che abbracci organicamente la totalità delle volontà individuali. Marx, tuttavia, non ha sottolineato che questa logica insiemistica, che pone l’inesistenza dell’insieme di tutti gli insiemi, esige che, se viene formato, sia posta, AL TEMPO STESSO, l’esistenza dell’infinito. (…) Quest’infinito che, ponendosi come insieme, inversamente genera la possibilità degli insiemi finiti e delle operazioni tra tali insiemi, è l’infinità del processo della significanza il cui funzionamento è presentato dall’inconscio e la cui realizzazione in processo è data dal linguaggio poetico. / Vedremo che questo infinito non può essere la coscienza di classe poiché questa fa parte del sistema di produzione e appartiene alla collezione degli insiemi finiti. Ora perché una pratica sociale funzioni come infinito-supporto della logica insiemistica sociale, occorre che questa pratica sia contrassegnata da una rottura in un altro significante, in quanto ‘desiderio’ nel senso di W. Reich, o da altro statuto, ma sempre radicalmente distinto da quello del codice statale e delle strutture di produzione da esso gestite. Questi sono precisamente il ruolo del ‘sacro’ e il ruolo della pratica testuale in rottura con le preoccupazioni sociali che però, obiettivamente, sostengono ricorsivamente il sistema statale e sono ad esso coestensivi./ 380. [la logica insiemistica del sistema capitalistico = logica dei sacchi di patate]
367-8- [Il fallimento dell’ideale statale che Robespierre fece regnare durante il terrore conteneva già in germe il fallimento del principio statale] / [Incapacità dello Stato di essere il dispositivo che suscita il divenir soggetto delle masse] 369. ‘prendere coscienza’ di classe è acquisire un’ideologia, cioè una capacità sia di autorappresentazione sia di rappresentanza politica, di modo che il potere esecutivo, che controlla la potenza degli insiemi prenda atto dell’importanza di quella classe- di quell’insieme. / [Il processo dei dispendi improduttivi dei soggetti vs contraddizioni nella sola sfera produttiva. / IL GODIMENTO COME SVILUPPO ULTERIORE DELLA SOCIETA’ / Il rapporto dei soggetti col processo della significanza dà il cambio alla coscienza di classe. / 371- Il potere esecutivo si guarda bene da tutto ciò che può diventare forza di dispendio, di rigetto- di questo sistema./374 – [Un soggetto che totalizza in un processo ciò che resta diviso nella società di classe [-> produzione vs dispendio / politica vs cultura]
376- Reich pone l’accento sulla ‘coscienza soggettiva degli uomini’ e sui ‘propri bisogni VITALI in tutti i campi’ per cui non elimina la funzione dell’avanguardia rivoluzionaria ma dà ad essa da analizzare come obiettivo principale il DESIDERIO DELLE MASSE prima di conoscere le leggi economiche e storiche. (…) Reich definisce implicitamente LA LIBERAZIONE DEI SOGGETTI COME UNA LIBERAZIONE DELLA SESSUALITA’ MA ANCHE DEL LINGUAGGIO.
[nell’arte i luoghi di rottura del desiderio delle masse, però ristretti
all’esperienza di elite culturali o a rari soggetti in cui tali rotture corrono
il rischio di radicalizzarsi fino alla follia o all’estetismo e di perdere così
l’aggancio alla catena sociale. E’ un nostro suggerimento.]
380- la destra cattolica come il centrosinistra si spartiscono le
masse puntando sulla religione o sul nazionalismo [vs centrodestra = élite]
/Balzac = Marx vs lo storico Michelet] / [Il contadino francese come salvatore del sistema riproduttivo -> contadino francese vs insorto dell’89]/382 – [Il grande merito della repubblica borghese, cartesiana, riformatrice, produttrice di beni di consumo e del suo rapporto col senso: gli furono rivolte accuse simili a quelle rivolte oggigiorno contro l’ ‘economia signorile’] / [383- processo storico = processo delle strutture statali + processo del soggetto e del suo rapporto col senso / 384-una gerarchia restaurata sulla base della superiorità del ‘nobile’ e del ‘dotto’ contro il livellamento indotto dal sistema di produzione / 385- Gobineau contro il PRINCIPIO PARANOICO DEL POTERE, CHE PRODUCE SISTEMI SOCIALI OSSIFICATI, contro la disseminazione del principio di potenza / 392- La politica in questo momento della storia non passa attraverso i soggetti, non si occupa del loro godimento e della loro morte, di cui si occupa invece la letteratura / Confinamento della letteratura nelle élite] 411- [Il discorso della religione] parlerebbe solo nella misura in cui la religione rimane per quell’epoca l’unico discorso possibile, e l’unico già noto, sul soggetto, dato che la scoperta dell’inconscio non ha ancora trasformato la concezione dell’uomo (…) ]
416- [Il libro per Mallarmé? / libro = significazione + musica = legge + trasgressione / LEGGE ALLEGORICA E INCERTA / Il libro come bomba / CODICE (= Interdetto, istituzione) vs EMBLEMA (= godimento, simbolico)-> il libero rapporto con l’interdetto costitutivo / LUOGO = POSIZIONE CHE DA’ SENSO = TETICO-> Un soggetto libero e trasformatore = un eroe]
IL MATRIMONIO E LA FUNZIONE PATERNA
426- [Heidegger non ride ≠ Mallarmé] / 429- [Freud e la religione paterna di Mosé ( rinuncia alla pulsione)/ Kafka vs Mallarmé / 436- Lo stato borghese e l’istanza paranoica del capo / Marx ed Engels su società di classe e famiglia / La funzione paterna come simbolico (vs la madre)/SIMBOLICAMENTE = RAPPRESENTATIVAMENTE /437- Funzione costruttiva della sposa-madre (vs godimento) /438- Mutamento del diritto paterno nel modo di produzione capitalistico / 439- la donna come feticcio pseudoreligioso / 441- rapporti di produzione e rapporti di riproduzione (Engels e Levi-Strauss) / 443- Culto della potenza femminile-genitale che ogni religione cela nel suo seno/ DISCORSO DELLA LEGGE GIURIDICA vs DISCORSO PARABOLICO O GLOSSOLALICO DELLA RELIGIONE-ARTE.]
444- [Processo significante (costituzione del soggetto, rapporti di comunicazione fra i diversi soggetti) nel processo di riproduzione vs processo di produzione (= Stato)/ Soltanto lo Stato borghese avanzato separa il potere politico dal potere religioso, il governo parlamentare dalla Chiesa]
445- Solo l’arte e la letteratura interrogano il clivaggio [1. Sfaldatura, fessurazione (in geologia). 2.
In medicina: piano di clivaggio, la fessura virtuale individuabile tra due tessuti adiacenti o adesi fra loro, usata come riferimento per scollarli chirurgicamente.] fra la ‘rappresentazione dei rapporti di riproduzione’ (mistero) e la ‘rappresentazione dei rapporti di produzione’ (giurisdizione, stato); sconfinano infatti su entrambi i campi e costituiscono il luogo della loro dialettica, poiché nella letteratura (tragedia, commedia, epopea, inno) il soggetto si mette in processo attraverso tutte le suture sia della riproduzione sia della produzione. [LA PLURALITA’ DI FINZIONI CHE E’ LA MARCA STESSA DI UN SOGGETTO MESSO IN PROCESSO] /447- [Sull’analisi di Les Chats di Baudelaire fatta da Jakobson e Levi-Strauss:] IL MISTERO DELLE LETTERE, in quanto irruzione della musica nel linguaggi, può formularsi anche come ESPLORAZIONE DELLA DIFFERENZA SESSUALE. (…) Il testo, meno e più di una differenza sessuale, SIGNIFICA IL PROCESSO DI DIFFERENZIAZIONE SESSUALE NELL’ECONOMIA SIMBOLICA: l’arte antica (Fidia) o l’arte cristiana (Vinci) presentano differenti modalità di questa differenziazione, l’opera moderna è tutt’altro.
448- [Il testo di Lautreamont esplora altri aspetti della dissoluzione familiare : il godimento delle donne = fare a meno di imparare un mestiere]
452- [ Su Maldoror] Identificarsi con la madre castrata e/o fallica implica che il soggetto deroghi costantemente all’imposizione del simbolico: immerso così in quel che si chiama l’immaginario, non può ‘identificarsi’ se non con il PROCESSO, e soltanto con il PROCESSO DELLA SIGNIFICANZA. Un io senza luogo perché ingloba tutti i luoghi del processo; non localizzabile ma pletorico / 454 – [spazio materno= una chora semiotica simbolizzata= LUOGO DELLA MADRE] /457- I testi di Lautreamont testimoniano difficoltà che nella società cristiana si aprono davanti soggetti modellati secondo un’esigenza fallica-> l’identità e il godimento virile si trovano così minacciati -> [PARATA VIRILE vs testimonianze mai registrate prima della crisi]
459 [significazione : senso = denotazione : luogo di enunciazione]
460- [Mutamento storico della famiglia occidentale e della religione che ad essa si accompagna] / 461- [Alcuni autori (M. Mead) hanno segnalato che i riti d’iniziazione miravano a porre il maschio in una posizione femminile, a fargli provare la posizione della donna , non soltanto nel codice sociale , ma anche rispetto all’istanza simbolica, alla morte e al godimento. [Nello spazio iniziatico ci sono due poteri: quello della madre (pulsionale) e quello degli uomini (simbolico, legge del gruppo sociale)
462 [Potenza tirannica luminosa vs misteri (= democratizzazione = singolarizzazione del potere politico) / 463 la genitalità (=atto sessuale, velato e irrappresentato =mistero) come rovescio della legge (=codice sociale costruttivo) / Accordando uno spazio speciale ai ‘drammi del superio’ la società si preserva dai suoi sussulti: circoscrive la negatività nel rito iniziatico, i desideri e i fantasmi vi si riversano o vi si esauriscono , affinché fuori di esso regni l’ordine, senza inquietudine. Il mistero preserva la società dalle rotture inerenti ai processi della significanza: la preserva anche dalla storia o, tutt’al più, assicura a essa una storia rallentata -variazioni di struttura senza salti qualitativi. Nel mistero la donna RAPPRESENTA l’eterogeneità in grado di interrompere il codice sociale ; ma la rappresenta solo per addomesticarla, e cioè per escluderla o per considerarne soltanto quanto in essa serve la necessità sociale: le regole di scambio matrimoniale. Il mistero introduce dunque la genitalità, che è una discontinuità, nella continuità del codice sociale; ma la copre immediatamente trasponendola nella continuità della legge, perché soltanto il superio deve manifestarsi in piena luce, una volta calato il velo del mistero. La conclusione logica e storica di questo tragitto è nota: lo sviluppo delle forze produttive entro questa distribuzione simbolica accorda, presso le classi dirigenti, un privilegio sempre maggiore al secondo potere: non già politico ma simbolico. LO SCIAMANO E LO SCRIBA servono il culto dell’eterogeneità divenuta legge.
464- [feticismo della dea madre vs dare un soggetto alla legge per metterla in processo (modalità di partecipazione alla legge: singolarità legiferata o legalità singolarizzarizzata) / mistero = godimento che si effettua entro la legge, ma a condizione di non sapersi ( a condizione di non rappresentarsi, a condizione di non ideologizzarsi)]/ 465- [la morte come regolarità non umana -> la rinascita (un’esistenza sociale, ma singolare e concreta) fragilità del potere dell’ultimo arrivato-> mistero = trasformazione del mito in epopea = eroe] /467- eroe come cerniera tra vita e morte, natura e cultura.-> 468 la filiazione /procreazione come luogo in cui si sperimenta il passaggio dall’animale all’uomo, dalla natura alla cultura / simbolismo = esplorazione del luogo in cui legge e godimento si intersecano/ il problema dell’appropriazione della potenza e del godimento (= irruzione pulsionale) della madre / la madre come detentrice di un potere informulabile -> Hegel-> essenza (legge essenziale) = popolo etico = madre]
473- [Lotte di Agostino e Paolo contro divinità materne e donne-> la religione cristiana formula una nuova economia essenziale a ogni società umana del rapporto tra produzione e riproduzione -> Il potere che il padre simbolico rappresentava si trasforma in una possibilità di resurrezione del figlio in cui si può vedere la metafora della contestazione del padre e del perenne rinnovamento delle strutture sociali di produzione. / Clemente Alessandrino e la mistica (gnostica)/ sistemi significanti = valvole di sicurezza dei rapporti di produzione -> SUBLIMAZIONE = SPOSTAMENTO]
474 [Donna nella sua funzione procreatrice vs donna come menade delirante -> una madre che non sarà mai eroe-soggetto ma che rappresenterà il processo senza soggetto della natura e il passaggio alla società / Sul dispositivo formale del mistero e della religione: soggetto e godimento senza soggetto -> la fusione col corpo della madre è ciò che frena la liberazione del soggetto nel ‘sapere assoluto’ e/o nella storia] / 476 [ Il soggetto che si misura con la legge sociale fa cadere la legge grammaticale e mette in processo il linguaggio con lo stesso gesto con cui si appropria della propria madre perdendola come oggetto / Testi ermetici e nuovo codice universale / 477- Il testo consiste nel dare un linguaggio e quindi un soggetto al godimento (movimento ateologico) / religione = ciò che separa il godimento dal soggetto/ SE LO STATO BORGHESE SI INSTAURA A SEGUITO DI UNA CRISI DELLA REGALITA’, SI INSTAURA ANCHE A SEGUITO DI UNA CRISI NELLA FAMIGLIA -> 478- Il dubbio sul potere fa riemergere la nostalgia materna (arte e famiglia) / IL GODIMENTO NON E’ UN OGGETTO, E NON HA OGGETTO, SI COSTITUISCE DALL’ESPLOSIONE DEL TETICO, DELLA DENOTAZIONE/487- [MODA-MISTICO-CULTO]/490 – [La materialità stessa del linguaggio poetico dissolve per Mallarmé qualsiasi fissazione mitica, anche quella religiosa : resurrezioni archeologiche di economie significanti altrimenti ignote benché determinanti per il soggetto / 491 – Il godimento non è una descrizione d’organi ( Cfr. pornografia)/ 492- Mallarmé cita lo scompiglio delle regole matrimoniali che costituisce il nucleo del mito di Edipo]
494 – [forma ed edonismo artistico (Freud) -> rigetto = rilancio della finitezza / assassinio- sacrificio alla base del’edificio sociale/ 496 – Padre = esilio della negatività (=spinte inumane, animali, distruttive)-> fonda la società come rigida / 500- portare la negatività all’esterno o al margine con un taglio vs fase tetica valicabile e non raffigurabile = infinita (il soggetto come moribondo o gaudente-> il processo rappresentato dalla morte) / corrompere sia il simbolismo sia l’isolamento del soggetto nell’infinità del processo / 501- IL PROCESSO E’ IL SOGGETTO : NON DISTINZIONE TRA IL RELIGIOSO E IL SECOLARE , TRA IL TEMPIO E LO STATO. / Il male è uno spavento necessario : non ci si oppone alla morte, ma al finito, allo stabilito.-> LO STATO COME REGOLATORE DI INSIEMI SOCIALI FINITI /Mitra sconfitto da Cristo per ragioni economiche/ istituzione e simbolizzazione del rigetto /-> 506 – Tra il X e l’XI sec. la società feudale fissa i suoi tratti -> sulla divisione tra potere statale e potere spirituale, uniti prima in Carlo Magno ->La Repubblica Borghee ribalta la gerarchia stabilita dalla feudalità cristiana. /507- Libertà del soggetto borghese non solo come produttore ma anche nel suo rapporto col processo significante (linguaggio, inconscio) /508- [La letteratura come ambito in cui può trovar posto quell’esperienza che non è né Stato né religione/ I Comunardi hanno fatto gli ‘utopisti’ e sono stati schiacciati dal potere borghese sempre presente, per aver desiderato una sovranità senza potere coercitivo, ma in cui la legge sarebbe stata ammessa solo per assicurare il godimento -> LA COMUNE ANNUNCIA UN EPOCA POST-BORGHESE /509- Il simbolismo sposta nel linguaggio destinato a ristretti gruppi sociali il desiderio che hanno le masse durante la seconda metà del secolo a costituirsi come nuovo SOGGETTO SOVRANO. / 512 – [Attacco politico alla rappresentazione nel teatro simbolista / Due serie nella concezione della sovranità in area indoeuropea: il sacerdote e la belva. ] / 518- [Assoggettamento simbolico = ipostasi del simbolico = teologia / 524- L’opposizione alla legge simbolica è connotata come male solo in un’ideologia che privilegia il momento unitario a scapito del processo./ 528- Il testo non è un’accettazione intellettuale del rimosso , ma ritira tale rimosso nel significante senza padroneggiarlo. / La possibilità del soggetto parlante = fondamento della simbolicità /532 – Ogni mito è asintotico rispetto al desiderio incestuoso ( Freud, Levi-Strauss) / MITO = CRISTALLIZZAZIONE = riparo momentaneo del processo del linguaggio sempre sbilanciato dall’immotivazione della relazione significante/significato e dall’impossibilità di colmare questo scarto./ IL MITO INCATENA LA BEANZA IN UNA NARRAZIONE/ 533- La terra dei miti è rotonda ma cava (Levi-Strauss) vs la poesia che non ha terra-> FUNZIONE ANTIMITICA DEL LINGUAGGIO POETICO dalla seconda metà del XIX sec. /eterogeneo pulsionale = reale impossibile -> funzione areligiosa e amitica della poesia moderna per mezzo del paragrammatismo e della sintassi riformata / Il cristianesimo come cristallizzazione del linguaggio /536- Il guerriero-poeta vs l’eroe post-eroico e post-cristiano di Mallarmé (morente+ bambino) / 552-Mallarmé -> no a religione etica o estetica -> no a umanesimo ma pro esplorazione della logica significante del soggetto (ritmo e verità in quanto lotta). 560- NUOVE MACCHINE SIGNIFICANTI / riattivazione della fase pre-edipica (orale/anale) nella fase fallica (-> M. Klein) / 562- Nello stesso tempo la castrazione instaura il simbolico, il reale, la differenza sessuale. / 564- Il teso è il linguaggio della genitalità/ 565- L’estetica sarebbe una regressione pre-fallica(feticistica) -> pro polverizzazione dell’oggetto estetico/ La contestazione di una società borghese in ristagno può farsi come un ritorno alla società senza storia (riabilitazione dell’inconscio a-temporale) /567 – Arte e letteratura come chiuse per la negatività che attua il corpo e il corpo sociale. /
568- L’arte, e la letteratura captano quanto il linguaggio non ha saputo trattenere di questa pulsione e lo dispongono in un nuovo dispositivo semiotico. Fungono quindi 1. Da chiuse per la negatività che attua il corpo e il corpo sociale ma 2. Anche da meccanismi con cui la società ristruttura la propria autoregolazione significante, così che l’economia soggettiva dei suoi membri si riconosca in pratiche significanti socialmente accette. / [L’arte, come luogo della dialettica simbolico/eterogeneo, articola l’economia pulsionale dei soggetti con un codice socialmente ammissibile-> il testo [moderno] tende a produrre un dispositivo semiotico che dia corso a questa violenza e intanto la socializzi (vs prosodia tradizionale/vs follia-droga) -> Il testo (che tocca punti nevralgici dell’apparato sociale e che opera un rinnovamento dei punti di enunciazione) come intermedio tra rigetto e unificazione provvisoria ed effimera] /569 – [ Il rimosso della riproduzione-> quando il potere centrale appare in tutta la sua fragilità feticistica, il legame familiare e riproduttivo appare l’ultimo garante della socialità. (per gli inconsci la madre recupera il privilegio della durata e del potere sociale) / Il godimento come 1. Funzione riproduttiva e 2. Come irruzione pulsionale e infinitizzazione del senso (= insignificabile se non per il testo) / [Trasformazione topica del soggetto nella genitalità e nel godimento-> sacralizzazione del testo = garante della lenta trasformazione vs rottura sociale] / 570- [la donna come destinatario utopico ma privilegiato del testo: il godimento della donna non ha oggetto ma si produce dall’esplosione dell’oggetto/ 571- Il linguaggio poetico come luogo in cui si incontrano e si intersecano la trasgressione e i godimenti che sfuggono alle strutture regolamentate./ Occorrerà che la messa in processo delle finitezze strutturali raggiunga la significazione e quindi i miti, le ideologie, le posizioni socio-politiche perché l’esplosione strettamente poetica appaia limitata, la sovranità poetica sia giudicata infantile e Bataille proponga di ‘lasciare i bambini a casa’ per continuare l’esperienza del processo fuori del nido familiare. / La differenza significante/significato come prima censura d’ordine sociale-> 578-LACERAZIONE SIMBOLICA (= TAGLIO TETICO?)-> ISTANZA TETICA = LOGICA = LEGANTE/ Il testo come intermediario tra tetico e pulsione / 574- Dalla ridistribuzione dei discorsi moderni la filosofia esce perdente sul tutta la linea… Il soggetto cerca di significarsi fuori dalle scienze…/ FACENDOCI PARLARE QUESTI SCRITTI E LE ESPERIENZE CHE RECANO PRENDONO IL POSTO DELL’ANALISTA -> 575- UNA NUOVA TALPA PERCORRE E RODE OGNI TESI.