
480- [Wonderland = il paese incantato del divertimento e della rassicurazione, edificato fin dagli anni Trenta dalla cultura di massa mainstream]
VII- [Cultura di massa degli albori: anni ‘20, ’30, ‘40]
VIII- Area mainstream della cultura di massa [= popular culture] vs filone underground e i suoi consumatori [= controcultura]
6- Che cos’è la cultura di massa? Consiste in un sistema di produzione e di circolazione di informazioni e narrazioni trasmesse attraverso una serie di media (giornali, libri, immagini, musiche, canzoni) pensati come strumenti di informazione e di intrattenimento per persone mediamente colte e con disponibilità di reddito relativamente contenute. Basandosi sul principio della semplificazione argomentativa o narrativa, ed essendo offerte a prezzi molto contenuti, queste produzioni culturali sono in grado di raggiungere un pubblico di vaste dimensioni. In questa dinamica anche i progressi dell’alfabetizzazione hanno certamente un ruolo. Tuttavia, ci sono ambiti della cultura di massa che non richiedono alcun particolare training formativo: la fotografia, la radio, il cinema, la musica si basano su sistemi di uditivi e visivi che possono essere seguiti e apprezzati da chiunque, anche da chi possiede un’istruzione appena rudimentale. Ciò non toglie che talora i prodotti della cultura di massa siano di ottima qualità [6-raffinatezza compositiva e densità narrativa delle opere della cultura di massa] e sprigionino una forza di seduzione che può incantare anche gli intellettuali più colti e raffinati; ed è proprio questo il loro enorme potere attrattivo che trasforma queste produzioni in un fenomeno sociale di grande importanza, in grado di contribuire in modo determinante alla formazione delle strutture cognitive di molti milioni di persone./ La produzione di queste forme comunicative ha un obiettivo commerciale apertamente dichiarato. Gli editori, i produttori di film, i discografici, gli autori non creano le loro opere solo perché desiderano conquistarsi la gloria o perché vogliono esprimere in questo modo la loro creatività: lo fanno principalmente perché sperano di ricavare molti soldi dalle loro iniziative. Il deliberato orientamento verso il profitto fa di questo sistema produttivo una vera e propria “industria culturale”. E in tutti i settori di questo spazio produttivo si manifesta chiaramente la tendenza a una forte concentrazione della produzione nelle mani di un numero ristretto di imprenditori o di aziende, evidente e precoce soprattutto nel contesto degli Usa dei primi quattro decenni del ventesimo secolo.
8-[a cominciare dal mercato discografico degli anni ’30 fino all’inizio del XXI sec. ->cultura di massa mainstream vs contronarrazioni o controculture con principi formali e orizzonti etici diversi da quelli della cultura di massa mainstream(= stili controculturali /121- Se la separatezza è la cifra essenziale di questi particolari stili musicali [blues, gospel, musica hillbilly], quasi l’esatto contrario vale invece per la cultura di massa mainstream. Le [cui] produzioni sono pensate per rimuovere o ignorare i conflitti di classe, di etnia, di orientamento politico, di età, offrendosi in questi anni di crisi come una panacea per tutti coloro che hanno bisogno di un qualche tipo di sollievo, di un raggio di speranza, di un’illusione di futuro. In linea generale, le produzioni mainstream di questi anni [fine anni ‘30] non si rivolgono a pubblici specializzati: il cinema soprattutto è pensato come un prodotto per famiglie, se non per individui, di tutte le età.
11- L’esistenza e il numero dei generi narrativi sono oggetto di un dibattito infinito tra gli studiosi molti dei quali hanno sottolineato l’impossibilità di collocare con precisione definitiva opere letterarie o cinematografiche complesse all’interno di un genere piuttosto che di un altro.Tuttavia queste considerazioni non si applicano alle opere che più propriamente appartengono alla sfera della cultura di massa. Se si osserva la letteratura popolare, la produzione cinematografica hollywoodiana, i fumetti o radiodrammi non si fa fatica a distinguere i gialli dalle storie d’avventura, i western dalle commedie sentimentali, le vicende della di fantascienza da quelle di ambientate nel passato e può anche essere che uno dei dispositivi più usati dall’industria culturale per differenziare l’offerta consista nel mescolare connotazioni narrative fondamentali: tuttavia nessuno ha molti dubbi del collocare mentalmente un romanzo o un film con James Bond nell’area della spy stories, anche se il protagonista è coinvolto in parallelo in una storia d’amore, o se ci sono, battute comiche che servono ad allentare la tensione. Ecco perché l’identificazione di un genere deriva da alcune semplici caratteristiche principali -l’ambientazione della storia nel tempo e nello spazio, la natura del protagonista i compiti che gli sono assegnati- che di solito sono scrupolosamente rispettate dal narrative della cultura di massa ed è proprio tale strutturazione che modella le aspettative del pubblico il quale, in tal modo, può facilmente orientarsi verso il genere che predilige.(…) Ciò detto si possono osservare ancora altri effetti incorporati nella geografia dei generi. Intanto coloro che apprezzano i prodotti della cultura di massa ne valutano la qualità sulla base dei legami intertestuali che l’opera intrattiene con altre che appartengono allo stesso genere. Un appassionato di fumetti supereroici non confronta la qualità di un racconto Superman con le emozioni che potrebbe ricavare da un film western: paragona a quel fumetto con altri precedenti di Superman e poi lo mette a confronto magari con l’ultimo racconto di Batman. (…) Inoltre, le narrazioni di genere hanno di regola un impianto dualistico nel senso che contrappongono valori culturali culturali positivi e negativi, affidati prevalentemente a diversi personaggi chiave: lo sceriffo e il fuorilegge il detective w il gangster, l’eroe suo malgrado e gli alieni, Biancaneve e Grimilde. in ragione di questa fondamentale struttura duale le storie di genere tendono ad essere ripetitive giacché utilizzano costantemente gli stessi sviluppi. (…) La ripetitività rende le narrazioni anche estremamente prevedibili: la stessa organizzazione dello star system del cinema hollywoodiano che comporta l’associazione di un attore di un’attrice ad un ruolo e a un contesto filmico prevalente aumenta il tasso di prevedibilità dei generi. / 13-Il processo di standardizzazione prodotto dalla geografia dei generi intende crearne il pubblico degli orizzonti d’attesa che sono estremamente limitati (…) Con grande severità, Horkheimer e Adorno scrivono a riguardo: “lo spettatore non deve lavorare di testa propria; Il prodotto gli prescrive ogni reazione”. Ciò che i due studiosi vogliono dire è che questo tipo di produzioni culturali non fa che incoraggiare il pubblico ad accontentarsi di strutture cognitive povere, rigide, conformiste. In tutto ciò Horkheimer e Adorno vedono all’opera macchine comunicative che, con l’intento dichiarato divertire, in realtà annullano capacità critiche di milioni di persone che sono attratte dallo scintillio e della seduzione dei prodotti culturali, ma non sono incoraggiate ha pensato in modo autonomo. Corrispettiva della passività è la regressione intellettuale, ovvero l’ infantilizzazione psicologica del fruitore della cultura di massa: “insieme con lo sport e il cinema, la musica di massa e il nuovo tipo d’ascolto contribuiscono a rendere impossibile l’evasione da una generale situazione di infantilismo”, che ha la sua celebrazione assoluta proprio nei testi delle canzoni pop, regolarmente connotati da un baby talk fatto di pochi argomenti (l’amore, essenzialmente affrontato nel modo più sentimentale sdolcinato possibile), da una grande ripetitività di situazioni e da una tremenda povertà lessicale.
16- [Pulp magazine-> riviste stampate su carta di cattiva qualità (pulp paper) /17 sequel e prequel di metà Ottocento / 20 – Soap opera e storie di famiglia] /21 – [Effetto consolatorio a cui si arriva alla fine della storia / semplicità di accesso ai generi serializzati: dal musical alla hit radiofonica/23- alcuni personaggi rimangono permanentemente vivi nell’immaginario collettivo: tenuta del modello che nasce negli anni ‘30]
25 – “La civiltà attuale conferisce a tutti i suoi prodotti un’aria di somiglianza. Il film, la radio, e i settimanali costituiscono, nel loro insieme, un sistema. Ogni settore è armonizzato al suo interno e tutti lo sono fra di loro” (Horkheimer e Adorno)
NARRAZIONI MAINSTREAM
27- [La storia raccontata nel Mago di Oz (1939).] Eppure, nella sua semplicità ripercorre una delle più importanti forme mitiche e narrative che ricorrono nella letteratura occidentale, il viaggio di ricerca (quest): un eroe deve allontanarsi da casa per affrontare un viaggio pericoloso, in cui deve combattere uno o più nemici, aiutato da uno o più compagni, per procurarsi un oggetto o compiere un’azione che gli consenta di tornare finalmente a casa, recando con sé dei benefici per se stesso e per la sua comunità di appartenenza. / [Il Mago di Oz e il culto della casa = opera cardine della cultura mainstream -> Dare conforto e serenità agli spettatori oppressi dalle durezze della vita. / 31 – [modello narrativo della cultura popolare Usa (Home sweet home) / Il punto cardine della storia dei Three Pigs è l’idea della tranquilla “home” (o di un suo sostituto metaforico) assalita da qualche terribile minaccia, che rischia di comprometterne irrimediabilmente l’armonia. /Il mito declina la storia nella forma ansiosa del timore dell’accerchiamento]
32- [Il mito dell’eroe in Usa e in Europa] Nel contesto dell’Europa di fine Settecento- inizio Ottocento, proprio quando nasce la ‘nuova politica’ [= ‘politica del mito e del simbolo’ Mosse / 116- nuova politica di massa fin da inizio Ottocento], cioè un modo nuovo di concepire i rapporti di potere [festa vs fiera -> già in Rousseau] è la variegata costellazione nazionalista a dare corpo e anima alla figura degli eroi. Costoro sono degli uomini che devono essere capaci di difendere la libertà e l’onore della nazione armi alla mano. Devono essere leali, puri, e rispettosi dei deboli. Ma le qualità che connotano in profondità questi eroi guerrieri, senza le quali la lealtà, la dedizione alla causa e la cortesia non possono valere granché sono il coraggio e lo sprezzo del dolore fisico, del pericolo, della paura, qualità costantemente circonfuse da un’aura di morte. Se sono vincitori, la morte aleggia intorno a loro non solo nei corpi dei nemici uccisi, ma anche nei rituali di sangue che sembrano dover suggellare la vittoria: un portato decisivo della sacralizzazione del discorso nazionale è costituito proprio da questa aggressività eterodiretta, come dato essenziale della vita della comunità. Ma ancor più confusi con un’immagine della morte sono gli eroi sfortunati, uccisi in battaglia, destinati alla sconfitta, catturati dal nemico. Da molti punti di vista, queste sono le figure più tipiche e più rappresentative dell’eroismo nazional-patriottico europeo, perché nel loro destino si può veder trasparire la figura del martirio, così cara alla retorica nazionalista. La natura sacrificale della morte in battaglia è ciò che rende santa la guerra per la libertà della nazione e perfino desiderabile la morte per un patriota. (…) La morte sacrificale viene letta sotto una luce sacrale-cristologica, e in effetti il modello archetipico per questa declinazione dell’eroismo è il Cristo della Passione e i santi martiri che hanno scelto di imitarlo per dare testimonianza della loro fede in Lui. Intorno a questa idea si costruisce nel tempo un intensissimo culto dei caduti [vs eroe vittorioso americano], considerati come martiri politici che si sono sacrificati per il bene dell’idea per la quale hanno combattuto. [35- eroi sacrificali vs eroi vittoriosi]
35- [Format della storia in sé conclusa vs format seriale a puntate]
36- [Il ricorso alla forza nella cultura popolare Usa -> approvazione della violenza giusto] Il ricorso alla forza per annullare la minaccia è essenziale nell’ordine morale della cultura popolare Usa, perché asserisce senza mezzi termini che esiste una ‘violenza giusta’ e che, in determinate condizioni, è assolutamente necessario impiegare questo tipo di violenza, se si vogliono proteggere i valori positivi della propria comunità. [Cfr. Superman]
39- L’aspetto realmente interessante nella cultura di massa è che i confini tra immaginario e realtà sono permeabili ben al di là delle fantasie adolescenziali. [Superman vs nazisti?]
42-Alla fine [le narrazioni eroiche-> alla fine dei radiodrammi o dei romanzi eroici c’è un sospiro di sollievo] risolvono situazioni ansiogene (‘una continua minaccia incombe su di noi’) con esiti sistematicamente rassicuranti (‘ma un eroe verrà a salvare noi e i nostri cari’)[ vs musical o romantic comedy] Tuttavia, ancora più che sui generici effetti comici che costellano le commedie romantiche o i musical è sulla struttura di questi film e sulle loro implicazioni etiche che conviene soffermarsi. Anche in questo caso si deve osservare che il plot essenziale che domina in questi importantissimi settori della cultura mainstream non è un’invenzione dei produttori, degli sceneggiatori o dei registi di Hollywood ma costituisce una delle modalità narrative più a lungo presenti nella tradizione letteraria dell’Occidente. [Un giovane vuole una ragazza ma c’è un ostacolo finche alla fine l’impedimento viene superato e i due innamorati possono ‘vivere per sempre felici e contenti’] [43- tre tratti strutturali di questi racconti: 1. L’amore romantico è assolutamente necessario perché due cuori possano incontrarsi 2. L’obiettivo dell’innamoramento è solo uno: la fondazione di un nucleo matrimoniale ordinato e felice, giacché la ‘home’ come famiglia è considerata il nucleo essenziale dell’intera comunità (la ‘home’ come patria) 3. Al sesso in questi film si allude al massimo con qualche bacio appassionato ma breve (>codice di autocensura di Hollywood)] /64 -L’happy ending è una delle componenti centrali del processo di standardizzazione formale attribuito da Horkheimer e Adorno alla cultura di massa. La natura normativa acquistata dalle forme narrative mainstream trae forza, in gran parte, dalla natura consolatoria che esse hanno: “io non sono come gli eroi della storia (così forte, o così coraggioso, o così bella o così fortunata), ma potrei esserlo; non lo sono, ma potrei trovare la via per un riscatto”; così dice a sé stesso o a se stessa chi apprezza queste narrazioni. Il meccanismo di identificazione in questo caso segue una logica simile a quella che spinge una persona verso il gioco d’azzardo: sa fin dall’inizio che le probabilità di successo sono pochissime, ma ci prova lo stesso, perché è talmente disperata da augurarsi comunque di farcela. Ciò peraltro spiega perché il messaggio di ottimismo riassunto dal lieto fine che è proprio delle narrazioni mainstream riscuota un successo significativo proprio negli anni più bui che seguono allo scoppio della crisi economica (1929) [Cfr. La rosa purpurea del Cairo di Woody Allen come saggio di interpretazione degli effetti di questo tipo di cinema]
46- [soap opera = vicende post-matrimoniali osservate all’interno della home] / 49 – Il mutamento del mezzo di comunicazione [dal libro, al film, alla tv] comporta anche un mutamento di prospettiva [melodrammi in cui i personaggi femminili sono portatori di qualche colpa (per es. smodata ambizione sociale) e trovano la dovuta punizione al debordare dei loro incontrollati desideri] [50- ‘ Via col vento’ come soap opera]
52- [Drammi morali -> storie in cui il vizio è contrapposto alla virtù fino alla risoluzione del contrasto in forma manichea con la punizione del vizio e la restaurazione dell’ordine morale originario->] Anche in questo caso si deve ricordare che questo sviluppo narrativo non è certo sconosciuto alla tradizione letteraria occidentale. Le storie messe in campo qui sono quelle del capro espiatorio, la cui eliminazione assicura un nuovo equilibrio a una comunità moralmente in pericolo. [Ha scritto Northrop Frye che il rassicurante ruolo etico dei melodrammi morali:] “spiega ampiamente la popolarità dei romanzi polizieschi, la cui formula è costituita da un cacciatore di uomini che individua un pharmakòs (cioè un capro espiatorio) e si sbarazza di lui. Il romanzo poliziesco inizia così nell’epoca di Sherlock Holmes affinando l’attenzione ai particolari così da trasformare i più banali e trascurati incidenti della vita quotidiana in fatti enigmatici e decisivi. Ma allontanandosi sempre più da questo, andiamo verso un dramma rituale intorno a un cadavere, in cui la condanna sociale si aggira con un esitante dito accusatore puntato sopra un gruppo di sospetti, finché finalmente ne indica uno. La sensazione di trovarsi di fronte a una vittima estratta a sorte è molto forte, poiché gli indizi contro di essa sono soltanto probabili (…) Nella crescente brutalità di questo tipo di letteratura (brutalità tutelata dalla convenzione impossibile che il cacciatore di uomini possa sbagliarsi nel credere che una delle persone di cui sospetta é un assassino) il lato puramente investigativo e deduttivo si fonde con il giallo in una forma di melodramma. Nel melodramma sono rilevanti due temi: il trionfo della virtù morale sulla malvagità e la conseguente idealizzazione delle concezioni morali che si presume siano quelle del pubblico. Nel brutale e melodrammatico thriller ci avviciniamo, per quanto all’arte è consentito, all’auto giustificazione di una folla responsabile di un linciaggio”. [55- La restaurazione dell’ordine morale con la punizione del pharmakòs]
60- [Rappresentazione populista dei rapporti sociali (Frank Capra) -> il senso americano di questa parola è diverso da quello, carico di valori negativi, che si usa oggi in Europa]
65- [tradizione religiosa vs narrazione mainstream] A me sembra che il tratto più marcato della cultura di massa mainstream sia il suo assoluto distacco da uno dei fondamenti centrali delle tradizioni religiose. Nella sua basilare analisi dei sistemi religiosi, Clifford Geertz ha sostenuto che le religioni classiche non sono uno strumento per edulcorare le esperienze della vita; al contrario, se si considera che due aspetti importanti della vita, la malattia e la morte, sono al centro dell’attenzione religiosa in genere, bisogna riconoscere che i modi di trattare queste esperienze sono finalizzati non tanto ad esorcizzarle , quanto ad includerle -tali e quali- in un sistema dotato di senso:”In quanto problema religioso, il problema della sofferenza non è, paradossalmente, come evitare la sofferenza, ma come soffrire, come fare del dolore fisico, del lutto personale, della sconfitta terrena o della contemplazione impotente dell’agonia altrui qualcosa di sopportabile , di sostenibile; qualcosa -come diciamo- di soffribile”. Il che, come è chiaro, è particolarmente vero per la tradizione cristiana. Ebbene, se le cose stanno così, credo che si debba osservare che le storie imperniate sul must del lieto fine operano una rimozione quasi integrale della sofferenza e della morte. Se muore qualcuno si tratta di personaggi che lo meritano (gangster, psicopatici, cattivi), oppure comprimari, la cui triste fine consente di introdurre un lieve velo di tristezza. Ma le figure principali, nelle quali ci si deve identificare, rischiano, lottano e poi alla fine trovano la loro giusta ricompensa: E SOPRATTUTTO NON MUOIONO MAI, né da un punto di vista affettivo (…) né da un punto fisico, fino al parossismo dell’immortalità garantita ai supereroi. In tal modo le intimazioni di mortalità sono rimosse, piuttosto che accolte ed elaborate, in una visione interamente materialistica dell’esperienza e del mondo. / 66- Il lieto fine si affianca così ad altre formazioni etico narrative che abbiamo già individuato: l’inclinazione al conformismo promossa dalla standardizzazione; i contenuti e le modalità di montaggio delle storie , che incoraggiano reazioni paranoidi di fronte a minacce reali o potenziali; il culto della violenza ‘giusta’, sorretta da una visione del mondo radicalmente manichea. In tutto ciò possiamo vedere altrettante manifestazioni di una regressione permanente verso l’infantilismo emotivo ed etico che il pubblico degli spettacoli di massa accoglie come una nuova – e diversamente connotata- RELIGIONE DELLA MODERNITA’, condensata nell’imperativo del ‘divertimento’, un termine che va letto in senso proprio e in senso figurato: e in questa seconda accezione ‘divertirsi’ significa ‘distogliere lo sguardo’, non doverci pensare, non vedere né dentro se stessi né fuori; “Divertirsi significa essere d’accordo” (Horkheimer e Adorno) / 67- Certo, questa diagnosi critica della cultura di massa mainstream che si sta formando negli USA degli anni 30 e 40 può apparire, da un più di un punto di vista, ingenerosa. Certamente lo è quando si confronti la reazione della società statunitense alla crisi del 1929 con ciò che succede in molti paesi europei, Germania in testa, o quando la si paragona al successo del fascismo in Italia o del comunismo in Russia: per quanto conformista, razzista e sessista sia, la società americana risponde al disastro della crisi economica rinnovando per quattro volte la sua fiducia un leader politico come Franklin D. Roosevelt, che cerca di trovare una soluzione alle difficoltà socio economiche senza mettere minimamente in discussione il valore delle istituzioni democratiche. Negli stessi anni in Germania, in Russia, in Italia e in molti altri paesi europei il crollo delle democrazie aprì la porta ai regimi peggiori che si siano mai che siano mai stati prodotti dalla storia dell’occidente. [espressionismo vs mainstream hollywoodiano?]
CONTRONARRAZIONI IN MUSICA: BLUES, HILLBILLY, FOLK
70- [Stili musicali segregati negli anni Trenta e Quaranta /72- Jazz vs tradizione musicale occidentale, cui appartengono sia la più sofisticata musica classica , sia le produzioni di Tim Pan Alley, ovvero le canzoni pop che all’epoca sono di gran moda tra la maggior parte del pubblico bianco statunitense./] Nella tradizione occidentale, la musica è rigorosamente scritta; Gli accenti ritmici e gli strumenti percussivi sono marginali o del tutto banditi; Agli esecutori e agli ascoltatori è richiesta una rigida e distinta compostezza; E le musiche da ballo incoraggiano figurazioni standard ottenute attraverso una rigorosa disciplina dei movimenti corporei. Le musiche delle comunità afroamericane invece e tra questi il jazz, seguono criteri completamente diversi: nascono dall’improvvisazione e di conseguenza non hanno bisogno di notazioni musicali se non, eventualmente, per il riff ovvero le cellule melodiche fondamentali che nel jazz introducono le sezioni improvvisate [345- riff = breve cellula melodica che introduce un brano e poi ricorre nel corso dell’esposizione come il costante leitmotiv che dà un’aura unitaria e specifica a tutta la composizione]; possiedono scansioni e strumentazioni ritmiche che hanno un ruolo centrale nell’architettura complessiva del suono; si sviluppano spesso attraverso una dialettica antifonale affidata dal dialogo tra gli strumenti o tra le voci (call and response); consentono una libera performatività corporea sia agli esecutori che agli ascoltatori e accompagnano danze che sono anch’esse più aperte all’improvvisazione e che si fondano su figurazioni corporee più fantasiose e libere da costrizioni rispetto a quelle proprie delle danze occidentali. La musica jazz, che possiede queste caratteristiche, nel primo dopoguerra si diffonde soprattutto come musica strumentale da ballo, adatta a forme coreutiche nuove, come il charleston, che si impongono sia tre giovani delle comunità afroamericane, sia tra i ragazzi e le ragazze delle comunità bianche.
76- I blues registrati da Blind Lemon Jefferson hanno tutti la stessa struttura. Sono articolati in una sequenza variabile di strofe, tutte organizzate internamente allo stesso modo: i primi due versi sono uguali , sia dal punto di vista testuale sia dal punto di vista melodico (…) mentre il terzo verso sviluppa e varia la riflessione poetica e la linea melodica (…) / la ragione della ripetizione dei primi due versi, sta nella natura originariamente improvvisata dei blues: la ripetizione dei due versi dà al cantante il tempo per escogitare il terzo verso che chiude il ragionamento, all’interno di esibizioni che possono durare ininterrottamente anche molto a lungo. [82- forma dei blues = storie raccontate in musica]
77- [Modello della ricerca folklorica sviluppatasi in Europa fin dal XVIII sec. -> etnomusicologi] impegnati nella ricerca di ciò che dovrebbe esprimere l’’anima’ o le ‘anime del popolo statunitense. [95 musicisti girovaghi impegnati nelle fiere e nei medicine show]
81- [I juke-box introdotti nel 1827 e ben presto arrivati a grande diffusione] /82- Quando la musica blues viene trasferita sulla gommalacca dei 78 giri venduti negli empori o nei negozi specializzati, perde sicuramente quell’AURA di purezza e di autenticità che John Lomax cercava testardamente di preservare, ed entra a pieno diritto nello spazio dell’industria culturale.
84- Per gli afroamericani il viaggio -fondamentale in generale per tutta la cultura americana- ha uno speciale rilievo, poiché nega la forzata immobilità geografica a cui i neri erano costretti durante la schiavitù: e così viaggiare, per esempio, sul treno merci -altra figura mitica dell’immaginario blues- oltre a essere un gesto funzionale alla ricerca del lavoro, è anche una scelta che equivale a una ricoferma della riconquistata libertà.
88- [Nel blues non ci sono storie d’amore a lieto fine (Cfr. anche Hei Joe di J. Hendrix 391) / -> forza sovversiva del blues rispetto alle etiche dominanti nella cultura di massa] /91- In apparenza si potrebbe dire che almeno un aspetto accomuna narrazioni mainstream e quelle blues: il mondo del blues, infatti, è decisamente terreno, pieno di disperato vigore, che sembra non aver niente a che fare con una dimensione minimamente spirituale. Nondimeno, il blues non è -da questo punto di vista- per niente unidimensionale. / 92- [race records]
94- [Musiche hillbilly (97- trad. = ‘zoticone’) basate sul violino / musiche a danza di derivazione anglo-scoto-irlandese / da hillbilly a -> country&western / mainstream = narrazioni egemoni vs hillbilly / che conserva l’immaginario europeo da incubo dark 102-> Quasi mai c’è una condanna moralistica per il gesto violento, assolutamente mai arriva il detective a mettere trionfalmente in carcere il reo e a ricordare giustamente a tutti qual è il giusto ordine morale / L’immaginario hillbilly è complesso, variegato e contraddittorio -> ‘strano’ vs pop songs : 106- contronarrazioni hillbilly non migliori di quelle di Hollywood, ma costruite in base a un codice etico diverso: esprimere emozioni, cercare di coinvolgere, lasciando agli ascoltatori il compito di dare un senso alle storie raccontate]
108- [Communista Party Usa (1919) -> Eisler vs hillbilly = canzoni dalle forme melodiche più semplici che riescono ad avere maggior presa sui militanti sindacali e comunisti che non le più astruse e moderniste costruzioni musicali di H. Eisler / 113- Se si esamina l’insieme dei brani dei musicisti impegnati ci troviamo di fronte a tre tipi di narrazione ( voce neutra, voce del noi, voce esterna: voce della comunità vs voce di un pari (vs voce neutra) / 120- ‘nuova politica di massa’ fin da Ottocento: sugli eroi costretti a una morte ingiusta -> martiri della comunità (dalla Bibbia al Libretto Rosso di Mao: la rete degli scambi intertestuali / 121- circuiti narrativi distinti: contronarrazioni vs egemonia mainstream / separatezza degli stili musicali underground vs cultura di massa -> 122- pubblici specializzati vs prodotti per famiglie (mainstream)-> struttura intermediale dei prodotti (=forza attrattiva della cultura di massa) e segmenti di pubblico / 123- potenzialità conformistiche della cultura di massa vs spazi di autonomia creativa]
UN MONDO GIOVANE E INQUIETO
124- I giovani: chi sono? Cosa fanno? Da quale mentalità sono guidati? ->] Il sociologo Talcott Parsons in un saggio del 1942 descrive il mondo giovanile, in particolare quello raccolto nelle high schools (cioè le scuole superiori) come uno spazio sociale relativamente compatto al suo interno, dotato di rituali, pratiche e valori propri che lo separano nettamente dal mondo degli adulti . Si tratta di una prospettiva che influenza molto la stampa di informazione, nel senso che i media mainstream sono prontissimi a riprendere l’idea di un ideale mondo giovanile come ambiente separato e armonicamente distinto da quello delle generazioni più anziane [ (N.M. Invenzione dei giovani?) / 130- I gruppi degli hoboes itineranti / 134- esposizione dei giovani alla cultura di massa che valorizza il tempo libero rispetto al lavoro e al tempo della produzione e del consumo /139– I miti che innervano la cultura mainstream /
143 – [Race riots / Le comunità afroamericane rispondono allo stato permanente di segregazione razziale formale e informale, con un’impressionante creatività musicale e coreutica / blues (+ Jazz vs sweet jazz, hot jazz-> balli come segni di appartenenza e come frattura generazionale) come stile musicale confinato all’interno delle comunità nere]
146 – [La tradizione musicale di Tim Pan Alley: caratteristiche /127- Sinatra e lo swing come nuovo culto di massa (con nuovi atteggiamenti degli spettatori) /148- Fenomeni di isteria collettiva con esempi medievali: forme rituali (per es. Beatlesmania) per una distinta identità generazionale alla fine degli anni Trenta e Quaranta / 149- Tattiche retoriche per liberarsi dall’immagine di ragazze per bene: sistemi simbolici urticanti per gli osservatori mainstream : fragilità delle nuove strategie di distinzione / 153- Le donne come soggetti pericolosamente sensuali /158- Pin-up come standard normativo femminile di riferimento/ 161- Il jazz bebop come opposizione alla società bianca]
PROVE DI NORMALIZZAZIONE [205- ETICA IN CORSO]
164- [Tra il 1950 e il 1970 c’è una corsa alle nuove case nei sobborghi, la popolazione nei sobborghi raddoppia / 166 – Tra il 1945 e il 1955 l’ottimismo sembra giustificato dal decollo della macchina produttiva ma] 167 -ora la componente paranoica che attraversa le narrazioni di massa ( e secondola classica analisi di Richard Hofstadter- anche la politica americana) esplode in modo ossessivo e rafforza il peculiare ossimoro proprio della mentalità mainstream fatto di paura e di spasmodico desiderio di happy ending. A propiziare il mutamento di orizzonti è certamente l’evoluzione dei rapporti internazionali caratterizzati da uno stato di tensione sempre più manifesto tra Stati Uniti e paesi comunisti (l’Urss e -dal 1949- la Cina)-
169- [Wayne e il principio etico della violenza redentrice-> evoluzione della narrazione mainstream nel secondo dopoguerra]
174 [Tv vs cinema-> cambiamento delle modalità organizzative del cinema americano / 175 uno scandalo tv: il duro colpo inferto dalla tv al cinema americano / 177- La vera alleanza tra cinema e tv-> la sitcom / 531- (N.B. Horkheimer e Adorno scrivono all’epoca di radio e giornali]/ 188- I valori della pubblicità: i prodotti per la casa e per le donne -> la pubblicità vuole trasmettere l’idea che già esiste una ‘società senza classi’]
190- [DATING SYSTEM = sistema degli appuntamenti] / 195 – Come devono essere le giovani donne Usa negli anni Cinquanta? / 200- divertirsi = ‘volgere lo sguardo dall’altra parte’ (Horkheimer e Adorno)]
POPULAR MUSIC
202- [33 e 45 giri + giradischi economici dopo la II guerra mondiale +diffusione Jukebox / radio e tv tra anni Quaranta e Cinquanta-> il DJ nasce alla radio]
204- [Ricerca di Lazarsfeld sulle pop songs / Juke-point = locale con Jukebox-> 1944 fine del periodo delle danze scatenate e ripresa della musica romantica /206 – Pop songs orchestrali (senza basso, batteria e senza scansione ritmica) nel solco della tradizione romantica europea->235 Adorno sull’analisi della popular music / 207- gestualità contenuta nella popular music]
217 – [Apprezzamento di Dylan della musica hard country / 220 – la rimozione della morte nella cultura popolare mainstream]
223- [La chitarra elettrica viene lanciata sul mercato (1945)] /225- [Nuove musiche da ballo con figure coreutiche dinamiche che rinnovano una tradizione ultradecennale di scatenate danze afroamericane dal charleston al Jitterbug -> blues elettrico vs nuovo r&b ] 225 [Nel blues elettrico]domina il tradizionale tema dei ‘blues’ che ti prendono e non ti mollano più, ovvero il tema dell’ossessivo sconforto personale che sembra non poter trovare sollievo, e che si traduce nella constatazione di essere stato abbandonato, deluso, maltrattato dalla società o dalla persona amata. / [Una divaricazione molto netta tra gli orizzonti narrativi blues e quelli mainstream: il tema della guerra dei sessi / 229- col r&b la tradizione afroamericana entra nel cuore della cultura mainstream: una deflagrazione estetica Cfr. cover r&b di White Christmas / 231- nuovi contenuti di radio e tv /231- in tv i ragazzi neri trovano solo le pop songs orchestrate cantate dai bianchi, un genere che proprio non va tra i ragazzi neri / nuove danze che si prestano come confine generazionale: solo i giovani possono ballarle /232 – moral panic per l’uso che i giovani fanno della cultura di massa: 235 componente paranoica della tradizione culturale usa]
ROCK AND ROLL
238- [Giovani delinquenti -> STIGMATIZZARE vs GLAMOURIZZARE STILI SUBCULTURALI]
242- [Elvis Presley = un bianco che canta musica afroamericana / 243- Rock = 1955-1957 / 244 – Rock and Roll nello slang nero allude al rapporto sessuale /246 RnR e deliquenza giovanile: componente paranoica del potere in Usa/ 249 – I musicisti neri usano il corpo come parte integrante di uno show RnR _>] Lo scatenamento del corpo richiede balli adeguati lontani mille miglia dalla compostezza delle danze cheek-to-cheek sollecitate dalla soporifera musica di successo delle pop songs anni Cinquanta.
246-[connotazioni sociali del RnR -> sintassi vestimentaria del RnR]
254-[E. Presley come pin up maschio vs esperienze imprevedibili con i coetanei]
256- [SUPERAMENTO DELLA LINEA RAZZIALE TRA MUSICISTI RnR]
257- [La musica RnR ] e lo stile comportamentale al quale è associata non contiene niente di veramente eversivo. Le sue matrici originarie sono il blues e il coutry: ma la prima musica è filtrata attraverso il R&B, di cui il RnR non è che una variante; e della seconda si scelgono le declinazioni più pop, non certo l’hard country. (…) E così nel canzoniere RnR non ci sono drammi veri, non c’è l’incombere della tragedia.[-> riassorbimento del RnR nella cultura mainstream -> il RnR è già in sé una musica che sostiene l’edonismo consumistico]
263 [Surfisti e atteggiamento contro il mondo degli integrati-> nuovo stile di vita apprezzato dagli studenti più marginali -> rifuggire il mondo della scuola, del lavoro, del dovere espandendo il tempo libero fino a farlo diventare l’unico universo possibile. / Fragilità delle storie parallele di RnR e del surf -> sono solo mode passeggere]
266- [Nel 1965 i gusti del pubblico nero (soul) sono diversi da quelli del pubblico bianco.
BEAT GENERATION
269- [Il modernismo poetico di Howl -> COMUNITA’ DI OUTSIDERS ( Beat generation) vs cappa normalizzante dell’etica e della cultura mainstream / 273- la new vision della beat generation: ‘la beatitudine del perdente’ / GIOVANI BEAT VS GIOVANI SQUARE / La lettura di Howl e il jazz -> LETTURE PUBBLICHE / Viaggio senza meta vs rat race dei giovani square / Sulla strada (Kerouac) / 290- Partisan Review vs Kerouac/Beat, contro l’idea che sordidi atti di violenza siano giustificabili in nome dell’istinto]
294- [Tentativo di criminalizzare /normalizzare la cultura beat -> il beat come borderline tra letteratura raffinata e cultura di massa]
I WANT TO HOLD YOUR HAND
302- [Informazioni diffuse sulla segregazione razziale al sud]
304- [Sentimento di estraneità nei confronti dei comunismi realizzati a causa della minaccia atomica e modo particolare di affrontare il conformismo sociale/ CONFORMISMO vs PARTECIPAZIONE -> Gli Usa come democrazia a partecipazione individuale /318- Dylan e la decostruzione della rete segregazionista conformista /320 America / Europa -> Immaginario popular britannico /323- COMUNITA’ INTERPRETATIVE (Stanley Fish) / Contro la cultura di massa Usa per ragioni conservatrici o progressiste (Adorno): 335- tipico atteggiamento dell’intellettuale di sinistra che vede nella cultura di massa un pericolo devastante/328 – [bande giovanili : Teddy boys, mod, rocker /332 Beatlesmania -> musica pop che rivisita RnR-> semplificazione ulteriore dell’orizzonte narrativo -> il contratto narrativo dei Beatles-> struttura musicale già sperimentata ( strofa-ritornello-bridge) /335- [Prosegue Johnson, tipico intellettuale di sinistra] la gioventù che partecipa a un concerto dei Beatles non vuole ascoltare musica, ma vuole partecipare a un umiliante rituale collettivo in cui si venerano divinità che non hanno niente da dire, non solo perché le loro canzoni non dicono niente, ma anche perché non c’è verso di sentire ciò che cantano, visto il clamore che si scatena in ogni esibizione pubblica.
FEED YOUR HEAD!
338- [Invasione british in Usa / 339- terra desolata del blues e i sentimenti di emarginazione/341- Il folk-rock e le possibilità commerciali della nuova strumentazione elettrica (Bob Dylan 1962-64) ]
347- [I Rolling Stones suonano un nuovo blues che abbandona la forma rigida del blues vs Beatle / incontri creativi tra Dylan e i Beatles / 349- Fischi a Dylan per nuovo album integralmente elettrico / SVOLTA NEOMODERNISTA DI DYLAN (strumenti elettrici + ermetismo) accolta nella popular music / 352- Dylan contro il raffinato intellettuale che per quanto colto si smarrisce a contatto coi tempi e contro i militanti destinati al disastro: Dylan passa da canzoni di protesta a canzoni surrali-> umanesimo rasoterra aperto a umili, marginali, sofferenti / 355- Lennon sui pericoli della trilogia elettrica di Dylan + sulle potenzialità liriche del testo moderno /551- sull’uso di droghe da parte dei Beatles -> NUOVA PRODUZIONE DEI BEATLES-> la struttura più semplice della forma canzone dei primi Beatles vs canzoni di maggiore complessità strutturale. /364- I BEATLES LIBERANO I MUSICISTI DALLA GABBIA DELLA CANZONE POP-> PRODUCONO ORA MUSICA CHE DIALOGA CON TUTTE LE POSSIBILI TRADIZIONI MUSICALI -> MUSICA ROCK / Commistione stili e genealogia dei Byrds che risale a Bach /365- ETICA DELLA SPERIMENTAZIONE E DELL’INNOVAZIONE COME MODO PER AFFERMARE LA PROPRIA ‘AUTENTICITA’’ vs POP PIU’ COMMERCIALE / 366- [Nuovo pubblico locale = nuova subcultura (hippie) / I lunghissimi brani musicali dei Grateful Dead (= Musica vs ballo = ok) / 371 – Festival Rock = hippie = controcultura di massa = rock fine anni ’60-> UN’OMOGENEA CONTROCULTURA DI MASSA DI PORTATA TRANSOCEANICA]
375 – [Sul comportamento degli spettatori al concerto: RELAZIONE RITUALE TRA MUSICISTI E PUBBLICO AI CONCERTI ROCK (Vinile meglio di concerto per ascoltare music).> relazione di separazione e di riaggregazione liminale / 378- Grandi concerti e totale assenza di comunicazione tra giovani e adulti (distanza)-> “Non ci fidiamo di nessuno che abbia più di trent’anni” /384- Jim Morrison e Doors sul concerto rock come “portale virtuale”./ 384 – La liminalità virtuale che dà un senso simbolico al sentimento di disaffiliazione e di distacco nei confronti delle vecchie generazioni fa sì che gruppi che propongono soluzioni stilistiche molto differenti possano esser accettati da una COMUNITA’ INTERPRETATIVA CONVERGENTE / 387- Autonomia lirica controculturale della musica rock / 388- sulla nozione di palinsesto (Genette) / 393- Sul processo generativo della musica rock -> INCESSANTE ESPLORAZIONE DI NUOVI UNIVERSI SONORI (COMPRESI MUSICA CLASSICA, DODECAFONIA, MUSICA ELETTRONICA ECC. / 395 – CULTO DELL’AUTENTICITA’ IN CULTURE E MUSICHE.
SUONI E PAROLE DEL ROCK
396- [ROCK (innovare/sperimentare) vs POP (ripetere) / 399. Zappa = decostruzione senza quartiere della cultura mainstream (contro consumismo e conformismo) / “La gente non sa ascoltare” (Frank Zappa) -> F. Zappa e il progressive rock /405 Il sottomondo di antieroi del Dylan seconda maniera / 407 -L’idea di famiglie infelici viene portato nel cuore stesso della cultura di massa (Berlin di Lou Reed)-> 408- NON SI TRATTA DI DOCUMENTARE UN’ESPERIENZA PER SOLLECITARE UN GIUDIZIO, SI TRATTA PIUTTOSTO DI OFFRIRE UN’ISTANTANEA DI VITA CONTEMPORANEA E POI OGNUNO SI REGOLI COME VUOLE. / (Scatenata aggressività di genere nel blues e nel country /413 – Una dialettica , quella di blues e rock, che polverizza l’immagine della brava ragazza /414 – [MATRICI TESTUALI DEL ROCK vs MATRICI MUSICALI] / -> Statuto di parlabilità che il rock riconosce a esperienze considerate fino ad allora ‘oscene’ [ = ‘fuori della scena’, fuori dei confini della visibilità /419- Yoko Ono e l’avanguardia musicale e visuale -> Differenti rappresentazioni delle presenze maschili e femminili nella vita pubblica -> 420 – (Politica del nudo)]-> 422- Sovversione sistematica delle strutture etiche che dominano la cultura di massa /423- Una tradizione (Blues/Country) che non lascia spazio alcuno alla figura dell’eroe redentore-> 424 – Canzoni senza speranza del rock -> 425 -Atmosfera musicale della fine degli anni Sessanta ( ambiguità atteggiamento politico di J. Hendrix): gioco della ricezione in cui si interpretano come antimilitariste canzoni che in origine non lo erano. /427 – Nuovo movimento femminista -> 431 “Working class hero” di Lennon (modernità senza classi?)/ 434- TRADIZIONE CONTROCULTURALE = VIAGGIO + NO HAPPY END: UNA CONTROCULTURA -CON DIVERSA STRUTTURA EMOTIVA RISPETTO A QUELLA MAINSTREAM- CHE NON AMMETTE UN ESITO RASSICURANTE, CONSOLATORIO E POSITIVO /435 – Concept album/ Pink Floyd e Orwell->439- nuova musica vs egemonia della mainstream pop culture]
L’ALLINEAMENTO DEI PIANETI
440- [ Seconda metà anni Sessanta – prima metà anni Settanta -> controcultura rock = un segmento del pubblico /441 Poi irradiazione della cultura rock in altri segmenti del pubblico = controcultura di massa (tv e crisi del cinema nel secondo dopoguerra) / 447 Anti eroi = vittime di forze più grandi di loro-> decostruzione della cultura teatrale americana (verso la controcultura rock) ]/ 458 – L’importanza di questa produzione cinematografica sta nello strappare la visualità erotica sia al dominio pornografico, sia alla più nascosta intimità, rendendola dunque legittima e legittimandola da un punto di vista estetico. / 461- [Alla fine degli anni Sessanta la generale depenalizzazione della produzione di materiali pornografici / 463- La pop art come reazione al modernismo antifigurativo (= ermetismo astratto) = attrazione/repulsione verso la cultura di massa -> action painting = bebop musicale = prosa spontanea di Kerouac / espressionismo astratto contro letteratura beat o jazz d’avanguardia / pop art = arte che prende a riferimento la più banale quotidianità delle masse / 469- Wharol = blues + hard country /472 – Anni Cinquanta e palinsesti per l’intrattenimento di radio e tv (= medium per famiglie) /474- 1969-1972 = Strage di My Lai in Vietnam e caso Watergate in Usa./ 475 Programmi per giovani in Usa e Gb fin dalla fine degli anni Cinquanta (= nuova programmazione tv)->477-Tv = mezzo di comunicazione che ha manifestato fin dall’inizio la massima resistenza ad accettare novità culturali e sociali/480- CONTROCULTURA DI MASSA (ANNI SESSANTA, SETTANTA, OTTANTA) ≠ CULTURA PER L’ INTRATTENIMENTO CHE INCORAGGIA A VOLTARE LA TESTA DALL’ALTRA PARTE / Opere della controcultura di massa vs cultura mainstream]
480-[Contrarsi spazio comunità interpretative + disfatta politica + repressione poliziesca = tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta i gruppi radicali scompaiono] /484- Geografia del pubblico ]
485- Percorsi di concentrazione industriale degli anni Ottanta-> razionalizzazione e gigantismo -> nuove formazioni proprietarie -> MEGACORPORATION USA (487- lievitazione dei costi dei film)-> Due fasce di popolazione che vanno al cinema: famiglie + giovani
488-[Megacorporation producono strutture narrative simili al mainstream anni Trenta: gli spettatori devono divertirsi = letteralmente girare la testa e smettere di guardare i problemi / 566- Tratto paranoico di fondo dell’immaginario mainstream / Nuovi giornalisti dopo guerra del Vietnam scelti da militari e controllati-> interessi politici ed economici dei gruppi di direzione-> REPLICANO IL POTERE INVECE DI SORVEGLIARLO / Concentrazione anche tra le case discografiche / 490- Nuovo genere del videoclip che sceneggia le caratteristiche della canzone pop individuate da Adorno / 491- supereroi a personalità complessa / si chiede a spettatori la regressione psicologica (attese scontate)/ 492 – OGNI ESPERIENZA / SAPERE RIDOTTA A COMPETIZIONE CHE HA PER POSTA UN COMPENSO MONETARIO / (Contest tv ≈ libero mercato / GIUDICI COME STAR]
495 – [ANNI SETTANTA = GRANDE SEGMENTAZIONE DELLE SCENE MUSICALI E DELLE COMUNITA’ INTERPRETATIVE DI RIFERIMENTO ( = Frammentazione dei pubblici per scelte di marketing e per fratture nella popular music) / sistema dei generi = principio d’ordine tipico della cultura di massa mainstream / Conseguenze dell’attacco dei militanti di sinistra al rock/ 497- Il punk come ultima subcultura giovanile/498 – Musica soul/funk -> nero = maschio vs donne (maschilismo dei gruppi politici radicali) ≠ reti intermediali della controcultura di massa anni Sessanta]
499- [ I concerti da rituali di aggregazione a puri riti di passaggio / mancanza di relazioni con stili e narrazioni che passano per altri media-> ASSENZA EVIDENTE DI UNA CONTROCULTURA INTEGRATA]
501- [Jenkins e la società tecnologica aperta a micro comunità interpretative: tecnologie e segmenti comunitari scollegati gli uni dagli altri -> 502- Sulla durevole egemonia della cultura mainstream]
